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27-08-2010, 23.26.12 | #121 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 22-08-2010
Messaggi: 107
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Riferimento: Verità?
Citazione:
Interessante, mi ricorda una lettura di Heidegger sulla manifestazione della verità, sulla velatezza e svelatezza. Penso anche alla dimensione "erotica" del suo manifestarsi, disvelarsi. Quando non la possediamo, ma crediamo di poterla scoprire, ci troviamo spesso in una condizione di "desiderio", e la sua mancanza produce una sensazione di "mistero" che troviamo affascinante, attraente. Quando non riusciamo a trovare verità dobbiamo in qualche modo rimediare con euristiche, credenze, convenzioni, mitologie. Sulla verità assoluta: non sono abituato a dire che un concetto non esiste, dal momento che - pensandolo - diventa presente e quindi "reale". Possiamo però cercare di capire la natura di questo concetto, concentrandoci sulla sua utilità. La "verità assoluta" è un bisogno trascendente, perché il dubbio da luogo ad ansia, ma anche una possibilità di manipolazione. Quando si parla in modo dispregiativo di "relativismo", significa che quel qualcuno che parla sta proponendo una "verità assoluta" che gli può conferire una grande autorità se è abbastanza persuadente. |
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28-08-2010, 07.32.32 | #123 | ||
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2007
Messaggi: 689
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Riferimento: Verità?
Citazione:
Bentornato, un po' che non ci si sentiva Citazione:
E quindi? Qualche esempio di concetto che suggerisce la massima generalità? La mamma? Il brodo primordiale? |
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28-08-2010, 09.33.09 | #124 | |
Ospite
Data registrazione: 09-08-2010
Messaggi: 11
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Riferimento: Verità?
epicurus scrive
Citazione:
Anzitutto perchè siano assolute non devono riguardare l'universo "ente uomo" e le sue relazioni con gli altri, egli è essere imperfetto e quindi incapace di assiomi sulla verità, per il resto...eccome se esistono. Alcuni esempi... Prima o poi tutti moriremo! ...E fin qui non ci piove! Oppure, la terra è una sfera schiacciata ai poli...perchè, non è forse così? Essa gira intorno al sole!...Da Copernico in poi questa è verità assoluta. Quindi, a grandi linee, le scienze umanistiche si basano sul concetto che la verità è soggettiva, quelle fisiche che la verità è assoluta fino a prova contraria, quelle teologiche che essa non è di questo mondo...quale di questi ha ragione? Verrebbe da pensare che le scienze "materiali" siano le uniche che possono determinare verità assolute, e forse è proprio così, anche se il continuo evolvere e migliorare delle tecniche di ricerca sfata quasi giornalmente punti che fino ad allora si credevano immutabili...però è anche vero che, fino alla definitiva ed ipotetica scoperta della contraddizione della verità assoluta, essa per l'umanità rimane tale, e quindi non è corretto dire che non esistono verità assolute come non è corretto dire che esse non possono mutare col mutare del metodo di ricerca. Quindi la provocazione di cui sopra acquista una valenza diversa, esiste una verità assoluta fino a che qualcuno non può dimostrare il contrario. |
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28-08-2010, 09.41.58 | #125 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Verità?
Non penso che il problema della verità possa essere ridotto a un fatto linguistico o logico-grammaticale come qualcuno (Theoreo42) sembra proporre, e neppure all’oggetto di un desiderio (Sirviu) o a un’esperienza fisico-naturale (Albert). Visto che siamo in un forum dedicato alla filosofia dovremmo ricordare che il compito della filosofia va decisamente in profondità: la filosofia nasce dal dubbio cioè da un dubbio che può investire tutto, e prosegue insidiata dal dubbio, anche se il suo compito è cercare la verità anzi l’assoluta verità - sia essa fisica o metafisica, abbia queste o quest’altre caratteristiche….Il che comporta un impegno difficile da sostenere e una responsabilità di fronte non solo a sé stessi ma a tutti: diciamo pure di fronte alla storia dell’uomo, e siccome questa storia non è ancora finita, la filosofia sembra posta di fronte a un compito impossibile da sostenere. C’è però chi dirà che bisogna tentare, anche se il tentativo può non avere fine: il che significa che la verità può essere solo un obiettivo e non un hic et nunc, cioè una conquista o una realtà del momento. Il pregio (altri dirà il guaio) della filosofia è che essa non ha la forza della religione, essa è dubbio, e qualunque obiettivo si intraveda non è sicuro e non è imperativo.
C’è però qualcosa che rende la situazione meno catastrofica e deludente di quello che sembra, ed è il fatto che effettivamente, religiosi o filosofi, filosofi o semplici chiacchieroni, tutti crediamo che una verità assoluta c’è, anche se non sappiamo qual è – i nostri ragionamenti, i nostri discorsi sono impregnati o sostenuti da questa certezza anche se sono discorsi insulsi o malsani. Noi crediamo che una verità assoluta ci sia, e se questa sarà una verità negativa per noi, anzi perfino se ci renderemo conto che una verità assoluta non c’è, ebbene, l’argomento rimane intatto, perché sarà questa, allora, l’assoluta verità. Ho detto che è una condizione che riguarda noi uomini, ma è solo così? Non appariva a Kant il grande spettacolo dell’universo come una proiezione della sua stessa ansia filosofica e morale? E dunque questa certezza e insieme ricerca di una verità assoluta non potrebbe essere, al di là di ciò che vivono individui, popoli, collettività, al di là cioè della vita e della morte dell’uomo, un obiettivo dell’intero universo, forse il perché stesso della sua evoluzione? |
28-08-2010, 10.30.46 | #126 | |
weird dreams
Data registrazione: 22-05-2005
Messaggi: 483
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Riferimento: Verità?
Citazione:
Cosa ne pensi di varietà/eterogenetà (&co)? ...Con me funzionana (ma anche con i sassi)! |
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28-08-2010, 11.46.55 | #127 |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Verità?
Secondo me il termine verità richiama un concetto "primitivo", non ulteriormente definibile ma solo intuibile.
Dopo di che, siccome abbiamo sempre fame di razionalità, e la razionalità si deve risolvere in un calcolo, gli si è dato una definizione precisa all'interno del linguaggio. Facciamo il caso di dover rispondere a questa domanda: la verità è vera? Mi sa tanto che qualcuno mi lancerà qualche grosso sasso, a mo' di lapidazione Allora siccome non sappiamo definire il termine verità, in quanto non definibile ulteriormente, ci limitiamo a descrivere l'oggetto della contesa con una proposizione e vedere se è esatta, cioè se corrisponde alla descrizione. Per esempio: Le pecore sono tutte bianche E' vera quella preposizione? Non si sa, anche perchè nessuno ha mai visto "tutte" le pecore, anche quelle che potrebbero vivere su un altro pianeta. Se invece dicessi: tutte le pecore che ho visto sono gialle starei affermando una cosa vera ma relativa alla mia esperienza. Che grado di verità avrebbe quella proposizione? Relativa alla mia esperienza. La verità assoluta invece è un concetto primitivo poichè richiama tutto quello quello che è possibile ed impossibile immaginare. Ma se lo definiamo precisamente in un modo, staremmo parlando di altro, non della verità-vera che è un concetto non definibile. Ritengo importante, ovviamente, che (come emmeci dimostra) si abbia anche in testa il concetto di verità senza definizione (cioè solo intuito), poichè altrimenti non potremmo definirlo, ovvero limitarlo, racchiuderlo in un concetto più piccolo. Non riuscirei nemmeno a pensare che oltre le pecore che ho visto, ce ne potrebbero essere delle altre; sarei limitato dalla mia definizione di verità. Siccome in me c'è il concetto opposto, illimitato, non definibile, posso procedere a dubitare delle verità di tali proposizione nate dal linguaggio. |
28-08-2010, 12.43.06 | #128 | ||
Moderatore
Data registrazione: 17-11-2007
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Riferimento: Verità?
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Citazione:
Da quello che mi par di capire, per te, ma forse anche per altri del forum, le verità contingenti vanno declassate perché sono "verità" in senso debole. Ecco un esempio: "Roma è la capitale d'Italia" è sicuramente un enunciato vero, però è una verità contingente perché poteva non esserlo (Firenze poteva rimanere tale). Gli "scapoli", se con questo intendiamo "uomini adulti non sposati" costituirebbe parte di un enunciato il cui valore di verità sarebbe necessariamente vero: "Gli scapoli sono uomini adulti non sposati" è una verità necessaria a priori (a patto ovviamente che ci si metta d'accordo sul senso delle espressioni). Necessaria perché una volta che diamo il senso all'espressione "scapolo" come "uomo adulto non sposato", in nessun mondo possibile ci possono essere scapoli sposati. A priori perché non abbiamo bisogno di fare un indagine empirica per capire che è vera: basta cogliere il senso dell'espressione. Nel caso di Roma capitale è ovviamente diverso. Ovviamente la distinzione fra verità necessaria e contingente è doverosa, ma io non caricherei la prima con un alone di mistero come mi pare state facendo. Basta essere consapevoli che la distinzione esiste. |
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28-08-2010, 15.13.04 | #129 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Verità?
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E questo che c'entra? Anch'io non ho mai visto pecore "gialle", ma l'ho portato come una una mia "ipotetica" esperienza. |
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28-08-2010, 15.29.16 | #130 | |
Moderatore
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 405
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Riferimento: Verità?
Citazione:
Non ho detto niente sull'esempio delle pecore gialle. Tu hai portato questo enunciato "Le pecore sono tutte bianche" e ti sei chiesto se fosse vero e meno. Hai concluso che non possiamo saperlo perché non abbiamo esperito tutti gli esemplari di pecora. In merito a questo esempio ho solo fatto notare che possiamo invece benissimo attribuire un valore di verità all'enunciato perché abbiamo almeno una volta constatato l'esistenza di una pecora nera. |
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