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07-03-2008, 18.13.09 | #152 |
Ospite di se stesso
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Riferimento: Quale futuro per la Metafisica?
PS:
la creazione coincide con l'evoluzione poichè non accade dentro il tempo, così come la percepisce la mente..ma è sempre "questo momento",è l'adesso. Tutto è predeterminato significa "solo" che c'è un'unica Coscienza e Volontà . Nulla a che vedere col futuro o col destino, dunque.. |
07-03-2008, 19.51.13 | #153 |
Moderatore
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Messaggi: 405
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Riferimento: Quale futuro per la Metafisica?
Una auto-correzione:
Nella prima risposta del mio messaggio precedente c'era un "discorso scientifico" che non doveva esserci. Risulta chiaro Emmeci, che, molto probabilmente, un ape non sappia nemmeno in cosa consista il lamento verso la propria condizione. Io mi riferivo però al genere umano in quanto unico depositario (cosi dicono), della facoltà intellettiva. Tu parli di rivolta e di una impossibiltà della natura a prevederla. Stai considerando però, la natura come un essere dotato di comprensione. Io dicevo che anche la crescita morale o una critica dell'uomo, alla Natura appunto, va integrata all'interno del processo evolutivo indipendentemente da una previsione. La morale infatti non esisteva, se non a livelli embrionali, agli albori della comparsa dell'uomo. Non credi che essa (la morale) si sia evoluta? Se si fosse evoluta perchè ricondurla in una dimensione "metafisica", quindi slegata dalla natura? Per ritornare alla domanda della discussione, credo di essere, parzialmente, in sintonia con te. La metafisica pur ridimensionata, continuera a vivere. I suoi fasti però, intesi nella concezione epistemica di Severino, sono finiti. Credo che Dio (ogni l'epistéme) siano morti. La "verità originaria" pare essere l'im-permanenza delle cose. Per Slieno. Non sono discordanti solo per quanto riguarda la posizione agnostica dell'evoluzionismo. Darwin era agnostico e non era sua intenzione neagare Dio. Certo che la teoria evoluzionista dovrebbe far riflettere la Chiesa, che per cosi tanti anni lo ha considerata (e in parte lo fa tutt'ora), come erronea. Se si sono sbagliati su una cosa cosi importante nell'interpretare le Sacre Scritture è escluso che altre cose non siano andate o (andranno) come sostenuto e previsto da loro? Le categorie intellettuali e le forme della sensibilità, come ho gia detto mutano, quindi si evolvono. In questo senso mi sentirei di dire che vanno ricondotte all'interno dell'evoluzione. Non sono in grado di rispondere alla tua penultima domanda che trovo molto interessante. Mi sono chiesto varie volte quanto ci possa essere di predefinito in noi, in virtù del nostro patrimonio genetico e quanto di casuale. Ogni vostro intervento in questo senso, è auspicabile. |
07-03-2008, 20.57.53 | #154 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-07-2007
Messaggi: 128
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Riferimento: Quale futuro per la Metafisica?
Citazione:
scusa ma mi sembra un po' illogico parlare di evoluzione senza ammettere un tempo di svolgimento dell'evoluzione stessa...evoluzione di per sè è legata al concetto di divenire...e poi mi sembra ulteriormente illogico far coincidere due momenti distinti come creazione ed evoluzione...la creazione è l'atto di porre una realtà autosvolgentesi secondo una dialettica interna...ce ne passa tra il dire che il concetto di creazione non entra in conflitto con la teoria evoluzionistica e dire che creazione ed evoluzione coincidono...parlando di momento e di "adesso" non ti accorgi che ti stai riferendo ad una categoria temporale, alla categoria temporale per giunta più sfuggevole ed evanescente...dire che la creazione è l'adesso mi sembra un voler determinare temporalmente la creazione stessa, farla rientrare nella dimensione temporale ...in parole povere non credo sia mai possibile nel ragionamento prescindere dalla forma spazio-temporale...anche nella logica le idee di tempo e di spazio - per quanto considerate astrattamente - hanno una funzione fondamentale... capisco che tu stai parlando di una forma di conoscenza quasi misterica...ma la filosofia esige la chiarezza del concetto e la comprensibilità e comunicabilità dei contenuti a tutti gli individui dotati di ragione |
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08-03-2008, 08.32.50 | #156 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Quale futuro per la Metafisica?
Citazione:
Il tempo è una categoria mentale:ogni logica è unicamente dialettica ,quindi mentale. E' vero..parlavo di un piano diverso ove la logica non aiuta.. L'adesso,invece ,è sempre al di fuori dal tempo,non è una categoria mentale:se ci pensi ,difatti..ti sfugge.. La creazione è sempre questo momento,per questo coincide con l'evolversi. Il Fiume che,se lo guardi ,sembra sempre uguale, ma è invece sempre diverso ,no? Il Fiume è la Permanenza, il Sè,che è al di fuori del tempo,eterno e immutabile (qualcuno lo chiama ancora Dio). L'acqua che scorre è l'impermanenza della mente e di tutte le cose (la mente è materia..quindi non potrà mai osservare ciò che non le appartiene..è qui che non ci si può capire,e dove la filosofia non potrà mai arrivare..è qui che la mistica interviene e "suggerisce"..) Il Tao ,di cui parlavo,è la Legge ,la Conoscenza,di questo eterno mutamento di ciò che sempre E'. Dentro il Tao vi si può leggere quella "tensione evolutiva" intrinseca in ciò. Capisco benissimo che non è il mio un linguaggio "politicamente corretto" per la filosofia... quindi toglierò presto le tende da qui.. Comunque almeno grazie per l'attenzione sileno...ciao! |
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08-03-2008, 09.05.48 | #157 | ||
Ospite abituale
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Messaggi: 128
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Riferimento: Quale futuro per la Metafisica?
Citazione:
vedi è proprio qui che divergiamo...sei dunque un riduzionista? Citazione:
io la vedo al contrario: sono gli oggetti dell'esperienza ad essere totalmente pre-determinati dalle forme della conoscenza... |
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08-03-2008, 09.12.15 | #158 |
Ospite abituale
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Riferimento: Quale futuro per la Metafisica?
Posso senz’altro, Koli, essere d’accordo con te (e con Severino) riguardo al crollo dell’episteme, cioè di ogni castello metafisico che sorpassi ciò che possiamo essere e sperimentare – ma non possiamo abolire il fantasticare, il pensare, il batterci per un mondo che giudichiamo – forse errando - migliore di questo. In questo senso io credo che la metafisica esisterà finché esiste l’uomo, anzi si rafforzerà, in quanto non conosciamo che a sprazzi ciò che possiamo sentire pensare operare come verità e come bene assoluto. Metafisica come sinonimo di futuro?
Forse metafisica come qualcosa di meno e insieme di più di come è stata intesa nei circoli religiosi e filosofici del passato. Di meno, perché riferito e limitato alle nostre umane esigenze, di più perché noi le intendiamo come esigenze supreme, anche se si scontrano con la realtà e le leggi dell’universo e cioè della fisica. In fondo, ha dei limiti il nostro pensiero? Non può dubitare di tutto, non può pensare tutto? E ha limiti ciò che possiamo pensare di compiere, quando vediamo ciò che ogni giorno ci mostrano giornali e TV? Forse è di fronte a questa tragica immensità del possibile che l’uomo ha sentito il bisogno di inventare una Gerusalemme celeste, anche se il vero ardimento sta nella capacità di trasformare la volontà e l’apparente logica del nostro pensiero. Ed è questa allora la metafisica, questo andare oltre ciò che ha o ha avuto finora realtà, non quella metafisica aristotelica che è una ontologia o una tautologia, una conferma dell’essere in quel divino e rassicurante pensiero che sovrasta il mobile mondo ed è l’impero di un essere che pensa sé stesso in uno stato di eterna immobilità: ma è l’atto che può trasformare il pensiero e con esso il mondo con i suoi miliardi di astri, insieme con le sue leggi, che noi possiamo condannare sul piano morale, compreso quell’evoluzionismo che sembra non andare al di là dell’adattamento e del caso…..E' un nostro inammissibile abuso? Forse, ma l’uomo ha in sé qualcosa che non fa appello al DNA anche se non gli giunge come un dono dall’alto ma l’ha conquistato da sé, con la sua ragione o magari in un momento di follia d’amore. E per ciò che riguarda il fiore supremo della metafisica, Dio? Chi sa, forse un Dio non come presente ma come futuro. |
08-03-2008, 10.29.07 | #159 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Quale futuro per la Metafisica?
Citazione:
potrei invece controbattere che l'adesso è il momento più autentico della temporalità...è il limite minimo della determinazione temporale come il "qui" è il limite minimo della determinazione spaziale...e d'altronde se cade l' "adesso" cadrebbe anche il limite di demarcazione tra il passato e il futuro...il passato e il futuro sono relativi all' "adesso" della coscienza che pone in ordine temporale gli eventi Citazione:
...scusa a che scopo togliere le tende? non disdegno di parlare con chiunque abbia qualcosa da dire...posso non essere d'accordo con te ma questo non significa che non rispetto il tuo modo di vedere...parli attraverso immagini e non c'è niente di male in questo...anzi se hai affermato che l'essenza del reale è al di fuori di ogni logica non puoi fare a meno di comunicare le tue esperienze per analogia attraverso immagini... |
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08-03-2008, 11.50.15 | #160 | |
Ospite di se stesso
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Riferimento: Quale futuro per la Metafisica?
Citazione:
Quel limite minimo di determinazione che leggi..lo legge solo la mente..ma non è che una sua illusione. Dell'adesso non si può parlare(quando ne parli è già passato): puoi quindi parlare del passato (memoria) e del futuro (immaginazione). Non solo : per vivere "pienamente" l'adesso,ci dev'essere solo la Percezione senza lamente discorsiva: è la pura Osservazione..o mente pura. |
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