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19-10-2011, 14.19.03 | #82 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-03-2007
Messaggi: 173
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Riferimento: che cos'è la realtà?
Salve.
Più che chiedermi cosa sia la realtà, se l'esistenza della sedia dipenda dal fatto che io la guardi oppure no, mi son chiesto come mai esiste qualcosa che chiamiamo realtà. Ciò che voglio dire è che la "realtà" sia una necessità probabilistica della nostra mente, almeno come parola. Ciò non toglie che anche un gatto si preoccupi della realtà senza sapere dell'esistenza della parola "realtà". |
19-10-2011, 16.39.20 | #83 | |
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
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Riferimento: che cos'è la realtà?
Citazione:
Beh, però questa discussione riguarda appunto "che cos'è la realtà". Perché ci sia la realtà è un altro - peraltro interessantissimo - problema. Su questo c'è la discussione "Perché esiste qualcosa anziché niente?" |
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19-10-2011, 19.20.57 | #84 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-03-2007
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Riferimento: che cos'è la realtà?
Citazione:
Non mi sento di parlare del fatto che esista qualcosa anziché nulla. Su cosa sia la realtà, mi sembra invece importante sottolineare che questa sia una parola. Dizionario alla mano e il gioco è fatto. Forse prima che esistesse la filosofia la definizione di un dizionario sarebbe stata sufficiente; sembra invece che ai nostri giorni abbia molto peso il concetto di oggettività, nel senso che si pretende l'esistenza di una "realtà oggettiva". Tirando in ballo il gatto, nel mio intervento d'esordio volevo significare che ognuno vive nel suo universo e nell'universo umano esistono problematiche create essenzialmente da noi tramite il nostro linguaggio e che comprendono la filosofia, la scienza etc. etc. Queste problematiche rappresenterebbero infine il nostro campo di gioco in seno alla vita; ovvero, la polemica esiste sempre. Comunque, dal mio punto di vista, più il concetto di realtà viene esplicitato in termini banali più è possibile parlare di "realtà oggettiva". Per quel che riguarda la questione dei "modelli" che la scienza propone sarebbe interessante confrontare il concetto di realtà a quello di verità. Ah, per me la realtà è ciò che esiste nell'istante del presente, quello in cui ci siamo sempre, ma nel momento in cui opiniamo su di esso ci porta nel passato, ovvero nel campo di realtà dell'osservatore. Ciao |
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19-10-2011, 20.35.39 | #85 | ||||||
Ospite abituale
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Riferimento: che cos'è la realtà?
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Se non volevi una precisazione di ordine critico perchè mi hai chiesto cosa intendo per interpretazione? Dovevi presumere che dessi a questo termine lo stesso significato che gli davi tu... nel linguaggio comune...dal momento che né tu né io siamo analfabeti. Citazione:
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Se avessi chiuso dicendo: "secondo me", sarebbe cambiato qualche cosa? E' sempre sottinteso. Ciao Alberto |
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19-10-2011, 20.59.47 | #86 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 2,009
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Riferimento: che cos'è la realtà?
Citazione:
Non mi voglio mettere nei panni di chi valuta la qualità del pensiero altrui, però voglio dire lo stesso questo: il tuo modo di fare filosofia è evoluto ed anche notevolmente. E mi fa piacere! "Il difficile è comprendere se ciò che pensiamo che sia... lo è. Ma se lo fosse, sarebbe straordinario". Questo dubbio è condivisibile ... ed anche l'"afflato" che si manifesta in quel straordinario. A proposito di quel che avevo accennato riguardo a ciò che "permane" nel "divenire" sto ancora riflettendo su cosa dire. |
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20-10-2011, 10.04.33 | #87 |
Ospite abituale
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Messaggi: 1,706
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Riferimento: che cos'è la realtà?
A quanto pare, tirando le somme, la realtà è una nostra idea.
Questa idea si struttura in base ad alcuni ragionamenti di tipo logico ma anche alle nostre evidenze esperienziali. In base ad alcuni presupposti (sto dicendo una parola brutta) gnoseologici, la realtà è un termine che indica la conoscenza del nostro sistema di riferimento principale. Alcuni sostengono che questo riferimento è mutevole rispetto alla nostra conoscenza, mentre altri presuppongono che sia costante. Per i primi questo concetto non è conoscibile in quanto non corrispondente con una assoluta conoscenza, gli altri pur ammettendo che sia difficilmente conoscibile (e riconoscibile) aggiungono che essa è stabile e universalmente valida. Secondo un senso comune (anche presumo di chi fa parte del primo gruppo) sembra ovvio pensare che ci sia un mondo da conoscere e che questa conoscenza non dipenda strettamente dal soggetto che si appresta a conoscerla. Proprio partendo da questo senso comune credo si muova una parte della scienza che tenta appunto di individuare quelle "costanti" che appartengono solo alla realtà. Il mio pensiero esprime invece quanto segue: se c'è conoscenza allora esiste una realtà che sottende la mia conoscenza. La conoscenza la distinguo però dal contenuto della conoscenza. Quest'ultima potrebbe non essere reale, ma che io conosca invece fa parte della realtà. Questo mi sembra esattamente il contrario di quello che potrebbero pensare sia quelli che fanno parte del primo gruppo, che pensano non esista una realtà da conoscere, sia quelli del secondo gruppo che pensano che invece esista un mondo esterno stabile e costante da conoscere. Quello che sostengo io è che per risalire alla realtà bisogna incominciare dalla modalità della conoscenza... ovvero alla autoreferenza della conoscenza. Io sono, per esempio, è reale non nel senso contenutistico, ma nel senso conoscitivo. Come dicevo nel post precedente, sarebbe bello poter constatare che è reale sia il contenuto che il modo come noi lo conosciamo... ma l'unica certezza che potremmo avere è l'atto della conoscenza. Quella si che è reale! |
20-10-2011, 10.54.16 | #88 | ||
Moderatore
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Riferimento: che cos'è la realtà?
Citazione:
Eh no, troppo comodo “lo stesso significato che gli dai tu, nel linguaggio comune”. Ahimè, nel linguaggio comune siamo abituati ad usare i termini in maniera equivoca. Secondo me la domanda “che cosa intendi veramente per questa parola?” è spesso significativa, invece procediamo per sottintesi fino a non capirci più. Per me “realtà”, ad esempio, è “l’insieme delle mie percezioni sensoriali”, per te immagino sia qualcosa di diverso. Per me “interpretazione” significa “comprensione, decodifica” e non vedo perché, per tornare alla tua asserzione, ce ne debba essere una per ogni oggetto. Deduco quindi che per te significhi qualcosa di diverso. Sarebbe bello fare un giochino e cercare di definirci in modo semplice molti dei concetti che usiamo abitualmente . Ci sarebbero sorprese … Citazione:
No, se non dal punto di vista formale. Resta che se una affermazione è apodittica non la trovo particolarmente interessante. |
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20-10-2011, 11.24.48 | #89 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: che cos'è la realtà?
Citazione:
Ora se mi rifaccio al linguaggio comune obietti, se a quello critico obietti. Dici che il linguaggio comune è equivoco e quando non lo uso mi chiedi se penso sempre a tutto quel armamentario. Deciditi! Nel linguaggio "colto" essenziale è l'idea di mediazione che "interpretazione" significa. Citazione:
Se vai a rivedere i tuoi post vedrai che anche certe tue asserzioni hanno "forma" apodittica ma so bene che non hai certe pretese quando ti leggo...se tu facessi altrettanto con quello che scrivo eviteremmo questi botta e risposta. Ciao Ultima modifica di Giorgiosan : 20-10-2011 alle ore 15.09.49. |
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20-10-2011, 13.46.36 | #90 | |
Ospite abituale
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Riferimento: che cos'è la realtà?
Citazione:
Per il giochino: io intendo "realtà" ed "interpretazione" esattamente come hai scritto tu. Poi magari approfondendo potremo scoprire che "insieme delle mie percezioni sensoriali" e "comprensione, decodifica" si articolano in modo diverso. E' un po' ciò che dicevo ad una persona in PM. Se definiamo la mamma come la donna che partorisce uno o più figli siamo tutti d'accordo (massimo grado di realtà condivisa tanto da dirsi verità scientifica). Se definiamo la mamma come donna che partorisce ed accudisce i figli già siamo in meno ad essere d'accordo; se definiamo la mamma come donna che partorisce, accudisce e rassicura i figli saremo sempre meno e così via fino ad avere un'idea unica e personale della "realtà mamma", perché dipendente dalla nostra rappresentazione soggettiva. Tanto più è soggettiva una realtà e tanto più si discosta dalla verità scientifica, che però riduce l'oggetto del suo sapere quanto più si distacca dalla realtà soggettivamente rappresentata e non condivisa. |
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