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24-11-2007, 09.19.16 | #159 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Il concetto di infinito
Speri troppo da me, Speculatore! Purtroppo io non sono sicuro che la verità assoluta sia Dio, anzi la mia logica, o meglio la mia logica fede, lo esclude. Come ho detto nel precedente messaggio, la mia certezza si ferma un nanosecondo prima che sprizzi dall’assoluto il lampo divino, e là si scateni l’estrema battaglia. Sì perché quando mi sono posto – dopo decenni di maturato e stagionato laicismo – il problema o meglio una specie di ultimo show-down con la religione, cioè col redivivo spettro e l’ossessivo termine “Dio”, mi è parso che esso dovesse accontentarsi di un posto di second’ordine rispetto alla parola assoluto, e che si instaurasse anzi una sorta di stratosferica ultima sfida fra Dio e l’assoluto, e Dio dovesse - di fronte all’assoluto - fare la figura di quel Lucifero che la religione ebraica-cristiana fa precipitare davanti alla vittoriosa potenza del Dio Jahweh. Cioè che Dio fosse il perdente rispetto al potere dell’assoluto, pur possedendo un’armatura fatta di solide piastre, cioè dei mirabolanti attributi (onnipotente, signore, creatore, trascendente e immanente, luminoso ed oscuro, giusto e misericordioso….) che gli vengono elargiti, mentre all’assoluto non resta che un nome, il quale è certo solo uno pseudonimo (come il tuo e il mio) rispetto a quello segreto che nessuno conosce.
Ma tu vorrai tirare le somme, e allora: restando vero – almeno per me – che l’universo mentale e reale si struttura secondo i due assi ai quali ho dato il nome di assoluto e infinito, su nessuno di questi due assi vedo scrivibile o pronunciabile la parola Dio: sull’asse dell’assoluto perché Dio dovrebbe perdere ogni attributo e balzare molto al di là del limite al quale arriva il mistico più radicale – sull’asse dell’infinito perché l’infinito è infinito e non basterebbe un rosario o una litania a enumerare tutti gli attributi che dovrebbero definirlo. E qui arriviamo ad una possibile conclusione: la ricerca di Dio è sempre destinata a fallire e Dio può essere concepito solo come l’inesistente: ma è questa la sua garanzia per l’eternità, cioè il fatto che egli è solo possibile e mai reale, e come tale si salva da ogni attacco della nostra ragione e rimane là in fondo, quasi a far intravedere la possibilità che la nostra ricerca, anzi la ricerca dell’universo, per quanto lunga, affannosa e talora futile e disperata, possa arrivare alle soglie dell’assoluto, stringendo i due assi in un asse solo, al termine del quale è l’unico vero Dio, che straccia tutte le bibbie, disperde gli incensi, si toglie la corona dal capo e rimane, limpido e intatto nella sua santa e verissima nullità. |
24-11-2007, 15.44.04 | #160 |
Ospite
Data registrazione: 19-04-2007
Messaggi: 13
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Riferimento: Il concetto di infinito
Caro EMMECI
Il riferimento a Dio era solo un' esemplificazione a dove potesse portare il perché dell’universo e ad un suo “intimissimo senso”. Questo intimissimo senso è il perché stesso dell’infinito. Scusa se mi ripeto. Non c’è per me nessuna verità assoluta! L’infinito è reale, anche se ci sono infinite altre configurazioni di infinito, anche mentali, filosofiche o matematiche. L’infinito reale è unico irripetibile, inconfondibile con tutte le altre configurazioni. E’ certo che se andiamo avanti, guardando indietro, ancora ai greci o ai “neo ellenici”, non potremmo che approdare alle stesse conclusioni, basandoci sulle stesse premesse anche se aggiornate. Grande rispetto per loro, sia chiaro, ma volendo uscire dal loro confortante nido, in realtà l’ho fatto anni fa, non per dimenticare la loro lezione, ma per finalmente affermare: lo ripeterò sino alla noia, “ci sono nuovi modi di estrapolare dall’infinito reale ,configurazioni nuove ed originali e per me valevoli e plausibili”. Se in “un non inizio e una non fine”, mi devo trovare un presunto inimmaginabile” eterno ritorno” che senso ha la non fine? La non fine di una rotazione eterna? Una”trottolata?”. Quando per non fine, intendo il riferimento di una vera dinamicità, che nell’infinitamente piccolo o nell’infinitamente grande trova la sua dimensione più avanzata e plausibile, dove una dinamica di infiniti processi creativi possibili , non può mai cessare di insorgere ad ogni livello e dimensione. E dove vanno questi se devo affermare che la dinamica è su sé stessa perché non posso dire che i possibili sono inesauribili in una non fine che li accoglierà sempre, appunto senza fine?. Scusami caro emmeci, con affetto e stima della tua opinione. L’assoluto è un termine da sostituire, è consanguineo del concetto di Dio. Tanto vale che se devo scegliere tra i due, scelgo Dio, ma non il Dio semplicemente religioso,ma un Dio di tutti ,laico oserei dire, il dio appunto, esemplificando Che sia da identificare come il senso intimo dell’infinito, oppure lo escludiamo se non ci garba, affinché ognuno interpreti il senso intimo dell’infinito come crede. E tutto sta dentro l’infinito reale, tutto quanto, niente escluso. Questa è la mia opinione. L’universo mentale e reale sta, con un numero infinito, di ad altri universi reali e mentali, tutti nell’unico infinito reale che comprende tutte le versioni configurate o non ancora configurare, ripeto, in numero infinito, dei vari elaborati di infinito. Lo ridico per la terza volta su questo forum. Scusami emmeci. Grande rispetto, per tutto quanto l’umanità ha configurato finora, ma se vogliamo nuove idee, pensieri, concetti e consapevolezze, che ci assestino su un gradino evolutivo più alto, dobbiamo porci in una diversa e nuova angolazione. Certo che l’estensione di una visione più ampia comprende altre premesse e puntualizzazioni. Ma per ora basta così e scusate se ho urtato qualcuno. Ciao emmeci, auguri vivissimi per tutto quanto. |