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06-11-2003, 08.24.16 | #33 | |
tra sogno ed estasi...
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Citazione:
Detta cosi mi sta bene, anche perché è ciò che sta avvenendo in me, sicuramente su diverse strade, in modi e con tempi differenti... ma credo si tratti del passaggio che permette di comprendere davvero chi siamo, sia sotto l'aspetto animico che spirituale. Condivido quest'aspetto e ti chiedo scusa per le provocazioni, di fondo, questo erano, ma volevo capire davvero il tuo dire. Lo stesso senso di vuoto che tu sentivi allora, lo provo io adesso, meglio, da un po' di tempo. Il mio dilemma è tenere a bada un ego molto invadente, una personalità egocentrica ed esasperata in ogni suo aspetto. Non voglio dire che per me sarà più arduo, ognuno ha i suoi ostacoli da superare, ma, semplicemente, far comprendere che..spesso, le teorie antiche possono essere utili per avere un'idea dell'evoluzione avuta nel tempo dei più disparati "pensieri" ma, citare a memoria pezzi o conoscere teoricamente arcani dogmi, a poco serve se non s'agisce in modo introspettivo. La distruzione avviene e non è un dramma, meglio, se pensi che nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma, allora, uno stimolo in più a proseguire su questa strada, c'è. Grazie Kri, mi sei stata d'aiuto. |
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06-11-2003, 08.28.34 | #34 | |
tra sogno ed estasi...
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a Mery
Citazione:
Sai, io credo che (come detto a Kri, il passaggio si possa riassumere con il "Solve et Coagula" degli alchimisti. La "morte" che genera una nuova "esistenza". Un'azione marziana che, vero, distrugge ma non può essere vista sotto un aspetto negativo proprio per il principio della rigenerazione. |
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06-11-2003, 08.32.47 | #35 |
tra sogno ed estasi...
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Sento parlare di meditazione quale non pensiero. Bene, ho qualche esperienza in questo campo, nulla di grandioso, come tutti qui... ma posso chiedere una cosa?
Dato che si prende per buona sempre e solo l'azione di non considerazione del pensiero, anzi, spesso lo si tende ad annullare..mi domando come mai, nei sistemi di pensiero occidentali, la meditazione , per esempio, sui Sephyroth viene fatta con una sorta di guida che indica cosa fare e come fare. In questo caso, l'azione c'è, il pensiero vien diretto attraverso una forza che genera una forma pensiero.... Se qualcuno può dare risposta dato che presumibilmente, esperienze meditative ne avete tutti..ne sarei grata. |
06-11-2003, 08.59.14 | #36 | |
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Citazione:
ciao mary!! già ... condivido sopratutto l'ultima parte .. ma quello che ancora, purtroppo, non riesco a superare è la necessità dell'uomo di non essere ... |
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06-11-2003, 09.10.16 | #37 | |
Ospite abituale
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Citazione:
è vero cavoli .. le filosofie antiche aiutano .. moltissimo .. se ben adoperate, ma se dietro non c'è una comprensione a 360 gradi alla fine diventano parole da ripetere, e anche pericolosi tranelli per l'ego .. si sono d'accordo!! L'unica maniera di comprenderle davvero è l'esperienza sulla pelle! ... poi, in un certo senso, io e te parliamo la stessa lingua .. no? .. solo i dialetti sono diversi .. passerei ai convenevoli .. .. grazie a te di avermi provocato, perchè così sono andata a fondo .. anche questo è condividere ... |
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06-11-2003, 11.08.25 | #38 | |
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Citazione:
Cara Desidre: credo che tu tu riferissi al mio post perchè sono l'unica ad avere parlato di meditazione, ma facevo riferimento ad un'esperienza diversa di quella del non pensiero. Comunque la risposta alla tua domanda è molto semplice: nella tradizione orientale e nella tradizione occidentale la parola meditazione assume significati proprio diversi. Nelle tradizioni orientali si cerca di calmare la mente per poter entrare in contatto con una parte che sta sotto l'agitarsi caotico dei pensieri (piò o meno, banalizzo). Dell'uso della meditazione nella tradizione occidentale so pochissimo, solo qualcosa per sentito dire, ma credo che si tratti proprio di un utilizzo guidato del pensiero. Ricordo che quando ero piccola e andavo a catechismo ci leggevano brani della bibbia e poi ci dicevano di meditare sul testo. Ovvio che la parola meditazione, in questo caso, assume di più il significato di riflessione. E questo di desume anche dai vari testi spirituali di origine occidentale che si intitolano "meditazioni". Quindi, cambio di ambito culturale, cambio di significato della parola. Eppure anche in ambito cattolico o islamico (di quello ebraico non so praticamente nulla, purtroppo) esistono tecniche di controllo della mente. Si chiamano in un altro modo! Una suora di clausura mi ha raccontato in cosa consiste quella che si chiama "adorazione". Somiglia alla meditazione orientale. E anche in ambito orientale esistini tecniche di meditazione che usano il pensiero. Basta pensare alle complessissime visualizzazioni tibetane! Sono una bella fregatura vero le parole? Poi, quale delle due cosa sia meglio... sai, non penso più che esista un meglio o un peggio. Esiste quello che ci va bene in quel momento. Potrebbe benissimo essere qualcosa d completamente diverso da tutto questo. Sono andata proprio tanto fuori tema, rispetto a questa discussione. Mi scuso. ciao |
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06-11-2003, 13.19.34 | #39 |
tra sogno ed estasi...
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Cara Fragola, in primo luogo, il mio nick è Deirdre non Desiree o simili... fai prima a scrivere dd e tagliamo la testa al toro. In secondo luogo, la meditazione di carattere occidentale cui faccio riferimento non ha nulla a che fare con le riflessioni sui testi, bensì si basa su di una sorta di rituale "mentale" che permette di entrare in comunione con le energie cosmiche. Comunque, non è importante, grazie ugualmente.
ciao |
06-11-2003, 13.35.44 | #40 |
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A KRI
.....infatti Kristina, non ho detto che perderemmo il senso di noi
stessi ma la nostra falsa identità appunto (ego) che è talmente radicato in noi, come tu ben sai, che non riusciamo neanche a dubitare che non siamo noi. Come hai fatto giustamente notare, a quel punto troveremmo il nostro vero significato o essenza. Certo sarebbe una nuova nascita, per questo saremmo destabili zzati.....non ne siamo abiatuati...... |