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06-06-2005, 19.46.59 | #102 |
Utente bannato
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
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La legge dice che sono assicurati tutti i diritti dei soggetti coinvolti, compresi quell idel concepito, non dice che sono uguali tra loro...
C'è da chiedersi, perchè si è sentito il bisogno di dare dei diritti al concepito? Te lo spiego subito per in seguito rivedere e cancellare la 194 che come avrai letto nelle pagine precedenti è stato un obbligo per Andreotti il dare seguito al referendum Ripeto: http://www.kattoliko.it/leggendaner...a/dc_aborto.htm Ripeto: Il tradimento con la sottoscrizione della legge n. 194, del 22 maggio 1978, e con la difesa della stessa legge davanti alla Corte Costituzionale È noto a tutti che la legge n. 194/1978 reca le sottoscrizioni di un presidente della Repubblica, di un presidente del Consiglio dei ministri e di quattro ministri, tutti democristiani. "In effetti ebbi una crisi di coscienza e mi chiesi se dovevo firmare quella legge. — dirà dopo qualche anno il sen. Giulio Andreotti, che all’epoca era il presidente del Consiglio — Ma, se io mi fossi dimesso, nessun altro democristiano poteva firmarla. Si sarebbe aperta una crisi politica senza sbocco prevedibile, in un momento grave per il Paese. Una crisi che avrebbe forse creato anche complicazioni internazionali. Con le dimissioni avrei cioè contribuito a un male maggiore di quello che volevo evitare. Così firmai" Al momento la 194 non è in discussione...al momento...ora si stanno occupando di altro....."abbi fede".... |
06-06-2005, 20.43.55 | #104 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-11-2004
Messaggi: 191
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Citazione:
Con questo non voglio dire che laicità è sinonimo di immoralità. Tutt'altro. Ma non si può imporre con legge il proprio senso morale personale derivante dalla propria fede (qualunque sia), approfittando della carica politica che temporaneamente (speriamo!) si ricopre. Senza contare quanti fra i politici ne fanno solo una questione di aggregazione del consenso della Chiesa e dei cattolici radicali, in vista delle prossime politiche. Uno dei diritti più importanti è quello di nascere sano! Nella nostra società, che già discrimina alla nascita sotto il punto di vista economico e sociale, nascere con una malattia (o con la sua predisposizione genetica) significa perdere automaticamente e tacitamente una serie innumerevole di diritti. Perchè, per un errato e bigotto senso della vita, si devono condannare alla sofferenza bambini e genitori? Ah, già! poi le mamme possono abortire!!!! Ma perchè l'aborto, quando è la stessa scienza che può evitarlo, sia con il controllo preventivo, sia con la ricerca anche sugli embrioni? Ripeto, c'è qualcosa che mi sfugge, c'è qualcosa di distorto e di malefico in questa legge, che riesce a colpire tutti: le donne; i bambini che vogliono nascere e vogliono nascere sani; i poveri che non si possono pagarsi l'intervento all'estero; i genitori che hanno il sacrosanto e genetico desiderio di procreare nonostante un qualche impedimento fisico glielo impedisca nei modi canonici; ecc. ecc. |
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06-06-2005, 20.57.37 | #105 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
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Citazione:
La parte sana del cristianesimo incita alla gioia, al vivere con pienezza il proprio corpo ed ad averne rispetto non infliggendogli torture inutili...fa riferimento ad un Cristo che come messaggio principale dice 'mi sacrifico io per voi in modo che possiate essere liberi voi' e assolutamente non dice 'fate tutti come me'... La parte che io ritengo malata della chiesa è quella che inneggia all'autosofferenza e fustigazione e al lasciar lì e a non prendere provvedimenti verso situazioni che innescano meccanismi di malessere a catena...vedi la mancata vera presa di posizione verso la pedofilia (ma vuole essere solo un esempio)...si sa che sono catene che se non cerchi di spezzarle non possono che creare altre catene di sofferenza...vedi la strumentalizzazione e deviazione di un concetto come il perdono... perchè? ma perchè è molto più facile strumentalizzare un'anima con una forte sofferenza interiore che non una gioiosa... ma è la mia considerazione personale...non pretendo che sia vera per tutti...è vera però per me e per la mia coscienza. |
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07-06-2005, 10.06.32 | #106 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-10-2003
Messaggi: 672
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Il fatto di abrogare questa legge non significa che non ce ne debba essere una. Ho sentito parlare di eugenetica con una leggerezza rivoltante. Una signora sulla sessantina che conosco da quando ero piccola, parlando del referendum mi disse preoccupata del fatto che si possa arrivare a scegliere i figli come al supermercato. D'accordo che si può cambiare idea nella vita, ma la stessa donna negli anni settanta, ancor prima della 194, andò in Svizzera ad abortire e non per motivi economici, nè di età, nè altri seri impedimenti, se non il fatto che avendo già cinque figli non se la sentiva di mettere al mondo il sesto per stanchezza. All'epoca votò a favore della 194 e oggi mi si scandalizza per la diagnosi pre-impianto. Ma signori... la diagnosi pre-impianto è un'amniocentesi anticipata. Vi sta scrivendo una che ha una propria fede, anche se non cattolica, che non ricorrerebbe mai alla fecondazione assistita per motivi del tutto personali, ma appunto per questo ritiene che la legge di uno stato non possa basarsi su convinzioni religiose!Soffro di una malattia che spesso preclude la fertilità, oltre che essere dolorosa e a volte invalidante, io non ho mai provato a cercare una gravidanza, ma molte donne nelle mie condizioni o in condizioni anche peggiori si. Ne conosco molte che hanno affrontato una FIVET, con e senza successo. Ho visto la loro disperazione e la delusione sulle facce dei mariti e compagni. Anche a me prima di conoscerle, poteva sembrare un capriccio, come altri in questa sede lo hanno definito, il fatto di voler provare l'esperienza di una gravidanza a tutti i costi, ma adesso che ho visto e conosciuto non me la sento più di liquidare la faccenda con tanta leggerezza. Guardate che la FIVET non è uno scherzo e la donna in effetti si sottopone ad un stress non indifferente, pur se informata di ciò a cui andrà incontro e pensate che possa farlo per un capriccio? Qualcuno dovrebbe partecipare ad una delle nostre riunioni di sostegno e forse, dico forse, imparerebbe qualcosa di più.
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07-06-2005, 10.11.58 | #107 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-06-2004
Messaggi: 167
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Citazione:
Ti ripeto poi, questa non è una legge cattolica, ho già spiegato il perchè... Citazione:
Io questa la chiamo eugenetica. [OT] Citazione:
Non è esattamente così, comunque non c'entra nulla con la discussione visto che questa non è una legge cattolica e visto che non si vuole far soffrire nessuno. |
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07-06-2005, 10.30.32 | #108 |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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L'astensione? No grazie.
Il referendum è uno strumento importante di democrazia diretta.
Si dovrebbe votare come suggerisce la propria coscienza, responsabilmente, dopo essersi doverosamente informati. Si può anche lasciare la scheda in bianco se... Perciò l'idea dell'astensionismo, anche se lecita e legale, la quale cerca di sfruttare il meccanismo del quoziente obbligatorio del 50%... è una posizione che non apprezzo. E' una ammissione indiretta di paura di un leale confronto, di una conta obbiettiva; Lo si voglia ammettere o meno. Detto questo, ognuno si prenda la propria responsabilità... Il mondo è e non sarà altro che l'insieme delle nostre scelte, più o meno grandi, più o meno volute. Ultima modifica di Mirror : 07-06-2005 alle ore 10.34.09. |
07-06-2005, 10.47.35 | #109 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-10-2003
Messaggi: 672
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La diagnosi genetica preimpianto (PGD) consente a coppie ad elevato rischio di generare un figlio affetto da una grave e non guaribile malattia genetica di selezionare pre-embrioni (allo stadio di 6-8cellule) non affetti da reimpiantare in utero. A causa delle sue ridotte possibilità di successo e difficoltà diagnostiche viene offerta, in alternativa alla diagnosi prenatale, a coppie a rischio sterili e a quelle che per ragioni etiche o religiose per nessuna ragione intendono interrompere una gravidanza. Per costoro questo approccio diagnostico è l'unico disponibile per evitare la nascita di figli malati. La PGD è stata inoltre recentemente proposta per la ricerca delle anomalie cromosomiche di numero nei pre-embrioni di coppie sterili con basso rischio genetico per aumentare le loro possibilità riproduttive.La maggior parte delle coppie a rischio si sottopone invece alla diagnosi prenatale, da anni applicata nel nostro paese, eseguita tra la 10 e la 20 settimana di gravidanza, che in caso di feto affetto, nella maggioranza dei casi esita in una interruzione della gravidanza.L'interruzione è permessa, non per selezionare bambini sani ma perché la nascita di un bambino gravemente ammalato avrebbe conseguenze irreparabili sulla psiche della madre. Ciò premesso, sorgono spontanee alcune domande: il trasferimento coatto in utero di un pre-embrione affetto quale effetto potrà avere sulla salute psicho-fisica della madre? Ma ancora più importante: è lecito definire eugenetica una diagnosi preimpianto di malattia grave e inguaribile? In tutto il mondo si dibatte sul potenziale eugenetico della PGD, ma solo paventando che, in assenza di organismi di controllo, possano essere accolte le richieste di genitori ansiosi, non di evitare la nascita di figli affetti da gravi patologie (uso medico della PGD), ma di selezionare figli esenti da difetti minori o peggio ancora figli con particolari tratti vantaggiosi, caratteristiche fisiche o attitudini, o ancora figli di uno specifico sesso (uso non medico della PGD).Il dibattito verte in pratica su quelli che vengono definiti usi non medici della PGD, considerando gli usi medici eticamente accettabili. Tra gli scopi medici, e quindi non controversi, della PGD storicamente si sono annoverate per prime le malattie genetiche gravi, ma poi nel tempo anche lo studio di geni di suscettibilità, le malattie genetiche ad insorgenza tardiva e, sia pure con qualche perplessità, lo studio del sistema HLA per la selezione di pre-embrioni compatibili con fratellini affetti da gravi patologie che necessitano di trapianto di midollo osseo. E'giusto avere un figlio per salvarne un altro? Sì, se la famiglia lo amerà e ne avrà cura allo stesso modo del fratello malato.
MARIA CRISTINA ROSATELLI, docente di biologia molecolare all'Università di Cagliari, dipartimento scienze biomediche e biotecnologie, Ospedale Regionale per le Microcitemia di Cagliari www.golinellifondazione.org |