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06-09-2011, 20.56.41 | #62 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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06-09-2011, 21.53.40 | #63 | ||||
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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Per altro, dammi atto che ho posto delle domande cui non hai risposto, come per esempio: che cosa intendi per programma? Che cosa ne pensi della memoria fisica, tanto bene espressa dal comportamento dell'ameba? Come avevo già accennato, la memoria che intendo, non è altro che il magazzino che contiene i programmi, rappresentati dai patrimoni, più volte accennati. Inoltre, non dimenticare quello che ho già affermato: che ogni esperienza suscita delle sensazioni che creano un qualcosa. Perciò non sono amorfe e fine a se stesse, ma si sovrappongono conoscenze su altre, modificando in continuazione il "programma"; ed è lì che va a pescare il pensiero, quando gli chiediamo di risolvere un problema. Perciò: i programmi di cui parli, per quanto riguarda l'uomo e gli animali in generale, non sono altro che i patrimoni che abbiamo dentro di noi e le esperienze che facciamo tutti i giorni. Svuota la memoria e vedrai che tutto sparisce. Citazione:
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07-09-2011, 07.59.26 | #64 | |
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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Ecco vedi, allora non è l'esperienza che è importante!?! Tu fai combaciare l'esperienza con la memoria. Questo però devi specificarlo meglio. Perchè solitamente le esperienze non sono "innate". Si fa esperienza e poi si memorizza. Quindi tra esperienza e memoria passa un lasso tempo. In Ciò che invece ho quotato dici una cosa diversa. Rileggilo. Se non chiariamo questo punto è inutile che scriva altro. |
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07-09-2011, 09.46.07 | #65 | ||
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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07-09-2011, 10.16.56 | #66 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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Vedi ulysse, secondo me sono proprio queste lunghe, noiose e inutili elucubrazioni (che tutti conoscono), a determinare la fine di thread che, invece, a mio modo di vedere, sono meritevoli di essere approfonditi. Scusami la brutalità, ma leggere intere pagine per poi non cavarci nulla, mi sembra diano fastidio un po’ a tutti. Ultima modifica di Tempo2011 : 07-09-2011 alle ore 20.27.33. |
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07-09-2011, 13.00.23 | #67 | |
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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Comunque io non ho ben compreso cosa intendi per "memoria" e soprattutto quale ruolo essa svolgerebbe. Forse intendi per "effetto memoria" qualcosa che si assomiglia all'istinto ? Sicuramente è vero che emergono peculiarità che sono (o forse sembrano) indipendenti dall'esperienza acquisita. Ad esempio è probabile che le varie specie di ominidi abbiano imparato a modellare selci per farne strumenti senza averne esperienza ed essendo separati spazialmente, ma questo cosa prova ? Anche gli scimpanzè apprendono autonomamente ad utilizzare ramoscelli per cavare le termiti, quindi la loro "intelligenza" è evidentemente in grado di far emergere questa possibilità. Credo che l'intelligenza non sia legata ad alcuna memoria, e che quello che volgarmente chiamiamo "istinto" non sia altro che la capacità di fare connessioni automatiche (deterministiche) tra i vari enti "esterni" che ogni specie modella secondo schemi predefiniti (o quasi). La memoria interviene come fatto aggiuntivo, sempre che una specie riesca poi ad avere la facoltà di collegare aspetti di una realtà contemporanea con aspetti memorizzati di una realtà passata (ad esempio dicono che gli elefanti hanno una facoltà molto avanzata in questo senso). Lo scorso anno ho avuto modo di seguire una coppia di rondini che costruivano il nido nel sottotetto; vederle all'opera è una sintesi meravigliosa di ingegneria-architettura-artigianato, fanno tutto con il becco e le ali: è una capacità innata o solo il frutto dell'esperienza ? Ma se fosse solo esperienza, chi gli ha insegnato e quando ? E se l'esperienza da sola fosse sufficiente, allora anche un passero potrebbe imparare a costruire un nido come quello delle rondini ? Io sono portato a credere che certe caratteristiche emergano necessariamente (ovvero come fatto naturale) nelle varie specie, uomo compreso, e non perchè ci sia "memoria" di esperienze che si accumulano nella materia per miliardi di anni. |
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07-09-2011, 17.13.41 | #68 | ||
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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1°) In sostanza ho parlato di due tipi di memoria, quella fisica e quella mnemonica. Nel primo caso, ho portato l'esempio dell'Ameba la quale, una volta individuato il percorso che portava al cibo, lo ricorda anche quando è sezionata in più parti, poiché ogni parte, indipendentemente dalle altre, riesce a eseguire lo stesso percorso. Perciò, sembra che fino ad ora, nessuno abbia preso in considerazione, per portare un contributo, questa straordinaria realtà di memoria fisica che, secondo me, è la memoria che è servita alla prima forma di vita per stabilire i paletti termici a lei adatti. 2°) Secondo me, è su quella prima memoria "fisica" che poi si è sviluppata l'altra, molto più complessa e che chiamiamo mnemonica. Sia in noi sia negli altri animali superiori, queste due peculiarità esistono a livelli differenti di sviluppo, che la casualità ha voluto riservare. Di fatto la memoria fisica dell'ameba è molto superiore a quella di tutti gli altri animali, uomo compreso, poiché la mantiene in tutte le parti del suo corpo, anche se è sezionata. Già facendo un confronto fra le due memorie possiamo affermare che la prima non smette mai di funzionare mentre la seconda potrebbe farlo per tante cause. Allora, quello che adesso ci interessa è il rapporto memoria/intelligenza, e in tal senso la vedo in questo modo: il percorso graduale fatto dalla memoria nei milioni di anni, l'ha portata a essere quella parte specializzata del cervello che mantiene "imprigionate" le esperienze che noi facciamo, ma, contemporaneamente, udite udite, secondo me ha tenuto prigioniere anche quelle che la vita ha fatto in quei milioni di anni cui noi non abbiamo partecipato, che io chiamo patrimonio. Se poi immagini che la materia con cui è formata la vita si porta appresso altre esperienze, come: lo stato solido, liquido e gassoso; la scissione e fusione nucleare; il magnetismo, la gravità e tante altre peculiarità che avvengono nell'universo, ecco che questo rappresenta un altro patrimonio che abbiamo in noi ma che, anche a questo, non abbiamo partecipato come esseri pensanti ma solo come materia in trasformazione. Per venire al dunque, secondo me, quella che noi definiamo intelligenza (Ve ne sono tante quante sono le esperienze immagazzinate), è rappresentata da queste informazioni cui il pensiero va ad attingere, quando gli chiediamo di risolvere qualche problema che ci si presenta. Le esperienze del passato sono state simili per tutti fino a un certo momento, poi si sono divaricate in base alla casualità, alle temperature, alla longitudine e latitudine e a migliaia di altri fattori che non saprei elencare. Da questa diversificazione di provenienza, i differenti comportamenti che vediamo assumere dal mondo che ci circonda, e che tu hai descritto così bene. In pratica, se non vi fosse quel magazzino con tutto quel materiale da utilizzare, il pensiero non potrebbe sviluppare quei processi complessi come invece accade. Processi, più o meno complessi, elaborati, fantasiosi ecc. in base al materiale che ha a disposizione nel magazzino mnemonico. In effetti, la tua osservazione sulla costruzione del nido delle rondini mi sembra pertinente, come lo potrebbe essere quella delle termiti africane che sanno costruirsi un impianto d'aria condizionata per il loro nido. La scienza dichiara, ma io non ci credo, che siano solo delle casualità giuste che poi rimangono nel DNA della specie, salvo, in altri casi, affermare che tutte le esperienze che noi facciamo non sono memorizzate nel nostro DNA. Per altro, se non si stabilisce un fatto concreto sul come si possa essere formata l'intelligenza, non ci rimane che la divinità. A memo che tu non abbia qualche tua idea. |
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07-09-2011, 18.16.41 | #69 | ||
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Non è facile avere un'idea precisa del pensiero di tutti voi, soprattutto dopo pochi post. Succede invece che dopo un bel po' di chiacchierate si incominci a comprendere il pensiero altrui... ammesso che sia comprensibile. Spesso cosa succede invece? Nel linguaggio comune si utilizzano parole per proporre dei significati, mentre dovrebbe avvenire l'esatto opposto, bisognerebbe proporre "significati" e porre questi significati sotto il cartello di ogni parola. Come hai potuto vedere anche dalla risposta di Eretiko, lo stesso significato di memoria è stato equivocato. Bisogna vedere cosa intendi tu per memoria, cosa intende Eretiko, e cosa intendo io... poi al massimo possiamo utilizzare quel termine con un unico significato e se siamo tutti d'accordo. Citazione:
Dovremmo fermarci un momento... non perchè io non sia d'accordo con te, ma perchè utilizzi termini in modo diverso da come li utilizzerei io. Allora, facciamo una sintesi 1) esiste un inizio chiamato big bang (<-vedi questo termine? ognuno può interpretarlo come vuole, ora lo sto utilizzando molto genericamente anzi direi proprio "astrattamente", non voglio riferirmi cioè alla teoria altrimenti dovrei specificare a quale teoria del big bang mi sto riferendo). 2) dopo il Big e dopo il Bang avvengono altri fatti che dicono essere successi nel tempo, cioè uno dopo l'altro e dove il primo fatto spesso è causa del secondo (che diventa l'effetto). Questo secondo punto credo sia più pertinente del primo per sviluppare il nostro discorso. Però mi sembra che tu volessi dire: guardate, per me nel big bang già c'è tutto lo sviluppo nel tempo. Cioè, sembrerebbe che tu dica: c'è già la memoria di ciò che avverrà nell'ultimo istante. Al che io ti ho detto (sempre che interpreti a meraviglia il tuo pensiero), guarda che comunemente per memoria si intende quella parte fisica (suppongo non metafisica) dove c'è soltanto l'esperienza. Ora bisognerebbe fare un cappelletto sul termine "esperienza". Tu cosa intendi per fare esperienza? Solitamente siccome noi siamo umani diamo per scontato che tutti facciano esperienza come la facciamo noi. Riprendo il vecchio esempio sull'acqua (questa volta in modalità per assurdo) così spero di farmi capire meglio :una goccia d'acqua che fa l'esperienza prima dello stato gassoso, poi, successivamente, liquido ed infine solido, se avesse un supporto fisico dove memorizzare questi tre stati, successi cronologicamente nel tempo, potrebbe, durante l'ultimo periodo passato nello stato solido, ricordarsi (cioè portare alla memoria) la sensazione piacevole di quando era nello stato liquido e gassoso e tentare di ripassare ad uno degli stati precedenti. Se però è ancora nello stato liquido e non ha mai fatto esperienza dello stato solito, anche ammettendo che abbia un supporto fisico, questa operazione di "ricordo" gli sarebbe impedito. Il programma invece cosa mi suggerisce? Che, nel caso dell'acqua, se non è il ricordo memorizzato nella materia a far diventare l'acqua solida, nel momento di arrivo a zero gradi, sarà qualcos'altro. Questo qualcos'altro noi comunemente lo chiamiamo legge della natura. E qui sei tu che non mi dovresti fare la domanda solita: perchè questo programma e non un altro? Quindi come hai potuto (spero) vedere, forse tu intendi la memoria troppo genericamente. Per questo, se dobbiamo approfondire, dobbiamo per forza di cose fare dei distinguo...altrimenti non ci capiamo. |
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07-09-2011, 20.38.46 | #70 | ||||
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Quando Tempo dice "memoria" dice soprattutto "istinto", "genetica", "DNA". La memoria, nel senso di Tempo, sembra essere ereditaria, come ereditario è il DNA Nel senso nostro, la pura memoria (ricordo, esperienza, apprendimento) ovviamente non si ereditano, come non si eredita geneticamente la cultura...per quanto un immaginario collettivo, un'etica, un certo lascito culturale passino da una generazione all'altra: una protesi mnemonica, ad es., sono i libri. Tempo (e con tempo mi scuso di supposizioni che potrebbero anche essere fantasiose) ha un'idea in qualche modo metafisica della materia che avrebbe in sè intrinseche informazioni, quasi pensiero, che poi passa a noi viventi, che di materia siamo: in qualche modo per Tempo non sarebbe possibile per noi umani avere una qualche capacità intellettiva e pensante se in qualche modo gia questa capacità o caratteristica non fosse intrinseca della materia...da cui la erediteremmo direttamente: la prima cellula vivente (il percorso/processo per giungervi) sarebbe il frutto diretto della informazione contenuta nella materia. Questo mi fa insorgere il dubbio che la struttura dell'atomo, le valenze, l'attrazione reciproca degli atomi, le reazioni chimiche...le polimerizzazioni, ecc... siano esse stesse "informazione" che il calore, la luce, l'energia attivano e fanno evolvere fino agli aminoacidi, alle cellule e finalmente al DNA replicante...che pure memoria è! Ma ancora di memoria non si trattava all'origine, dato che per una prima volta la cosa deve pur essere avvenuta: quindi la "memoria", qualunque sia il significasto attribuitogli, non è l'essenza nè dell'universo, nè della vita, nè della nostra peculiare capacità pensante. Comunque, per lasciare campo ad altre possibilità, non è vero che una qualche specie di memoria sia peculiare solo della biologia. Le spade, ad esempio, magari i vili coltelli da macellaio, sono concentrati di "memoria" diciamo "passiva": essi conservano nella loro struttura tracce consistenti dei processi termici e di forgiatura cui sono stati sottoposti durante l'iter produttivo e sono tali proprio perchè conservano queste tracce...tipiche di una struttura cristallina...comunque reticolare.: non si puo' dire pero' che vi sia insita, o ne scaturisca, una qualche capacità intellettiva e pensante...da cui si deduce ancora che il "pensiero" non è essenzialmente "memoria". Citazione:
Ma difficilmente, satelliti e sonde, sono semplici ripetizioni esperienziali o esclusive memorie...non sono costruiti in serie...e ognuno ha peculiari applicazioni originali suggerite e risolte dalla intelligenza di chi li ha ideati e costruiti. Per riandare alle origini...non fai un telescopio se non ne hai sentito parlare, ma è l'intelligenza che lo migliora e ne fa un uso originale:Tray and error sempre...e magari scopri anche i satelliti di Giove. Alla fine ne facciamo memoria e ricordo, ma non è che entrano nel DNA...ed ereditiamo il sapere di Galileo. Dobbiamo purtroppo accontentarci di farne disegni, modelli e scrivere sui libri...oggi sui CD! Citazione:
1) -l'inteligenza è essenzialmente il "processo" intellettivo che funziona piu' o meno bene ed è piu' o meno efficace nelle connessioni e interazioni elettrochimiche a seconda della qualità dei componenti: neuroni, assoni, dendriti...sinapsi, ecc...loro disposizione, intensità, densità, ecc.... In conseguenza l'inteligenza dell'individuo è piu' o meno buona ed eclatante: dal minus habens, al genio! L'intelligenza è , in definitiva, la funzionalità della macchina. 2) -le memorie, i ricordi, le esperienze, gli istinti, le pulsioni, la Vision, ecc... insieme con le sensazioni, le emozioni, le sollecitazioni interne/esterne al nostro corpo, costituiscono il materiale che l'intelligenza usa o manipola per le sue esplicazioni più o meno originali...magari inquinate di razionalità e/o emotività. 3) -gli istinti sono strutture cerebrali precostituite dalle esperinze ataviche della specie: sono ereditari e codificati nel DNA. Come le espeienze ataviche, peculiari della capacità di sopravvivenza della specie, abbiano poturo fare il salto dalla informazione semplicemente culturale...alla informazione genetica ereditaria, personalmente non so...per quanto sembri che la cosa accada anche nella attualità tecnologica...forse accade con pazienza, applicazione, sacrificio e duro lavoro...o anche pagando di persona. Si dice che il trapasso sia accaduto di recente per gli animali che, nelle loro migrazioni, attraversavano le autostrade: quelli che osavano l'attraversamento venivano sistematicamente falciati e non potevano trasmettere alla prole il loro istinto di migrazione attraverso l'autostrada. Oggi un tale istinto non esiste piu...esiste piuttosto l'istinto opposto...quello di non attraversare l'autostrada! ...tanto che le varie specie di animali autoctone delle campagne attraversate dalle autorstrade, si vanno differenziando dividendosi in due ...le specie denominate "di destra" e le specie denominate "di sinistra"...senza alcun riferimento politico. Qualcosa del genere accadde appunto ai fringuelli delle Galapagos che Darwin prese a spunto per la sua teoria dell'evoluzione: oggi non sarebbe piu' necessario andare fin là..basterebbe visitare i territori prossimi alla autostrade...di destra e di sinistra...purchè non si attraversino però! 4) -l'intelligenza è tanto piu' efficace quanto più supera e prevale sugli istinti ...tanto che negli umani, che supponiamo maggiormente dotati di intelligenza, preferiamo parlare di pulsioni piuttosto che di istinti...per quanto sono convinto che anche la mia gatta...pur mangiandone di entrambi i tipi (soppressione dell'istinto), abbia maggior pulsione (orientamento gustativo) per i croccantini che per le mousse. Citazione:
Il seguito al prossimo numero: forse divergeremo! L' indagine sulle rondini mi piace molto. |
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