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19-03-2015, 14.47.02 | #252 |
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Ciao Sebastinb,
ho fatto una ricerca sulla datazione dei vangeli e le lettere di S. Paolo e ho visto che sono comparabili, quindi Paolo potrebbe aver appreso dell'eucarestia dai vangeli, non quello di Giovanni perchè non c'è alcuna menzione. Comunque è inutile disquisire su questi particolari che ci portano lontano dal tema centrale:"Se Dio è uno perchè tante religioni? Tu come la pensi? Ciao |
14-05-2015, 19.43.54 | #253 |
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Ciao Guido, e tutti voi.
Secondo me per capire Dio, e poi le religioni, bisogna capire l'uomo. L'umanità è tutta diversa, ma la natura umana è una. Sia che ridiamo o piangiamo, che proviamo gioia o siamo ironici; sia che siamo avari o generosi; gelosi o invidiosi; ebbene gli stessi tratti da un capo all'altro del mondo. E noi , anche se siamo diventati moderni e tecnologici, abbiamo il cuore identico a duemila anni fa. Se la natura umana è una, Dio è uno. Poi le religioni sono un complesso di rituali e credenze che sono legittimissime derivazioni culturali del comune umano sentire. Nelle religioni entrano a far parte i paesaggi: il Mar Rosso per gli ebrei, il Gange per gli indiani; il monte Fujiama per i giapponesi, il monte Sion per gli ebrei. Sono cose inalienabili e logicamente sconosciute da un luogo a un altro: non si può avere un culto per un luogo che non hai mai visto. Faccio un paragone semplice: tutti gli uomini ridono allo stesso modo. Ma i cinesi non comprendono le nostre barzellette, e noi non comprendiamo le loro. Anche se tradotte, possono non far ridere, perché esistono sfumature linguistiche diverse oppure occorrono nozioni che appartengono a un popolo e non all'altro. Per esempio le barzellette su Berlusconi, anche se tradotte, non sarebbero comprensibili in Mongolia, perché non lo conoscono (si spera... ) Quindi i popoli declinano la risata (che è universale), secondo la propria cultura della parola e dell' umorismo: in Occidente le allusioni al sesso fanno ridere e magari in Mongolia assolutamente no. Analogamente i popoli declinano l'universalità dell'Umano, secondo la propria cultura, forme e tradizione. Per avere un'unico rito di Dio,il mondo sarebbe dovuto essere tutta un'unica prateria, senza mari, senza montagne, né fiumi o laghi, con lo stesso identico clima e paesaggio e con gli uomini tutti dello stesso tipo razziale e con un 'unica lingua, senza dialetti. (che orrore, un lager verde!!!) Ma se in siffatto mondo fosse sorto per caso un fiume, sarebbe presto sorto uno scisma tra le due rive. Così va il mondo |
20-05-2015, 15.02.00 | #254 |
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Interessante teoria, anche se non sono d'accordo sul concetto di base
che presuppone l'esistenza di Dio come certa, il pensiero così come viene espresso mi ricorda la teoria Kantiana di spazio e tempo e come lo spazio ed il tempo influiscano sul comportamento e sulle scelte di ogni individuo, nel senso che i fiumi e le montagne interrompono la continuità dello spazio e contemporaneamente influiscono sul tempo. Un fiume rallenta la marcia e così pure una montagna, oltre ad essere ostacoli alla comunicazione fra individui o popolazioni. E' interessante anche constatare come un argomento ci possa condurre a divagazioni che possono essere innumerevoli. In conclusione quello che affermi sull'ipotesi del fiume mi trova d'accordo. |
21-05-2015, 11.34.40 | #255 | |
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Citazione:
Ciao, si può legittimamente dubitare dell'esistenza di Dio, magari solo per insufficienza di prove... Ma è indubbio che chi ha scritto la Bibbia conosceva bene il cuore dell'uomo, cioé aveva una straordinaria sapienza. E infatti io leggo spesso i passi dei libri della Sapienza, che si riferiscono non a grandi storie, ma a cose più quotidiane. Così mi rendo conto che non proprio io che vado a conoscere un Autore (umano o divino) , ma vado scoprendo che quell'Autore/i conosce me dal di dentro. Beh, tutti i filosofi, per non parlare degli psicanalisti, psicologi e psichiatri conoscono l'animo umano, ma le loro teorie mutano col tempo, mentre la Scrittura è immodificata. Non solo: la Scrittura conosce me in ogni circostanza: in qualunque momento io legga o ascolti, c'è c'è sempre una parola che sembra adatta al mio momento. Non è una prova dell'esistenza di Dio, ma è quanto meno la prova che ti puoi fidare di chi ti sta parlando. P.s.: non ho più l'idealismo giovanile, dato che ho 55 anni. E con gli anni ho capito che non mi posso fidare totalmente di nessuno, neanche del mio migliore amico, neanche di mio fratello. Della Parola mi posso fidare totalmente. Se è stato un uomo a scriverla, senza l'ispirazione di nessun Dio, ebbene, quello è l'unico uomo di cui mi posso fidare totalmente. |
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22-05-2015, 18.40.48 | #256 | |
prof
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Citazione:
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03-06-2015, 12.24.21 | #257 |
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Si, la parola che si rivela vera, come dici.
Immagina come se tu fossi un fisico e trovassi sulla scrivania delle formule matematiche manoscritte su 10 pagine. Nessuno dei tuoi colleghi ne sa nulla. Allora le studi e scopri che contengono una nuova importante verità della fisica . Fai tutte le prove, fai le analisi di laboratorio e quelle equazioni risultano verificate! Esiste una nuova verità. Chi le ha scritte? Non si sa, ma certamente un grande fisico, che ha una conoscenza superiore della scienza. |
03-06-2015, 18.08.43 | #258 |
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Nei commenti all' articolo di Franco Capone a partire dal 2007 fino ad oggi , tante risposte e visite con cinque richiami del Webmaster ad attenersi al tema!
La mia interpretazione dell'interessante articolo è che l'autore sia convinto che Dio è uno e la domanda che pone è:"perché tante religioni ?" che storicamente vengono strumentalizzate per scopi ben diversi dalla spiritualità. Una considerazione che condivido in pieno è quella di Sebastianb : la spiritualità unisce, la religione divide. Io vorrei aggiungere : religione è una parola ambigua, con tanti significati ed è proprio la sua ambiguità che rende estremamente arduo un dialogo intereligioso ed anche religioso; finché alla religione si darà un significato di dottrina, associazione.....richiedendo agli appartenenti di credere a fantastiche verità create dal pensiero umano e non solo di constatarne la bellezza mitica, poetica e misteriosa, non si riuscirà mai a raggiungere una religione globalizzata e subiremo le tante ignobili strumentalizzazioni. |
04-06-2015, 13.49.08 | #259 |
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
E' anche vero, Mariano.
Uno storico può trovare mille connessioni tra le religioni e la politica, mentre è più difficile vedere il nesso tra Dio e le politiche. Religio vuol dire legare. Il fedele non solo crede a un Dio, ma decide anche di legarci la propria vita, come fanno due coniugi tra loro. Tutto il complesso delle gerarchie religiose, dei cerimoniali, della cultura del mantenimento della classe sacerdotale, hanno inevitabilmente influenza nella politica e nella storia, ma un credente può non curarsene, perché il suo senso religioso è un fatto individuale, che corrisponde ai suoi bisogni personali e non a quelli della gerarchia. Se mia mamma ha un tumore e io decido di andare in pellegrinaggio a piedi da Bologna alla Madonna di Loreto, non m'interessa il fatto che sto attraversando regioni segnate da storici conflitti religiosi, da terre dove ha imperversato l'Inquisizione, da Rimini, dove ha regnato nel sangue Cesare Borgia, figlio del papa Alessandro VI. Non m'interessa nemmeno sapere se la Santa Casa di Loreto sia autentica. Mi serve solo un luogo tradizionale e spirituale per inginocchiarmi. Se devo compiere una ricerca storica e archeologica, devo considerare quelle cose . Ma come uomo mosso da un dolore e dalla fede, quelle cose non contano. |
04-06-2015, 15.00.41 | #260 |
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Riferimento: Se Dio è uno, perchè tante religioni?
Perché le religioni sono diverse?
Direi che se le religioni fossero manifestazioni delle sole caste sacerdotali, quelle colte, potrebbero essere più simili. In fondi certi aspetti delle diverse scritture hanno dei punti di contatto. Ma non va dimenticato che le religioni sono popolari e che l'anima popolare concorre a formare una religione. Luoghi come il Gange, la Mecca, San Pietro, Santiago, il Tempio di Gerusalemme, il santuario di Apollo a Delfi erano e sono , e sono ancora talvolta, luoghi di pellegrinaggio di massa. Se la cultura sacerdotale può attingere a un pozzo comune, la cultura popolare è una cosa che appartiene strettamente a una regione, ai suoi luoghi, alle sue tradizioni e superstizioni, ai suoi miti. Essa è per forza di cose no global. Basti pensare alle apparizioni mariane. Tutte sono avvenute davanti a dei poveretti e mai a qualche nobile o filosofo. |