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15-06-2007, 01.12.55 | #203 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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La Porta
La porta
(Simone Weil) Aprite la porta, dunque, e vedremo i verzieri, berremo la loro acqua fredda che la luna ha traversato. Il lungo cammino arde ostile agli stranieri. Erriamo senza sapere e non troviamo rifugio. Vogliamo vedere i fiori. Qui la sete ci sovrasta. Sofferenti, in attesa, eccoci davanti alla porta. Se occorre l'abbatteremo con i nostri colpi. Incalziamo e spingiamo, ma la barriera è troppo forte. Bisogna attendere, sfiniti, guardare invano. Guardiamo la porta; è chiusa, intransitabile. Vi fissiamo lo sguardo; nel tormento spingiamo; noi la vediamo sempre, gravati dal peso del tempo. La porta è davanti a noi; a cosa serve desiderare? Meglio sarebbe andare senza più speranza. Non entreremo mai. Siamo stanchi di vederla. La porta aprendosi liberò tanto silenzio. Che nessun fiore apparve, né i verzieri; solo lo spazio immenso nel vuoto e nella luce apparve d'improvviso da parte a parte, colmò il cuore, lavò gli occhi quasi cechi sotto la polvere. ****************************** ************* |
15-06-2007, 09.56.42 | #204 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 351
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Riferimento: L'occhio da chi trae la propria essenza..?
La porta.
Pietro Cimatti. Davanti ad ognuno si apre una porta. Quando l’uomo è totalmente sincero con se stesso, quando si vede nella realtà di ciò che è, e non di ciò che vuole sembrare, quando fa questo egli esce dal divenire. La porta è sempre aperta. Quando l’uomo vive la sua vita nella consapevolezza di ciò che è, senza fingersi diverso, senza voler apparire agli occhi degli altri, e ai suoi stessi occhi, diverso da quello che è in realtà, allora egli è nell’essere, ha abbandonato il mondo del divenire. Usciamo dal divenire. La porta è aperta. Quando l’uomo è impegnato in una vita che non è la sua vita reale, del suo intimo, egli sta seguendo una commedia che si è costruita su misura. E se è impegnato in questa commedia, che tante volte diventa farsa, il suo essere non scorre liberamente. Inganna e si inganna. Soffre e fa soffrire. Ma la porta è aperta. È sempre aperta. Che il nostro sia essere e non apparire, essere e non divenire: allora sarà la serenità, l’equilibrio e la salute. La verità fondamentale è questa: l’io non esiste. davanti a ciascuno si apre una porta, la sua porta. E in alto sta scritto: l’io non esiste. Cominciamo a distinguere l’illusione dalla realtà. E tutto poggerà su una vita di essere, su una esistenza reale, non più legata al mondo illusorio del divenire, alla percezione illusoria del mondo. Davanti ad ognuno si apre una porta. La sua porta, in alto sta scritto:l’io non esiste. questa è la verità fondamentale. E questo è lo scandalo. |