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12-10-2004, 22.57.52 | #32 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
Messaggi: 493
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Eutanasia... ne ho parlato tanto, ho fatto studi, ricerche, mi è anche stato chiesto direttamente di applicarla e doveva essere l'argomento della mia tesi; per un lungo periodo mille domande mi riempivano la testa nella speranza di riuscire a trovare la Giusta Risposta.
Naturalmente io ho la mia opinione come tutti, ma dopo questi anni di 'conflitti interiori' mi sono resa conto che quando cominciamo a parlare di un simile argomento non cerchiamo mai di capire cosa è eticamente guisto, ma cerchiamo ogni volta di imporre all'altro la nostra opinione. Ho capito che praticare l'eutanasia o rifiutarla sono giusti entrambi, perché non è l'opnione di chi ne parla che conta, ma conta solo ciò che realmente sente la persona che la chiede o che si rifiuta di morire prima che la morte sopravvenga naturalmente. Solo chi si trova in una simile situazione può dare la risposta giusta, perché si tratta di un'esperienza totalmente personale che non può essere giudicata da altri e noi abbiamo il dovere di rispettare ciò che queste persone desiderano per loro stesse, non possiamo imporre la nostra morale sostituendola a quella di un altro. L'etica non è un gioco e non può essere presa alla leggera; ogniuno di noi ha una coscienza dalla quale derivano dei principi e dei valori morali... i miei principi sono importanti come lo sono i vostri e quelli di chiunque altro... quindi non si dovrebbe mai cercare di soffocare ciò che viene dettato dalla coscienza di un altro solo perché per la nostra coscienza non è giusto. Avrei da dire altre mille cose ma devo scappare. Ciao a tutti |
12-10-2004, 23.07.51 | #33 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
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Citazione:
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12-10-2004, 23.22.58 | #35 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-06-2004
Messaggi: 146
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questo post si è sviluppato in maniera rapidissima, non ho fatto in tempo a leggere tutto quello che avete scritto ho letto solo quelcha intervento di pag.1 e ad esso vorrei riagganciarmi:
la società non può dire all'uomo cosa fare della propria vita, non pò impedire una scelta umana, altrimenti non sarebbe una società ma una dittatura: l'uomo è nato come essere libero (chi ha sparato la fregnaccia che siamo nati come esseri da società?? la società è un elemento che è sopraggiunto in segito, certo alle origini della nostra civiltà, e cioè massimo 8000 anni fà, ma di certo non coincide con la nascita dell'uomo, che è stato libero per centinaia di migliaia di anni, quindi l'uomo è per natura anarchico) ma poi come potete pensare che la società sia perfetta? quello che l'anarchico ha capito invece è che ogni uomo è talmente diverso, che nessuna legge è adatta a garantire il bene per tutti, certo, l'anarchico non ha capito che senza leggi il mondo di oggi crollerebbe per via della delinquenza, ma sulle cose strettamente personali, da cui non dipende la vita di nessun altro.. NON DEVONO ESISTERE LEGGI! dire che viviamo in una società libera, quando queste leggi esistono è un pò da ipocriti. concludendo, senza dilungarmi in altri discorsi, direi che costringere un uomo a farsi curare è contro la libertà, non sono a favore di etanuasie come l'iniezione letale (per me, vero e proprio omicidio) ma per etanuasie naturali, e cioè, se io decido di non voler ricevere alcuna cura e supporto medico, posso farlo, almeno, deciderà la natura se farmi vivere o meno, e poi dobbiamo ricordarci la mia tipica frase: anche la medicina, come tutte le altre: non è una scienza perfetta! quindi non si può costringere un individuo ad abbandonarsi completamente ad una scienza, una scienza che potrebbe anche sbagliare e impedirne la guarigione (esempio paradossale), o tenerlo in vita solo per soffrire (esempio reale), cmq se vuole affidarcisi, questa deve essere una sua scelta, e deve essere rispettata, sempre. |
13-10-2004, 09.59.38 | #36 | |
Utente bannato
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Messaggi: 2,116
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Citazione:
Amico mio, ascolta bene, e dopo di chè non credo si possa più dire molto: 1) qui nessuno impone niente a nessuno, si scambiano opinioni, pensieri, concetti, esperienze. 2) non sei e non devi credere a nulla, se non alla possibilità, di ascoltare cose diverse, a volte, anche "parecchio diverse". 3) io non ti parla in base ad una presunta verità che sento di avere e gli altri no, ma dalla mia "esperienza diretta", e basta. Ciao, Kannon |
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13-10-2004, 10.07.20 | #37 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-09-2004
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Citazione:
Tutto questo discorso non ha senso quando si comprende che l'individuo è un essere sociale e deve rispondere alla coscienza della società in cui vive, la quale, se accetta un principio, lo applica per tutti. Il principio della nostra società in relazione alla vita, è quello che la vita è un bene (per non dire un dono prezioso) che va tutelato sempre, e non può essere tolta ne, tantomeno, legittimare la possibilità di farlo, perchè dimenticate che questo porterebbe molte persone ancora in dubbio a muorire piuttosto che vivere, sentendosi legittimati e supportati dalla società stessa. Da tutto ciò non si può prescindere. Kannon |
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13-10-2004, 10.19.38 | #38 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-09-2004
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Citazione:
- “la società non può dire all'uomo cosa fare della propria vita, non pò impedire una scelta umana, altrimenti non sarebbe una società ma una dittatura:” - La società invece lo può fare, e infatti lo fa. Il resto, sono solo parole! Le nostre non sono dittature, ma democrazie, infatti esiste un parlamento e un popolo che decide. Non lo sapevi? - l'uomo è nato come essere libero (chi ha sparato la fregnaccia che siamo nati come esseri da società?? la società è un elemento che è sopraggiunto in segito, certo alle origini della nostra civiltà, e cioè massimo 8000 anni fà, ma di certo non coincide con la nascita dell'uomo, che è stato libero per centinaia di migliaia di anni, quindi l'uomo è per natura anarchico) - Sul fatto che l’uomo sia libero ma un essere sociale che vive e si organizza in società con i suoi simili, non voglio neanche discutere, perché è talmente ovvio e conosciuto ormai da tutte le discipline, che non ha alcun senso di parlarne. Lo faceva l’uomo primitivo, figuriamoci noi. Siamo nel 2004, non divaghiamo troppo sulle questioni e manteniamo i piedi per terra. Lessere umano è un essere sociale, se prescindi da questa cosa, puoi dire tutto quello che vuoi, ma sei rimasto molto indietro. - ma poi come potete pensare che la società sia perfetta? quello che l'anarchico ha capito invece è che ogni uomo è talmente diverso, che nessuna legge è adatta a garantire il bene per tutti, certo, l'anarchico non ha capito che senza leggi il mondo di oggi crollerebbe per via della delinquenza, ma sulle cose strettamente personali, da cui non dipende la vita di nessun altro.. NON DEVONO ESISTERE LEGGI! dire che viviamo in una società libera, quando queste leggi esistono è un pò da ipocriti. - Una società non vede la libertà singola dell’individuo, ma quella globale e media di tutti. Non devono esistere leggi lo puoi dire se vivi da solo in un isola deserta, e l’anarchico crede questo anche vivendo in una società. Non è reale! Kannon Ultima modifica di Kannon : 13-10-2004 alle ore 10.22.59. |
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13-10-2004, 11.18.05 | #39 |
Ospite abituale
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Non so Kannon, su certi punti ti do ragione e condivido con te alcuni concetti. Vedi io son dell'idea che non puo' esistere la libertà assoluta perchè è una forma utopistica di vedere il mondo. O meglio potrebbe esistere questa libertà assoluta e quindi l'anarchia se gli esseri umani fossero tutti uguali e tutti abb. intelligenti da non creare discordie etc. ma ovviamente non essendo tutti uguali bisogna mettere dei paletti altrimenti pazzi come Hitler, Stalin, Pol Pot etc. farebero diventare il mondo una pattumiera.
Ma qui si sta parlando tanto senza cercare di aprire la mente quel tanto che basta per capire che se io voglio ammazzarmi lo posso fare tranquillamente. Mi butto da un ponte, mi sparo in testa, mi suicido con il monossido di carbonio. Ma queste sono tutte morti che fanno soffrire. Qui il discorso è semplice io chiedo solamente un aiuto a morire come voglio. Io non posso chiudermi in una macchina e aspettare la mia fine, perchè probabilmente non sono più in grado di farlo. Non posso buttarmi da un ponte perchè sono su una carrozzina. Non posso pensare di spararmi perchè non avrei la forza per paura di sentire dolore. Io voglio solo qualcuno che mi permetta di scegliere di morire senza dolore o morire dolorosamente tra tanta agonia e sofferenza. Kannon come puoi dire ad un malato terminale :" No tu devi soffrire perchè è un'esperienza che ti servirà in futuro" .. Ma quale sarebbe questo futuro?? Un futuro ipotetico come il paradiso. Qui si sa cercando di fare una legge che permetta ai medici di comune accordo con il paziente di alleviare per sempre tutti i dolori insopportabili ( non solo queli psicologici ma sopratutto quelli fisci) che il paziente sopporta con gran fatica. Anche io parlo per esperienza personale. E sai che frase mi è stata detta da mia mamma..eccola :" Appena sento di non farcela più, Fra ( io mi chiamo Francesco) mi devi portare in Olanda " La mia risposta è stata semplicemente :" non posso perchè solo i cittadini olandesi possono permettersi questo LUSSO " e sai quel'è stata la sua risposta : " Allora faccio scorta di barbiturici perchè IO VOGLIO MORIRE NEL SONNO " ... A questo punto cosa uno dovrebbe dirle .. che deve soffire perchè fa esperienza ?? Che lei non ha diritto di scegliere perchè vive dentro una società ottusa ?? O che lei è solo vittima di un etica immorale che permette l'aborto ma non il trattamento delle cellule staminali o la selezioni di embrioni sani piuttosto che malati perchè la chiesa o le istituzioni che si basano sui voti di migliaia di cattolici non accettano delle riforme di legge che creerebbero un mondo, non dico migliore, ma più felice. Mio caro Kannon,ti dico questo col cuore in mano, si col cuore perchè a volte la ragione non serve, a mia mamma hanno dato più o meno 6 mesi di vita. Adesso sta bene e nessuno di noi si sognerebbe mai di interrompere la sua vita ora. Ma fra 4-5 mesi come sarà ?? E se soffrirà cosa dovremmo fare ?? Riempirla di Morfina e antidolorifici fino a quando il SUO giorno, come tu dici, non arrivi. E ti sembra questa una cosa accettabile ?? Stordiere una persona, e quindi cambiare ogni suo modo di vita questo è eticamente giusto mentre chiudere la sofferenza è sbagliato ?? Mi sembra un paradosso assurdo. Le leggi ci sono...Prima chi non credeva in Dio veniva bruciato come eretico..Allora se fosse rimasto quel pensiero adesso giustificheresti quei gesti o ti imporresti per far rispettare le credenze di altri ?? SI sa i tempi cambiano e bisogna adeguarsi con nuove leggi . E questa mi sembra una legge chedovrebbe essere dicussa con tutti fuor che con la chiesa. In amicizia Aristippo. |
13-10-2004, 11.20.37 | #40 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-01-2004
Messaggi: 278
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Se è una questione morale...
Ammettiamo di voler fare un sondaggio (in fondo in questo Forum stiamo facendo un po' qualcosa di simile). Da questo sondaggio potrà scaturire un referendum. Dal referendum, dopo i vari iter di prassi, si avranno leggi che consentiranno o meno l'eutansia.
Ammettiamo che vincano i "SI", dunque l'eutanasia verrà legalizzata. Diventa morale? In Belgio e in Olanda sono immorali? |