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Vecchio 21-03-2007, 10.24.48   #31
hetman
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?

Abdu'l-Bahà
"Le lezioni di San Giovanni d'Acri"
(1904-1906)

Cap. IV - Abramo

Uno di coloro che possedettero questo potere e furono da Esso (Dio) assistito, fu Abramo. Egli nacque nel paese fra i due fiumi (Mesopotamia), da una famiglia che ignorava l'unicità di Dio. Egli si mise contro la sua nazione e il suo popolo, e anche contro la sua stessa famiglia, negando tutte le loro deità. Solo e senza aiuto egli resistette a una potente tribù, il che non è nè semplice nè facile.

Queste genti non credevano in solo Dio, ma a molte deità alle quali attribuivano miracoli; perciò tutti insorsero contro Abramo e nessuno lo sostenne, tranne Lot, figlio di suo fratello, e una o due altre persone di poca importanza. Alla fine, ridotto in condizioni di estrema afflizione per l'opposizione dei suoi nemici, egli fu costretto a lasciare il suo paese nativo.

In realtà i suoi nemici lo bandirono, affinchè egli potesse essere sopraffatto e sconfitto e che di lui non rimanesse traccia alcuna. Abramo si recò allora in Terra Santa. I suoi nemici pensavano che il suo esilio lo avrebbe portato alla distruzione e alla rovina, giachè sembrava impossibile che un uomo, bandito dal suo paese, privato dei suoi diritti e vessato da ogni parte potesse sfuggire allo sterminio. Ma Abramo si tenne saldo e diede prova di fermezza soprannaturale; e Dio fece sì che questo esilio divenisse per lui un eterno onore, perchè egli istaurò l'Unicità di Dio fra una generazione politeistica.

Come conseguenza del suo esilio, i discendenti di Abramo divennero possenti e fu loro data la Terra Santa. Ne risultò che gli insegnamenti di Abramo si diffusero fuori del paese, un Giacobbe apparve fra la sua posterità ed anche un Giuseppe, che divenne uno dei notabili d'Egitto. In conseguenza del suo esilio un Mosè ed un Essere quale Cristo si manifestarono dalla sua posterità, e sorse un'Agar dalla quale nacque Ismaele, uno dei cui discendenti fu Muhammad "Maometto".

In conseguenza del suo esilio, dalla sua posterità sorserò i profeti d'Israele, e dalla stessa posterità apparve il Bàb (discendende di Maometto). E così continuerà per sempre. In conseguenza del suo esilio, infine, tutta l'Europa e parte dell'Asia vennero poste all'ombra protettrice del Dio d'Israele.

Vedete dunque quale potere è quello che permise a un uomo, fuggitivo dal suo paese, di fondare una tale famiglia, di stabilire una tale fede e di promulgare tali insegnamenti! Può alcuno dire che ciò avvenne incidentalmente?

Dobbiamo essere equi; fu o non fu quest'uomo un educatore?

Alla prossima con Mosè
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Vecchio 21-03-2007, 11.36.41   #32
visechi
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?

Non comprendo bene da quali fonti sia tratta questa narrazione, certamente non è il racconto biblico, infatti non corrisponde a quello riportato in Genesi, è totalmente inventata. Abramo rispose alla chiamata del Signore assoggettandosi alla sua volontà ed abbandonò, in virtù di questa chiamata, la sua terra e la sua casa. Ma nella Bibbia, in Genesi, non è riportato alcun evento traumatico che inducesse Abramo all’esilio. La narrazione della storia di Abramo inizia con le seguenti parole, non precedute da alcun’altra descrizione di eventi cruenti:
1 Il Signore disse ad Abram:
«Vattene dal tuo paese, dalla tua patria
e dalla casa di tuo padre,
verso il paese che io ti indicherò.
2 Farò di te un grande popolo
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e diventerai una benedizione.
3 Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
4 Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran.

Il racconto biblico prosegue con il suo ingresso in Egitto. In questa circostanza Abramo, l’educatore, tiene un contegno non certo commendevole o edificante, per proprio tornaconto personale, celò a Faraone il fatto che Sara, descritta dalla Bibbia come una donna bellissima – seppur dovesse avere non meno di 65 anni -, era sua moglie, presentandola come sorella… davvero non molto edificante per un educatore. Forse è meglio sostituire il termine con Patriarca.

Ciao
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Vecchio 21-03-2007, 13.31.48   #33
hetman
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?

Citazione:
Originalmente inviato da visechi
Non comprendo bene da quali fonti sia tratta questa narrazione, certamente non è il racconto biblico, infatti non corrisponde a quello riportato in Genesi, è totalmente inventata. Abramo rispose alla chiamata del Signore assoggettandosi alla sua volontà ed abbandonò, in virtù di questa chiamata, la sua terra e la sua casa. Ma nella Bibbia, in Genesi, non è riportato alcun evento traumatico che inducesse Abramo all’esilio. La narrazione della storia di Abramo inizia con le seguenti parole, non precedute da alcun’altra descrizione di eventi cruenti:
1 Il Signore disse ad Abram:
«Vattene dal tuo paese, dalla tua patria
e dalla casa di tuo padre,
verso il paese che io ti indicherò.
2 Farò di te un grande popolo
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e diventerai una benedizione.
3 Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».
4 Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran.

Il racconto biblico prosegue con il suo ingresso in Egitto. In questa circostanza Abramo, l’educatore, tiene un contegno non certo commendevole o edificante, per proprio tornaconto personale, celò a Faraone il fatto che Sara, descritta dalla Bibbia come una donna bellissima – seppur dovesse avere non meno di 65 anni -, era sua moglie, presentandola come sorella… davvero non molto edificante per un educatore. Forse è meglio sostituire il termine con Patriarca.

Ciao

Siamo alle solite, "LA SEMPLICITA'" non è il Tuo forte.

Dobbiamo riprendere il discorso su errori di trascrizioni, oppure devo postare l'intero "Testamento di Abramo" ritenuto "Apocrafo".

Il fatto che Abramo sia un "Educatore" non può essere messo in discussione, perchè da Lui è nato l'intero mondo "Monoteista".

Finiamola col "Letteralismo" nella lettura Bibblica, La genesi è formata da 2 libri (riconosciuti) scritti in epoche diverse, più altri libri "Apocrifi", se vai in "Wikipedia" cerca "apocrifi" vedrai che sfilza di letteratura trovi, non basterebbero 10 vite di una persona per solo leggerla tutta pensa studiarla.

Abdu'l-Bahà, facilità il compito di noi miseri mortali, è ci spiega come se fossimo bambini la Storia delle Religioni, fortunata semplicità!

Abramo abbandonò la Sua casa così come Cristo è stato messo in croce, per volere di Dio. Metti in dubbio forse che Abramo fosse l'unico "Monoteista" della Sua terra. Le Tue citazioni Bibbliche cosa dimostrano, forse che Dio si fosse seduto ad un tavolo è chiacchierando con Abramo gli avrebbe consigliato di andare in palestina perche vi era un miglior clima? Certamente sarebbe stato più sicuro da minacce fisiche dei suoi conterranei poligami.

Certo che fu volere di Dio, che Dio lo illuminò indicandogli la via, non vi sono dubbi in merito, non credo che in quell'epoca le visioni fossero fuori del comune ma oggi nel 2007 vogliamo svegliarci? Oppure per Te continua ad essere "DOGMA" ogni sillaba della Bibbia in senso letterale. Ripeto: Ti sembra possibile che Dio "PARLO' " con bocca di carme ad Abramo? Oppure Abramo ebbe una visione strettamente "SPIRITUALE"?

Cito:
Vedete dunque quale potere è quello che permise a un uomo, fuggitivo dal suo paese, di fondare una tale famiglia, di stabilire una tale fede e di promulgare tali insegnamenti! Può alcuno dire che ciò avvenne incidentalmente?

Qui Abdu'l-Bahà parla del "POTERE DI DIO" che è lo stesso Dio per tutte le Religioni monoteiste, se non lo hai capito.

In merito al contegno di Abramo in Egitto, non credo che nè io nè Tu possa sindacarlo, nemmeno quello di Mosè fu tanto limpido, ciò dimostra che restano uomini, certamente Eletti ma sempre uomini, anche se pieni dell'amor di Dio che tutto perdona.
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Vecchio 21-03-2007, 15.26.54   #34
visechi
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?

Oddio! Quindi si tratta di una semplice contrapposizione ermeneutica o al più testuale. Non male, si svilisce una tradizione considerata menzognera a vantaggio di un’altra reputata più veritiera… certo che in questo modo la divisione originaria fra le religioni non la si ricompone. Non è, infatti, la contrapposizione di differenti tradizioni desunte da differenti letterature sacre lo strumento consigliabile per ricomporre la frattura, al più questo modus operandi è utile per radicalizzare la separazione. Mi domando quale autorità possa decretare, senza tema di smentite, che la letteratura apocrifa, rispetto a quella canonica, sia più coerente con la realtà storica. Forse si tratta di una forma di fede materiale. Ma è un problema che non mi coinvolge più di tanto. Ho la sensazione che avesse ragione un famoso filosofo delle religioni quando sostenne che anche una novità religiosa, nel tempo, tende a sottostare alla legge della ‘routinizzazione’, ovverosia a trasformarsi in routine. Questo processo implica una lenta e progressiva, ma ineludibile, canonizzazione di testi emergenti a svantaggio di altri fino ad allora comunemente ritenuti attendibili. Nulla di nuovo sotto il sole. Ho l’impressione di vivere in un déjà vu e che questo fantomatico Abdu'l-Bahà infarcisca la sua letteratura con fantasiosi racconti che fungono da specchietto per le allodole… canta e danza quasi come un’allodola.
Per tua semplice informazione, il Libro della Genesi non è costituito da due diversi libri, ma è una redazione postuma all’epoca mosaica che raccorda in sé ben quattro diverse tradizioni orali… ma è davvero altra storia
Ma se davvero ancora non hai ben compreso la differenza fra una religione e l’altra, fra la cristologia del cristianesimo e il significato del Patto ebraico io non posso inculcartela, potrei solo raccomandarti qualche buona lettura, molto istruttiva, sempre che non sia del tutto impegnato ad inseguir chimere.


Ciao
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Vecchio 21-03-2007, 15.35.37   #35
visechi
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?

Scordavo… mi hanno sempre affascinato la letteratura gnostica ed apocrifa, due cose diverse, non tutta l’apocrifa è gnostica, mentre quasi tutta quella gnostica è sicuramente apocrifa - posto che il termine apocrifo significa nascosto -. Quel che mi lascia perplesso, fra le molteplici altre cose, è il fatto che se considerata globalmente la letteratura apocrifa tende a smentirsi e contraddirsi…. Sulla scorta della lettura dei testi apocrifi e gnostici, sarei davvero incuriosito di capire una volta per tutte chi fu l’Apostolo prediletto da Gesù: Tommaso? Filippo? Pietro? Maria Maddalena (il tredicesimo apostolo)? Giuda? Suvvia, impegnatevi e dipanate questo amletico dubbio. Non è che poi si scopre che il buon Gesù fosse un burlone di tre cotte e ad ogni Apostolo, solo per accattivarsene le simpatie, raccontasse una storiella diversa circa la sua predilezione?



Ciao ciao
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Vecchio 21-03-2007, 17.14.56   #36
hetman
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Scordavo… mi hanno sempre affascinato la letteratura gnostica ed apocrifa, due cose diverse, non tutta l’apocrifa è gnostica, mentre quasi tutta quella gnostica è sicuramente apocrifa - posto che il termine apocrifo significa nascosto -. Quel che mi lascia perplesso, fra le molteplici altre cose, è il fatto che se considerata globalmente la letteratura apocrifa tende a smentirsi e contraddirsi…. Sulla scorta della lettura dei testi apocrifi e gnostici, sarei davvero incuriosito di capire una volta per tutte chi fu l’Apostolo prediletto da Gesù: Tommaso? Filippo? Pietro? Maria Maddalena (il tredicesimo apostolo)? Giuda? Suvvia, impegnatevi e dipanate questo amletico dubbio. Non è che poi si scopre che il buon Gesù fosse un burlone di tre cotte e ad ogni Apostolo, solo per accattivarsene le simpatie, raccontasse una storiella diversa circa la sua predilezione?



Ciao ciao

Citazione dal Vg. di Filippo.
fonte "Wikipedia" "Apocrifi"

55. La Sofia, che è chiamata sterile, è la madre degli angeli. La compagna di Cristo è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e la baciava spesso sulla (in questo punto vi è una lacuna nel testo causata dalle pessime condizioni del manoscritto). Gli altri discepoli allora gli dissero: "perché ami lei più di tutti noi?" Il Salvatore rispose e disse loro: "perché non amo voi tutti come lei?".

Mi sembra che "FILIPPO" Ti dia la risposta.

Ciao
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Vecchio 23-03-2007, 02.18.12   #37
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Abdu'l-Bahà
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Cap. V - Mosè

Mosè fu per lungo tempo un pastore nel deserto. Da un punto di vista esteriore, egli fu un uomo allevato in un ambiente tirannico, ed era conosciuto, fra gli uomini, come un omicida. Egli era odiato e detestato dalla corte del Faraone e dal popolo.
Eppure quest'uomo liberò una grande nazione dalle catene della sciavitù, rese felice il suo popolo, lo porto fuori dall'Egitto e lo condusse in Terra Santa.
Questi uomini (Ebrei) furono innalzati dagli abissi della degradazione all'altezza della gloria. Erano prigionieri e divennero liberi, erano i più ignoranti fra i popoli e divennero i più saggi.
Grazie alle istituzioni che Mosè dette loro, essi raggiunsero una posizione onorevole fra le nazioni e la loro fama si propagò in tutti i paesi, a un punto tale, che se nei paesi circostanti qualquno voleva lodare una persona diceva: <<Sicuramente è un Israelita!>>.
Mosè stabilì la legge religiosa e quella civile ed esse dettero vita al popolo d'Israele e lo condussero al più alto grado di civiltà per quei tempi. Gli Israeliti pervennero o un tale stadio di sviluppo, che i saggi della Grecia consideravano gli uomini illustri d'Israele come modelli di perfezione. Uno di questi fu Socrate, che visitò la Siria, e apprese dai figli d'israele gl'insegnamenti sull'unicità di Dio e l'immortalità dell'anima.
Dopo il suo rientro in Grecia egli diffuse questi insegnamenti. Più tardi il popolo Greco si levò contro di lui, lo accusò di empietà, lo citò a comparire dinnanzi all'Areopago e lo condannò a morire di veleno.
Ora come potè, Mosè, un uomo balbuziente, che era stato allevato nella casa del Faraone, che era conosciuto come un assassino, che, per timore, era rimasto lungo tempo nascosto e che era diventato un pastore, fondare una Causa così importante, quando i più saggi filosofi della terra non poterono raggiungere la millesima parte di questa influenza?
Questo è in realtà, un prodigio. Se egli non fosse stato assistito da un potere divino non avrebbe mai potuto svolgere questo grande compito.
Considerate anche le prove e le difficoltà che sorgono per taluni. Per prevenire un atto di crudeltà, Mosè uccise un egiziano, dopo divenne noto agli uomini come un omicida; e ciò tanto più, inquanto l'uomo che egli aveva ucciso apparteneva alla comunità dominante del paese. Quindi egli fuggì e dopo di ciò venne innalzato al rango di Profeta!
Considerate come, malgrado la sua cattiva reputazione, egli fu meravigliosamente guidato da un potere soprannaturale a stabilire le sue grandi istituzioni e le sue leggi!

Alla prossima con Cristo
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Vecchio 23-03-2007, 16.18.07   #38
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Citazione:
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Citazione dal Vg. di Filippo.
fonte "Wikipedia" "Apocrifi"

55. La Sofia, che è chiamata sterile, è la madre degli angeli. La compagna di Cristo è Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e la baciava spesso sulla (in questo punto vi è una lacuna nel testo causata dalle pessime condizioni del manoscritto). Gli altri discepoli allora gli dissero: "perché ami lei più di tutti noi?" Il Salvatore rispose e disse loro: "perché non amo voi tutti come lei?".

Mi sembra che "FILIPPO" Ti dia la risposta.

Ciao

Ma guarda tu quale loghion mi si cita a testimonianza di una personalissima verità, uno dei più controversi del già controverso Vangelo gnostico di Filippo, in cui sono ridondanti i riferimenti alla Sophia. Davvero una scelta improntata alla semplicità e certamente più che mai oculata. Ma non indugiamo in questi commenti ed immergiamoci anima, ratio e corpo nel nuovo filone di discussione inaugurato inconsapevolmente dall’amico Hetman.

Rilevo con viva meraviglia che sia Filippo l’eletto, cioè colui al quale il Superno Fato ha affidato l’onere di fornire una risposta – vera, veritiera, verace … l’unica – al mio amletico rovello… e che risposta! Chissà mai perché proprio Filippo, questione di simpatia o influenza cinefila?

Evitiamo di dilungarci oltre misura, non percorriamo questo poco affascinante versante, concentriamo le nostre residue risorse sulla risposta e cerchiamo di comprenderne il senso.

Il grassetto utilizzato da Hetman parrebbe voglia evidenziare, avvalorandola, l’ultima parte del loghion, ovviamente ritenuto veritiero e ciò in spregio di tanta altra letteratura gnostica e canonica che cita ben altre verità (nell’edizione in mio possesso, a cura di Moraldi, la numerazione è diversa e il loghion reca il numero 64).
Filippo dunque, non altri. Egli, attento cronista degli eventi che lo videro anche cooprotagonista, afferma con perentoria sicurezza che: <<Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli e la baciava sulla bocca>>. Si può notare che non è utilizzata la formula dubitativa, tanto meno quella interrogativa. Egli asserisce ed afferma con estrema sicurezza e perentorietà. Nessun dubbio dunque circa il suo convincimento che Gesù prediligesse Maria Maddalena e non altri. Perché non dovremmo credergli? Forse perché poco dopo contraddice se stesso?
Proseguiamo!
Successivamente, inopinatamente, a fronte delle lamentele o del risentimento degli altri discepoli, egli, con un salto quantico di non poco conto, pone in bocca a Gesù una frase, espressa in forma interrogativa, che, alla luce del periodo precedente, ha dello strabiliante. Gesù interroga i discepoli – utilizzando una forma retorica molto nota, cioè pone un interrogativo che presuppone una determinata risposta, quell’unica risposta che è possibile attendersi -, affinché fossero loro stessi a cercare e trovare la risposta nel proprio intimo: <<perché non amo voi come [amo] lei?>>. In pratica, Gesù risponde alla domanda dei discepoli interrogandoli a sua volta, quest’ulteriore interrogazione presuppone una risposta, quale potrebbe essere se non un contrito ed accorato ‘sì’?
Quindi Gesù amava tutti al medesimo modo e con la stessa intensità, forse non poteva baciarli sulla bocca, licenziosità concessa solo alla Maddalena, ma certamente li amava, eccome se li amava. Le gelosie dei discepoli erano dunque completamente infondate.
Filippo, però, se la mia ipotesi è corretta (credo che collimi con quella di Hetman), o mentì, o ignorava totalmente i reali sentimenti del suo signore, fu dunque avventato nell’affermare la predilezione nei confronti di Maria Maddalena, oppure, più semplicemente, amava contraddirsi. Un vezzo questo piuttosto ricorrente che percorre in lungo e in largo l’intera letteratura gnostica.
Sorge un dubbio che è anche un sospetto: utilizzare così inopportunamente la letteratura gnostica senza conoscere la complessa teologia da questa implicata, non è certo indice di semplicità, piuttosto insinua il presentimento che chi vi fa costante riferimento possa essere più che altro un sempliciotto.
Nella filosofia gnostica il problema attinente alla teologia, cioè la complessa problematica pertinente alla divinità, si complica, poiché postula l’esistenza di due ‘dei personali’, non più di uno solo. Lo gnosticismo, di cui il testo di Filippo non è certo un tassello marginale, ha comportato nel tempo accesissime dispute teologiche. Nello gnosticismo la divisione e la dualità rappresentano tasselli fondamentali, ne rappresentano i muri portanti, l’architrave e la pietra angolare su cui poggia l’intero edificio teoretico, non si tratta certo di elementi secondari. Alla faccia della semplicità: chi ha orecchie ed occhi per intendere e vedere, intenda e ancor meglio veda.

Scusandomi per la digressione, riprendo lo sproloquio.

Filippo, nell’affermare una verità, la sua, contraddice se stesso, ma non solo, smentisce altra copiosissima letteratura di provenienza gnostica e apocrifa e passa come un rullo compressore sopra quella canonica. Fra il serio e il faceto, mi sorge un quesito: Pietro, Giovanni, Tommaso e Giuda (la Maddalena permanga nel limbo) furono avvertiti di questa equanimità di sentimenti del loro Maestro? Chissà quale deve essere stata la loro delusione.
Cosa si rileva da tutto ciò? I molteplici testi gnostici, che riportano cronache sugli stessi eventi o situazioni, che si smentiscono vicendevolmente, con la sola eccezione di Filippo, mentono! Oppure no! Forse è Filippo a mentire, o, nella migliore delle ipotesi, è solo confuso. Può essere ritenuto attendibile? Insomma, mi sorge la spontanea impertinenza di consigliare lor signori di mettersi d’accordo prima di trasmettere ai posteri certe corbellerie.

In chiusura mi permetto un caustico commento.
A proposito di semplicità, Musa tutelare cui far costante riferimento, posto che la citazione della Sophia non è a me imputabile, consiglierei un’appassionante ed accurata lettura del Pistis Sophia, fantasmagorico testo gnostico facente parte del “Codex Askewianus” del 1772. Credo che fra le sue rutilanti pagine potrebbero essere reperite le ragioni di una semplicità tale da permettere un gradevolissimo viaggio in compagnia d’arconti, eoni ed emanazioni varie, senza scordare la simpaticissima compagnia del Demiurgo, il Dio dell’Antico Testamento, nonché creatore dell’oscuro mondo materiale in cui l’intera creazione è immersa.
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Vecchio 23-03-2007, 16.31.09   #39
visechi
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Cap. V - Mosè

Mosè fu per lungo tempo un pastore nel deserto. Da un punto di vista esteriore, egli fu un uomo allevato in un ambiente tirannico, ed era conosciuto, fra gli uomini, come un omicida. Egli era odiato e detestato dalla corte del Faraone e dal popolo.
Eppure quest'uomo liberò una grande nazione dalle catene della sciavitù, rese felice il suo popolo, lo porto fuori dall'Egitto e lo condusse in Terra Santa.
Questi uomini (Ebrei) furono innalzati dagli abissi della degradazione all'altezza della gloria. Erano prigionieri e divennero liberi, erano i più ignoranti fra i popoli e divennero i più saggi.
Grazie alle istituzioni che Mosè dette loro, essi raggiunsero una posizione onorevole fra le nazioni e la loro fama si propagò in tutti i paesi, a un punto tale, che se nei paesi circostanti qualquno voleva lodare una persona diceva: <<Sicuramente è un Israelita!>>.
Mosè stabilì la legge religiosa e quella civile ed esse dettero vita al popolo d'Israele e lo condussero al più alto grado di civiltà per quei tempi. Gli Israeliti pervennero o un tale stadio di sviluppo, che i saggi della Grecia consideravano gli uomini illustri d'Israele come modelli di perfezione. Uno di questi fu Socrate, che visitò la Siria, e apprese dai figli d'israele gl'insegnamenti sull'unicità di Dio e l'immortalità dell'anima.
Dopo il suo rientro in Grecia egli diffuse questi insegnamenti. Più tardi il popolo Greco si levò contro di lui, lo accusò di empietà, lo citò a comparire dinnanzi all'Areopago e lo condannò a morire di veleno.
Ora come potè, Mosè, un uomo balbuziente, che era stato allevato nella casa del Faraone, che era conosciuto come un assassino, che, per timore, era rimasto lungo tempo nascosto e che era diventato un pastore, fondare una Causa così importante, quando i più saggi filosofi della terra non poterono raggiungere la millesima parte di questa influenza?
Questo è in realtà, un prodigio. Se egli non fosse stato assistito da un potere divino non avrebbe mai potuto svolgere questo grande compito.
Considerate anche le prove e le difficoltà che sorgono per taluni. Per prevenire un atto di crudeltà, Mosè uccise un egiziano, dopo divenne noto agli uomini come un omicida; e ciò tanto più, inquanto l'uomo che egli aveva ucciso apparteneva alla comunità dominante del paese. Quindi egli fuggì e dopo di ciò venne innalzato al rango di Profeta!
Considerate come, malgrado la sua cattiva reputazione, egli fu meravigliosamente guidato da un potere soprannaturale a stabilire le sue grandi istituzioni e le sue leggi!

Alla prossima con Cristo


E’ proprio vero, la verità è quella che ciascuno si costruisce, anche con arroganza, anche prescindendo dai documenti storici, da certosini e rigorosi studi condotti sui documenti antichi, sulle consuetudini e sui costumi di un popolo. E’ acclarato che la spiritualità del popolo d’Israele non contemplava in origine la nozione dell’immortalità dell’anima, ma questa è entrata nella visione ultramondana dell’Occidente e del vicino Oriente solo a seguito dell’ellenizzazione di quelle desolate plaghe. Dirò di più, i documenti e gli studi dei più eminenti specialisti orientalisti e di quelli in materia di spiritualità ebraica, attestano, senza tema di smentita, che gli ebrei non postulavano la possibilità di una sopravvivenza dopo la morte, né del corpo né dell’anima, ancor meno teorizzavano la resurrezione… tutto ciò è frutto e figlio dell’influenza della filosofia greca…. Ahh! Santa ingenuità! Il resto del racconto è un misto di fantasia e di narrazione biblica…. Prova a leggere con attenzione il libro intitolato Mosé, di Martin Buber, ritenuto, non a torto, l’insuperato paradigma per chiunque intenda accostarsi seriamente alla tradizione mosaica… vedrai, dissiperà molte delle fantasie che ti sono state inculcate in testa…..


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hetman
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X visechi

Certo che in fatto di arroganza Sei un Maestro.

Dai per certo quello che gli altri dicono Vero, solo perchè ritieni gli autori attendibili, e completamente concordi alle Tue idee. Poi se per caso qualcuno contraddice queste Tue idee, Ti rifai subito a quei dotti che le Tue idee assecondano.

Non può essere che la Verità sia nel mezzo, che tutti la ricerchiamo ma ci limitiamo alla sola campana che ci fà comodo?

Le mie citazioni apocrife, sono solo un prendere atto di altri scritti, che possono o no essere parte di Verità, non sta a me giudicare ne condannare, la scelta deve restare del singolo è non dell'Autorità Costituita di cui non si parla nei Libri Sacri (parlo di clero).

Già Gesù si scagliò contro i mercanti ed i sacerdoti del tempio (scusa il minuscolo) per averlo trasformato in un mercato, cosa che esiste tuttora.

Non capisco dove vorresti parare, quanto dici:
Citazione:
Il grassetto utilizzato da Hetman parrebbe voglia evidenziare, avvalorandola, l’ultima parte del loghion, ovviamente ritenuto veritiero e ciò in spregio di tanta altra letteratura gnostica e canonica che cita ben altre verità (nell’edizione in mio possesso, a cura di Moraldi, la numerazione è diversa e il loghion reca il numero 64).

Io non avvaloro un tubo, mi limito a riportare da Wikipedia, ed il fatto che abbia evidenziato la risposta che Gesù, secondo Filippo, ha dato:
"perché non amo voi tutti come lei?"
starebbe a dimostrare, non entro nel vero o falso, l'umanità di Gesù.

Il problema di fondo è uno solo: la Chiesa divide è non unisce. Meglio senza!

Come potrebbe un credente di Dio accettare solo una parte, rifiutare per Dogma un'altra, vedere suoi fratelli dibattersi in inutili diatribe sul vero o sul falso di fatti accaduti 2000 anni fà? Tutto mi sembra relativo, la Cristianità dovrebbe abbandonare le proprie roccaforti clericali e ritornare ai primordi della Fede con naturalezza e semplicità.

La Tua difesa ad oltranza di quanto ritenuta la Verità, Ti fa onore e merito, ma l'apertura e la schietta costatazione che vi sono persone che la pensano differentemente non dovrebbe toglierti il sonno, io dormo tranquillo, sei libero di pensarla come vuoi.

Resta il fatto che Dio è uno per tutte le Religioni, e le religioni sono tante solo perchè l'uomo egoisticamente ritiene di avere l'unica e assolutà verità senza confrontarsi con se stesso. L'uomo in se stesso è una contraddizione, la parte materiale e quella spirituale, la continua e perenne contraddizione interiore è il peccato originale, la moderazione è l'unico rimedio a tale contraddizione.

Scusami se non entro nel merito della Tua splendida esposizioni, a dire il vero non mi interessa dibattermi in fatti intellettualistici, sono un semplice e spero tu possa diventarlo.
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