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01-01-2011, 14.14.17 | #143 | ||||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Verità?
Citazione:
Se associ invece un enunciato vero ad uno falso allora il risultato sarà falso? Sarebbe qualcosa come la matematica binaria di Boole? A confortarti vorrei subito dire anche che già i latini parlavano di vero o falso et “tertium non datur”. Quindi è probabilmente vero che molti concetti che enunciamo o singoli significanti, giochino sul vero esclusivo in contrasto col falso. Credo però che senza arrivare agli “indecidibili” di Godel il dualismo vero/falso non sia così assoluto…anzi relativamente raro…senz’altro in minoranza…credo. Mi chiedo: esistono concetti o significanti di cui non esiste il contrario? Semplificando: nero può essere contrario di bianco. Ma esiste il contrario di rosso… o di verde…o di pisello, carota, mare, ecc…? Posso dire che tutte le foglie sono verdi? Ma è falso! In autunno sono rosse! Oppure è vero che due rette parallele s’incontrano solo al’infinito…? E’ infatti un principio (assioma) della geometria euclidea! Ma in un’altra geometria potrebbero incontrarsi…anzi si sono elaborate geometrie in cui le rette parallele si possono incontrare. Persino c’è stata una stagione politica in cui sembrava logico e normale parlare di convergenze parallele!!! Noi stessi potremmo vivere un'pltra vita in universi paralleli, ma è fantascienza! La fantascienza potrebbe darci una qualche emozione immaginando mondi multipli, ma se vogliamo sapere e capire è preferibile e proficuo attenersi alla scienza…di cui, oltre tutto, sappiamo sempre troppo poco. Quindi sembra che il dualismo vero/falso sia un concetto relativo: alla fine decidiamo noi…i concetti ovviamente, li elaboriamo noi! Magari anche li stiracchiamo a senconda di quello che vogliamo significare. Citazione:
Citazione:
Nell’ambito di questa linea, a sua volta, il creatore non può essere che infinito…nell’infinito! se no che creatore sarebbe? Che gusto ci sarebbe, infatti, nell’immaginare e incensare un creatore ristretto a un tempo/spazio limitato? Citazione:
Ma se si vuole dire che il senso può solo essere orientato all’aldilà, allora il senso potrebbe implicare l’esistenza divina, ma non necessariamente: l’infinito trascendente potrebbe essere deserto e ininfluente…per quanto, in tal caso, non si vedrebbe il perché di una vita santa. Citazione:
Il concetto comune di infinito non ha relazione con la nostra vita e neppure, necessariamente, con la vita dell’universo. In realtà nessuno conta l’infinito da un punto origine: il diritto binario dello spazio/tempo su cui scorreva l’universo di Newton andrebbe da meno infinito a più infinito: l’infinito esisteva prima del big-bang, ammesso che un big-bang ci sia stato, comunque prima dell’inizio della creazione…dell’universo, comunque…almeno sul piano teologico. Cosa dice la genesi? andrò a vedere! In ambito teologico ci si potrebbe chiedere in effetti cosa abbia fatto il Dio eterno prima dell’inizio: alcune malelingue insinuano che preparasse l’inferno per i più curiosi! Citazione:
Infatti si aggiunge che gli infiniti sono di vari livelli: infinito al quadrato è un infinito di ordine superiore…così infinito al cubo, ecc…ma infinito metà o infinito un terzo, ecc…è sempre infinito. Solo infinito diviso infinito è 1. La parola “eterno” in realtà è un poco ambigua: nella tradizione, “eterno” è il tempo considerato infinto, ma poi Einstein ha introdotto lo spazio/tempo…anzi, sembra proprio che oggi il tempo sia scomparso! Forse ora c’è solo lo spazio infinito…che le galassie conquistano palmo a palmo…alla velocità della luce, tempo zero per loro, ma anni luce per noi! Citazione:
Oppure volevi significare altra cosa? Ma credo che il problema sia che ti attieni all’esclusivo campo teologico: la vita può essere eterna o finita nel nostro ambito… la vita può avere senso o un certo senso a seconda della ideologia cui ti attieni, così è per Dio che se c’è è tutte le cose e tutti i concetti, altrimenti niente. Inoltre non metterei in correlazione od opposizione l’esistenza di Dio con l’infinito: 1)- l’infinito è un concetto matematico…una sorta di astrazione per significare l’illimitato. 2)- Dio è una entità trascendentale che per i credenti giustifica l’esistenza dell’universo e dei viventi: poi ci sono tutti gli attributi che la religione gli conferisce. I due significanti possono logicamente esistere, coesistere o non esistere affatto….indipendentemente. Per quanto, in relazione alla entità trascendentale divina, avrei qualche problema. Citazione:
Comunque, in definitiva questo volere riferire tutto al dualismo vero/falso mi pare un ragionare abbastanza primitivo…binario quasi…che oltre tutto non risolve e non distingue…non sostituisce la relatività e l’aleatorietà degli eventi. Mi atterrei, come minimo, ai principi della logica…digitale…magari quantistica…in cui trovare le giustificazione e la contemporaneità del vero/falso, del logico/illogico. Per il destino/caso/determinazione/libero arbitrio, ecc…in alcuni topic paralleli se ne è discusso ad libitum! |
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10-07-2011, 19.38.33 | #144 |
Ospite abituale
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Riferimento: Verità?
La Verità è adeguazione del pensiero all'essere. Ma l'essenza del pensiero è di riferirsi all'essere, un pensiero di nulla sarebbe nulla di pensiero - annullerebbe il pensiero. Perciò basti dire che Verità è il pensiero, senza aggiunte.
Ogni formulazione di un diverso concetto di Verità sarebbe sempre un pretendere che le cose stian in un modo e non in un altro, e perciò ancora una volta un corrispondere (adeguarsi) del pensiero allo status quo. Perciò chiedersi se tale concezione della Verità sia vera o falsa (problematizzarla) è ancora una volta confermarla, così non accade che si debba rincorrere all'infinito la nozione autentica di Verità, come pur sembrava credere l'iniziatore della discussione. Il problema non è adunque che in 2000 anni molte cose si son dette o molte se ne diranno sul tema, ma piuttosto che la filosofia, che è qualcosa di complesso, o si è capaci di capirla in modo unificante, discriminando ciò che si salva da ciò che perisce, altrimenti si è come quelli che san vedere solo le differenze tra le cose, ma non l'identità che le sottende. |
11-07-2011, 00.59.19 | #145 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Verità?
Citazione:
Normalmente le tesi di un pensatore andrebbero comprese e discusse non sulla base di ciò che asseriscono, ma sul fondamento dell'asserire. Aiuterebbe a far chiarezza attorno al senso di "quell'esser già in Paradiso", che solo in malafede o assenza di adeguata documentazione si può interpretare come una esaltazione ingenua (da parte del Severino) del quotidiano, con il suo carico di banalità, stupidità, affanni, delusioni. Tu chiedi: che ci stanno a fare la natura e la storia se tutto è già scritto? La domanda, piuttosto, sarebbe: che senso bisogna attribuirvi? perchè che vi sia storia (variazione degli eventi) lo riconosce Severino non meno che gli scettici. Questo equivale a fare a pugni con l'intera tradizione di sapere, saggezza ed esperienza della nostra cultura? Ma poco importano i contrasti e le conciliazioni, ciò che conta sono i motivi che le sorreggono! L'importante è vedere se tale tradizione ha le carte in regola per fare resistenza (sempre il problema incalzante del fondamento!), se ha cioè valore di diritto e non solo di fatto - se ha le carte vincenti e può starsene silenziosa, o deve urlare per far valer le proprie prerogative, dimostrando di non poterle difendere altrimenti che alzando la voce. |
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