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19-05-2007, 12.46.01 | #1 | ||
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
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L'occhio da chi trae la propria essenza..?
Nella discussione di Fallible, In pace con "dio".... mi son trovato piacevolmente non-sorpreso da queste parole così "vicine", anche nella forma, che pare quasi siano sorte dallo stesso "cuore", quello che pulsa al centro di ogni "galassia".... ... (qui la pagina della discussione)....
Citazione:
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Tutto il mio essere sta ricadendo di nuovo nel circolo vizioso la mente ancora ha bisogno di rendersi conto dei propri limiti al mattino un sogno: qualcuno mi porge una stoffa ricamata.. è bianca, mi dico.. poi un'altra.. ed è bianca anch'essa.. le pongo vicine.. i colori sono differenti, tremendamente differenti, una un bianco candido, l'altro invece sembra ingiallito... e vacillo un attimo.. .. ed indico quella candida... questa, senz'altro questa qui è "bianca".. penso nel sogno..! E mi sveglio di colpo, manco fosse stato un incubo o forse per me lo è e tra i più pericolosi.. .. e se, mi chiedo, un'altra stoffa "bianca" mi fosse stata data? E se fosse stata ancora più "bianca"...? Ed un'altra... ed un'altra ancora...ed ancora...? Il bianco, il bianco maledetto, l'avrei potuto vedere, afferrare, fare mio..? Il bianco, la purezza assoluta, il metro in base al quale avrei potuto discriminare ogni altro "bianco"... .. per dio, ogni altro colore, afferrarlo, catalogarlo tramite quel principio assoluto.. avrei potuto..? Esiste qualche-cosa fuori dalla relatività delle cose, delle definizioni, delle forme...? Perchè mi si nega ancora l'evidenza...? Per quale motivo, seppur io qualcosa "abbia visto"...? Osservo le parole rincorrersi ed il silenzio ogni tanto fare la sua comparsa tra di esse, ma silenzio non è ancora un bianco ingiallito dalla mente? Il silenzio, la pace, il vuoto, l'inesprimibile non vivono anch'essi nella relazione... nella mente...? E la stella non trae la propria vita dall'occhio che l'assorbe...? Ogni volta che ancora me ne rendo conto, la mente diventa quasi folle nel tentativo di ricercare un "assoluto"... osservo il tentativo e cado sfinito... ... a volte intravedo le "risposte", altre volte "vivo", sento, gioisco.. altre volte ancora ripiombo nel dubbio più oscuro .. e cerco di rivedere tutto me dalle fondamenta.... .. e mi chiedo, ancora: un non-concetto, non so come altro chiamarlo ora, "inesprimibile", mai pensato e mai pensabile... è un'unità..? Non presuppone una dicotomia, una dualità... .. non è mai stato afferrato dalla mente, né mai lo sarà, né per definizione lo potrà essere.. .. e già nel momento in cui lo penso, l'afferro e l'uccido, lo so... ... io penso a qualcosa, automaticamente sorge l'opposto, ma i concetti non sono infiniti, dipenderanno dalla struttura stessa della mente.. mettiamo avessimo avuto un sesto senso, che ci avrebbe permesso di distinguere il pinco dal pallo, come il freddo dal caldo od il bianco dal nero.... noi non l'abbiamo e dunque il pinco ed il pallo sono uniti.. li avviciniamo.. nel pinco-pallo... ed ancora più vicini... e pufff.... spariscono... adesso che ci penso un pò come nell'annichilazione di particelle ed antiparticelle nel vuoto quantistico..... acc.... giusto.... (non sarò stato certo il primo a pensarlo e devo averlo già pensato tante altre volte, ma ora con una coscienza differente, credo)...... anche nell'elettrodinamica quantistica il vuoto brulica di coppie che si creano e spariscono e non le possiamo sperimentare, se non indirettamente tramite i loro "effetti" su enti "fisici".... acc.... tutt'altro che "vuoto"(!)..... non le possiamo "sperimentare", cioè sono praticamente "inesprimibili", e si usano parole quale "virtuali" per dipingerle un attimino.... ... il pinco-pallo, dunque non "non-esistente", in quanto inafferrabile alla mente, ma "non-pensabile", inafferrabile, inesprimibile e troviamo una parola e lo chiamiamo appunto "pincopallo", per capirci...... però magari "vivibile" dalla pelle fino al midollo, in qualche altro modo... ... ma la stella non trae sempre la propria essenza dall'occhio che la vede...? Così come l'elettroncino ed il positroncino....? Se l'occhio si volta, la stella scompare... e se si volta la stella...? L'occhio da chi trae la propria essenza..? Quando sento di esserci, non c'è e mi dispero nel guardare le mie mani vuote e quando sento ci sia, non sento di esserci e gioisco nell'osservare delle mani vuote. E non ho mai avuto la pazienza di attendere... Grazie per la condivisione.... A. Ultima modifica di nexus6 : 19-05-2007 alle ore 15.30.05. |
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19-05-2007, 14.38.41 | #3 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?
Salve e buon pomeriggio! gioia e benevolenza nei nostri cuori!
Alla faccia del post nex!!! diciamo che sono arrivato alla comprensione fino a: Il bianco, il bianco maledetto, l'avrei potuto vedere, afferrare, fare mio..? proseguo dopo la biciclittata mi suona strano quel fare mio ....non può essere tuo non ti (ci) compete, puoi esserne parte (se ho capito ) claudio |
19-05-2007, 15.29.42 | #4 |
novizio
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?
Non c'è senso nella vita se tutto finisce con la morte.
Ogni giustificazione che diamo alle azioni, siano esse disprezzabili o eccellenti, è sempre un nuovo sogno che lascia il vuoto davanti a sé. Dio è qualcosa di incerto. La fede è variabile come la ragione e il sogno. "Ciò che si deve fare" può essere totalmente messo in discussione e niente sostiene definitivamente le spiegazioni date. "La responsabilità" di chi s'impegna per qualcosa, non è maggiore di quella di chi non si impegna affatto. Mi muovo secondo i miei interessi, e ciò non mi fa diventare un codardo, ma neanche un eroe. "I miei interessi" non giustificano né discreditano nulla. "Le mie ragioni" non sono migliori né peggiori delle ragioni degli altri. La crudeltà mi fa orrore, ma non per questo è in se stessa migliore o peggiore della bontà. Ciò che viene detto oggi da me o da quacun altro non è valido domani. Morire non è meglio di vivere o di non essere nato, ma neanche peggio. Scoprii non per mezzo dell'insegnamento, ma attraverso l'esperienza e la meditazione, che non c'è senso nella vita se tutto finisce con la morte. |
19-05-2007, 17.12.02 | #5 |
Ospite di se stesso
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?
ozner:<<Scoprii non per mezzo dell'insegnamento, ma attraverso l'esperienza e la meditazione, che non c'è senso nella vita se tutto finisce con la morte>>
Davvero ozner è ciò che hai scoperto tramite l'esperienza-meditazione? C'è "caducità" in ciò che dici..e non può che essere riflesso della mente-ego. No...non con la meditazione... |
19-05-2007, 17.29.01 | #6 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?
salve! gioia e benevolenza nei nostri cuori!
post biciclettata ho provato a proseguire la lettura del post ma a quanto pare le sinapsi neuronali del mio cervello non arrivano a tanto . c'è comunqua una errata corridge che devo fare anche sul mio post...ho visto l'aspetto duale....mi sono accorto solo ora,che già l'amico mirror ti ha risposto con amorevolezza ed estrema chiarezza , posso solo aggiungere che se nel cuore della nostra mente li dove inzia la "risonanza" (percezione) coltiviamo sentimanti positivi anche la percezione diverrà positiva dando riposo ad essa(mente)così che sia al servizio dell'Essere e non che lo domini (o tenti?)come spesso accade claudio |
19-05-2007, 19.37.28 | #7 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?
Bella discussione...proprio bella!
Peccato sia in questa triste sezione dalle facili e fantasiose pretese! Un sospiro, un minimo di coraggio, l'ultimo sussulto del prode guerriero che sta per morire...e portate questa discussione in filosofia! |
19-05-2007, 21.46.40 | #8 |
like nonsoche in rain...
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In cammino..
Ho tante domande, caro Mirror, cari tutti.... ma alle porte di dove non si può andare, sento ci debba arrivare con la logica nel cuore, dunque sarò felice se qualcuno di voi vorrà accompagnarmi, ma ora sono parecchio stanco e scrivo solo poche cose.
Voglio intanto "regalare" a Fallible ed a tutti quanti alcune parole, lette da poco, che magari potrebbero trovare più esplicative delle mie e che dicono le medesime cose, nell'essenza: "Gli alberi mostrano la forma corporea del vento; le onde danno vitale energia alla Luna." (Zenrin Kushu) E spiego anche un po' la mia metafora, se vi va: la mia stella è la conoscenza fenomenica, mentale, concettuale, l'oggetto l'occhio è la facoltà del conoscere, la mente, il soggetto... puro dualismo, dunque.. quando l'occhio si volta, si distoglie dalla stella, dal concetto, non si "identifica" (è questo che intendi, Mirror?) con l'oggetto, esso perde il suo respiro, la sua vita.. .. senza occhio non c'è stella, dunque.. e se l'occhio a poco a poco riuscisse a distogliersi da ogni oggetto sul suo cammino..? Anche "io" sono un suo oggetto, la quantità di informazioni, memorie, pensieri in cui mi "identifico" (anche qui è ciò che intendi..?), tutto ciò è suo pesante oggetto... e se l'occhio a poco a poco si voltasse, negasse tutto, ma nel sangue, non nel pensiero...? Che fine farebbe l'occhio..? Sarebbe l'ultima cosa da cui esso stesso si dovrebbe distogliere, l'ultima da negare... e poi...? Questa la spiegazione della mia domanda "E se fosse la stella a voltarsi..?" Non mi voglio disfare della mente, a me piace... non potrei parlare con voi, né scrivere, né far nulla... ma io qualche cosa di spontaneo ho sentito, per dio e non era "fantasia" e poco importa per me etichettarla in qualche modo (ma riuscire a comunicare con voi, certo sì!).. e vorrei magari con la mente giungere a sintetizzare e sentire-con-tutto-me da chi trae essenza l'occhio... "chi" (errore fatale) "osserva" senza essere "osservato", essendo totalmente dis-identificato... "tutto qua".... è questa l'essenza di ciò che si dice "Testimone"...? (Essendo però sempre questo un concetto.... e so bene che tutti ne sono coscienti quando ne parlano, stessa cosa vale per il "Vuoto", il "Silenzio"... e quant'altro... ma se "aiutano" che ben vengano... tanto in un modo o nell'altro dobbiamo comunicare.. o no? Tanto vale giocarci e creare... basterebbe questo semplice punto cardine da capire, per rendere possibile il parlare insieme da persone sincere ed aperte.. ed invece quando un "filosofo" scruta una parola in maiuscolo, inizia a pregiudicarla come fumosa ed esoterica, atteggiamento che conosco bene...) Scusate se ho scritto così poco, ne avrei da dire e lo farò, ma vorrei andare calmo e sembrare il più ottuso possibile, cioè scevro il più possibile da concetti appresi qua e là, ma procedere solo con la mia testa, poichè qui non si tratta più di filosofia, il sangue che scorre non lo chiamo né pinco né pallo... la filosofia... la posso fare, potrei smontare e rimontare al contrario qualsivoglia concetto, ma ora non mi interessa, lo faccio prima di dormire per prendere sonno, al posto di leggere qualche fiaba... mi spaventano troppo le fiabe (sono terribili...! Ed i bambini dovrebbero crescere con quelle..? Ecco forse il motivo di tanti incubi..!) Sarebbe molto più dolce, fiabesco e magico parlare ai bambini dell'interpretazione di Everett della meccanica quantistica, quella dei multiuniversi... oppure, perchè no, della gravitazione quantistica a loop... magari raccontate da nonno Einstein o zio Bohr... (non li fate incontrare, però.. ).. scusate la divagazione... Buona serata a tutti...! Un abbraccio... Ultima modifica di nexus6 : 19-05-2007 alle ore 23.40.18. |
20-05-2007, 04.40.41 | #9 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?
Salve e buona nottata, gioia e benevolenza nei nostri cuori!
sono al lavoro e forse farei meglio a pensare solo al reparto , non posso dilungarmi non ne sarei comunque capace. se l'occhio a poco a poco si voltasse, negasse tutto, ma nel sangue, non nel pensiero...? ; il buddha dice che l'occhio (la mente la ragione) può aiutarti ad attraversare il fiume, è una zattera...poi non serve più, come ha già scritto mirror Non rincorrere la mente... lasciala essere, comunque e sempre. Osservala soltanto" non intervenire] arriverà il "momento" in cui l'occhio diverrà stella ,osservatore ed osservato si riuniranno in un'unica essenza; quello che è certo che non sarà certamente "l'occhio" , parte integrante del duale, a condurti oltre il guado (ricorda la zattera), sarà quella parte di te (del tutto) che non si identifica in te (io) ma ne è l'essenza, spero di esserti stato di aiuto; quello stato di "testimone" è stato percepibile da me solo in pochi momenti, poi l'io riprende il sopravvento...ma in quei momenti un passo è....l'esistenza claudio ps come dice una cara amica la via non concede sconti, calma pazienza e perseveranza claudio |