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12-01-2004, 12.37.14 | #104 |
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
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Ciao Riccardo, come giustamente hai scritto, quelli che definisci imprevisti hanno effetti diversi a seconda delle persone e la comprensione degli stessi è diversificata a seconda delle tipologie degi osservatori, quindi, a mio avviso, non è più di tanto importante provocare questi imprevisti (casuali) che divengono previsti (indotti) e tantomeno quello di consigliare un ragionamento sugli stessi, che secondo me se non viene spontaneo non porta alla comprensione che vuoi indurre; è l'osservatore che gioca il ruolo fondamentale, è lui che con le sole sue forze deve analizzare gli eventi e leggere gli stessi utilizzandfo tutte le chiavi di lettura che possiede senza accettare a priori quella istintiva...è bene che l'osservatore venga a conoscenza di "ipotesi" sull'accaduto, ma non puoi "indurre" "sintesi" nella speranza che siano uguali alle tue, in quanto le stesse se non ricavate in prima persona dalle tesi, possono avere chiavi di lettura "diverse"...ma credo che sarai daccordo con me....
Ciao, Marco. |
12-01-2004, 12.56.00 | #105 |
Ospite abituale
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Messaggi: 453
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Devo dire che dietro la consueta prolissità del nostro fruitore della via dolorosa, si nasconde una verità...almeno questo è quello che credo..
affacendati nelle cose della vita quotidiana, dediti al lavoro, alla famiglia, agli hobbies e a quant'altro, pochi di noi si rivolgono a se stessi e si chiedono, in un momento di vera consapevolezza di sè: "Chi sono Io?". Pochi, molto pochi lo fanno. E quando ci poniamo questa domanda, ed a seconda dell'intensità emotiva con la quale ce la poniamo, subito dopo o poco tempo dopo, ritorniamo alle nostre abituali occupazioni. Per alcuni la ricerca diventa un hobby da svolgere nel tempo perso, per altri la ricerca si trasforma in un'inaccessibile via. In altre parole, quei momenti di introspezione non sono stati in grado di mutare il nostro modulo di vita. Cosa cambia il nostro vivere? Cosa muta le priorità della nostra vita? Quando ci rivolgiamo realmente, stabilmente alla ricerca del Sacro, alla ricerca della Verità, alla ricerca del sistema per vincere le nostre paure? Quando proviamo un profondo dolore o un grandissimo Amore. Solo il Dolore e l'Amore possono cambiare l'Uomo e porlo su una via di evoluzione. E' vero quello che dice Lucifero: l'Uomo ha bisogno di subire uno "Schock" per cambiare: un lutto, una perdita, una grande paura. Purtroppo, questo, sembra essere un passaggio obbligato per l'Uomo, per questo Uomo la cui mente e la cui coscienza si è ormai radicalizzata nel vivere inutile, nel vivere parassitario in attesa che la falce della Grande Livellatrice gli tronchi la testa. Ed ha ragione Lucifero quando dice che, se la via è questa, se il passaggio obbligato è questo, sarebbe meglio cambiare ora, subito, senza dover attendere quel "imprevisto". Ma il punto, sul quale dissento decisamente con lui, è che per cambiare, per cambiare come solo il dolore o l'Amore potrebbero cambiarci, sia necessario comunque passare attraverso il dolore e la sofferenza. Si può cambiare grazie alla Scienza esoterica, grazie all'aiuto di persone più evolute di noi, si può cambiare con una forte volontà finalizzata allo scopo. Certo, non facile, non facile; ma certamente possibile e praticabile. Dissento da Lucifero in ordine a tutte quelle strane classificazioni che egli svolge della Coscienza; sono tutte classificazioni inutili e, peraltro, errate. La Coscienza è Una; ma essa va radicalmente mutata e lavata. Tabula Rasa. Ribadisco e sottolineo, che la via verso la Conoscenza, la via della evoluzione spirituale, dell'identificazione teurgica, non deve necessariamente passare per il dolore. E' vero, non posso negarlo, ci vuole un trauma che cambi il nostro modulo di vita; ma il Trauma, o gli effetti del Trauma, possono essere provocati dall'Amore (quello Vero, non quello passionale), dalla Scienza, dalla vicinanza con un vero Maestro, anche dal caso fortuito (ma sul punto meglio non dilungarsi, essendo un'evenienza rara, molto rara). Per quello che posso consigliarvi, per quel che vale il mio consiglio, a tutti coloro che sono realmente intenzionati a capire, intenzionati perchè è la loro anima a richiederlo e non solo la mente razionale, a tutti coloro che sentono intimamente l'afflato al Vero, suggerisco di avvicinarsi alla Scienza, senza attendere un dolore o un grande Amore. Il dolore, purtroppo, unitamente alla paura, prima o poi arriva per tutti; l'Amore non è detto che arrivi. Ed in ogni caso, quando arrivano, potrebbero non sortire gli effetti di un vero e duraturo mutamento. Spesso chi prova un intenso dolore muta il proprio essere, ma imbocca una via non corretta, rischia di cadere in balia di ciarlatani, imbonitori, furfanti. Altri cercano nell'ausilio dello psicologo un sollievo, altri ancora demoliscono se stessi con l'autodistruzione. Pertanto, e concludo, bussate e vi sarà apero, cercate e troverete; ma facciamolo ora, perchè la Via è a disposizione di chiunque sia Uomo di Buona Volontà Giorgio Ultima modifica di SonoGiorgio : 12-01-2004 alle ore 12.58.19. |
12-01-2004, 17.00.56 | #106 | |
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Esattamente Basil, non si chiamano più eventi IMPREVISTI, poichè una volta compreso l'importanza primaria di tali cose, non aspetti più che gli eventi accadano accidentalmente, ma crei tu volontariamente tutte le circostanze per fare in modo che accadano, e ti posso assicurare che hanno una forza maggiore di quelli imprevisti. E sai perchè? Gli Shock imprevisti hanno sempre tre punti a favore come sostegno morale, l'inevitabilità, la giustificazione ed infine la rassegnazione. Mentre uno shock provocato volontariamente, richiede grande determinazione e una dose sconsiderata di coraggio che una volta superata, non porta all'odio o alla rassegnazione, ma bensì alla totale COMPRENSIONE. Ma quali sono gli eventi che devono essere provocati, manifestati e superati? TUTTO CIO' CHE CI FA SOFFRIRE IN MODO MECCANICO. Quindi soffrire per soffrire è sempre meglio soffrire in maniera cosciente. Questa è la mia personale e soggettiva opinione, frutto delle mie esperienze. Non sò se esistono altre vie per questo obiettivo, se ci sono molto bene, andate fino in fondo. Ciao Riccardo |
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12-01-2004, 17.06.25 | #107 | |
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Citazione:
Marco, non ci piove, sono daccordo con te. In sintesi, volevo solo dare questo messaggio: Non fuggite alle vostre paure, poichè la paura possiede LE CHIAVI DELLA VITA. Ciao Riccardo |
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12-01-2004, 19.04.47 | #108 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Caro Riccardo, io possiedo si un potere, un grande potere, la padronanza assoluta sul mio EGO. Mentre prima ne ero completamente schiavo e prigioniero. Ciao Riccardo |
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12-01-2004, 23.59.54 | #110 |
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Purtroppo Lucifero sono una tremenda capocciona!
E quello che esprimi a me sembra per alcuni versi fortemente contraddittorio. "Cara Rodi, il tuo dissentire è umano, è razionale. E' vero che certi argomenti vanno affrontati con molta attenzione, per non provocare ulteriori tormenti. " Da questo si presupporrebbe una forte attenzione alle esigenze interiori di chi ti sta di fronte e la predisposizione alla comprensione, alla pietà e all'amore. Ti ringrazio anche per la spiegazione di quello che tu definisci shock emotivo e sulle considerazioni che tu trai. Non sono d'accordo con tali considerazioni ma non è questo il succo perchè non è questa la domanda fondamentale che ti avevo rivolto. "Possiamo dire che è grazie a questi IMPREVISTI, che noi tutti abbiamo ritenuto sgradevoli e negativi, che l'uomo pian piano ha elevato la propria Coscienza e la propria Comprensione. Provate per un momento ad immaginare un individuo che oltre a questi IMPREVISTI, cause accidentali, ne ha provocati e superati altri in modo volontario e cosciente. Questo individuo soffre come tutti, ma con una particolarità, Lui SA perchè soffre." Come fa un imprevisto ad essere provocato? Forse non è ciò che traspare dalle tue parole quello che volevi veramente esprimere e mi scuso con te se quel che leggo ai miei occhi appare contraddittorio. In ogni caso il succo della domanda che ti avevo posto (facendo l'esempio del medico coscienzioso che effettua un'analisi, prima di prescrivere una cura) è che secondo me è un po' superficiale generalizzare una cura che vada bene per tutti, senza neanche conoscere le persone alla quale la consigli. Tu stesso dici che il superamento dell'ego è basilare per la vera comprensione e risoluzione. Come fai a conciliare questa veduta con il fatto che tu stesso usi solo te stesso e la tua esperienza come termini di paragone e prospetti la tua soluzione come quella universalmente valida? Ti chiedo di nuovo scusa ma le due cose insieme, nella stessa 'teoria di risoluzione e di cura' a me appaiono contraddittorie. Alcune volte, in perfetta buona fede, noi ci creiamo delle certezze per tenere sopite le paure che non siamo in grado di controllare veramente. Alcune volte ebbri per aver fatto un passo avanti ci fermamio, statici, in quella fase, precludendo a noi stessi la possibilità di evolverci ancora. Il mondo secondo me è in continuo movimento, ogni singola persona è in continua evoluzione ed ogni persona relaziona via via con gli altri, crendo una rete infinita. Tutto ciò è affascinante a mio avviso, anche se dobbiamo noi stessi lavorare di continuo per partecipare a questa evoluzione. Questo è il mio pensiero, forse è per questo che non riesco a comprendere il tuo. Forse è per questo che il tuo atteggiamento a me appare come quello di un essere che si è costruito attorno delle certezze ristrette, per non affrontare la paura di questo 'infinito'. Non voglio dire che la mia posizione è quella giusta per tutti, nè che sia corretto universalmente il modo in cui leggo i tuoi interventi. La dò solo come spiegazione del perchè proprio non riesco a condividere ciò di cui ti mostri così sicuro. Con affetto ti invito a provare a sbirciare oltre quel muro di sicurezze. magari scopri che non è poi così difficile vivere provare a camminare senza il bastone delle certezze. Magari scopri che di conquiste, come quelle che già hai fatto, ne puoi fare altrettante e forse di più. Senza fermarti, per tutto il corso della tua vita. |