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11-09-2011, 22.17.09 | #112 | |||||
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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L'opportunità è rappresentata da una critica costruttiva da parte mia, affinché, postando delle risposte concise, il dialogo possa proseguire più spedito e fruttuoso, poiché, in parecchi, ci siamo resi conto che un post lungo interrompe il confronto, poiché non tutti hanno il tempo per leggerlo e rispondere compiutamente. Per altro, come tu sai, non è la prima volta che ti è rivolta questa preghiera da alcuni di noi. E' certo che io potrei saltare i tuoi post e andare avanti, ma questo mi dispiace, perché quando intervieni tirando in ballo qualcuno, è giusto e educato che debba rispondere. Da qui il brutale appello che ti ho rivolto. Per altro, porca miseria, affermi sempre di avere poco tempo e poi t’imbarchi in pagine di riposte con dovizia di particolari ecc. figuriamoci se il tempo l’avessi avuto: poveri noi. Ultima modifica di Tempo2011 : 12-09-2011 alle ore 17.17.49. |
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11-09-2011, 22.34.36 | #113 | |
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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Vero quel che dici. Però da questo punto di vista mi sento molto "einsteiniano", nel senso che l'osservazione deve essere di stimolo ad assiomi magari anche arbitrari ma che siano in linea di principio i più generali possibile. Se leghiamo la costruzione di una teoria all'osservazione, nel senso che quest'ultima deve guidare la teoria, rischiamo di cadere in quello che ho definito operazionalismo e strumentalismo: ovvero una teoria che diventa mera raccolta di dati sperimentali e catalogazione degli stessi ma senza una spiegazione degli stessi. L'invito ad un commento dell'articolo di Licata era rivolto a me ? |
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11-09-2011, 22.45.59 | #114 | |
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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Avevo compreso benissimo il senso di "memoria" che tu hai in mente; ma dove sta il meccanismo fisico che trsferisce l'esperienza al dna ? E come faccio a trasferire esperienze memorizzate nel dna dopo che ho già procreato ? E come fa a sussistere un effetto "memoria" in sistemi essenzialmente non lineari come quelli biologici ? E nel rimescolamento geni della riproduzione sessuale non si rischia di perdere completamente le eventuali esperienze di uno dei 2 genitori ? Insomma, potrei portarti molti argomenti contro quello della "memoria", ma per ora limitati a rispondermi su questi che ti ho esposto. Ovviamente non sono interessatoi a farti cambiare opinione, ma solo a capire quali sono i principi che ti hanno portato a formulare la tua teoria. |
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12-09-2011, 00.35.06 | #115 | |
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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Dipende cosa comporta quel errore. Ti faccio uno dei miei esempi "fantasiosi" Tu sei un adulto e hai tre bimbi a cui devi dare una fetta di una torta. Per questo motivo la torta andrà divisa esattamente in tre parti uguali altrimenti quelli litigheranno fra loro a chi spetterà quella che tu hai tagliato inavvertitamente più grossa. Questi sono bimbi svegli eh! Le tue approssimazioni non bastano, notano sempre la fetta più grossa. Tu però sei un adulto e sai che comunque il tuo dovere lo hai fatto fino in fondo, perchè, benchè non hai gli strumenti per tagliare esattamente la torta in tre parti, hai comunque dato l'intera torta ai bimbi. Fino qui va bene. Il problema è che la tua imprecisione comporta, nel tempo, una tua l'ignoranza su chi ha mangiato di più. Più tagli torte e più questa imprecisione diventa grande. Siccome sono bimbi svegli, loro invece lo sanno (se ne accorgono) e incominciano a litigare tra loro sempre di più fino a che non riuscirai più ad essere convincente come adulto... e la torta te la sbattono in faccia vado ora perchè si è fatto tardi |
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12-09-2011, 11.18.51 | #116 | |
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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L'esistenza di sistemi complessi è fondamentale per l'organizzazione della nostra coscienza. Ci permette di differenziare la realtà. Il pensiero nasce nel bambino in forma sincretica, l'esperienza ci permette di differenziare e di conoscere o intuire l'esistenza di sistemi complessi che indicano l'organizzazione il cui senso è oggettivato dall'esperienza. La quantistica ha valore come forma di ragionamento concreto, permette la misurazione di entità diversamente non calcolabili Ma non dovrebbe avere alcuna valenza in ambito filosofico |
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12-09-2011, 13.26.03 | #117 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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Si, c'è il rischio dell'operazionalismo cui accenni, ma credo che la differenza la faccia la consapevolezza di tale rischio. D'altro canto la teoria può guidare l'osservazione fino a quando gli assiomi restano generali. Si rischia però di perdere tutto un campo di esplorazione se si tace su cui non si può parlare. In questo spazio, forse, un po' di strumentalismo consapevole può essere d'aiuto allo sviluppo di un terreno scientifico e culturale. PS: Si, dicevo a te, mi saresti di grande aiuto se facessi una critica a quell'articolo. Citazione:
L'idea, l'astrazione dell'oggettività con cui si guarda all'esperienza nasce e fa parte dello stesso sistema complesso, per cui il pensiero più che in modo sincretico nasce co-costruito (se non sbaglio Vygotskij faceva una critica del genere a Piaget). Le implicazioni filosofiche dell'indeterminazione quantistica riguardano il rafforzamento di un relativismo moderno a mio avviso, dal momento che si riscontra in vari ambiti scientifici. Ultima modifica di nemesi1 : 12-09-2011 alle ore 16.22.17. |
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12-09-2011, 15.50.26 | #118 | |
Ospite abituale
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Riferimento: The Truman Show (l'idea Della Simulazione)
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Il tuo esempio della torta non è pertinente: seguendo metodi geometrici posso sempre tagliare la torta in 3 parti identiche; se però voglio calcolare il peso della fetta o il suo volume sono necessariamente legato agli strumenti di misura e/o di calcolo. Infatti posso sempre dire che una fetta pesa 1/3 della torta o che abbia 1/3 del volume della torta, ma se la torta è di 1Kg esatto entriamo in crisi nella misura con la bilancia: ogni fetta pesa 0.333.... Kg. e nessuna bilancia potrà farci vedere il numero infinito di cifre decimali. Comunque il problema dell'errore sistematico non è in questo caso grave: posso controllarlo arbitrariamente fissando il numero di cifre. Nel caso di sistemi non-lineari la situazione diventa più difficile: al passare del tempo la non linearità influisce pesantemente sulla propagazione dell'errore fino a farlo diventare incontrollabile (caos). |
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12-09-2011, 18.14.25 | #119 | ||
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12-09-2011, 18.43.16 | #120 | |||||
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