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03-06-2005, 13.09.55 | #33 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
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Citazione:
L'invito, semmai, è a non fare: non andare a votare. Perché se tutti andassero, per il sì o per il no, nessuno saprebbe cosa ha votato la gente. Invece, non andando a votare si dice apertamente come la si pensa e chi voleva controllarci, lo può fare tranquillamente. Stanno facendo passare l'astensione per un diritto, ma di chi? Di chi vuole conoscere le nostre idee, chiaramente! Ci manca solo che ci facciano mettere un simbolo sul braccio, con tanto di numero.... o no? |
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03-06-2005, 13.28.16 | #34 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-06-2004
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per qunto riguarda il fatto che ci "vogliano controllare" mi pare assurdo... una volta che sai come la penso in merito alla fecondazione assistica che succede? Citazione:
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03-06-2005, 13.52.22 | #36 | |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
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vi incollo una cosuccia.. l'articolo ke cercavo nn l'ho trovato ma questo puo' aiutare un attimino a riflettere su quanto sia viscido un comportamento del genere
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03-06-2005, 14.06.09 | #37 | |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
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Citazione:
visto si, rutelli sta facendo politica ... nn gli frega davvero del referndum devo ancora capire in che modo la modifica della legge interferisce con la politica dell'ulivo ma appena lo capisco vi rendo partecipi dell'enorme coscienza di rutelli in materia |
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03-06-2005, 14.07.31 | #38 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
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Citazione:
Niente affatto! Solo le pecore, per paura della scomunica scelgono di scoprirsi.... con ciò non voglio accusare tutti quelli che si asterranno, magari per cause di forza maggiore... |
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03-06-2005, 14.59.50 | #39 | |
Ospite abituale
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Paura della scomunica !? Ah già, è vero... il papa ha minacciato la scomunica per chi non si asterrà... |
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03-06-2005, 15.46.29 | #40 |
eternità incarnata
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spunti per la discussione
REFERENDUM 12-13 GIUGNO - DIECI DOMANDE, DIECI RISPOSTE PER CAPIRE MEGLIO
di Pasquale De Renzis pubblicato il 06/03/2005 su http://www.wema.com/art.asp?id=1852 1. Che cos'è la fecondazione medicalmente assistita e quando vi si ricorre? E' l'aiuto che la scienza offre a coppie che non possono avere figli. Può inoltre aiutare coppie fertili ma portatrici di malattie ereditarie o infettive a far nascere bambini sani. 2. Quale legge viene sottoposta a referendum e perché? Il referendum riguarda solo alcuni punti della legge n°40 voluta dal governo di centrodestra nel 2004. In particolare si chiede la modifica della legge su 4 temi specifici: la salute della donna, l'equiparazione dei diritti del concepito e quelli della donna, la libertà di ricerca scientifica e la cosiddetta fecondazione eterologa (cioè la fecondazione realizzata grazie a un donatore o donatrice esterno alla coppia). Si è giunti ai referendum perché il centrodestra si è opposto in Parlamento a qualsiasi modifica della legge, respingendo gli oltre 350 emendamenti migliorativi che erano stati presentati anche a nome di importanti esponenti della comunità scientifica. 3. Se vincono i Sì esiste il pericolo di un vuoto legislativo con il ritorno al cosiddetto "far west", vale a dire una situazione senza regole e senza controlli? No, questo pericolo non c'è. Per due ragioni fondamentali. In primo luogo perché i referendum non chiedono l'abrogazione di tutta la legge ma solo, come abbiamo visto, di alcuni articoli che sono dannosi per milioni di donne e uomini. In secondo luogo perché già prima dell'entrata in vigore della legge 40 esisteva in Italia il codice deontologico dei medici che regolava in modo preciso le pratiche della fecondazione assistita. I referendum non vogliono il "far west". Vogliono una nuova buona legge. 4. Cosa implica il referendum n°1 sulla libertà di ricerca scientifica? Ogni anno che passa la nostra speranza di vita si allunga anche perché medici e scienziati, instancabilmente, cercano e trovano nuove terapie per malattie gravissime che un tempo non si potevano curare. Una legge non può impedire che questa ricerca proceda anche al fine di guarire chi vive con la sola speranza di una terapia nuova per il suo male. Votando Sì al primo referendum sarà di nuovo possibile per i ricercatori usare cellule staminali prelevate da embrioni congelati non utilizzati (vale a dire cellule che, debitamente orientate, sono capaci di moltiplicarsi consentendo la cura di una serie di organi vitali). La ricerca su queste cellule è considerata decisiva per la cura di malattie gravissime come il Parkinson, il diabete, la sclerosi, il morbo di Alzheimer, i tumori. Soltanto in Italia è un problema che investe circa 12 milioni di persone alle quali non è giusto sottrarre una speranza fondata di cura, guarigione e futuro. Abbiamo rispetto per tutte le opinioni su un argomento tanto complesso e che attiene alla sfera stessa della dignità umana, ma poniamo una domanda. Può una legge decidere che un embrione ha più diritti di un bambino di dieci anni costretto sulla sedia a rotelle e che la scienza potrebbe aiutare a guarire? Votare Sì al referendum è il modo per dire che una legge - qualsiasi legge - questa decisione non la può assumere. E non per motivi giuridici o formali. Più semplicemente per il rispetto verso le persone, tutte, e per amore della vita. 5. E il n°2, sulla salute della donna? Ogni coppia che ricorre alla fecondazione assistita lo fa dopo una lunga riflessione e, facendolo, compie un atto d'amore. La donna che vuole mettere al mondo un figlio è chiamata ad affrontare un percorso impegnativo, sul piano fisico e psicologico. Il secondo referendum ha l'obiettivo di aiutarla a vivere serenamente e nella sicurezza ogni passaggio del suo desiderio di maternità. Come? In cinque modi: Consentendo l'accesso alla fecondazione assistita anche alle coppie fertili che rischiano di trasmettere al figlio malattie genetiche ereditarie o infettive. Non imponendo per legge il trasferimento dell'ovulo fecondato nel corpo della donna in assenza di un suo rinnovato consenso. Permettendo alle coppie portatrici di malattie genetiche l'esame dell'embrione (la cosiddetta analisi preimpianto) prima del suo trasferimento nell'utero della donna. Questo per evitare l'assurdità e la violenza (anche psicologica) dell'impianto di un embrione malato e il conseguente ricorso a un aborto terapeutico. Consentendo il congelamento degli embrioni prodotti con le tecniche della fecondazione assistita. L'attuale divieto obbliga la donna a sottoporsi, in caso di insuccesso, a più cicli di trattamento con possibili danni per la sua salute. La conservazione degli embrioni eviterebbe questa situazione e garantirebbe alla donna il migliore trattamento possibile senza obbligarla a ricominciare sempre daccapo. Revocando l'obbligo di fecondare un numero massimo di tre ovuli, tutti da trasferire contemporaneamente. Quest'ultimo punto è di enorme rilievo: ogni donna ha una storia, un'età e condizioni psico-fisiche diverse. Non si può impedire al suo medico e a lei stessa di valutare come è meglio procedere nell'utilizzo delle tecniche di fecondazione. Imporre per legge il numero di embrioni da trasferire è una scelta assurda e rischiosa perché una ragazza di vent'anni o una donna di quaranta avranno, per ovvie ragioni, esigenze terapeutiche diverse. Può la legge sostituirsi al medico? Noi pensiamo che non possa avvenire e di questo si occupa il secondo referendum. 6. E il n°3, sull'equiparazione dei diritti del "concepito" e quelli della donna? Questo è un punto decisivo. La norma attuale assicura "al concepito", a partire dall'ovulo fecondato, ancor prima che si formi l'embrione, gli stessi diritti e la stessa tutela giuridica della madre o di un'altra qualsiasi persona nata. E' la prima volta che questo avviene nelle nostre leggi. Ciò perché si è voluto imporre un solo punto di vista, una sola etica di parte. Si è violato così il principio di una laicità dello Stato, ricca di pluralismo etico e culturale. Le conseguenze di questa decisione sono soprattutto concrete e investono la vita di milioni di persone. Facciamo un esempio: se la legge stabilisce che "il concepito" ha gli stessi diritti di una persona nata, il medico non potrà fare nulla nel caso di un embrione con una grave patologia trasmessa geneticamente. Infine affermare, che "il concepito" ha eguali diritti della madre può divenire la premessa per mettere in discussione radicalmente la legge 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza, legge che ha prodotto l'esito positivo della riduzione degli aborti in Italia. Ultima modifica di Mr. Bean : 03-06-2005 alle ore 15.50.07. |