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07-01-2008, 15.08.40 | #142 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Credi o no?
Credo che per capire il senso vero di quelle mie proposizioni che trovate evidentemente ostiche se non assurde e che sole mi fanno credere che si possa ancora parlare di Dio, occorre abbandonare ogni prospettiva scolastica, ontologica, intellettuale. Aggrapparsi piuttosto a ciò che freme in noi (nel nostro essere più che nel solo nostro intelletto) quando evochiamo ciò che in genere si definisce fede. Bene, stando su questo piano germinale o emotivo, credo che il fedele (cioè il credente in una qualsiasi religione) provi uno slancio non verso questo o quel Dio, ma verso qualcosa (non direi neppure un essere e tanto meno un "oggetto" di fronte a un "soggetto") che trascende ogni culto, anzi non sappia neppure se ciò a cui egli tende esista – è una trascendenza per così dire immanente, visto che certo egli non si riferirà né a sant’Anselmo né a san Tommaso, cioè a nessun eroe della filosofia e neppure a qualche patriarca o profeta: ed è proprio qui che Dio (ciò che chiamiamo Dio, ma potrebbe avere altro nome) fonda la sua terribile prova cioè il fulcro di ciò che ci ostiniamo a chiamare esistenza. Certo, ci vuole un certo vigore o meglio ci vuole una grande ingenuità per accettare questo tipo di fede mettendo tra parentesi sapienti e aureolati che hanno i loro nomi incisi negli annali delle religioni, ma questa è la sola fede che non conosce distinzioni di razza, sesso, nazionalità e culto – che ignora il flagello delle guerre di religione e le lotte tra religione scienza e filosofia, fondandosi solo sulla logica – altri diranno l’assurdità – della fede più elementare e priva di motivazioni che non siano racchiuse nella sua logica, che è la logica dell’assoluto. Forse è questa la fede che non può tramontare e che rende invincibile Dio: invincibile, cioè eternamente possibile, "anche se non esiste". E a questo punto vorrei chiedervi: sono o non sono ancora un essere religioso?
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09-01-2008, 07.15.10 | #143 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Credi o no?
Faccio seguito con qualche riga all'idea della fede (o meglio a una riflessione sulla fede) contenuta nel mio precedente messaggio. Parlavo di quella scintilla di fede che precede ogni dichiarazione o specificazione di quale religione si tratti – cristiana, cattolica, islamica..... cioè del momento in cui non si sa ancora chi si deve adorare o pregare e che cosa si deve sperare: ma non è un problema da risolvere a freddo, perché è il momento in cui il fedele si trova spinto ad esprimere quello che ha dentro, quell'attimo germinale di un essere invaso da ciò che può essere inteso come una rinascita o una rivelazione, ed è nello stesso tempo una perdita, un trovarsi abbandonato in mezzo alla storia con quel brandello di fede.
Fede e storia: un incontro che si può affrontare con leggerezza ma che in realtà dà una tinta drammatica e conseguenze talvolta fatali alla vita d'un uomo: forse un abbandono definitivo di quel fremito d’estasi, una diserzione, l'oblio di un dio che sarà espulso dalla sua mente o continuerà a tormentarlo fino ad assumere una forza angosciosa quand'egli si troverà di fronte alla morte. La fede e la storia, che l'ha stretto nelle sue spire, lo ha obbligato a piegarsi verso la terra e a lavorarla con le sue mani, ignorando il fantasma divino. (E' questo in fondo che mi pare non venga tenuto in considerazione dai frequentatori del forum, che si occupano continuamente e ossessivamente di ciò che si dice la fede senza sfiorare il rapporto di quel lampo d‘assoluto con la vita reale, cioè con quello che io chiamo “la storia”). |
25-01-2008, 20.50.27 | #144 | |
Moderatore
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 405
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Riferimento: Credi o no?
Citazione:
Volevo solo dire che ogni cosa ha una sua realtà oggettiva che prescinde dalla nostra conoscenza. Questo tuttavia, non vuol dire che risulta impossibile coglierla con i nostri strumenti conoscitivi. Non so se sono stato un po' più chiaro. |
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