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27-07-2007, 19.27.36 | #72 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2007
Messaggi: 45
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Riferimento: Credi o no?
Citazione:
la fede é crearsi la certezza, io non ce l'ho e non me la creo.. |
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31-07-2007, 12.30.13 | #73 | |
Nichilista
Data registrazione: 26-07-2007
Messaggi: 6
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Riferimento: Credi o no?
Citazione:
Beh non penso sia così. Definiamo "fede", la certezza in qualcosa, tendenzialmente "al di fuori" di noi. La consapevolezza di non avere certezze è un rifiuto di quel qualcosa al di fuori. Quindi non è né consolatoria, né una fede |
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01-08-2007, 15.59.29 | #74 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-07-2007
Messaggi: 343
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Riferimento: Credi o no?
Le credenze non sono scalfibili, altrimenti non sarebbero, per l'appunto, credenze.
Ognuno di noi ha bisogno di un'illusione per vivere, e lo diceva anche Nietzche. Io mi sono liberata dal peso di una Verità Assoluta, e mi sento benissimo. Per altri non è affatto così. Ho sostituito una "credenza" con un'altra. Ho scelto di stare dalla parte dell'uomo e della terra, e mi sostiene la consapevolezza della morte. |
19-08-2007, 17.11.30 | #75 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Credi o no?
Non credo, Kore, che tu ti sia liberata dal peso di una verità assoluta, perché solo se credi che una verità assoluta esiste puoi aver abbandonato questa e quella verità, ossia questa o quella illusione. Altrimenti, perché abbandonarle?
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19-08-2007, 23.10.21 | #76 | |||
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
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Riferimento: Credi o no?
kore
Citazione:
Citazione:
Come sempre emmeci entri nel cuore del problema per far si che la mente rifletta, ma io ho creduto di interpretare lo scritto di Core in questo senso: Io mi sono liberata dal peso di una Verità che credevo Assoluta, e mi sento benissimo. Per altri non è affatto così. kore Citazione:
Perché secondo te e Nietzche proprio di una illusione e non di qualcosa d'altro? Io in questo forum ho affermato che la nostra è una vita "virtuale" per il solo motivo che non conosciamo: né come sia avvenuta la nostra nascita né quale sia il nostro scopo in questo universo; perché dunque avremmo bisogno di una illusione per vivere? Forse perché questa illusione ci darebbe la sensazione del reale di quello che io affermo essere virtuale? Meno male che siamo in ferie altrimenti.... |
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20-08-2007, 01.31.52 | #77 |
Ospite
Data registrazione: 18-08-2007
Messaggi: 10
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Riferimento: Credi o no?
un saluto a tutti e il mio primo post
riguardo l'argomento io credo ma non sono praticante. penso che ognuno creda in qualcosa anche se ateo,perché in alcuni momenti se non credi in qualcosa precipiti e non ai appigli. a cosa ti aggrapperai quando sarai solo con te stesso, a quanto sei bravo ,a come ti vesti bene ecc.....bhe non basterà,quindi credere in qualcosa anche al di fuori della religione e di per se già una fede che ti aiuterà nei momenti più bui. questo e quello che penso io. e poi il credere e come il mistero della vita dentro di noi. a tal proposito,il mio analizzare l'anima dentro al corpo. non abbiamo il dominio su di lui ma lui su di noi que Mistero Vorrei essere il sole per scaldare il cuore infranto da violenze invisibili ad occhio umano Ma reali dentro di noi . Tutto dentro di noi si trasforma , noi vittime di queste forze ,cosa possiamo fare inermi come piante sradicate nella tempesta. Come piccole lucciole senza luce ,quella luce nascosta dentro di noi , bisogna trovare la forza per combattere il buio che acceca la nostra vista, si pensiamo di vedere !!ma.. vaghiamo ciechi Non ci accorgiamo di quanto siamo fragili,tutto al di fuori ci fa pressione E noi piccoli vigliacchi siamo sempre pronti a mentire,a dare la colpa ad altri. Ci nascondiamo come i parassiti dentro di noi. Mentiamo a noi stessi . la paura per ognuno a un nome diverso, ma dietro a tutti questi nomi ce sempre lei pronta a umiliarci a sbranare la nostra piccola anima. Vorrei solo alleviare questo dolore, ma penso !! questo dolore mi renderà più forte? Mistero forse e cosi, però non spegnete la luce dentro di voi . ciao |
20-08-2007, 11.20.01 | #78 | |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Credi o no?
Citazione:
Ma quando dici :“non ho fede nella non esistenza di certezze visto che non posso avere certezza in questa fede…” ritorni ad affermare risolutamente una tua certezza…, certo, tutt’altro che certa , ma pur sempre una certezza; la morale della favola e’ che la certezza non puo’ mai essere frutto della logica, perche’ la soluzione inevitabile di ogni certezza logica e’ il paradosso, ogni logica speculativa ha in se’ tutti gli strumenti per confutare le proprie certezze, sta alla logica del cuore e della fede il farlo o non farlo. L’unico fondamento inconfutabile della certezza non puo’ che essere la fede , su di essa si reggono tutti i principi, gli assiomi ed i dogmi della ragione. Quindi…tutto cio’ che ci rimane e’ la Fede, e la Religione, siano esse Cristianesimo, Buddismo, Animismo, Scienza, Filosofia ,Politica, Storia ,Letteratura, Giardinaggio o Acquariofilia, ognuna ha le sue liturgie, le sue credenze , i suoi preti , i suoi sostenitori integralisti, i suoi fedeli bigotti, i suoi credenti non praticanti…, i suoi praticanti non credenti... Saluti |
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20-08-2007, 14.03.37 | #79 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2007
Messaggi: 45
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Riferimento: Credi o no?
Citazione:
Una certezza non certa, hmm.. È come dire un bianco non bianco? Direi che c'è un pò di incoerenza.. |
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21-08-2007, 07.03.42 | #80 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Credi o no?
Tutti hanno bisogno di illudersi e si creano una verità virtuale: mi sembra questa la conclusione alla quale – con l’aiuto di katerpillar – è giunta Kore. E poiché penso che molti partecipanti al Forum vi diano ragione, provo per un momento ad assumere la funzione di avvocato di Dio invece che dell’avvocato del diavolo.
Almeno fino a un certo punto, visto che – tanto per tranquillizzare Ksama (sul tema “Dio non esiste”) – dichiaro come lui di non aderire “a nessun sistema religioso” in quanto penso che: 1) la religione è un fatto personale e privato, e non si può (non si dovrebbe) imporla a nessuno; 2) se ogni religione proclama di essere l’unica vera occorre presentare delle credenziali se non a base di miracoli (che sembrano passati di moda) almeno mostrando che quella fede rende gli uomini moralmente migliori; 3) se nessuna prova esibita dalle religioni per dimostrare la preminenza del proprio Dio ha convinto l’umanità è segno che la fede muta col tempo e lo spazio, spingendo perfino a immaginare che gli dei si combattono, uccidono e hanno bisogno degli uomini per sopravvivere. Però però….tutto questo, che sembra far crollare ogni mitologica scenografia insieme all’illusione che l’ha sostenuta – può dipendere dalla nostra concezione di Dio, cioè da come Dio è inteso e propagandato dalle religioni, che gli attribuiscono mirabolanti e sconcertanti attributi, mentre solo se lo si identifica con l’assoluto (come forse era ai primordi della storia dell’uomo) tralasciando di dotarlo di tratti e attributi che sono forse soltanto una maschera - negando, sì, perfino la possibilità che possa essere concepito, definito e considerato esistente così come esistenti noi siamo - forse avremmo meno ragioni per giudicarlo indegno di chiamarsi Dio e scoprirne la falsità, perché la sola concezione di Dio che non si può demolire è quella che la teologia negativa ha cercato e mai condotto all’estremo. Forse neppure il misticismo, che pure più si avvicina a un purificato concetto di Dio, osa portare a termine la partita ed è costretto a ripiegare le ali davanti a pontefici e inquisitori. Ma allora – direte – sei proprio tu che distruggi Dio, se l’unico modo di concepirlo è togliergli volto, proprietà, esistenza, assimilandolo al nulla. Ebbene è proprio questo che lo rende imbattibile, questo suo resistere alla suprema eresia di identificarlo col nulla, che è l’unica forma nella quale può presentarsi a noi l’assoluto. Pensa, infatti, per un istante: se Dio è l’assoluto non può essere il relativo cioè non può avere quelle proprietà che ci premuriamo di conferirgli (tra parentesi qui si potrebbe aprire un dibattito sul tema: è relativista l’ateo o il credente?); se è l’assoluto non può essere descritto, definito, forse neppure nominato o pregato - volando in un cielo dove non ci sono angeli o astri e dove non potrà mai (con buona pace di Nietzsche) essere ucciso. E forse proprio questo invita a considerarlo un Dio: questo resistere alla sua non-esistenza, questo ridursi a un anelito che attraversa il cosmo e la storia. Certo tutto quello che ho detto potrebbe essere inteso come il discorso enfatico di un avvocato che sente sfuggirgli il successo e si abbranca a cervellotiche argomentazioni. Io mi limito ad avvertire che forse questo è il campo in cui dovrebbe lavorare uno spirito mistico, consigliandogli di non ripiegare le ali ma di renderle ancora più audaci. |