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09-11-2007, 08.48.00 | #42 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Citazione:
L'evoluzione del dogma si considera il risultato di una lenta e progressiva esplicitazione del dogma quale oggi è professato. Oggi la teologia cattolica si muove nella direzione che il peccato originale significa la morte dell'anima, cioè la mancanza della vita della grazia. Ciò che è stato espresso dal concilio di Trento non è sottratto a questo processo. Vorrei che tu mi segnalassi il documento fonte da cui risulta quanto affermato da Giovanni Paolo II. Grazie i |
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09-11-2007, 09.48.20 | #43 |
Ospite abituale
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
L'esegesi biblica, oggi, ha fatto comprendere, senza alcuna possibilità di dubbio che lo scopo del racconto non era di raccontare con la precisione di una cronaca o di un protocollo ciò che era successo all'inizio della storia umana ma che è quello di spiegare l'attuale condizione umana indicandone le cause. Il peccato è presente nell'umanità fin dagli inizi in contrasto con l'immagine buona del Creatore.
Il dogma del peccato originale non è dunque formalmente contenuto in nessun testo biblico. |
09-11-2007, 10.01.12 | #44 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Caro Giorgio,
Citazione:
Evoluzione non significa contraddizione. Se così fosse, ovvero se l’evoluzione significasse ripensamento concettuale del dogma conciliare, addio infallibilità dei concili ecumenici, addio postulato base della dottrina cattolica (infallibilità e ispirazione divina), addio Chiesa cattolica. Negli articoli che ho citato è chiarissimo cosa si deve intendere per morte dovuta al peccato originale, si intende SIA morte dell’anima SIA morte fisica, e chi non crede a questo: sia anatema. Questa formula dogmatica non lascia scampo. Citazione:
L’ho già scritto, lo riporto: (Udienza generale 1/10/1986. Le conseguenze del peccato originale) Saluti Andrea |
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09-11-2007, 11.19.01 | #45 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Citazione:
Un errore di traduzione non ancora corretto da una istituzione ecclesiale attentissima pedante e cavillosa? Quanti errori di traduzione saranno stati corretti nel corso dei secoli dai cosiddetti saggi per adattare la Bibbia a favore di questa o di quella fazione? Parli poi di "nascita del mondo interiore": non ho letto in alcun passo del libro alcun riferimento al mondo di cui parli. Qualcuno deve pur spiegare perchè la Bibbia debba essere interpretata in alcuni passi ed in altri no, e chi ha la giusta interpretazione, religiosi, studiosi, crittologi, il Papa, l'Arcivescovo di Canterbury, un Ayatollah, o chi altri? Care cose |
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09-11-2007, 12.38.05 | #46 |
Utente bannato
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Morte corporale e morte dell'Anima.
L'Anima vivente è data dal binomio Corpo + Spirito .. dunque è un tutt'uno con la Persona. La morte del Corpo dipende dalla impossibilità di raggiungere la perfezione, ovvero la maturità del Corpo. Lo Spirito personale, diverso dal Soffio divino che dà la vita, è dannabile. Parlo di Spirto poiché Cristo - come Paolo spiega - divenne Spirito Vivificante/datore di vita, mentre il primo Adamo, solo un'Anima Vivente... Paolo completa il discorso precisando anche che quanto è - secondo natura - mortale non può ereditare l'Immortalità, ma può iuttosto essere da Essa assorbito. Si attende la Redenzione del Corpo e della Carne, questo per poter entrare nel Regno di Dio che viene/si manifesterà alla fine dei Tempi ( ossia di quelli associabili al peccato ). Prima di Adamo ed Eva non esisteva nessuno che potesse essere chiamato Figlio/a di Dio ( dotati cioè dello Spirito di Figli che come Padre Egli ci ha donato, Generandolo nell'Uomo e dall'Uomo alla Donna ). La formazione dell'Anima ( preesistente nella Mente di Dio e data/prodotta dallo 'spirito' più il 'corpo' ) di ognuno, deve poter giungere sino a perfetta Maturità. Il limite a questo è stato il Peccato Originale trasmessoci secondo la Linea di Sangue; per questo motivo il Figlio di Dio, nella Persona di Cristo Gesù, si fa Corpo e Sangue per la nostra speranza di Salvezza e Salvezza, anche se non completa ( dato che tornerà per bere Nuono il frutto della Vite ed entrare nel Regno di Dio promesso, come in Cielo così in Terra ). Così che è scritto come segue: "Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge. Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!". Per Morte si intende la perdita della Vita del Corpo ( non quella apparente e materiale ), dal sorgere/dall'atto del Peccato Originale ( ossia da subito e per la durata della nostra unica vita terrena, che pone il limite alla nostra crescita/maturazione spirituale, la quale può avvenire solo attraverso il Corpo Fisico; non esattamente "reincarnabile" ) sino ai nostri giorni .. Una SOLA è la Verità, la quale raccoglie in sé tutte quelle esistenti, completandole ( e non sto parlando di quella sola Cattolica ). Saluti |
09-11-2007, 13.02.57 | #47 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Citazione:
Evoluzione significa nella fattispecie che la teologia cattolica è tutta orientata nel senso che ho detto. Poi, come ho detto, prima che la chiesa docente recepisca i frutti dell'indagine occorre tempo... Il mondo cattolico teologico è molto più avanti di quello che si pensi e nelle facoltà teologiche s'insegna una teologia adeguata ai nostri tempi...dunque il futuro prossimo o remoto va in questa direzione ...e intanto forma una nuova consapevolezza teologica... ed alla chiesa docente , incluso il papa ovviamente, non rimarrà che ratificare la fede comune del popolo di Dio...come sempre avviene. Mi riferivo alla Assunzione di Maria...mi sembra che tu non abbia citato quella fonte. Ciao |
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09-11-2007, 13.30.47 | #48 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Mi dispiace, ma per quanto i teologi si sforzino, non potranno, se vogliono continuare a definirsi cattolici, contraddire alcun dogma sancito da un infallibile concilio ecumenico ne dal Papa quando parla ex cathedra petri. I teologi possono speculare solo all’interno dei dogmi stabiliti, un cattolico non potrà con nuove “verità cattoliche” e con il ““'sensus fidelium” andare oltre il dogma, ad esempio, per quanto possano speculare non potranno mai sostenere qualcosa di diverso dal dogma trinitario e dal dogma tridentino che ho riportato.
Inoltre se vogliamo analizzare la dottrina cattolica e le sue congruenze o contraddizioni, occorre riferirci al magistero ufficiale, perché di teologi e di correnti teologiche ce ne sono infinite, come ce ne sono state nella storia della Chiesa (che sono tra l'altro rimaste pure speculazioni senza seguito magisteriale) Citazione:
Ecco il brano a cui mi riferivo: Udienza generale 26/6/1997 Circa la conclusione della vita terrena di Maria, il Concilio riprende i termini della Bolla di definizione del dogma dell'Assunzione ed afferma: "L'Immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in corpo e anima" (LG, 59). Con questa formula la Costituzione dogmatica "Lumen gentium", seguendo il mio Venerato Predecessore Pio XII, non si pronuncia sulla questione della morte di Maria. Pio XII tuttavia non intese negare il fatto della morte, ma soltanto non giudicò opportuno affermare solennemente, come verità che doveva essere ammessa da tutti i credenti, la morte della Madre di Dio. Alcuni teologi, in verità, hanno sostenuto l'esenzione della Vergine dalla morte e il suo passaggio diretto dalla vita terrena alla gloria celeste. Tuttavia questa opinione è sconosciuta fino al XVII secolo, mentre in realtà esiste una tradizione comune che vede nella morte di Maria la sua introduzione alla gloria celeste. 2. E' possibile che Maria di Nazaret abbia sperimentato nella sua carne il dramma della morte? Riflettendo sul destino di Maria e sul suo rapporto con il divin Figlio, sembra legittimo rispondere affermativamente: dal momento che Cristo è morto, sarebbe difficile sostenere il contrario per la Madre. . In questo senso hanno ragionato i Padri della Chiesa, che non hanno avuto dubbi al riguardo. Basti citare san Giacomo di Sarug (+ 521), secondo il quale "il coro dei dodici Apostoli" quando per Maria giunse "il tempo di camminare sulla via di tutte le generazioni", la via cioè della morte, si raccolse per seppellire "il corpo virgineo della Benedetta" (Discorso sulla sepoltura della Santa Genitrice di Dio, 87-99 in C. VONA, Lateranum 19 [1953], 18). San Modesto di Gerusalemme (+ 634), dopo aver ampiamente parlato della "beatissima dormizione della gloriosissima Genitrice di Dio", conclude il suo "encomio" esaltando l'intervento prodigioso di Cristo che "la risuscitò dal sepolcro" per assumerla con sé nella gloria (Enc. in dormitionem Deiparae semperque Virginis Mariae, nn. 7 e 14: PG 86 bis, 3293; 3311). San Giovanni Damasceno (+ 704), per parte sua, si chiede: "Come mai colei che nel parto passò sopra tutti i limiti della natura, ora si piega alle sue leggi e il suo corpo immacolato viene sottoposto alla morte?". E risponde: "Bisognava certo che la parte mortale venisse deposta per rivestirsi di immortalità, poiché anche il padrone della natura non ha rifiutato l'esperienza della morte. Egli, infatti, muore secondo la carne e con la morte distrugge la morte, alla corruzione elargisce l'incorruttibilità e il morire lo fa sorgente di risurrezione". (Panegirico sulla Dormizione della Madre di Dio, 10: SC 80,107). […]" Ciao Andrea |
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09-11-2007, 13.57.23 | #49 |
Ospite abituale
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
se chi lesse e ha scritto la prima di tali traduzioni conosceva solo un significato di un termine senza collegarlo ad altri possibili significati è chiaro che ciò storpia tutto il resto.
vuoi un esempio: la parola "pesca" in italiano tanto per citarne una oppure proprio la "parola" ogni termine ha almeno 3 significati intrinsechi ad esso: 1) fisico 2) mentale 3) spirituale. con quale di questi 3 preferisci osservare la bibbia? nn credi che trattandosi di un libro spirituale esso vada visto in quel contesto? ciauzz |
09-11-2007, 15.12.35 | #50 | ||||
Utente bannato
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Riferimento: Interpretazioni della disobeddienza di "Adamo ed Eva"
Citazione:
Anche se sono presenti, ove possibili, ove probabili e ove ancora, persino evidenti errori di traduzione letterale, sarebbe bene precisare che un termine non ha solo un significato proprio, ma anche di uso comune più contingente... Studiare un termine/una parola, ma anche una frase/un modo di dire/un concetto, non è certamente facile o comunque immediato. Perché però parlare di "fazioni" ? ci sono motivi realmente validi per farlo ? A me non sembra, ma posso naturalmente sbagliare... Citazione:
Citazione:
L'Uomo e la Donna sono costituiti da Dio una sola Carne ( carne della mia carne e ossa delle mie ossa .. ) e da Eva hanno origine tutti i viventi; da cui va conseguentemente derivato il senso/significato di hawwà o "anima" a cui si riferisce Turaz o "vita" da cui tutto ha inizio... Dall'interessante Riflessione su Eva riporto, correggendolo leggermente, quanto segue: "[i]In una seconda versione dell’accaduto, invece, l’uomo nel senso di maschio è creato per primo. Questo Adam si guarda intorno, trova che è tutto nuovo e bello. Si accorge del mondo, vede gli animali e le piante. Ma si sente solo, anche perché l’unico femminile a sua disposizione è la terra, fino a quel momento: Adam-Adamo, Adamah-terra. In ebraico questi sono i nomi dell’uno e dell’altra, ricavati da una radice, adom, che significa “rosso”. Dio ha pietà di quella solitudine, forse perché conosce tale sentimento meglio di chiunque altro: e così addormenta l’uomo che ha appena fatto, gli soffia via una costo-la, e da essa trae la donna. “Così Adamo disse: Questa volta è Ossa delle mie ossa e carne della mia carne, costei si chiamerà ishah perché dall’ish è stata tolta” (Genesi 2, 23). Ish è il nome impersonale per dire uomo, ishah è il suo femminile,che significa anche “moglie”. Al posto della terra, ora Adamo ha una vera compagna, e la loro storia può cominciare." "EVA": deriva originariamente dall'ebraico "Hawah", adottato in greco e latino come "Eua" e "Heva" o "Eva", ed è interpretato come "madre dei viventi"/"sorgente di vita" ( e personalmente aggiungerei che rappresenta esattamente l'"Albero del Bene e del Male" da cui, secondo le Scritture, discende la vita umana d'origine divina )... O anche, come segue: Adamo ed Eva Citazione:
Tutto deve essenzialmente procedere progressivamente conseguendo la perfetta Unità attraverso/nello Spirito di Dio... L'umanità credo si evolve in Dio progressivamente, completando/sviluppando/maturando quanto di cui si è già in possesso, durante il 'cammino della vita' .. |
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