ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
06-11-2013, 21.50.59 | #12 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
|
Riferimento: L' uguaglianza a fondamento del "Giusto Agire"
Citazione:
Però generalmente i collaboratori di Hitler che effettuarono delitti atroci ed efferati hanno sempre affermato nei processi subiti di avere eseguito serenamente, come adempimento del loro dovere e dunque per ottemperare a un imperativo morale, gli ordini del fuhrer. Che io sappia tutti, e anche dopo la lettura delle sentenze, in attesa e nell' imminenza delle esecuzioni (potrei sbagliare, ma non mi risulta che qualcuno di loro abbia invocato il perdono così ammettendo la sua colpevolezza morale e dunque la propria "non-serenità" negli atti delittuosi compiuti; e questo credo che renda alquanto credibili (nota bene: non sto dicendo: "alquanto convincenti o giuste o approvabili da parte mia; casomai sincere) le loro affermazioni. Se più in generale anziché di "serenità" parliamo di "felicità" credo che sia indubitabile che anche alcuni fra i peggiori delinquenti sono vissuti felicemente, avendo sostanzialmente realizzato le loro principali (malvagissime) aspirazioni (un esempio particolarmente eclatante: Francisco Franco, morto a tarda età nel suo letto in pieno potere). Ma credo (forse secondo un atteggiamento un po' stoico) che questo non debba turbare i "virtuosi": i malvagi sono felici se riescono a fare il male, ma questo non sminuisce per nulla la felicità dei buoni se essi riescono a fare il bene (la virtù é premio a se stessa per chi ne è dotato, come il vizio lo é per chi é vizioso). |
|
06-11-2013, 23.40.51 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-12-2012
Messaggi: 381
|
Riferimento: L' uguaglianza a fondamento del "Giusto Agire"
@ Jeangene
La proposizione: "siamo tutti individui coscienti che hanno uguale diritto di esprimere se stessi" non è un fatto. Un "fatto" è: "una possibilità oggettiva di verificazione, di accertamento, di controllo, di descrizione" (Dizionario Filosofico - N.Abbagnano). Oppure: "ciò che è concreto, verificato" (Dizionario della lingua italiana - Sabatini Coletti). Ovvero: non fondandosi su nessuna possibilità di verifica empirica, quella proposizione risulta priva di qualsiasi oggettività. E ciò vuol dire che non può essere altro che un giudizio soggettivo di valore. Ora, il giudizio di valore si presenta in due forme fondamentali. Per l'una è "valore" ciò che è oggetto di un desiderio soggettivo; per l'altra ciò che è realtà perfetta. Quindi, o quella proposizione esprime un tuo desiderio personale (che potrebbe essere condiviso come non lo potrebbe essere), o tu descrivi una realtà perfetta (chiaramente: "rivelatamente" perfetta...). Questo vuol dire che Dostoevskij ha sommamente ragione. Perchè se la realtà perfetta (possiamo chiamarla "Dio" o in altro modo) non esiste, allora tutto è determinato dai desideri soggettivi. ciao |
07-11-2013, 07.42.10 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
|
Riferimento: L' uguaglianza a fondamento del "Giusto Agire"
@ gyta
Si ma un esame di coscienza siamo in grado tutti di farcelo. Non intendo dire che esista un metodo per giudicare buona o cattiva una coscienza, ma, in modo molto generale, si potrebbe dire che tutto dipende dal tempo che vi si dedica. Tutti diventano bravi in ciò a cui dedicano molto tempo e impegno. Personalmente credo che una serenità superficiale senza esame di coscienza, sia una serenità molto fragile. Ci sono persone che sembrano molto felici, poi basta poco perchè diventino molto tristi. E' facile essere sereni se si resta in superficie, più difficile è andare in profondità e vedere poi se si riaffiora sereni o no. Spesso si sente esaltare l'estroversione, ma è utile essere molto estroversi se poi ci si sente a disagio quando si è soli con se stessi? Questo intendo per profondità. @ sgiombo Appunto un delinquente è felice quando realizza il male, o meglio appare felice. Ma quel che voglio sapere, è felice solo esteriormente o anche interiormente? Forse bisognerebbe analizzare più attentamente la felicità che emerge dai suoi atteggiamenti. Ad un esperto del linguaggio del corpo penso che certe cose non sfuggirebbero. Un sorriso che sembra sereno magari in realtà nasconde un sentimento perverso, o di conflittualità. Oppure pensiamo a qualche grande artista che ha dipinto la gioia, si potrebbe traslare un animo malvagio in uno di quei volti beati? Io ne dubito. Non dubito invece che un'anima nera possa sforzarsi di apparire felice per dissimulare la propria cattiva coscienza. |
07-11-2013, 08.33.33 | #15 | |
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2012
Messaggi: 335
|
Riferimento: L' uguaglianza a fondamento del "Giusto Agire"
Citazione:
Non posso darti torto, effettivamente si tratta di una proposizione indimostrabile, come indimostrabile é la proposizione "esiste una realtà trascendente vera e oggettiva", ma nonostante sia indimostrabile lo sentiamo vero, evidente. |
|
07-11-2013, 09.00.57 | #16 | |||
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2012
Messaggi: 335
|
Citazione:
Ora il concetto mi è più chiaro, grazie. Citazione:
Se con libertà (mia e vostra) intendiamo la libertà di realizzare sè stessi, io non posso sovrastare la vostra libertà con la mia, dobbiamo necessariamente trovare un equilibrio grazie al quale tutti riescano a realizzarsi. Trovare un fondamento trascendente per questo principio va oltre le mie possibilità, ma io lo sento vero, evidente. Comprendo tuttavia che non si può fare filosofia partendo da sensazioni personali. Citazione:
Mi rendo conto che l' attuazione di questo principio necessita di educazione mirata ed è necessario che tutti lo sentano vero e lo vivano fino in fondo. Una visione a dir poco utopica, me ne rendo conto. |
|||
07-11-2013, 11.37.37 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
|
Riferimento: L' uguaglianza a fondamento del "Giusto Agire"
Citazione:
Beh, francamente questo mi sembra qualcosa di molto simile a processo alle intenzioni; una pretesa pregiudiziale. Capisco che per una persona buona e onesta la felicità dei malvagi sia difficilmente immaginabile (oltre che ripugnante), ma se per felicità si intende (come solitamente si fa) autorealizzazione, sostanziale conseguimanto dei propri scopi e aspirazioni più importanti, allora mi sembra innegabile che tanto gli onesti quanto i malvagi possono essere felici (autorealizzandosi in maniere nettamente diverse e contrarie). |
|
07-11-2013, 12.40.09 | #18 | ||||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
|
Riferimento: L' uguaglianza a fondamento del "Giusto Agire"
** scritto da jeangene:
Citazione:
Difficile, impossibile, un po' troppo pessimista e distante dalla realtà di chi ci è riuscito. Citazione:
E quindi chi ed in base a quale ordine decide cosa non è permesso?? Utopia per chi non si abbandona a Dio, infatti Dio si suppone che sia "l'equilibrio perfetto" in cui ci si può realizzare perfettamente. ---------------------------------------------------------------------------------------------- ** scritto da CVC: Citazione:
Quindi tu credi in un diofaidate, visto che la Sua proposta morale non ti piace. Infatti credere in Dio non significa essere convinti della Sua esistenza (per questo c'è già il diavolo che lo testimonia), ma consegnarsi completamente a Lui, alla Sua inoppugnabile concezione di moralità. Citazione:
Quello di non fare agli altri ciò che non si desidera per sé è la forma passiva, già obsoleta, sempre ingannevole, infatti l'uguaglianza si realizza nella forma attiva: "Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro". Se la nostra coscienza non fosse giudicabile esternamente tutto sarebbe permesso. Tanto a chi dovrebbe dar conto?!?! Citazione:
E come è possibile ciò se ancora (Dio non esiste e tutto è permesso) non abbiamo definito cosa sia il "bene"?? Citazione:
Presunzione d'essere salvati senza merito. --------------------------------------------------------------------------------------------- ** scritto da gyta: Citazione:
Ma quella che tu definisci coscienza, per altri è Dio, quindi, mentre attendiamo la spiegazione oggettiva e certa dal laboratorio scientifico, decide Lui?? Citazione:
Quindi la coscienza è soggettiva ed avvisa ad ognuno in maniera differente sul dove comincia la propria e l'altrui libertà, allora ciascuno ha, in tutta coscienza non uguale in tutti, la propria filosofia sulla libertà e sul fondamento dell'uguaglianza, ergo tutto è permesso. |
||||||||
07-11-2013, 13.51.31 | #19 | ||
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2012
Messaggi: 335
|
Riferimento: L' uguaglianza a fondamento del "Giusto Agire"
Citazione:
C' è chi ci può essere riuscito, ma per una totale attuazione del "principio di uguaglianza" è necessario che tutti gli individui ci riescano. Citazione:
A mio parere nessuno può decidere cosa è permesso o non permesso a priori, quando ci si trova in una situazione dove si rende necessario il nostro intervento, la nostra azione, noi dobbiamo scegliere l' azione più "equilibrante" (o meno "disequilibrante") rispetto all' "equilibrio perfetto/ideale". Con "equilibrio perfetto/ideale" intendo un visione ideale dove ogni individuo viene rispettato e ha la possibilità di realizzare sè stesso rispetto alla quale le azioni che compio ogni giorno sono "equilibranti" o "disequilibranti". |
||
07-11-2013, 22.19.32 | #20 |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-12-2012
Messaggi: 381
|
Riferimento: L' uguaglianza a fondamento del "Giusto Agire"
@ Jeangene
Io credo sia il caso di domandarsi: CHI sente vero, evidente, che tutti gli individui hanno uguale diritto ad esprimere se stessi? Come ben afferma Maral, il problema visto alla luce della volontà di potenza evidenzia che potrebbero esserci (ci sono...) degli individui, ma direi delle intere società, che sentono la libertà altrui come un impedimento allo svolgersi della propria potenza. Degli individui e delle società la cui volontà è di sopraffazione. E allora ecco che quel "vero ed evidente" lo è "per te"; ma il "vero ed evidente" non è una categoria del soggetto (ma lo è dell'oggetto), quindi non può essere riferito al "per te". Io trovo si possa fare filosofia partendo da sensazioni personali (mi riferisco alla tua risposta a Maral), basta riconoscere la sensazione personale, e non pretendere che essa sia "vera ed evidente". ciao |