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26-02-2013, 20.45.42 | #122 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Citazione:
In effetti le leggi si possono cambiare…se ritenuto opportuno…o se, chi ne vuole l’abolizione, ha la forza di imporla. Comunque, definire una certa legge pessima solo in relazione al personale e contingente conto profitti-perdite (questa ci sarebbe costata 600 € pro-capite) implica un considerare le cose in modo abbastanza riduttivo e partigiano. Le leggi ed i regolamenti dello stato, infatti, e tanto più quelli europei...che pure, come tutto, possono o meno essere sbagliati, … non si propongono il semplice ed unico scopo di favorire personalmente e contingentemente noi singoli mortali, ma di favorire la comunità e riavviare l’economia…magari anche con “forti” sacrifici attuali in vista di “piccoli” vantaggi futuri. In quel momento, poi, la particolare situazione economica mondiale, pervasa dai ”derivati”, faceva anche ritenere che anche le banche dovessero essere salvate. Cosicchè i bancari della BCE e della Bundesbank, non sapendo che tutti noi odiamo le banche, pensarono di prendere due piccioni con una fava. Pensarono che quella delle banche fosse la miglior via per distribuire i prestiti alla imprese rendendo anche la cosa appetibile per entrambe: i valori dei tassi di interesse del prestito, sia alle banche (1%) che agli imprenditori (4%), furono infatti fissati e a tale scopo congegnati. La cosa avrebbe forse anche funzionato: gli imprenditori sarebbero accorsi a frotte (rinunciando al canto delle sirene della delocalizzazione) e le banche avrebbero concesso i prestiti a tassi contenuti…. se non fosse che un sassolino inceppò l’ingranaggio: Il sassolino è stato la sottrazione della tripla AAA (o doppia AA, credo) al grado di fiducia della nostra economia…nonché la salita alle stelle dello spread..a oltre 600. Il nostro tesoro, nel contempo, per incassare i quattrini necessari alla spesa corrente (stipendi, pensioni, sanità, ecc…) per vincere la sfiducia e compensare il rischio dei compratori, dovette vendere i Bot decennali innalzati al tasso d’interesse del 6/7%. Le banche, disgraziate, non seppero resistere...e risposero: dilapidarono il prestito appena ricevuto all’1%... in acquisto di Bot al 7%! Fu così che la spesa corrente fu salva…ed i prof…. persino quelli precari… si ebbero, per quella volta, lo stipendio!...ed i pensionati la pensione! Anche gli ospedali mantennero aperti i “Pronto Soccorso” ai figli piccoli degli immigrati irregolari, ecc… In fondo è una bella storia …corroborante!...non tutte le leggi vengono per nuocere!…in specie quelle dalla BCE…che come Banca Centrale non è ancora omologata …come la FED americana! In fondo ne è solo un abbozzo in attesa che gli stati dell’unione si decidano: Emanciparla o buttarla!? ….This is the question!....e adesso, con Grillo, non so come la mette! Citazione:
Se la chiedevi al AD del Monte di Paschi, lui te le firmava subito...allora non era ancora in prigione...credo! Dura lex sed lex! Quando ce ne renderemo conto? Ultima modifica di ulysse : 27-02-2013 alle ore 18.34.03. |
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26-02-2013, 22.08.06 | #123 |
Ospite abituale
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
@ Paul11 e Freedom
Io credo che il capitalismo abbia la necessità di espandersi perchè, come dice Freedom, a suo fondamento ha l'avidità. Anzi, per essere più esatti: ha la tendenza all'accumulo. Sul capitalismo dobbiamo intenderci. Esso ha una definizione "tecnica" (che è quella di Marx), e ne ha una "antropologica". Il capitalismo nasce, probabilmente, già con la capacità di conservare il cibo, quindi ancora prima della rivoluzione agricola, la quale determina un assetto capitalistico che è praticamente quello che noi conosciamo oggi (ovviamente nei punti che più lo caratterizzano e lo fondano). Quindi trovo errata una lettura esclusivamente "politica" del capitalismo. Al capitalismo non vi è alternativa proprio perchè esso è inscritto nello stesso patrimonio genetico dell'uomo. Questa tendenza all'accumulo, che ne è a fondamento, è infatti un qualcosa di "naturale" se pensiamo che sia "naturale" pensare al sostentamento della propria famiglia (forse non lo è?); al futuro dei propri figli. Naturalmente (altrettanto "naturalmente"...) vi è però la dimensione politica. L'uomo è "zoon politikon", e la dimensione della "polis" non coincide con quella dell'"oikos", cioè della casa, della famiglia. "Oikos", da cui "economia", è infatti un qualcosa che si svolge necessariamente (e lo abbiamo dimenticato...) all'interno della casa, della famiglia. Ciò vuol dire che l'accumulo capitalistico riguarda l'aspetto privato, che è dell'"oikos", e non quello della "polis". Nella "polis" i rapporti gerarchici non sono stabiliti "naturalmente" come nell'"oikos". Non vi è un padre, un "patriarca", che comanda per diritto "naturale" ma che comanda, appunto, "paternalisticamente" (cioè pensando al sostentamento della famiglia, o del clan, o persino della tribù, se volessimo allargare il discorso ma sempre restando all'interno di un rapporto che è di consanguineità). Nella "polis" il vincolo del sangue viene rotto (non a caso Clistene inaugura la democrazia in Atene ripartendo su base territoriale - i "damoi" - quelle che prima erano ripartizioni su base tribale - "fratrie" e "ghenos": comunque segnate dai vincoli del sangue), e con esso viene distinta la dimensione privata da quella pubblica. La figura del "politico" emerge quando emerge una dimensione "pubblica", ovvero una dimensione nella quale la "oikonomia", basata sul vincolo del sangue, non ha più ragione di essere se non relegata ad una sfera più contenuta di quella originaria: alla famiglia come noi oggi la conosciamo. La razionalità e la logica del pensiero greco sono impeccabili: come potrebbe, il "politico", comandare "paternalisticamente" senza il vincolo del sangue? E' dell'assoluta necessità della politica che abbiamo bisogno, di una politica che, razionalmente, dica che l'"altro" (il "prossimo" cristiano), in quanto non più protetto dai legami affettivi del sangue, non può essere lasciato in balia della forza e dell'astuzia degli "accumulatori". un saluto |
27-02-2013, 11.44.48 | #124 |
Ospite abituale
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
@maral
in baviera viene emessa una moneta "parallela" che nei negozi di prodotti locali viene normalmente accettata. anche l'mmt propone un momento di passaggio dall'euro alla lira, di modo da sanare i debiti delle banche private e delle aziende a esse collegate. d'altrone (vedi il montepaschi) queste cose si fanno di già. per cui non sto parlando di fantasie, semplicemente l'mmt spiega tutto molto meglio. la soluzione è semplice, purtroppo il 5stelle non è stato sufficientemente accorto e ha scaricato questa teoria a favore di un non ben precisato autogoverno delle masse, che si risolverà nell'inciucio tedesco parte seconda. il buon CB docet sempre! @maral e mauro e gli altri contro le banche la demonizzazione delle banche a livello di informazione mass mediatica (in primis internet stavolta) è già di per se un campanello d'allarme perchè sappiamo (agamben-marramao-sloterdijk) che si cela un camuffamento del potere. anche ora nel post elezioni i riflettori sono puntati sui fantasmi, su problemi inesistenti. le banche sono solo un organo di gestione del risparmio delle famiglie, non è certo l'mmt che le ha inventate). forse i più di voi si riferiscono al meccanismo del signoraggio, ma appunto basta togliere le swap option e vedrete che le regole saranno più rispettate. una volta pensavo importante metterle anche sui mercati finanziari, ora non più! se un cittadino decide di investire i suoi risparmi è libero di farlo. l'importante è insomma semplicemente non comprare soldi con i soldi. con i soldi ci compri le merci, insomma. il punto è che questo è un problema americano mica nostro, noi mica abbiamo agenzie di rating che vendono case....distinguiamo per carità! sul vecchio atavico problema della lotta di classe e della colpa morale francamente me ne faccio un baffo. vi rimando a preve a ranciere a negri per farvi un attimo aprire gli occhi: queste sono favole da vecchio comunista che di mmt non sa proprio nulla. la politica dell'oikos poi per quanto nobile è ormai "roba vecchia!" la circolazione delle merci corrisponde alla natura dell'uomo, il primo rigo del capitale (dove son arrivato) dice proprio quello: l'uomo è feticista. (punto e basta) basta con questo moralismo cattolico bigotto che non sa nulla di nulla- per aprirvi gli occhi leggetevi un lacan se proprio non vi piace freud, avidità ! lol! cosè la lonza se non sbaglio.....torniamo al medioevo! improponibile. il problema di fondo è certamente quello politico, ma da affrontare tramite nuove categorie. ogni buon pensatore dovrebbe cercare di fare questo rinnovamento e cominciare a ripensare la democrazia in altri termini. il palazzo d'inverno negriano e il ritorno a platone previano non mi convincono molto (per non dire nulla), per il semplice fatto che quell'ethos quel oikos si potevano pensare in piccole comunità (come lo erano le migliaia di città stato dell'epoca d'oro greca), oggi come oggi basta leggersi un z.bauman un focault per capire che c'è stata una trasformazione sociale troppo estensiva per poter riapplicare quei vecchi nobili modelli. a mio parere ne parleremo ancora, sperando che un "marco v" dal alt.moderato.filosofia ci possa insegnare ancora molto.andatevi subito a leggere i suoi post di perfetta sintesi e comprensione pur con un linguaggio assai colto- ecco vedi! avevo promesso di tacere! |
27-02-2013, 15.45.53 | #125 |
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
@ Green & Grey Pocket
"Contro le banche"? E che significa essere "contro le banche"? Diciamo piuttosto che, personalmente, sono contro un sistema che permette alle banche di fare il comodo loro (ad esempio di fare investimenti per decine di volte il capitale posseduto; poi si può anche non essere d'accordo, ed essere contenti di rifondere le loro perdite...). Le banche non sono un organo di gestione del risparmio delle famiglie, ma sono le padrone dell'economia (ti basterà chiedere ad un qualsiasi imprenditore o commerciante: "con i soldi di chi tu lavori?"), ed è per questo che non possono fallire. Quanto alla "classe" (lasciamo perdere la "lotta"...) essa esiste indubitabilmente nel momento in cui esistono persone che guadagnano 500 euro al mese ed altre che ne guadagnano milioni. Se non piace il termine "classe" usiamone un altro, ma la minestra è sempre quella. Quanto alla "politica dell'oikos" vorrei tu ti spiegassi meglio (non è chiarissimo...), ma lasciati dire che quel tuo "è roba vecchia" denota una forma mentis forse inconsapevolmente metafisica (forse Nietzsche e il suo "eterno ritorno" potrebbero suggerirti qualcosa...). Comunque aspettiamo impazienti che Marco V. ci venga ad illuminare (preferibilmente usando un linguaggio non molto "colto", che ci sarebbe di difficile comprensione). Per il momento, gradirei qualche risposta un pò più convincente di quelle che ho sentito sul rapporto fra moneta e valore (visto che l'argomento è fondamentale). un saluto |
27-02-2013, 21.07.11 | #126 |
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
L'economista in erba.
La tendenza all'accumulo di mezzi di sussistenza è insita nel DNA delle specie viventi...tanto più se arrivate ad un buon grado di evoluzione: è proprio la detta tendenza che le ha portate ad un tale grado! Per semplice inciso...un tempo avevo un cane che seppelliva gli ossi in giardino, ma non uno solo...ne seppelliva tanti...che nemmeno lui sapeva piu' tenerci il conto: tendenza all'accumulo genetica!. Naturalmente anche gli umani sepppellisconio il loro osso quando possono...nelle maggior quntità possibile...sotto il materasso, nelle banche, nei paradisi fiscali ecc... E' abbastanza comune deprecare che tale tendenza sia smodata e immonda ...se la notiamo nel prossimo. Ma se noi personalmente non lo facciamo è solo perchè non ci riusciamo o non siamo padroni dei mezzi e dalla tecnica necessaria. Naturalmente chi conosce tali tecniche e ne ha i mezzi non trae l'accumulo e la propria ricchezza dal niente, ma dal modo di utilizzare e organizzae il lavoro ed i quattrini di tutti. Che ciò avvenga è essenziale per l'econmia e lo sviluppo di un paese o reggruppamento di paesi...delle singole imprese: nessuna impresa potrebbe operare senza il prestito bancario! Già Shakespeare ce ne offriva un esempio in Shylock: nessuno a Venzia avrebbe potuto armare una nave senza il prestito dello strozzino...che oggi è evoluto in banca: magari la banca mantiene ancora il DNA delle origini, ma la regolmentazione delle transazioni bancarie deve esere rispettata e continuamente migliorata...certo a favore dei singoli cittadini, ma anche a favore di una sempre maggiore efficacia funzionale delle banche che costituisco il fondamento della capacità economica di un paese. Dopo tutto votiamo anche per questo: per una migliore e onesta gestione delle banche...nell'ambito delle regolamentazioni. Uno stato banchiere è impensabile! Si possono persino definire benemeriti coloro che riescono, magari con impegno, genialità e responsabilità, ad utilizzare il proprio arricchimento oltre che per il bene e la soddisfazione propria, per il bene di tutti...per far sì che il sistema economico, particolare o globale che sia, funzioni, sia redditizio e orientato al massimo benessere possibile di chi lavora e produce...ed anche per sopperire alle esigenza di chi si trova nella impossibiltà di soperire a se stesso...per un efficace Welfare. Perchè questo avvenga occorre che lo stato o il ragruppamento di stati in cui ci troviamo, metta in atto una adeguata organizzazione di mezzi operativi, tecnologici, innovativi di sapere e conoscenza che esprimano una capacità di produzione e accumulo sia in concordanza che in concorrenza con altri stati e unioni di stati... tesi a produrre beni e ricchezza tale che i cittadini accedano via via ad una sempre maggior soddisfazione per il vivere proprio e dei concittadini in genere.... soddisfazione che contenmpla l'esigenza di capacità, abilità, moralità, sapere, saper fare, saper essere, con senso di collaborazione, di solidarietà, di adesione al reciproco aiuto, ecc... Un simile sistema sociale lo possimo chiamare "capitalismo in regime democratico" ove lo stato, comunque gli organi e le istituzioni preposte, vigilino affinchè nessuno freghi o cerchi di corrompere e sfuggire alle proprie responsabilità. Naturalmente sono gli stessi cittadini che devono vigilare attraverso gli strumenti...fra cui, in primis, l'istruzione...e poi il voto, ecc... che un sistema democratco mette a loro disposizione...e che loro devono essere in grado di utilizzare esprimento comunque un giudizio. Purtroppo non è tutto rose e fiori: anche in un pur essenzile ed onesto sistema economico capitalistico e democratico, spesso non è chiaro quali siano le regole da applicare per far si che l'organizzazione (la burocrazia) non sia oppressiva, che lo stato spenda oculatamente i quattrini che introita con le tasse, che le tecniche di gestione e conduzione dei vari sottositemi economici, ecc......funzionino...e tutto questo con le migliori intenzioni e tensioni degli individui preposti ad un ben operare...ed anche con teorie economiche riconosciute efficaci. Non siamo così ingenui, infatti, dal non figurarci cosa potrebbe accadere, ed accade infatti, quando ideologie distorte e populiste inquinano i sistemi ecomici perseguiti e quando la stessa disonestà e corruzione (per l'accaparramento degli ossi) pervada gli individui ad ogni livello. Non siamo nemmeno così ingenui dal cadere nella trappola del "sono tutti eguali" o del pensare che l'onestà e la voglia/entusiasmo del ben operare per un modo nuovo siano sufficienti. Per uno stato, efficiente che realizzi il bene dei cittadini, sono essenziali: 0)- Diffuso senso morale...nei politici, funzionari e nei cittadini medesimi. 1)- Trasparenza democratica con partecipazione globale popolare e non populista. 2)- Sistema monetario che poggi sulla ricchezza concreta (e non solo virtuale e fantasiosa) del paese o di una unione di paesi, 3)- Sistemi bancari/finanziari efficientI condotti con le buone regole delle teorie ecomiche più avanzate..su cui una Banca Centrale vigila e dirime, 4)- Sistemi produttivi e mercatistici efficaci (capitalismo) per conoscenze e capacità innovative/concorrenzaili in rispetto ad altri paesi collaboranti e/o concorrenti, 5)- Sistemi scolastici e universitari sviluppati ad alto livello per il perseguimento della istruzione generale e della innovazioni più avanzata. 6)- Sistemi scolatici e universitari non sempre oppressi e limitati da deficienze di mezzi e risorse... 7)- ecc... Certo l'argomento è appena abbozzato, ma non vado oltre e rifuggo per ora dall'addentrarmi in vaste e complesse teconologie applicative e specilistiche concorrenti al rendere un sistema economico efficace. E' compito degli specilisti! Naturalmente tralascio anche la questione della disonestà e della corruzione: sarebbe cosa della magistratura...che tenderei a considerare non persecutrice ma correttrice! Per quanto, ritengo che una onesta tensione al benessere, per sè ed i propri cari, pur nell'ambito di comprensibili tensioni morali, sia alla base, anzi, il motore propulsore di una efficace economia: nessuno fa niente per niente e quando appare che così sia in qualcuno...la cosa è sospetta...oppure è un santo...ammesso che di santi si possa parlare in campo economico/produttivo/finanziario e mercatistico, ecc.... Ritengo, alla fine, sempre opportuno lasciare le effettive decisioni ed applicazioni specialistiche agli specialisti nei vari campi applicativi! Sono un economista in erba dopo tutto...magari anche molto in erba! |
28-02-2013, 21.19.31 | #127 | ||||
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Citazione:
@ Ulysse Questo già l'avevo detto (un paio di risposte fa). Sarebbe però oltremodo interessante sapere, da te o da chi altri, se ritieni razionale estendere un principio nato nell'"oikos" alla "polis" (come cercavo di mettere in evidenza, quindi ti rimando al mio post precedente per "approfondimenti"). Citazione:
Questo invece è discutibilissimo (come discutibilissimo è il concetto, che affermi, dell'"invidia" verso coloro che accumulano grandi capitali). Ma devo invitarti ancora a distinguere fra "oikos" e "polis", sennò questo discorso non ha, come dire, "base". Citazione:
L'economista francese J.P.Fitoussi individua nel Messico del 1982 (o era 92, adesso non ricordo bene) il punto nel quale democrazia e mercato raggiungono la loro massima razionalità ed interscambiabilità. Ti faccio notare che uno dei punti più dibattuti nell'attualità è proprio l'estendersi del mercato in spazi che sono, o sarebbero, o dovrebbero essere, di pertinenza della democrazia. Questo avviene perchè c'è un fenomeno, che io chiamo "mercatismo", che invade per mezzo della "tecnica", quegli spazi che sono, o che dovrebbero essere, della politica. Questo "potere della tecnica" pervade ancor prima che gli spazi politici la mente degli individui. Prova ne è il tuo richiamarti finale agli "specialisti". Citazione:
Per il "mercatismo", il bene dei cittadini coincide con il bene del singolo individuo. E' questa la radice ideologica e metafisica che lo regge. Da un certo punto di vista, parlerei addirittura di scomparsa del "cittadino", e di emersione del "consumatore". un saluto (di una cosa ti pregherei, se intendi rispondermi - ma lo dubito perchè ho avuto modo di constatare varie volte che lasci cadere le discussioni : sii di una certa "sinteticità", perchè ritengo non sia necessario scrivere migliaia di battute per esprimere un concetto) |
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01-03-2013, 08.35.57 | #128 |
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Valore d'uso e valore di scambio; ne parla per primo Aristotele e dice che il valore di scambio è un valore improprio. Il massimo valore di scambio è il denaro (equivalente universale). Solo quando sarà abolito il denaro, l'economia scomparirà con tutti i suoi arzigogoli. Torneranno le cose (valori d'uso) ad essere vere cose e non più merci. Ognuno si prenderà quello di cui ha bisogno e la produzione sarà regolata sui consumi preferiti.
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01-03-2013, 08.49.30 | #129 | |
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Citazione:
Per favore evitiamo attacchi personali |
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02-03-2013, 09.10.47 | #130 | |
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Riferimento: Economia: cos'è e cos'è diventata
Citazione:
E quindi torniamo al baratto? Il denaro invece è una grandissima invenzione, anche se non è l'equivalente universale - molte cose non si possono comprare con i soldi. Gli arzigogoli dell'economia non sono dovuti al fatto che esiste il denaro, ma alla disonestà e cialtronaggine di molti a cui tutti gli altri danno troppa corda. Cambiando il quadro legislativo ed organizzando una centrale di scambio per le transazioni finanziarie gli arzigogoli sparirebbero. Senza bisogno che sparisca il denaro, che invece è indispensabile. |
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