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25-06-2004, 19.41.38 | #13 |
Utente bannato
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Non era ciò che volevo dire riguardo alle donne, il fatto che fossero vittima di poca considerazione, anche perchè non ti sei domandato perchè ne avessi accennato mettendole come significato primo della nascita di una religione come quella Cristiana, la parola <Fede>, ivi compresa in questo messaggio!
se si deve fare un analisi del cristianesimo da essa non si può prescindere, ma siccome essa è un prodotto che sfugge a qualsiasi tipo di analisi (pre)concettuale, di intelletto perchè "mero" prodotto del cuore sobillatore di cecità per chi non ne possiede(non vuole possederne) la grazia. <O si pensa, o si crede> riferiscono frettolosomente i dottori della consapevolezza, non potendo comprendere ne intuire il significato nè il Significante, e per questo negare la ragione impugnata e il più delle volte finire nel ribaltamento continuo di verità provate e consolidate solo per personali teorie. Un compito assai più arduo; quindi direi sarebbe meglio dire:<o si crede, o non si crede>! il pensiero per essere tale, deve essere veritiero. Per questo, tornando alla domanda iniziale Dunadan, le donne all'epoca e in quella regione, anche se oggi non è tanto cambiata la situazione, erano considerate alla stregua del demonio quando proferivano parola, se non peggio; la peggior specie animale menzognera e per questo ridotte al silenzio più oscuro(non avevano nessun ruolo o ministero in nessun tempio, o consiglio, o pulpito), perchè ogni cosa fosse uscita da tale essere sarebbe stato un anelito demoniaco; ebbene, se la religione cristiana è nata dal Testamento Apostolico nei quattro libri canonici che ben conosciamo, essi avrebbero fatto di tutto per far sì che questa nuova religione finisse nell'attimo esatto della loro testimonianza; Essa, la religione cristiana, si edifica , vive, e poggia tutto il suo essere sul "fatto" per eccellenza:la <Resurrezione>!...chi diede per primo testimonianza che ciò era avvenuto?, che le Scritture si erano adempiute in quel preciso momento? che la salvezza e la liberazione di tutti i popoli e tutte le genti si era manifestata?; chi diede la notizia, basata su una "visione" certa, dove tutto avrebbe avuto inizio grazie proprio a quella prima testimonianza?...la diedero delle donne, di cui una della peggior specie, sette volte indemoniata ex-prostituta. Un bel sarcofago sulla neonata religione, di cui, dopo questa testimonianza, non si sarebbe più parlato perchè, come avviene oggi in processi in cui non alla verità si vuol arrivare, ma si chiede alla giuria a chi si debba credere: ad un ricco industriale che è molto in considerazione, o ad uno straccione che magari aveva rubato fino al giorno prima ma che ora chiede solo giustizia; <Padre, ti ringrazio perchè hai voluto far udire queste cose solo agli umili e le hai nascoste ai potenti (superbi)...>! Dunque nuovamente non"o si pensa o si crede", ma o si crede, o non si crede; o è verità, o è menzogna ma in questo caso se si sceglie la seconda ipotesi si dovrebbe dare una delucidazione in base al comportamento sconsiderato degli Apostoli, che niente hanno lasciato di intentato per non rendersi stolti un pò in tutto il Vangelo, oltre che nel caso suddetto. Puoi dunque analizzare un certo tipo di comportamento, per quanto ci si possa arrampicare in ipotesi azzardate, ma la fede sfugge a qualsiasi tipo di analisi; senza la fede non esisterebbe alcuna cristiana religione, ne Resurrezione o Ascensione alcuna; O è Verità, o è falsità!.....il resto, solo analisi. |
26-06-2004, 00.36.12 | #14 |
Ospite abituale
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X shakespeare
Sono d'accordo con tutto il tuo discorso. Il Cristianesimo ha di certo i suoi lati positivi, al di là di quelli della fede: contribuì, con l'ideale di uguaglianza a diminuire la schiavitù e a migliorare la condizione della donna. Ma ciò centra relativamente con il mio discorso. Comunque, quella da te descritta non è la condizione della donna nell'impero romano in generale, al massimo era la condizione nel Medio oriente. La religione Giudaica. NO? ciao |
26-06-2004, 01.53.43 | #15 |
Utente bannato
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le donne all'epoca e in "quella regione" ho infatti asserito Dunadan.
Per quanto riguarda la (neo)nata religione qui non si tratta o si trattava di diminuirne la schiavitù; bensì di toglierla completamente, ma anche qui come per la fede bisogna saper discernere il significato di tale parola, perchè, se vediamo il contesto immanente è una cosa, per il trascendente lo è in un senso opposto a quello che asserisci, ed ha un nome ben preciso: <Peccato>! Le prime conversioni (nascita della religione cristiana che nasce da dentro, dal cuore) si ebbero infatti "all'alba" del Cristo, per mezzo di colui che "grida nel deserto" e che non avrebbe potuto slacciare i sandali di Colui che avrebbe battezzato in fuoco e spirito a differenza dell'acqua usata dal nostro, e che sarebbe arrivato poco dopo.... Dal Peccato dunque come dalla Fede non si può prescindere, previo sfacelo di tutto il costrutto biblico e della Parola del Cristo e a chi ne ha dato le veci, per la nascita, o meglio il "completamento" di una religione che già era, l'Ebraica, secondo il patto d'alleanza, e che da parola scritta è divenuta Uomo Vivo. Ma se essa naque da principio(Giovanni Battista), più per il timore del Dio Biblico, subitaneamente per mezzo del Cristo "in vita" fu concepita come liberazione dai romani e Regno dei Cieli nei giorni che seguivano la predicazione (non per niente al Venerdì gli Apostoli atterriti dalla morte del Maestro credevano di essersi ingannati), essa, la religione Cristiana, naque veramente e "Pienamente" nel suo massimo significato oltre lo scibile terreno e umano, proprio alla Domenica successiva, quando, dopo le donne di cui parlammo, il più giovane e amato Apostolo, "vide, e... Credette"! Essi allora, gli apostoli, compresero quello che prima non avevano capito, del fatto che non si sarebbe trattato di una liberazione terrena di cui non ci si libera della misera condizione umana, ma da "Liberazione dalla condizione umana", dal compromesso, il peccato che la rende tale, per divenire "simili" al Creatore, "elevarci" come lo è stata e per mezzo della Croce. Potremo se volessimo, analizzare il cambiamento psicologico degli apostoli dal Venerdì(terrorizzati, spaventati e con timore di essersi ingannati ed ora a rischio di morte e perciò ben nascosti) con gli apostoli della Domenica(estatici, sbalorditi, che escono subito in predicazione impugnando decisione e fierezza, miracoli e quant'altro). Qui sta il significato più vero e profondo del cristianesimo, della sua nascita; la nascita o rinascita(dall'alto) dell'uomo nuovo; non si tratta più di "delitto-condanna", bensì di "delitto-perdono", a patto di......rinascere! <giacchè se uno non rinascerà dall'alto, non potrà vedere il regno di Dio...>. si potrebbe dunque perdere del tempo nel dover dimostrare il giorno, il mese l'anno di nascita, o il motivo di tale religione; ma il significato più vero, più importante e più nascosto e nel seme del nostro cuore, a cui non si comanda, contro il quale scienza e filosofie si sgretolano! In definitiva, la "Motivazione" reale e e imprescindibile di tale forza rivelatrice è sempre e solo quell'Uomo, scrutato e analizzato, deriso e rifiutato, crocifisso e implorato, che ci mette sempre innanzi la nostra nuda e più cruda coscienza:<E voi, chi dite che Io sia?...>; per chi si è "denudato", per egli, anche...Resuscitato. La nascita del cristianesimo, la nascita e l'appartenenza al Cristo, non avviene duemila anni fa, bensì oggi stesso, se apriamo il nostro cuore, così tralasciato per mezzo dell'intelletto, che pone sempre così tante domande senza che vi sia risposta alcuna, senza che vi sia risposta al nostro malessere interiore, che vi sia risposta a Dio. Se aprissimo il cuore dunque, perchè è parola Viva, di adesso, e non parlo solo di Libro scritto, ma di ciò che accade adesso come allora, se adesso come allora fossimo capaci di stargli dinnanzi umilmente, e adesso come allora Egli ci direbbe:<Và, la tua fede ti ha salvato>... La nascita, anche della speranza e dell'attesa, così ribaltata dal Dies Irae, ma che in realtà è attesa gioiosa, ma solo una volta ...."rinati". Pace e bene. |
26-06-2004, 13.34.33 | #16 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Fare l'analisi sincronica della religione dimenticando l'analisi diacronica. Ovviamente mi verrebbe da sparlare dell'abbandono al cuore dimenticando la ragione, ma lascio perdere, come ho detto ad apertura messaggio. Ti dico solo che ciò che mi dici te, di aprire il cuore a Cristo, me lo chiedono anche le altre religioni, per Allah, per Budda... E decidere tra queste è impossibile, l'unico motivo per cui in italia si sceglie soprattutto il cristianesimo è un atto d'abitudine, di instaurazione della civiltà italiana su questa religione. Come pecore che seguono il pastore. ciao |
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26-06-2004, 14.53.10 | #17 |
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...
"E' contro ciò che ho aperto il mio messaggio, l'aderire alla reliione come se fosse qualcosa instaurata oggi, senza intravederne i motivi per cui è nata la religione."
i motivi sono soggettivi...per te la religione Cristiana è nata dall'aspetativa popolare del Messia... ma non è detto che sia così... non è una verità universale (come non lo è il contrario). |
26-06-2004, 15.34.50 | #18 |
Ospite abituale
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"l'unico motivo per cui in italia si sceglie soprattutto il cristianesimo è un atto d'abitudine, di instaurazione della civiltà italiana su questa religione."
se lo intendi in senso lato, essere cristiani non vuol dire soltanto andare a messa o dire di esserlo... è altro. |
26-06-2004, 16.24.14 | #19 |
Utente bannato
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Dopo che gli Apostoli furono arrestati...:Si alzò allora nel sinedrio un fariseo, di nome Gamaliele...Dato ordine di far uscire per un momento gli accusati, disse:«Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare contro questi uomini. Qualche tempo fa venne Tèuda dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa 400 uomini.Ma fu ucciso, e quanti s'erano lasciati persuadere da lui si dispersero e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo e indusse molta gente a seguirlo, ma anch'egli perì e quanti s'erano lasciati persuadere da lui furono dispersi. Per quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico: Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare.Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!» (Atti degli Apostoli).
Ecco; se dunque la religione cristiana fosse nata dall'aspettativa popolare del Messia, conseguentemente sarebbe dovuta morire alla sua scomparsa terrena, e i vari apostoli e seguaci disperdersi e finire nel nulla come i precedenti(ricorda il Venerdì). Ma ciò a cui io ti ho portato va oltre, molto oltre al tuo assunto(ne capisco l'intenzione)iniziale; e cioè del perchè, e come è sopravvisuta a tutto questo in due millenni, allo scandalo continuo del suo Dio flagellato, torturato e ucciso in Croce; ad una verità inaccettabile per altri precetti religiosi, agli stessi ebrei di cui il riferimento continuo delle Scritture, le Antiche non comprendono. Il punto non è quello che vuoi far intendere, altrimenti potrei dirti che è nata nel momento in cui Abramo si rallegrò per aver visto il giorno del Figlio dell'Uomo un paio di millenni prima, o che era già in essere prima che il mondo fosse, nel silenzio del Creatore. Sorta dunque quando?...quando l'uomo ha capito cosa il suo Dio voleva; quando l'aspettativa, divenne un' altra. Cioè il "ritorno" del Messia e la salvezza già da questa vita, non tanto quella aspettativa iniziatica che si esaurì in breve tempo con la "sconfitta" terrena del Rabbì! Sapresti spiegare la Fede con l'analisi e il ragionamento? spiegare quando nasce, sotto quali auspici e aspettative? Cosa vuol dire allora "aprire il cuore"? <Distruggi questo Tempio, ed Io lo farò risorgere in tre giorni!>... discernere tali parole, per capirne il significato non solo per quel che vogliano dire, ma soprattutto per "credere", ecco, questo significa. E da qui nasce e si compie la speranza e l'attesa, di una religione, la cristiana, che è puro atto di Fede, fede in quel sepolcro vuoto, che sfugge alla storia e alla presunzione umana. |