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27-12-2014, 15.50.20 | #213 | ||
Nuovo ospite
Data registrazione: 27-12-2014
Messaggi: 1
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Ultima modifica di maral : 28-12-2014 alle ore 08.21.07. |
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29-12-2014, 17.35.08 | #214 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Il concetto di infinito
Forse, il concetto di infinito è un semplice errore logico, una sorta di paralogismo; siccome , per esempio,credo di essere in grado di pensare ad un numero naturale più grande rispetto a qualsiasi altro io possa pensare ora, ne deduco, o meglio induco, che non può esistere un insieme finito di numeri naturali pensabili , ma questa induzione non è una deduzione logica, né vi è alcuna prova fattuale e positiva che dia certezza alla possibilità di poter pensare ad numero sempre maggiore, dopotutto con i calcolatori elettronici questo non è possibile, tutti loro hanno un insieme finito , per quanto grande, di numeri naturali elaborabili. Sembra quasi che il concetto di infinito potenziale sia una sorta di mito rasserenante per la nostra ragione:" stai tranquillo, esisterà sempre un numero successivo rispetto a qualunque altro tu possa giungere a pensare".
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29-12-2014, 18.41.17 | #215 |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Il concetto di infinito
E' interessante ricordare come i Greci considerassero la perfezione un attributo del finito, l'Essere di Parmenide era una sfera del tutto omogenea e finita. E' il modo di pensare implicito nella forma geometrica chiusa e del tutto definibile.
Al contrario la numerazione aritmetica che viene dall'Oriente considera ogni numero avente un successore, una ulteriorità e questa ulteriorità è inesauribile e si apre quindi all'infinito. Sempre in Oriente, fu concepito il numero 0: forse l'infinito e lo 0 hanno alla loro radice la stessa modalità di pensare che li implica reciprocamente. |
30-12-2014, 09.31.08 | #216 | ||
prof
Data registrazione: 28-05-2011
Messaggi: 221
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equivalenti (come si concluse alla fine dell'800) ma il realismo non riuscì a giustificare la nascente meccanica quantistica, l'idealismo, invece, si. Mi sforzo di concentrarmi su quest'ultima prospettiva. Ultima modifica di maral : 30-12-2014 alle ore 12.26.00. |
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31-12-2014, 02.35.06 | #217 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-09-2003
Messaggi: 486
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Riferimento: Il concetto di infinito
Citazione:
Concordo sul probabile "crampo mentale" che l'infinito, come "concetto" induce. E' chiaro che il termine "infinito", come parola del linguaggio, non implica alcun "concetto" di infinito, come ente logico pensabile. Il linguaggio, infatti, come semantica astrae progressivamente dalla connotazione alla denotazione. Quanto più è astratto il termine d'uso, tanto più esso denota: quindi "allude a" qualcosa, oppure qualche non cosa. E, tanto più esso denota, tanto più esso termine risulta facilmente traducibile: in quanto ogni diversa lingua lo possiede similmente. Così, ad esempio, la parola "Questo" si ripete similmente in ogni lingua, mentre la parola "Albero" muta di genere, di declinazioni ed implicazioni in ciascuna. La parola "infinito", come la parola "nulla", oppure "identità", soltanto allude ad un "concetto", senza poterlo essere in sé. Ciò significa che non posso pensare ciò cui allude, ma solo ciò che vi "tende". Mi spiego. In ogni lingua posso pensare ad un qualcosa di rappresentato nel mio pensiero, se pronuncio la parola "Albero". Ma in nessuna lingua in cui io pronunci la parola "Infinito" io posso rappresentarmi qualcosa nel mio pensiero. Posso eseguire due sole operazioni mentali. La prima: concepire mentalmente un "quid" che mostri il mio tendere verso l'infinito. La seconda: tentare di essere quella tendenza, smettendo di pensarla, e provando una vertigine mentale che assomiglia alla sensazione della caduta libera del corpo nel vuoto. Quindi un concetto di infinito è, senza dubbio, un paradosso logico. Ossia: una contraddizione che scaturisce dall'impossibilità di concepire il concetto insieme alla possibilità di manipolare mentalmente l'ente indefinibile cui quel termine allude. Tale contraddizione è sorprendente e lascia la riflessione semplicemente sospesa. Il termine simbolico di "Infinito" può essere utilizzato per risolvere problemi matematici complessi, per descrivere addirittura entità fisiche come le singolarità e i buchi neri. Ma è assai più sconcertante come la contraddizione testè citata ci permetta di affrontare questioni banali. Ogni numero irrazionale, per esempio, è definibile solo attraverso una manipolazione del termine linguistico "Infinito". La radice quadrata di 2 è un numero le cui cifre dopo la virgola si esauriscono solo all'infinito. Ciò non toglie che, una volta 'definito' questo noi possiamo utilizzarla per risolvere problemi semplici. Esempio: il rapporto tra la diagonale e il lato di un quadrato detto 'unitario', attraverso la manipolazione di quel termine, ci permette di elaborare geometrie che alla fine sono concrete. Ancora di più...: E' un numero irrazionale, il pi greco, che ci permette di stabilire una relazione tra due misure concretissime: il diametro di una ruota e la distanza che essa traccia sulla strada ogni volta che essa scorre completamente...! La realtà più semplice è paradossale e contraddittoria ed è sorprendente quanto di rado ce ne sorprendiamo. |
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31-12-2014, 14.26.35 | #218 | |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Il concetto di infinito
Citazione:
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03-01-2015, 07.41.43 | #219 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-05-2012
Messaggi: 198
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Riferimento: Il concetto di infinito
Citazione:
Dunque alla Grecia non era ignoto il confronto con ciò' che non è' misurabile , con l'infinito anzi la Grecia nella figura di questi Dei : Apollo e Dioniso ebbe creo' una sintesi direi ......perfetta di perfezione finita ed infinita . Sintesi di cui , mi pare , l'Oriente concentrato per lo piu' nella dimensione individuale , intima del rapporto con l'infinito non seppe fare, non fu capace . L'Oriente , invece , raggiunse , mi pare , una completezza superiore in questo scavo interiore dell'uomo . |
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03-01-2015, 12.08.47 | #220 | |
Ospite
Data registrazione: 27-08-2008
Messaggi: 135
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Riferimento: Il concetto di infinito
Citazione:
a mio parere c'è però una grande differenza Qualitativa tra l'Inconoscibilità di 3,14 e l'OO in Atto (Cantor).. il 3,14 lo Possiamo Vedere Fenomenologicamente (guardo un cerchio) ma Non Riesco a Rappresentarlo in modo Compiuto Mentalmente.. l'OO in Atto non lo Vedrò Mai Fenomenologicamente.. eppure io ci credo perchè Logicamente Non Riesco ad Immaginarmi un Limite Oltre il Quale dovrebbe "Esistere il Nulla" (affermazione che viola il Principio di Non Auto Contraddizione).. Nulla Assoluto che è ben diverso dal Mero Vuoto (che è Qualcosa).. . |
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