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14-01-2006, 11.57.56 | #181 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-06-2003
Messaggi: 401
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Anche gli Atei hanno un'Anima
Il termine Metafisica è solito indicare quella parte della realtà (e della conseguente conoscenza della stessa) che non è percepibile sensorialmente. Ogni forma-pensiero (o pensiero) che non è concretamente percepibile fa parte quindi della Metafisica (mentre parola ed azione fanno sempre parte, per definizione, della Fisica). Un ateo è colui che non crede nell'esistenza di Dio o di una qualunque realtà trascendente, ossia tutto ciò che è Metafisica. Ciò che spesso non viene compreso, però, è che ogni credenza (e quindi anche la credenza che Dio esista e quella che Dio non esista) è un puro assioma, ossia un'ipotesi non dimostrata e non dimostrabile che scegliamo come principio da cui partire per creare una nostra visione della realtà. In altre parole, ogni essere umano per vivere nella realtà fisica ha bisogno di credere a delle idee-base trascendenti che vengono date per scontate. Ognuno di noi ha perciò una propria Metafisica, ossia forme-pensiero (o pensieri) che costruiscono i mattoni fondamentali della nostra visione del mondo. E quindi anche l'ateo ne ha una, sebbene la sua Metafisica consista proprio nel credere che non esista la Metafisica: egli in altre parole non crede nella propria stessa visione del mondo. Nega la sua stessa capacità intellettiva. Perfino l'agnostico ha una sua credenza (e quindi una sua Metafisica): quella che non si può conoscere ciò che non è sensorialmente percepibile. Una persona che volesse astenersi dal credere in Dio ed allo stesso tempo non contraddirsi (come invece accade all'ateo, come appena detto), dovrebbe semplicemente evitare di crearsi una Metafisica, ossia rimanere nel dubbio perenne su ogni pensiero, parola ed azione propria od altrui. Ma ciò è impossibile nella vita pratica: ogni nostro pensiero, parola ed azione, infatti, sono da noi esplicate solo nel momento in cui abbiamo una determinata Metafisica che ci "garantisce" quelle idee-base sulla realtà da cui partire per formarci una nostra individualità di pensiero, parola ed azione. L'avere una Metafisica è una necessità della Vita umana. D'altra parte se è necessario partire da presupposti che trascendono la realtà fisica per vivervi dentro, significa che un qualche cosa di metafisico è un presupposto essenziale della Vita fisica. O, in altre parole, che esiste un qualche cosa di metafisico senza il quale la Vita fisica non può esistere. Tale qualche cosa può essere chiamato etere (nella sua sostanza) o Spirito (nella sua essenza). L'insieme dell'etere, unito alla realtà fisica, può essere chiamato spazio-tempo. L'insieme degli Spiriti, ossia l'insieme delle essenze metafisiche, può invece essere chiamato Dio. L'avere una Metafisica, quindi, non significa credere in Dio, ma molto di più: significa dimostrarne l'esistenza. L'avere una qualsiasi credenza, in altre parole, dimostra che esiste la Metafisica: e che, in ultima analisi, esiste Dio. Gianfry www.ascensione.com |
10-02-2006, 08.03.56 | #188 |
Tamagochi
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 151
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cristo ...
Eppure ce l'ho messa tutta per iniettare un po' di umorismo in mezzo a questo ringhiare d'animi. :( ...
Buffo è secondo me il voler tentare di classificare e determinare che cosa sia un ateo. Ritengo sia solo ed esclusivamente una questione di scelta, nello scegliere se credere nell'esistenza di un dio (o qualsivoglia altro termine si scelga) oppure no. E' inutile cercare di avvalorare una tesi con argomentazioni filosofiche, un ateo non deve dimostrare ad altri che dio non esiste, semplicemente ignora l'argomento in quanto privo d'interesse, per scelta, in quanto non avverte la necessità di dovere giustificare ciò che non può comprendere attribuendone i disegni ad entità superiori. Tutto qui, come un bambino. |
10-02-2006, 12.42.30 | #189 |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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Noto che questo thread si è un pò rianimato...
Su una cosa Obywan ha ragione: probabilmente esistono tante forme di ateismo quante sono le persone che si dichiarano atee; il mio tentativo era solo volto a cercarne i punti in comune, che pure naturalmente vi devono essere e sono venuti fuori nell'arco della discussione. Per quanto riguarda l'argomentare non sono d'accordo, poichè anche tu hai appena fornito un'argomentazione (quella dell'inutilità); d'altronde ogni opinione, credenza, parere che abbiamo lo giustifichiamo con più o meno veemenza ed impegno. Ciò non è inutile, ma necessario... funzioniamo così... Visto che c'è qualcuno all'ascolto, pongo altri 2 quesiti: 1. la posizione di certi tipi di ateismo può essere considerata metafisica o scientifica? L'ateo che considera la sua una metafisica dice: l'esistenza di dio non è nè provabile nè falsificabile, dunque tale 'scelta' o 'credenza' non può essere scientifica, pur non potendosi considerare 'fede' in quanto priva di dogmatismo; la proposizione "dio non esiste" è dunque metafisica, ma pienamente ragionevole. L'altro ateo dice invece: la scienza procede con elementi verificabili e tende ad eliminare tutto ciò che non si presta ad esserlo; inoltre sembra che non vi sia bisogno di una entità trascendente per spiegare l'universo, dunque questa è inutile e perciò la estrometto secondo il criterio di economicità (rasoio di Occam); la proposizione "dio non esiste", oltre ad essere ragionevole, è scientifica. 2. Qual è il grado di irrazionalità di un ateo, se vi è per voi? Se vi è, in quali punti del suo pensiero si concentra tale irrazionalità? |
10-02-2006, 14.18.36 | #190 |
Tamagochi
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 151
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Premettendo, per onestà, che il mio è l'umile punto di vista di chi non pretende di capire le regole dell'universo, tento di dare una sola risposta per entrambi i quesiti:
E' difficile stabilire la razionalità di un concetto o di una posizione quando il presupposto per la sua formulazione è di natura soggettiva, frutto dell'esperienza comune quotidiana e non oggettiva, frutto di tesi deterministiche. A tal proposito mi torna in mente una scena del film Star Trek IV, quando il rinato Spock risponde a McCoy che lo interrogava su vita e morte, che è impossibile trattare l'argomento senza un comune presupposto di base. Il basito dottore esclamava quindi: "Secondo te dovrei morire per poter parlare con te della morte?" Credo quindi che accomuni credenti ed atei, da come poni i quesiti, la caratteristica di irrazionalità e, poichè non ci sono evidenze scientifiche a sostegno di qualsivoglia posizione ma solo filosofiche, essendo la filosofia una speculazione umana ritengo verosimile che qualsiasi attribuzione di funzione all'infuori della fisica sensoriale sia pura dialettica fine a se stessa. E' come spostarsi da un punto ad un altro dimezzando ad ogni passo la distanza tra i due punti. Per quanti passi si facciano, le posizioni non potranno mai essere coincidenti. Ad esempio, questo era sicuramente valido ed accettato comunemente da tutti fino a qualche decennio fa, poi la teoria dei quanti ci suggerisce che non posso dimezzare una distanza all'infinito, ad un certo punto dovrò forzatamente varcare il quanto di spazio in una botta sola. Ecco, io propendo per una progressiva risposta da parte del genere umano ai quesiti che si pone, ma sono risposte generazionali, millenarie, da che la terra era un disco al centro dell'universo, a che si scopre la vastità del medesimo, geologicamente parlando, è il tempo di un battito di ciglia. Ciao! |