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03-10-2011, 16.56.54 | #212 |
Ospite
Data registrazione: 28-09-2011
Messaggi: 8
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Evviva "l'effervescenza creativa" che concede all'essere umano la capacità di non diventare un automa!
Per me,difatti,l'unica entità nella quale credo,è l'essere umano con le proprie potenzialità benigne e maligne:guai se non esistessero queste alternative. |
08-10-2011, 13.00.14 | #214 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Citazione:
Perchè ogni essere umano dovrebbe avere un Dio? Tanto piu' che qui si parla di un Dio trascendente: mica si trovano sulle bancarelle!...e poi io, ad es., un Dio non ce l'ho: l'ho perso da piccolo!...o forse si è perso! |
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08-10-2011, 15.28.00 | #215 | |
Ospite
Data registrazione: 07-10-2011
Messaggi: 9
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Citazione:
nel momento del bisogno,nel momento della paura,un pensiero : "" o Signore aiutami"" e il dio trascendente che cerchi è fatto a tua immagine e somiglianza. |
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09-10-2011, 11.17.03 | #216 | |
Ospite
Data registrazione: 01-02-2008
Messaggi: 25
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Citazione:
Un saluto a chalom. Ad una domanda che la mente non può risolvere in nessun modo, sia l'approccio sia logico o sentimentale o mistico... si potrebbe anche intuire che è la mente stessa che crea il problema. E che la risposta può essere lasciare perdere la domanda e tener presente i fatti quali sono (le tante religioni e modi di credere individuali), in quanto questa è già la risposta. E che la risposta può essere anche una intuizione illogica e paradossale, così come illogico è il fatto delle tante "verità" ognuna delle quali escude le altre. A rigor di logica, sebbene gli dei pensati dagli uomini siano moltissimi, non può esistere un dio per ogni individuo, però c'è sicuramente un modo di vedere (la divinità o la verità o il retto pensare) singolare per ciascuno, anche se appartiene ad un gruppo religioso molto omologante. Allora il modo di vedere soggettivo si può presentare come il centro della questione, e non più quel fattore (conosciuto o rivelato che sia) culturale, tradizionale, codificato e accettato, e comunque differente fra gruppi sociali, che crea il problema. E il modo soggettivo è l'interpretazione personale, l'opinione. A questo punto, dire che ognuno ha il suo dio equivale a dire che ognuno ha il suo punto di vista, ricordando che la parola "dio" diviene generica e si usa come metafora di opinione, pensiero, ideale, fede ( fede in quanto solo fede in se stessa e in se stessi, o fede in qualcosa di pensato da altri). Considerare in questo modo le persone con le loro personalissime fedi può essere molto importante, questo attribuisce dignità, considerazione per ognuno (ognuno è sacro) in un orizzonte di rispetto, uguaglianza, libertà di essere quel che si è, di progredire nella evoluzione della propria coscienza, in quanto conoscenza, o spiritualità, a seconda di come si preferisca chiamarla. Mentre la tendenza a volere verità di fede crea (anche) subordinazione e dominio. Diceva John Locke: "Una volta stabilita la tesi che esistono principi innati poneva i suoi seguaci nella necessità di accogliere alcune dottrine appunto come innate: il che voleva dire privarli dell'uso della propria ragione e del proprio giudizio e porli nella condizione di credere ed accettare quelle dottrine sulla base della fiducia, senza ulteriore esame. Messi in questa posizione di cieca credulità, potevano essere più facilmente governati e diventavano più utili per una certa specie di uomini, che avevano l'abilità e il compito di dettar loro i principi e di guidarli." I fini e i risultati delle costruzioni religiose e dogmatiche non sono solo la consolazione. |
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09-10-2011, 11.51.45 | #217 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Citazione:
Citazione:
E poi mi vien da pensare che un Dio a mia immagine e somiglianza, come me insomma, non srabbe un gran Dio. |
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06-03-2012, 10.26.09 | #218 |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Un unico Dio e tante religioni.
Dio è una risposta alla necessità storica degli umani di cercare di dare una soluzione alle proprie paure. E’ servito a costruire delle identità comunitarie e sociali. E’ servito da insegna per dividere e per combattere il nemico con altre identità. Ha ragione lo storico Cardini: Dio e le religioni sono state e lo sono tuttora più un pretesto spirituale per un fine puramente materiale: potere e ricchezze. Dio ha già “detto” nelle varie scritture delle più varie religioni; sono gli umani che devono capire. E intanto si sono create le caste sacerdotali , gli intermediari fra l’individuo e Dio che pretendono di dare etiche e morali secolarizzandosi alle logiche dei potenti di turno. E’ storia di tutte le fedi. Anche qui da noi, semi analfabeti che “oravano” in latino senza sapere nemmeno l’italiano. L’emancipazione e il progresso hanno portato ora a leggere i testi senza intermediari , a cercare se si vuole una propria via e di socializzarla confrontandosi con i propri simili. Forse proprio il confronto cercando i denominatori comuni delle fedi , è la strada.. Ma dovrebbero finire le caste sacerdotali legate a doppio filo con i poteri “laici” che continuino ad essere l’oppio delle masse. Nono credo alla devozione, bensì alla consapevolezza e la differenza la fa la conoscenza.Non è vero che tutte le fedi e/o spiritualità siano uguali, hanno anche profonde differenze, proprio come le “correnti” filosofiche. La dimostrazione è che un’identica origine(ad esempio il cristianesimo) ha creato per esegesi ed ermeneutica diverse confessioni religiose(cattolicesimo, ortodossi, protestanti, ecc.). Le nuove spiritualità , affacciatesi con la teosofia nel Novecento, ad esempio la New Age, apre a nuovi sincretismi fra spiritualità indiane e futuro tecnico , dove le religioni sono viste come “vecchio” e si arriva alla forte individualizzazione, ad un atomismo neo-pagano . Finisce Dio e siamo tutti dei . Lo vedo come il segno dei tempi : il delirio di onnipotenza, la seconda babele che divide invece di unire. Ma questa…è un’altra storia. E intanto Dio continua ad essere nell’eternità, nel luogo senza luogo e nel non tempo e noi, di generazione in generazione continuiamo a perseguire le stesse colpe. “Vanità delle vanità , il tutto è vanità…”(Ecclesiaste) |
17-04-2012, 22.15.59 | #219 |
AgaeflamO
Data registrazione: 01-03-2008
Messaggi: 76
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Ci saranno sempre tante religioni ma solo un Dio. E' come l'occhio umano, tutti abbiamo occhi e pupille ma non tutti vediamo le stesse sfumature dei colori, come non tutti capiamo la musica che ascoltiamo o come un quadro che trasmette ad ognuno un sentimento differente. Non ci si dovrebbe focalizzare su questa dicotomia ma trovare un punto in comune sul quale iniziare un certo discorso e allora a 360° potremmo esprimere ognuno la propria religiosità o Fede, attraverso un obiettivo comune.La domanda posta è sbagliata, non ci si dovrebbe chiedere "se Dio è uno perché tante religioni"? ma si dovrebbe provare a mettersi d'accordo su degli obiettivi anche materiali e perché no, spirituali, da conseguire insieme.
Ultima modifica di ciro6 : 18-04-2012 alle ore 08.49.12. |
20-06-2012, 16.56.11 | #220 |
Ospite
Data registrazione: 01-02-2008
Messaggi: 25
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
La domanda posta non sembra appartenere alle categorie del giusto o dello sbagliato, se non relativamente alla opinione, che come al solito ha i limiti del pensiero umano e del linguaggio.
Anche la ricerca di obiettivi comuni materiali e spirituali può apparire cosa sempre cercata ma non realizzata in modo soddisfacente, sempre per via che per ognuno gli obiettivi migliori sono quelli in cui lui crede, secondo la sua cultura, secondo il suo modo di pensare. Obiettivi comunque cercati da ciascuno col semplice buon senso pratico e in qualsiasi ordine di amministrazione, dalla famiglia allo Stato, cosa sufficiente o preferibile, mentre il potere parallelo della religione può cercare di farne sua priorità. La domanda "Se Dio è uno, perchè tante religioni" rimane un interrogativo necessario appena ci si renda conto che esistono altre genti con altre fedi. Però è tendenziosa, cioè è la domanda del monoteista: con la parola "Dio" di deve intendere la creduta divinità unica e assoluta di ebraismo, cristianesimo e islam. Se la domanda fosse universale sarebbe necessario sostituire la parola "Dio" con qualcosa come "Principio Universale", o "Realtà Assoluta", o "Legge Universale". Già il porsi la domanda in questi termini pare più corretto non implicando che il "Dio" occidentale e mediorientale sia scontato, imprescindibile, che rappresenti le religioni più autenticamente tali. Poi, la domanda sarebbe interessante anche capovolgerla: "Siccome ci sono tante religioni, perchè Dio dovrebbe essere uno?" Domanda che perlomeno cerca di anteporre il fatto delle molte religioni, piuttosto che il "Dio" uno, ipotesi o affermazione di fede che sia. Comunemente questa, che rispecchia la domanda esistenziale "Da dove veniamo, chi siamo, come dobbiamo vivere, dove andiamo dopo la morte?" non viene neanche posta, in quanto i dubbi sono roba da filosofi e in quanto una fede (o credenza) sembra un dato di fatto. Sempre comunemente il quesito viene alleggerito ed eluso: " Eh... questa è la verità, ma tanti non ci credono...", oppure: "In fondo credono tutti in Dio", o ancora tralasciano i contenuti e vedono come imprescindibile avere una religione purchè sia: "Capisco altri che hanno fede diversa perchè è una religione, ma non capisco chi non ha una religione". Poi, è anche abbastanza comune che i più colti cerchino la risposta nelle argomentazioni teologiche che costruiscano intellettualmente ed emotivamente il loro tipo di fede, o credenza che dir si voglia. Poco o niente si considera altro che possa delineare meglio la domanda e la risposta. Se l'Essere Universale è Uno, perchè le molte religioni? Oltre alle mille religioni, ai centomila riti, ai sacerdoti e teologi, e al mare di parole sull'essere religiosi, c'è forse, se lo vogliamo, se lo sentiamo, un pò di silenzio. Consideriamo che le idee religiose siano opinioni come le altre e che la ragione umana non possa arrivare a comprendere l'immane complessità del tutto. Se contempliamo questo mistero senza pensiero alcuno stiamo considerando le molteplici qualità di ciò che esiste, di ciò che comprendiamo e non comprendiamo, unito nella coscienza. Questa unità ci può avvicinare all'Uno e darci il coraggio e la pace che forse non trovavamo o cercavamo in qualche rappresentazione. Il non credente che trova pace e unità nel suo esserci come il religioso, può trovare il significato esistenziale nel mondo che vive e proprio escludendo le rappresentazioni dette religiose che lo allontanerebbero da ciò, ed essere proprio in questo a suo modo spirituale. Un misticismo del tutto pratico che onora il mondo e il mistero dell'esistenza proprio non volendo tentare di sovrapporre ad esso il proprio pensiero. In altri luoghi del mondo si intende che solo un illuminato può comprendere il senso universale dell'esistenza e che, qualora qualcuno lo fosse, non può essere compreso. E si intende che la Realtà Assoluta non può avere nome, in quanto i nomi sono dati dagli uomini a loro discrezione a ciò che loro risulta utile e secondo il loro limite di conoscenza. Non può avere nome ed è Mistero, solo vagamente intuibile dalle umane possibilità. Allora, forse creare e attaccarsi a multiformi credenze e riti è a suo modo sacro e a suo modo nascondimento del sacro. Anche qui dipende da cosa si crede. Ma ad un certo punto può darsi ci si accorga che la fede in quanto fede è fede proprio perchè determinata dal non sapere, altrimenti sarebbe una realtà che di fede non necessita. |