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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
05-02-2013, 21.09.49 | #3 | |
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: L'uomo non ha più una nicchia ecologica
Citazione:
Non so se è così, non c'è un "felicitometro" per misurare la felicità, che credo sia una cosa molto soggettiva. Quello che mi sento di dire però è che qualsiasi persona cresciuta nella nostra civiltà, se catapultata in una tribù dell'Amazzonia, dopo un po' se ne avesse la possibilità scapperebbe a gambe levate. A parte che credo che là la durata media della vita media sia di quarant'anni ... |
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05-02-2013, 22.42.42 | #4 | ||
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Riferimento: L'uomo non ha più una nicchia ecologica
Citazione:
Bisogna vedere che significato diamo a “natura”. Ed anche il nocciolo intrinseco di ciò che sta al di sotto del termine “conflitto”. Ogni rapporto, ogni differenziazione è già fondamentalmente radice di conflitto. Eppure noi e la natura non siamo differenziati se non nel momento in cui ci separiamo da questa per cogliere la nostra identità al fine di giungere nuovamente a quella unione che ci appartiene di fatto. Relazione è conflitto tanto quanto assenza di coscienza è conflitto in potenza. Non se ne esce. Essere con/essere contro: il gioco delle parti. Sino a quando il senso dell’essere non viene colto centrale, oltre il con ed il contro. Citazione:
la dannazione e la benedizione come posizioni entro le quali potersi muovere per giungere a quella coscienza di sé, non come conflitto ma come potere in, come essere. Forse quella nicchia, quella casa la stiamo edificando proprio giungendo alla coscienza di essere, attraverso ogni rappresentazione di conflitto, ogni distinzione, ogni separazione, ogni allontanamento. I latini mi sembra dicessero “divide et impera” ovvero il separare come primo atto del discernere affinché si potesse porre in luce e solo conseguentemente giungere alla comprensione, alla capacità di unire. Prima di loro l’antica cultura cinese radicava su quella medesima luce. Ultima modifica di gyta : 06-02-2013 alle ore 02.25.02. |
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05-02-2013, 23.31.51 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: L'uomo non ha più una nicchia ecologica
Citazione:
La felicità non è la quantità di vita ma quello che tempo fa doveva essere un credo nella civiltà Occidentale e si è perso: la qualità della vita. Io so solo che dove la civiltà Occidentale è arrivata e intendo dire prorpio in Brasile, in Africa, in Asia, stanno crescendo alcool e droghe. Le metropoli con le loro bidonville del Sud America, le periferie "dormitori" del sottoproletariato nostrano, ma adesso li chiamiamo linguisticamente nuovi poveri, anche perchè non sono più ricchi di prole, nno possono più permetterselo di mettere al mondo "nuove braccia" da far fruttare, anzi sfruttare, ma noi anche sfruttare è obsoleto , diciamo "risorsa che dia valore aggiunto". La mia non è malinconia o semplice romanticismo, la tecnologia e la scienza ci hanno dato molto, ma ci hanno anche tolto. E' tutto più freddo quì da noi, indifferente, impersonale, persi nei meccanismi . E giù pillole contro l'ansia e lo stress, pillole per dormire, per non morire d'impersonalità, perchè dobbiamo essere quello che il "meccanismo"vuole che siamo. Io vedo potere e avidità quì da noi e ci allevano dalla scuola al lavoro per essere funzionali al meccanismo alla batteria di polli di allevamento finchè siamo in grado di produrre, poi diventeremo solo costo da vecchi e faranno in modo di sentirci umilati, di sentirci un peso, senza dignità ,con una gran voglia di partire da quì...per l'eternità. |
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07-02-2013, 08.20.24 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-07-2010
Messaggi: 405
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Riferimento: L'uomo non ha più una nicchia ecologica
Io credo che come dice Gyta, questa distinzione tra noi è la natura sia obsoleta. Tuttavia la sentenza di Zero ha certo il suo senso.
Alla fine se la nicchia ecologica è la città con la sua tecnologia è normale che fuori di essa ci troveremmo in difficoltà. Poi si può distinguere la città dalle altre nicchie ecologiche perché quella non cresce da sola come gli alberi, per esempio? In realtà alla fine è qualcosa che è cresciuto da sé, cioè, meglio, dalla natura. Per cui se prendo un coccodrillo e lo porto via dal suo abitat quello muore, come morirebbe (ed ha meno possibilità di morire incredibilmente, o comunque muore più lentamente...) un uomo messo al di fuori della sua città. Io credo che il problema della tecnologia riguardi l'etica, perché è solo il modo in cui la si usa che porta problemi; e ovviamente l'essere umano in etica stà messo veramente di m... |
07-02-2013, 16.26.58 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Riferimento: L'uomo non ha più una nicchia ecologica
Non solo non abbiamo più una nicchia ecologica, cosa che potrebbe anche giustificarsi ma, senza accorgercene, stiamo facendo di tutto per distruggere ciò che è ancora "vicino" il più possibile a quella nicchia.
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08-02-2013, 00.10.17 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: L'uomo non ha più una nicchia ecologica
Citazione:
Sono sostanzialmente d'accordo. Gyta penso che a monte di tutto sta la paura. La paura di vivere e morire. Hai ragione a porre un problema dell’essere come tentativo di risolvere il conflitto e cercare i significato della natura e aggiungerei anche il nostro, come umanità Ma è la paura che ci ha fatto confliggere con la natura. Da sempre gli animali temono la potenza della natura: basta un tuono, una scossa di terremoto, un incendio, un alluvione. Ma questa è l’ordinarietà del ciclo della natura. Gli animali fuggono e si rintanano. Noi abbiamo creato l’artificio per vincere la natura e ci siamo accorti che potevamo assecondare la sua potenza e rivolgerla ai nostri fini; da una parte la volontà di potenza umana e dall’altra la regola della natura. Il conflitto nel tempo ci ha portati ad allungare la nostra vita con le scoperte con le invenzioni nate dall’osservare e carpire i segreti delle “leggi naturali”. Ma nel conflitto ciò che si aggiunge da una parte lo si sottrae dall'altra.E la natura si “rivolta” perché vive di equilibri e venendo anche noi dalla stessa origine lo ”sentiamo” con i nostri squilibri. L'armonia presupporrebbe capire il nostro significato e relazionarlo con la natura e trovarne il comun denominatore alla ricerca dell’Essere:come pacificazione,come quiete. |
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08-02-2013, 08.26.38 | #9 | ||
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Riferimento: L'uomo non ha più una nicchia ecologica
Citazione:
Citazione:
La paura qualcuno dice sia assenza di amore.. [amore.. parola abusata.. realtà fraintesa.. ] ed anch’io lo credo.. Se essere ed amare sono intrinsecamente la medesima realtà, la paura è il sapore di quella mancanza. Ho sentito affermare qualcuno che il fuoco dell’amore sia una sorta di malattia dell’animo, alla pari di un’infezione virale.. E’ triste.. Ho sentito altre affermazioni abnormi sul sentire e l’essere, che la ricerca e la comprensione debbano avere un limite affinché l’io non ci si perda.. Eppure sono stata felice solo nella scoperta che il limite altro non è che ciò che ci rifiutiamo di percorrere.. di comprendere.. Quella dimora, quel paradiso ancestrale, non è perduta.. solo occultata e quell’assenza è assenza di noi.. Senza luce ad illuminare il nostro sentire quale dimora potrà mai accoglierci, ripararci? Paura è il nome che diamo all’identità scordata, noi stessi. Identificati dentro limiti e abiti stretti ed usurati, dimentichi del nostro sentire più profondo, confusi come forme tra le forme, la nostra dimora è divenuta l’inferno di ghiaccio, mura altissime a dividerci interiormente e l’un l’altro, alla ricerca di un silenzio irreale, affinché nessuna voce possa flebile emergere ancora da quel celato oblio.. Eppure come ancora è dominante il pensiero che l’amare e l’essere non siano che formule ingenue davanti la complessità della vita. Non è forse questo imperativo che spinge al di sotto di ogni nichilismo? Come se il seme che portiamo dentro fosse ben poca cosa di fronte alla fine inevitabile. Condizionamenti talmente sottili e radicati da lasciare ben poco spazio all’intuizione illuminata. Così ciò che non è assume le sembianze dell’essere. Casa è dove risiede il nostro spirito, ciò che anima il nostro procedere. Ciò che anima il nostro procedere lì sarà la nostra dimora. Non l’ho intuito io ma mi ritrovo a coglierne netta tutta l’autenticità. Ciò che per davvero crediamo siamo destinati ad essere. Eppure quale potere in questo. Non la nostra immaginazione ma la fiducia (nel bene e nel male) più profonda diviene evidente. Crediamo di essere insignificanti, fondamentalmente impotenti e diveniamo artefici di una spaccatura profonda sempre più insanabile fra l’essere e il reale, un reale che non è autenticità ma rappresentazione di mancanza. La natura, la dimora madre rigogliosa e viva che apparentemente vorremmo è in realtà ripudiata poiché ci consegna a quel vuoto del quale l’abbiamo colmata. |
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08-02-2013, 09.30.02 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: L'uomo non ha più una nicchia ecologica
In effetti basta guardarsi in giro per accorgersi che non c'è più niente di naturale intorno a noi, a meno che non si viva in un bosco. Persino il contadino non può dire di vivere in un contesto naturale perchè lavora la terra, la ara, la irriga, la concima. Ovunque passi l'uomo, niente rimane come prima.
Sono un pò scettico riguardo all'avere una visione idilliaca della natura. La natura che ci regala lo spettacolo degli alberi in fiore in primavera, gli arcobaleni ed i tramonti suggestivi, non è la stessa che ci squassa con terremoti, alluvioni e malattie? L'unica natura dell'uomo credo sia la lotta per la sopravvivenza, solo la ragione può mettere pace nel conflitto in cui siamo inderogabilmente immersi. |