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13-09-2015, 23.52.41 | #142 |
Nuovo ospite
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Riferimento: l'IO e l'essere coincidono, e corrispondono all'insieme delle sensazioni.
Duc in altum:
Pare ci siano piú definizioni di coscienza(come in ogni parola): http://dizionari.corriere.it/diziona...oscienza.shtml La definizione che io uso si avvicina piú alla quinta definizione di questo sito, ossia capacitá di percepire. Tuttavia(effettivamente non leggo molto il dizionario), ho detto piú volte che per me la coscienza di cui parlo è l'insieme delle sensazioni. Non intendo la capacità, ma la percezione stessa. |
14-09-2015, 11.48.00 | #143 |
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Riferimento: l'IO e l'essere coincidono, e corrispondono all'insieme delle sensazioni.
Affermare che tutto è sensazione, punto, è dogmatismo. Affermare che non vi è sensazione, punto, è dogmatismo. Affermare che Dio esiste, punto, è dogmatismo. Affermare che Dio non esiste, punto, è ancora dogmatismo. Affermare che esiste solo l'Essere, punto, è ancora dogmatismo. Esiste solo materia, punto, è altro dogmatismo.
Questa è la giungla del teorizzare, il groviglio del teorizzare, le catene del teorizzare. Dobbiamo portare una Critica a questo teorizzare dogmatico continuo della mente umana. Ogni teoria deve essere aperta alla sua confutazione. Come un serpente lascia la sua vecchia pelle consunta, così dobbiamo essere liberi di sbarazzarci di ogni teoria, di ogni dogma. Nella libertà dai vincoli dogmatici del teorizzare vi può essere spazio per una qualità superiore della mente? Per l'intuizione, così negletta, bistrattata e sottovalutata? C'è questa facoltà nella mente, di comprensione dell'Assoluto senza pensiero discorsivo, senza teorizzare? Il pensiero non può giungere all' Assoluto in quanto impossibilitato ad uscire dai limiti della dualità. C'è questa possibilità nell'intuizione che ha la facoltà di portare ad unità gli opposti? Cos'è quel Silenzio che appare al cessare del pensiero discorsivo ? |
14-09-2015, 12.22.18 | #144 | |
Ospite abituale
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Riferimento: l'IO e l'essere coincidono, e corrispondono all'insieme delle sensazioni.
Citazione:
Che la visione dello schermo e il pensiero dello schermo sono due cose diverse mi sembra ovvio (fatto che non impedisce certo che si possano pensare le sensazioni coscienti: sensazioni e pensieri delle sensazioni sono ovviamente diverse sensazioni coscienti: che problema ci sarebbe?). Per esempio in questo momento vedo lo schermo del computer e contemporaneamente penso "sto vedendo lo schermo del computer": dunque un istante fa (penso ora) pensavo esattamente un contenuto di coscienza concreto attuale e non una sua astrazione o un suo ricordo, immaginazione o comunque versione "in cui si fosse perso qualcosa". Anche se diverso dal pensare per filo e per segno tutti i contenuti della coscienza (cosa di fatto impossibile ...perfino a Pico della Mirandola), il pensiero in generale della coscienza é possibilissimo e sensatissimo: é possibilissimo pensare alla coscienza in generale e a ciascun suo contenuto in particolare (compreso il fatto di pensare, con una possibile regressione all' infinito, se uno non ha di meglio da fare). Né contraddittorio é il pensare (al fatto di) pensare (e infatti ora io sto pensando: "sto pensando"), come ben sapeva, fra gli altri, Cartesio. Ultima modifica di sgiombo : 14-09-2015 alle ore 17.27.39. |
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14-09-2015, 16.37.50 | #145 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: l'IO e l'essere coincidono, e corrispondono all'insieme delle sensazioni.
** scritto da pepe98:
Citazione:
Io invece per la 4^ definizione, che poi sfocia nella 3^. -------------------------------------------------------------------- ** scritto da Sariputra: Citazione:
Anche questo, forse, è un dogma! Pace&Bene |
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14-09-2015, 17.25.52 | #146 |
Ospite abituale
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Riferimento: l'IO e l'essere coincidono, e corrispondono all'insieme delle sensazioni.
Sariputra:
Affermare che tutto è sensazione, punto, è dogmatismo. Affermare che non vi è sensazione, punto, è dogmatismo. Affermare che Dio esiste, punto, è dogmatismo. Affermare che Dio non esiste, punto, è ancora dogmatismo. Affermare che esiste solo l'Essere, punto, è ancora dogmatismo. Esiste solo materia, punto, è altro dogmatismo. Questa è la giungla del teorizzare, il groviglio del teorizzare, le catene del teorizzare. Dobbiamo portare una Critica a questo teorizzare dogmatico continuo della mente umana. Ogni teoria deve essere aperta alla sua confutazione. Come un serpente lascia la sua vecchia pelle consunta, così dobbiamo essere liberi di sbarazzarci di ogni teoria, di ogni dogma. Sgiombo: Fin qui perfettamente d' accordo (non ho mai preteso che le sensazioni coscienti esauriscano la realtà, ma solo che potrebbe darsi benissimo che la esauriscano e non é dimostrabile che così non sia; nè che così sia) Sariputra: Nella libertà dai vincoli dogmatici del teorizzare vi può essere spazio per una qualità superiore della mente? Per l'intuizione, così negletta, bistrattata e sottovalutata? C'è questa facoltà nella mente, di comprensione dell'Assoluto senza pensiero discorsivo, senza teorizzare? Il pensiero non può giungere all' Assoluto in quanto impossibilitato ad uscire dai limiti della dualità. C'è questa possibilità nell'intuizione che ha la facoltà di portare ad unità gli opposti? Cos'è quel Silenzio che appare al cessare del pensiero discorsivo ? Sgiombo: Qui non ho la più pallida idea di che cosa possano significare le tue (queste tue) parole. Ma credo che l' intuizione non criticata razionalmente (assunta arbitrariamente per verace) sia (anzi: credo che é) ancora più dogmatica che il pensiero linguistico (un discorso, sia pure logicamente corretto) che pretenda (in realtà irrazionalisticamente; o per lo meno con un atteggiamento non conseguentemente razionalistico) di sottrarsi alla critica razionale. Per mettere un po' pignolescamente i puntini sulle "i", per me il pensiero razionale non può giungere all' assoluto (con l' iniziale minuscola) in quanto impossibilitato ad uscire dai limiti della relatività reciproca dei concetti che impiega, di cui tratta. Per me l' intuizione non ha alcuna possibilità di portare a unità gli opposti (diversa é la complementarità dei reciproci!) perché comprendo soltanto ragionamenti logici e pretesi discorsi autocontraddittori sono assurdi, ovvero senza senso (non sono nemmeno discorsi, in realtà ma solo successioni di vocalizzi letteralmente insignificanti o di scarabocchi). |
14-09-2015, 19.08.31 | #147 | ||
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Riferimento: l'IO e l'essere coincidono, e corrispondono all'insieme delle sensazioni.
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14-09-2015, 20.03.27 | #148 | |
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Riferimento: l'IO e l'essere coincidono, e corrispondono all'insieme delle sensazioni.
Citazione:
Le immagini ambigue non vedo che ci azzecchino, né che problemi dovrebbero sollevare a proposito della pensabilità dell' esperienza cosciente. Infatti la sensazione visiva é la stessa e può essere predicata (interpretata) in due modi (o anche in un terzo: penso: "vedo questa immagine, che é ambigua potendo essere pensata, oltre che come tale, anche come rappresentazione di un' anitra oppure di un coniglio"), Quale sarebbe mai il problema? Che veda anche lo sfondo e non ci faccia caso (non ci pensi) non toglie che vedo (anche) lo schermo e penso che vedo lo schermo (cioé penso -e predico come esistenti-le esperienze fenomeniche coscienti, le sensazioni che lo costituiscono), come volevasi dimostrare. E' un fatto del tutto irrilevante circa la nostra discussione. Infatti le sensazioni sono coscienti per definizione (insiemi di dati fenomenici nell' ambito della coscienza; La quale é appunto costituita da sensazioni fenomeniche, comprese quelle mentali, dei pensieri), che le si pensi (e allora vi é coscienza pure delle sensazioni costituenti il loro pensiero) o meno. Anche ammesso e non concesso che fossero indefinibili (in che senso? Ogni oggetto materiale conosciuto, per esempio "tavolo" o "gatto" ha almeno una definizione che puoi trovare su qualsiasi vocabolario, ed é costituito da un determinato insieme di sensazioni). La coscienza é anche (costituita da) pensieri e la posso pensare benissimo, in concreto e in astratto, parzialmente o complessivamente, come accade anche ora. E' il suo pensiero il pensiero di essa, e non essa stessa ad essere una rappresentazione concettuale, attraverso la quale posso conoscerla (ma esisterebbe anche se non la conoscessi, come nel caso degli animali non umani, che con ogni probabilità tutti e certamente per lo meno nella loro maggior parte sono coscienti ma non autocoscienti. Coscienza é (per lo meno anche) sensazione -i; e non deve essere confusa con conoscenza -e (di sensazione -i), la quale é (sensazioni di) pensieri (circa sensazioni) veritieri, ovvero tali che affermano l' accadere reale di sensazioni che accadono realmente oppure il non accadere reale di sensazioni non accadenti realmente. |
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14-09-2015, 22.09.30 | #149 | |
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Riferimento: l'IO e l'essere coincidono, e corrispondono all'insieme delle sensazioni.
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Comprendi solo ragionamenti logici ? Quindi non comprendi stati d'animo di chi ti sta davanti anche se non espressi verbalmente? Comprendi solo logicamente che hai fame o sete? Non intuisci un pericolo inespresso? L'intuizione non può essere auto contraddittoria. La contraddizione è inerente solamente al pensiero logico, non ha nessun significato per l'intuizione. Non applicare le leggi del pensiero discorsivo al campo dell'intuizione che è per sua natura non discorsiva. L'intuizione viene prima del pensiero discorsivo che segue e ne dà nome e forma. Ma sempre a posteriori. Se tu incontri qualcosa di cui non hai mai fatto esperienza non puoi formulare alcun pensiero discorsivo su di essa ( non puoi dire è questo o quello, somiglia a questo o quello,ecc.) ma sicuramente hai l'intuizione che c'è "qualcosa" davanti a te. Poi tenterai di paragonarla a quello che rientra nel tuo campo di esperienza e conoscenza e sorgerà il pensiero discorsivo. Ma , coerentemente alla critica delle teorie , non intendo avventurarmi nel groviglio del teorizzare, a perdermi nella giungla del teorizzare, ad incatenarmi al teorizzare. Mi riprometto pertanto di cercare di porre solo interrogativi e non conclusioni indimostrabili da ora in poi. |
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14-09-2015, 22.19.25 | #150 | |
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Riferimento: l'IO e l'essere coincidono, e corrispondono all'insieme delle sensazioni.
Citazione:
Sì e questo mostra i limiti del linguaggio. Difficile trovare una formula verbale che esprima il concetto senza sembrare dogmatica. Dovrebbe contenere l'affermazione e la sua negazione allo stesso tempo.. Dire per es. -Dio esiste-, è affermazione dogmatica. Dire -Dio non esiste- è allo stesso modo dogmatica. Ma anche- Dio esiste e non esiste allo stesso tempo- è dogmatica. Per questo i saggi se ne stanno in silenzio. |
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