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09-11-2007, 16.34.52 | #52 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Dal punto di vista morale che tutti gli uomini siano peccatori è contestabile?
Chiedo questo perché se diamo alle Scritture una valenza cristocentrica e non teocentrica, è Cristo che dà il senso compiuto e l'interpretazione essenziale del racconto di Adamo ed Eva. |
09-11-2007, 16.53.35 | #53 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Citazione:
Concordo ,ed è ciò che ho già sostenuto (con parole più semplici..) |
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09-11-2007, 18.11.32 | #54 |
Utente bannato
Data registrazione: 19-09-2007
Messaggi: 522
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Chi conosce tutti i significati ebraici di "costola" ed il contesto in cui viene usato "tzelà" ( è corretto il termine ? ) ?
In ebraico la parola "Tzelà" significa "costa/lato/parte/fianco ( .. dell'"essere umano", diviso in 'maschile' e 'femminile'; infatti la "costa"/la "parte" tolta o separata viene da Dio richiusa al suo posto dalla carne ( da intendere circa gli organi sessuali ? )... e i due saranno una sola Carne ). Conoscete anche altri significati del termine ? E' corretto quanto segue ( applicando il termine in altri contesti ) ? "[b]significa anche "fallimento", e "zoppicare"" e "Il verbo in ebraico che ha la stessa radice di costola è claudicare"... ( trovato su internet ) Ad ogni modo trovo sia condivisibile la seguente interpretazione: Dal Talmud ebraico .. Saluti |
09-11-2007, 19.19.45 | #55 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-10-2007
Messaggi: 663
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Citazione:
Dipende: decidere cosa è bene e cosa è male io lo giudico il trionfo dell'uomo quindi per me non è peccato (personalissima lettura della storia del serpente). E non credendo al peccato, non credo nemmeno alla sua trasmissione genetica a tutta l'umanità. Quindi la trovo un'affermazione contestabile. |
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09-11-2007, 20.33.30 | #56 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Citazione:
Se mai ci dev'essere un trionfo dell'uomo questo è il comprendere che non esistono "in assoluto",nè l'uno,nè l'altro. |
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10-11-2007, 08.01.35 | #57 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Citazione:
Ti trascrivo parola per parola la nota di una commentario a Genesi a cura di una equipe di studiosi ( cattolici). Il termine sela non è ebraico ma deriva dal sumerico ti(l) che significa tanto vivere, vita, che costola, in rapporto specialmente alla Calla linnaei della specie [i]Rachardia africana, un fiore che, per la sua presenzanelle paludi, sarebbe passato ad indicare la vita, mentre per la forma ricurva del suo peduncolo, simile alla costola, avrebbe significato la costola umana. E' interessante notere che le dea del parto, tra i Sumeri, fu chiamata Nin-ti(l), sognora della vita o della costola, proprio come Eva, detta "madre di tutti i viventi", formata dalla costola del marito. |
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10-11-2007, 09.15.16 | #58 |
Utente bannato
Data registrazione: 19-09-2007
Messaggi: 522
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Magari quanto ci impedisce di crescere e di svilupparci fino a perfetta maturità umana - accecati ed illusi dall'affermazione volitiva del proprio vanesio Io - per me è: Male ..
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10-11-2007, 11.43.17 | #59 |
Ospite abituale
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Messaggi: 663
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
A mio parere nel racconto della "caduta" dell'uomo vi sono diverse incongruenze.
(Gen 2,9) Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. Dunque: sappiamo che in mezzo al giardino c'è l'albero della vita; non sappiamo invece dove sta l'albero della conoscenza del bene e del male (sta in qualche parte del giardino). (Gen 2,16) Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, (17) ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti". Si presume quindi che Dio abbia indicato all'uomo ove si trovi il famoso albero della conoscenza del bene e del male. Ma anche qui noi lettori continuiamo a non sapere ove si trova il suddetto albero. Inoltre non si capisce se il "certamente moriresti" è riferito ad un effetto immediatamente successivo alla consumazione del frutto oppure ad un effetto posticipato nel tempo. Comunque nei passi precedenti relativi alla creazione non si evince che l'uomo sia stato creato immortale. Ora avviene la tentazione del serpente: (Gen 3,1) Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Inutile far notare in questo passo la "diabolica" logica del serpente: "nessun albero". (Gen 3,2) Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, (3) ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". Ora l'albero proibito si trova in mezzo al giardino ! Ma allora la donna sbaglia albero ? Non c'era l'albero della vita in mezzo al giardino ? C'è allora una contraddizione: o in mezzo al giardino (come in Gen 2,9) c'è l'albero della vita, e allora la donna ha sbagliato albero (Gen 3,3) ed ha mangiato un frutto non proibito; oppure è stata male informata dall'uomo che ha indicato erroneamete come albero proibito quello che sta in mezzo al giardino, e anche in questo caso la donna avrebbe mangiato un frutto non proibito; oppure dio ha dato un'informazione sbagliata all'uomo, e quello che sta in mezzo al giardino è effettivamente l'albero proibito della conoscenza del bene e del male. Ed ecco finalmente scoperto l'arcano: ora il serpente ci informa che effettivamente quello che sta in mezzo al giardino è l'albero della conoscenza del bene e del male: (Gen 3,4) Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! (5) Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male" E che il serpente fosse ben informato su quale sia la natura dell'albero in mezzo al giardino, dio è costretto, a denti stretti, ad ammetterlo poco dopo: (Gen 3,22) Il Signore Dio disse allora: "Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!". Quindi, in mezzo al giardino non c'era l'albero della vita ma quello della conoscenza del bene e del male ! E non ci è ancora dato di sapere ove si trovasse l'albero della vita; infatti più avanti, in modo generico: (Gen 3,24) Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita. Quindi l'uomo e la donna mangiano il frutto di un albero che effettivamente dio aveva vietato: solo che dio aveva indicato l'albero sbagliato. E paradossalmente a dire come stanno le cose, prima che le dica dio stesso (Gen 3,22), è stato il serpente. Inoltre l'uomo e la donna non muoiono e sorge un paradosso: dio ha detto il falso e il serpente ha detto il vero. Paradosso finale alla luce di quanto detto sopra: dio, infliggendo una giusta pena per la trasgressione di una legge, appare come un giudice giusto ed inflessibile, e nello stesso tempo appare come un legislatore mentitore e inutilmente vendicativo. |
10-11-2007, 15.02.34 | #60 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Citazione:
Versetto 2,9: "...e l'albero della vita nella parte più interna del giardino, insieme all'albero della conoscenza del bene e del male...". Questa è la traduzione letterale mentre la traduzione a cui fai riferimento credo sia quella della c.e.i. ( conferenza episcopale dei vescovi) , che ad un testo fedele preferisce un testo più piacevole dal punto di vista letterario. Tutti e due gli alberi stanno nella parte più interna del giardino. Versetto 2,16; “… perché, nel giorno che in cui tu te ne ciberai, dovrai certamente morire…” Si potrebbe arguire che questo versetto ispira l’interpretazione di una morte spirituale.. Versetto 3,2 “… ma del frutto dell’albero che sta nella parte interna del giardino Elohim ha detto…” Coerente con quanto detto prima…come tutte le volte che si parla dell’albero della conoscenza del bene e del male. Ambedue gli alberi stanno nelle parte interna del giardino….localizzazione generica. Dio è preoccupato dal fatto che possano mangiare anche dell’albero della vita … perché hanno osato mangiare il frutto della conoscenza del bene e del male nonostante il divieto …ambedue sono nella parte più interna del giardino e, si può supporre, vicini. Dio ha detto il vero e il serpente che è veramente astuto ha detto qualche verità e qualche menzogna. Non si può certo pensare che l’autore sacro si confonda in un racconto così breve o peggio che di proposito faccia di Dio un bugiardo. Anche perché oltre all’autore vero e proprio o gli autori, vi è almeno un redattore finale o una scuola di redattori... il racconto è stato sottoposto a numerosi "vagli". |
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