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09-09-2011, 10.23.41 | #82 | |
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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Hai dimenticato la terza ipotesi: 3) l'informazione è perfettamente determinata (ad un certo tempo), la legge di natura è deterministica perchè scritta come equazione differenziale, ma non so risolvere tale equazione. Questa ipotesi 3) è quella che ha generato la teoria del caos (che è ben altra cosa rispetto al "caso"). Infatti non conoscere la soluzione in forma chiusa, ovvero esprimibile in termini di funzioni elementari e note, implica la necessità di trovare soluzioni approssimate. Se i sistemi naturali fossero lineari ciò non rappresenterebbe un problema, perchè potrei comunque tenere sotto controllo l'errore delle approssimazioni e la sua propagazione. Purtroppo le leggi di natura non sembrano lineari (come ben dimostra la relatività generale), e succede quindi che variazioni INFINITESIME sulle grandezze (ad esempio la stima di una velocità iniziale) possono produrre variazioni FINITE sull'evoluzione temporale di un sistema (ad esempio cambiare un piano orbitale). Il sistema teoricamente determinato diventa quindi di fatto non-predicibile superata una certa soglia temporale. Un buon esempio di "caos" sono le previsioni meteorologiche, che si basano su leggi deterministiche, ma hanno validità temporale limitata. L'argomento meriterebbe una discussione a parte, ed io l'avevo qui introdotto solo come elemento a sfavore di un ipotetico "effetto memoria" intrinsecamente presente nella materia. |
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09-09-2011, 10.41.00 | #83 |
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
Noto che la discussione ha preso un indirizzo più psicologico che logico. Mi sembra che siamo d'accordo sul fatto che sia l'intelligenza a rappresentare la realtà; a questo punto però il mio interesse non è tanto concentrato sul capire in che modo l'intelligenza rappresenta la realtà ma sul come deve essere la realtà per poter essere in accordo con la nostra intelligenza.
Forse siamo più disposti a parlare di psicologia che di logica. Tornando all'esempio di Truman, egli si accorge che in quella realtà c'è qualcosa che non va perchè è tutto troppo perfetto, troppo controllato. Truman confronta quelle impressioni con il concetto di realtà nella sua mente e si accorge che qualcosa non quadra. La realtà fisica così com'è è un concetto che forse non quadra, del resto in fisica si nota che il fatto che un fenomeno sia in un dato modo dipende dal fatto che lo si sta osservando. Definiamo un qualcosa reale perchè è concepito come reale dalla nostra intelligenza. E forse è qua il paradosso della quantistica: dal punto di vista concreto le sue possibilità di misurazione hanno reso possibile uno straordinario sviluppo tecnologico, ma dal punto di vista della speculazione filosofica la quantistica non è in accordo con i criteri della nostra intelligenza per cui un elettrone non può girare intorno al nucleo contemporaneamente in un senso ed in un altro. Quindi ribadisco, grazie a Kant, il concetto: è reale ciò che è concepito dalla mente come reale. Dal punto di vista soggettivo si potrebbe dire che per una persona sia finzione tutto ciò che non viene concepito come reale dalla propria mente. Il discorso non finisce qui ovviamente, perchè tutto ciò che concepiamo può sempre venire ricompreso e ristrutturato attraverso i meccanismi dell'intelligenza e della percezione. E questo è un meccanismo continuo che si arresta solo quando decidiamo di ancorarci ad una realtà permanente, rassicurante, immutabile e di fatto inesistente e quindi finta. |
09-09-2011, 12.05.48 | #84 | |
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
Citazione:
Potresti chiederti dov'è memorizzato questo programma se tu considerassi il vivente come un sistema eteronomo (una macchina, un robot) la cui organizzazione è di tipo input/output e in cui la logica di relazione è di corrispondenza, ma la biologia ormai ci ha portato nella direzione di considerare il vivente come un sistema autonomo in cui la logica di relazione è di coerenza. Per cui è fuori luogo partire dal presupposto che l'informazione del dna esprime un elefante. Dovremmo partire invece dal presupposto che è il sistema in cui il dna è organizzato in un certo modo ed in relazione con altre parti del sistema stesso che determina e da cui viene determinato ad esprimere l'informazione che esso stesso è elefante. Quando guardi un sistema vivente trovi sempre una rete di processi o di molecole che reagiscono tra di loro in tale modo da produrre la rete che li ha prodotti e che determina il proprio confine. |
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09-09-2011, 14.05.12 | #85 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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09-09-2011, 15.04.36 | #86 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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Noi avremmo bisogno di conoscere la soluzione di questa equazione. Se non sappiamo risolverla le ipotesi sono due (forse esiste una terza?) o non esiste questa soluzione e quindi l'equazione non ci serve, oppure potremmo supporre che non è con il sistema delle equazione che riusciremo a trovare le soluzioni. Citazione:
Di quali "relazioni" parli? Non ho mica capito Prendiamo ad esempio l'indovinello famoso: chi è nato prima, l'uovo o la gallina? Secondo una certa teoria apparentemente non-relazionale, due progenitori X creano un uovo. Durante la creazione dell'uovo avviene l'ultimo passaggio evolutivo, cioè avviene un ultimo piccolo cambiamento (dna) dopo una serie lunga di casuali cambiamenti, per cui invece di nascere X nasce una gallina. La soluzione dell'indovinello è che nasce prima l'uovo. Ovvero nasce prima un'informazione che determina,nella sua ultima versione, un cambiamento da X a gallina. Se fai lo stesso ragionamento con gli elefanti dovremmo trovarci. Ora ti chiedo, a quale punto di questo processo inserisci queste "relazioni"? E a che servono? |
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09-09-2011, 15.25.24 | #87 | |
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
Citazione:
Fammi capire. Un recettore è ciò che apre all'ambiente esterno e permette la trasformazione del comportamento di una cellula. Tu, studiando come si trasforma una cellula non riesci a fare un'ipotesi su come sia potuta nascere e trasformarsi? Non studi il cervello attuale perché é già formato e funzionante e non è quello dell'inizio della vita. OK. Ma allora su che ti basi per formulare ipotesi di cose di cui non possiedi nessuna informazione sull'originarietà a parte quella che può essere la tua pura e semplice fantasia o credenza fideistica? Credo che ci sia una grossa confusione anche su ciò che si intende per metodo scientifico oltre l'argomento oggetto di studio.... |
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09-09-2011, 15.26.11 | #88 | ||
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
Citazione:
Secondo me l'operazone da fare è invece esattamente quella inversa, ovvero adattare la nostra "intelligenza" alla realtà. Per questo è importante capire come noi rappresentiamo "internamente" la realtà esterna, altrimenti non riusciamo a capire dove stanno i limiti della nostra percezione, che non solo ha un grado di risoluzione basso, ma è anche capace di "ingannarci". Ad esempio la nostra intuizione di spazio euclideo è basata su un modello evidentemente favorito dalla pressione selettiva dell'ambiente, ma di fatto non sembra proprio essere aderente allo spazio "reale". Allora l'operazione da fare è costruire modelli che nemmeno riusciamo ad intuire, talmente astratti da diventare veramente oggettivi perchè completamente (o quasi) indipendenti dalle nostre percezioni. Che è esattamente quello che fa ad esempio la fisica teorica. Citazione:
Secondo me non è proprio così: questa è una delle implicazioni filosofiche scaturite da una certa linea di pensiero, che non è assolutamente detto sia quella incalanata sulla giusta via. Anzi questa è proprio l'idea di un ritorno ad una fisica operazionalista e strumentalista che secondo me è agli antipodi di ciò che dovrebbe essere. |
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09-09-2011, 16.07.14 | #89 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
Citazione:
Vado un attimo necessariamente O.T. La soluzione esiste: il terorema (quello di Cauchy) - dimostrato - stabilisce le condizioni sufficienti di esistenza di una soluzione di un'equazione differenziale. Forse non mi sono spiegato bene, ma il problema è che la soluzione non si può trovare in forma chiusa, esplicita; ora sarò costretto ad essere leggermente tecnico e schematico, ma sopporta. Supponiamo di dover risolvere per semplicità l'equazione: dF(t)/dt = G(t) ovevro trovare una funzione F(t) la cui derivata rispetto a t sia identica a G(t); indagando su G(t) scopro che l'equazione ammette soluzione (soddisfa le condizioni di Cauchy), ma può accadere che F(t) non sia esplicitabile come combinazione di funzioni elementari note. A questo punto si può trovare solo una funzione che approssima F(t) in generale in un certo intervallo molto piccolo (t2,t1) in cui l'errore rispetto alla F(t) sia contenuto entro un massimo predefinito. Oppure posso ricavare F(t) in via approssimata mediante metodi numerici con i quali ottengo una tabella di corrispondenze (F1(t1), F2(2), F3(t3)...) che poi raccordo in forma di grafico, tanto più preciso quanto più vicini tra loro sono i t1,t2,t3... Per la cronaca questo era il metodo utilizzato a bordo delle navicelle Apollo per calcolare posizione e velocità del razzo. Sulla tua osservazione che forse "non è con il sistema delle equazioni che si trova la soluzione" non ti rispondo nemmeno Citazione:
Concordo pienamente, anche se magari non è necessario un cambiamento brusco, o in taluni casi il cambiamento può avvenire anche in tempo breve. Forse però Nemesi voleva esprimere un concetto del tutto similare al tuo, nel senso che nel dna c'è il programma (le istruzioni) che stabiliscono il modo nel quale le cellule debbono accrescersi e strutturarsi tra loro (le relazioni tra le parti) |
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09-09-2011, 17.11.25 | #90 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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Non puoi applicare questo ragionamento perchè hai illustrato qualcosa che è diverso dal vivente, secondo le conoscenze attuali. Se lo fai ci credo che rimani senza risposta alla domanda su dov'è localizzata la memoria. Sto parlando della teoria dei sistemi (L. Von Bertalanffy), degli studi di Von Foerster sulle similarità dei sistemi cibernetici in elettronica ed in biologia ed ancora del paradigma della complessità e del costruttivismo. Ho reso l'idea? |
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