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02-03-2013, 15.52.48 | #132 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 11-10-2007
Messaggi: 663
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Citazione:
Ovvero sostuire (o affiancare) un potere con un altro potere ? E quali vantaggi nè otterremmo ? Forse l'unica strada sarebbe quella di ri-nazionalizzare le banche, senza dover creare altri enti inutili o peggio dannosi. Comunque le banche private non sono un'invenzione moderna, esistendo da molti secoli, con la differenza che una volta semplicemente i regnanti indebitati facevano una guerra per azzerare i propri debiti. Citazione:
Le banche rientrano nel gioco delle spartizioni politiche ed ho l'impressione che più che un organo di potere siano un utile strumento ai propri fini (dei politici), soprattutto per operazioni finanziarie poco trasparenti. In Italia questo è successo a causa della loro (delle banche) pseudo-privatizzazione, mediante l'invenzione delle famose fondazioni che avrebbero dovuto assicurare un passaggio graduale dal pubblico al privato. Se parliamo di potere in assoluto allora sarebbe meglio che i politici si rivolgano alle 40mila (o 90mila, secondo altre stime) "famiglie" che detengono realmente il potere finanziario a livello mondiale, dalle azioni dei quali, per inciso, nemmeno il presidente degli stati uniti risulta immune. |
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02-03-2013, 18.17.49 | #133 |
Ospite
Data registrazione: 14-02-2013
Messaggi: 29
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
E quindi torniamo al baratto? Il denaro invece è una grandissima invenzione, anche se non è l'equivalente universale - molte cose non si possono comprare con i soldi.
Gli arzigogoli dell'economia non sono dovuti al fatto che esiste il denaro, ma alla disonestà e cialtronaggine di molti a cui tutti gli altri danno troppa corda. Cambiando il quadro legislativo ed organizzando una centrale di scambio per le transazioni finanziarie gli arzigogoli sparirebbero. Senza bisogno che sparisca il denaro, che invece è indispensabile. (Albert) Dove c'è denaro c'è tesaurizzazione e capitalizzazione. Del resto il denaro in due millenni non è stato mai considerato bene: dall'essere Mammona (cioè in opposizione a Dio) nel Vangelo alle citazioni colte fatte da Marx (Shakespeare, Goethe). Non penso che la sua abolizione significhi un ritorno al baratto. L'abolizione presuppone uomini onnilaterali, educati, morali, non consumisti, in armonia con l'Essere. Solo dopo questa utopia (non so se Marx prevedeva questo) sarà possibile regolare la produzione in base ai consumi non consumistici. E alle varie produzione parteciperemo tutti a turno(due ore il lunedì si sarà operatori ecologici, un'ora il martedì saremo pizzaioli, e così via) chiaramente non riceveremo alcuno spipendio essendo stato abolito il denaro. Ma la comunità ci darà la possibilità di consumare liberamente: abbigliamento, cinema, ecc. Il tempo principale della giornata ognuno lo dedicherà a ciò che sceglie di fare nella vita: medico, informatico, filosofo, architetto, economista pratico, ecc. |
02-03-2013, 19.38.19 | #134 | ||
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Citazione:
Quanto alle guerre si fanno ancora (anche se le si chiamano missioni di pace) non tanto per azzerare i debiti pubblici (che sarebbe negativo nel sottosuolo del pensiero economico corrente), ma per aumentare i profitti privati che ormai sono diventati la imprescindibile ragion d'essere del mercato. Citazione:
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02-03-2013, 19.42.09 | #135 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Citazione:
Non so cosa intendi per centrale di scambio, ma certo le transzioni devono essere regolamentate e rese trasparenti. Certo, anche, nelle transazioni finanziarie la concorrenza è incentivante. Mi sono proclamato "economista in erba" sia perchè effettivamnte lo sono, ma anche in emulazione ai tanti "erboristi" che quà a là spuntano in questo topic. Infatti avevo notato tante strane proposte e richiami alle piu' stralunate teorie, ma quella di abolire il danaro e ritornare al naturale baratto è veramente formidabile: si abbattono in un attimo 7.000 anni di storia economica...fin dai tempi della città di Uruk nella bassa Mesopotamia. Giustamente dici che il danaro è una grande invenzione...forse una delle piu' grandi e originali che ha dato l'avvio alla grande economia per facilitazioni di compra e vendita e per snellimento dei trasporti. Qualcosa del genere per snellimento e facilitazioni degli scambi accade ora con la moneta elettronica di per sè effimera e su cui occorre, certo, esercitare un controllo da parte delle istituzioni...controllo facilitato proprio perchè di ogni transazione resta traccia Qundi, ritornando al nostro discorso generale, non è la moneta che deve essere eliminata/mutata o la banca che deve essere statalizzata...il male non sta negli strumenti, ma nella organizzazione e nella possibile incapacità, disonestà e intrallazzo di chi gestisce. Noto che si gestisce efficacemente e tanto meglio in una trasparente concorrenza. Certo che piu' si creano centri di potere politicizzati, piu' si crea intrallazzo e si creano poltrone da difendere senza badare alla efficacia. Un tempo si diceva che l'occhio del padrone ingrassa il cavallo: oggi sarebbe l'occhio del cittadino! Quindi la grande esigenza è che le istituzioni organizzino e controllino la gestione del danaro che deve essere facilitata secondo apposite regole e non impedita e che i cittadini vigilino senza volersi sostituire agli economisti esperti: infatti di gente che le spara grosse, arrogandosi competenza inesistente...o che cercano soluzioni strane ed originali... ne abbiamo fin troppa...tanto piu' in questo periodo in cui sembra che solo il cambimento sia la panacea.. Sopratttutto non chiediamo ad Aristotele come gestire i moderni sistemi bancari ed economici. Quello che noto piuttosto, ma è tipico di teorici e filosofi partecipanti al forum, è che ci si confronta sui sistemi economici virtuali...di preferenza sulle distorsioni, ma non in relazione alla economia reale..cioè in relazione alla esigenza e modalità di produrre beni reali concreti e innovativi in concorrenza tecnico/economica fra enti manifatturieri di stati e unioni di stati. Se i beni di produzione, mercato, utilizzo e fruizione, siano essi concreti o astratti, non sono innovativi, di qualità, adeguati alle richieste dei cittadini e non sono a costi/prezzi concorrenziali in concomitanza col mercato del lavoro e con efficaci sistemi di istruzione e ricerca tecnologica,ecc... non c'è buona o cattiva gestione delle banche e della finanza o di moneta che tenga. Direi che in questo consiste l'economia vera e reale: purtroppo accade invece che le transazioni economiche vertono più sulla gestione della finanza che sui beni reali. Brobabilmente certe regole relative alle transazioni di beni e capitali rendono una tale gestione economica piu conveniente: conviene speculare piuttosto che produrre!...e se non ci sono leggi in contrario...lo si fa!...magari anche se ci sono! Daltra parte non si possono colpevolizzare le banche o i gestori di capitali perchè fanno ciò che a loro conviene...occorre piuttosto introdurre regolamentazioni, incentivazioni o tasse tali che chi manovra il danaro trovi conveniente agire secondo altre convenienze...secondo le conveninze della comunità ..oltre che proprie. E' la legge, gli strumenti finanziari delle banche centrali, e sono gli accordi internazionali che devono dirigere e controllare l'economia...oramai a livello mondiale e non soltanto affidarsi (pur doverosamente) al personale senso morale del manger di banca. Sembra infatti che sia stata l'apertura delle frontiere ai capitali operata su accodi di Reagan e Thatcher a creare la grade confusione de prevalenza delle multinazionali con la delocalizzazione delle aziende verso i paesi a minori costi di manodopera e minori impegni di qualità e sicurezza sul lavoro con minori tasse e contributi. In tal modo da noi si è creato il grande buco di investimenti di capitali con conseguente disoccupazione diffusa. Direi che stare continuamnte ad attribuire colpe, pur dovute, ai nostri ladri di polli, sia un pò riduttivo. |
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02-03-2013, 22.03.42 | #136 |
Moderatore
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Una nota in merito all'abolizione del denaro partendo dal presupposto che tutto è necessario, ma nulla è indispensabile (non lo è né il denaro né l'imposizione del baratto). Il denaro è un mezzo per lo scambio, dispensabile come tutti i mezzi e tale deve poter rimanere affinché non diventi lo scambio dei beni un mezzo per fare denaro.
Non si tratta però nemmeno di abolire il denaro in toto, ma di farlo rientrare nel significato originario di buono di scambio (utile a facilitare lo scambio nelle circostanze che lo richiedono) e non di entità in sé autonoma e autoriproducentesi, comunque questa autoriproduzione si attui. |
03-03-2013, 00.40.18 | #137 | ||||
Ospite abituale
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Citazione:
Poi le cose andarono diversamente ed il prestito della BCE finì in buoni del tesoro che nel frattempo, per alimentatre le aste, avevano aumentato di qualche punto il tasso di interesse. Da quel che lessi sui giornali la cosa fu interpretata come un tradimento delle banche (reputate fetenti) che anzichè prestare alle imprese al 3/4% preferirono comprare i buoni del tesoro offerti ad un tasso del 5/6%. In conseguenza io affermavo appunto che le banche non potevano fare altro che agire secondo interesse...tanto più che i soli prestiti richiesti erano quelli dei mutui immobiliari...pur'essi non così tanti. Comunque la cosa non fu poi così dannosa per la comunità dato che il tesoro aveva necessità di vendere i propri titoli. Non mi consta però che le banche fossero abbligate a farlo...sospetto anzi che se il tasso di interesse fosse stato più basso le banche non avrebbero rischiato ed i buoni sarebbero rimasti invenduti...oppure li avrebbe comprati la BCE stessa come in parte è avvenuto. Per lo meno questa è la storia che appresi allora dai giornali! Forse i tuoi giornali dicevano altro. Citazione:
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Ultima modifica di ulysse : 03-03-2013 alle ore 18.59.20. |
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03-03-2013, 09.17.40 | #138 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Citazione:
Ovviamente non leggo giornali diversi dai tuoi, e faccio questo semplice ragionamento: 1) Le banche avevano necessità di aumentare il proprio capitale sociale per poter prestare soldi. 2) Il prestito agevolato BCE non era destinato alla ricapitalizzazione. Tu cosa deduci ? Che altro avrebbero potuto farci con quel prestito ? |
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03-03-2013, 13.35.28 | #139 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Citazione:
Comunque, a dir la verità, fu anche il particolare momento, forse non noto al momento della decisione, che con l'enorme incremento dello spread fece aumentare i tassi e rese massimamente appetibile l'acquisto dei buoni del tesoro: il ragionamento del manager bancario è semplice, prevedibile ed anche legittimo: se posso investire al 6%, perchè dovrei investire al 4%?...ammesso che il rischio sia più o meno equiparabile? Ultima modifica di ulysse : 03-03-2013 alle ore 19.02.32. |
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03-03-2013, 16.38.51 | #140 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Citazione:
No, non lo avrebbe potuto fare, e non credo che siano stati ingenui. Credo che la BCE non potesse intervenire pesantemente sulla crisi dei debiti sovrani: quindi lo hanno fatto in parte direttamente (bond italiani per oltre 100mld) e in parte indirettamente (prestito agevolato alle banche). Citazione:
Credo che le banche non avessero tutta questa voglia di riempirsi di bond, soprattutto quelli a lunga scadenza, malgrado gli allettanti interessi. Sarebbe infatti interessante sapere quanti di questi bond comprati dalle banche italiane sono stati poi piazzati sul mercato secondario. Ovviamente io non parlo di rischio fallimento (quindi rischio di non rimborso da parte dello stato italiano, che sembra solo una favola sognata da alcuni...), quanto di interessi. Magari a loro volta sono riuscite a piazzare titoli ma a interessi talmente elevati da annullare qualsiasi ipotetico guadagno: questo potremmo saperlo solo leggendo i bilanci (ammesso che non siano truccati...). E in fondo questo è il motivo per il quale i debiti di stato sono così negativamente importanti: essi producono un effetto catena che coinvolge tutto il sistema bancario di un paese, e nessuno vuole rimanere con il cerino acceso in mano. |
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