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28-09-2004, 15.58.38 | #73 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 20-08-2004
Messaggi: 44
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Citazione:
No io sono arrivato a conclusioni diverse, le puoi leggere nella mia lettera-on-line. Prendo atto comunque del tuo parere, ciao! |
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28-09-2004, 16.24.25 | #75 |
Ospite
Data registrazione: 13-09-2004
Messaggi: 24
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messaggio scadente
Mettiamola in altro modo.
1) Senza asserzioni condivise non si può convenire alcunchè riguardo a qualsiasi cosa 2) Se vogliamo convenire su cosa sia il tutto, dobbiamo per forza trovarci d'accordo su una o più proposizioni, altrimenti, come si dice, è meglio fare due passi 3) Il tutto fisico, se c'è, resta lì, lo possiamo guardare, ognuno per conto proprio 4) Mica siamo obbligati a condividere ogni asserzione, altrimenti la convenzione sarebbe diversa: "il tutto è qualsiasi proposizione corretta dal punto di vista grammaticale e sintattico". Io non ho detto questo. "L'ippogrifo di Astolfo era bianco" appartiene a questa classe, enormemente più larga. "Nell'Orlando furioso si dice che L'ippogrifo di Astolfo era bianco" è una proposizione diversa. Su Godel è proprio la dimostrazione che, nel linguaggio di qualsiasi teoria, si posson dire cose vere, che non son teoremi della teoria, che impone l'allargamento delle teorie inserendo le verita-non teoremi, fra i postulati. Il processo non converge, ma intanto la teoria è migliorata in senso relativo. Una condivisione in più ha questo potere. In realtà ho cercato, su questo punto di fare una sintesi, mal riuscita, di un lavoro che sto portando a termine. Insomma mi scuso per aver messo il carro davanti ai buoi e ritiro l'argomentazione. Francamente questo messaggio non mi piace, ma è il meglio che riesco a fare in questo momento. Uno non è mica sempre lucido! Ciao Carlo |
28-09-2004, 19.33.01 | #78 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
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Citazione:
Se l´universo avesse avuto dei confini penso che avremmo avuto molti motivi di preoccupazione. Però penso che fortunatamente gli unici veri confini che esistono sono quelli creati da noi stessi. Penso che siano la nostra mente e psiche che sono troppo confinate per poter abbracciare l´infinità, cosa che è naturale, visto che l´infinità non può essere abbraicata siccome non ha fine. Ciao |
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29-09-2004, 12.25.54 | #79 |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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a prescindere il fatto che io creda più probabile l'esistenza di un universo senza fine spaziale e temporale, roberto, mi si impone ugualmente da farti questa osservazione: se l'universo fosse finito e curvo allora, per farsi un'idea grossolana, continuando ad andare dritti si ritornerebbe indietro.
quindi un universo finito è legittimo. epicurus |
29-09-2004, 13.23.40 | #80 |
Ospite abituale
Data registrazione: 20-08-2004
Messaggi: 44
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Se l'universo è veramente infinito dal punto di vista spaziale... come si spiega la sua espansione ?.
In uno spazio da sempre infinito, senza limiti, non avrebbe senso un'espansione dello spazio... già infinitamente grande. Non può esistere un'infinito che "aumenta" o diventa ancora più infinito di prima (assurdo)... l'infinito è infinito, punto è basta, non può essere soggetto a variazioni in grandezza. E se la variazione (espansione) c'è, ed è accertata... allora vuol dire che non è infinito lo spazio: se oggi lo spazio è 'y', con l'espansione, tra TOT anni sarà 'Y+x'... ma se è così, allora vuol dire che non solo 'y' non era infinito, ma non è infinito neanche 'y+x', nè dopo altre ulteriori espansioni... c'è semplicemente uno spazio finito, in continua espansione che non si sa quando terminerà. Non mi sembra logico nemmeno considerare che siano solo le galassie ad allontanarsi, in uno spazio immutabile che già esiste e prima del big bang era totalmente vuoto e infinito. (cioè, pensare che il big bang abbia creato solo la materia, e non anche lo spazio/tempo). ciao |