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17-09-2005, 18.56.57 | #113 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2003
Messaggi: 978
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Citazione:
Freedom, capisco benissimo la tua buona fede, ma non portarmi Mistico su nuovi temi !!!! Il discorso di "provare la spiritualità" non posso nemmeno comprenderlo, visto che io cerco di inoltrarmi solo in percorsi metodici. Il resto è confuzione, quindi per quanto mi riguarda, anche illusione. Non lo faccio perchè odio la spiritualità o odio voi, è una questione di metodo... Mistico, hai qualcosa da rispondermi per il mio mex passato? |
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17-09-2005, 21.17.33 | #114 | |
Moderatore
Data registrazione: 16-10-2003
Messaggi: 1,503
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Citazione:
No Dunadan è proprio questione di metodo. E di strumenti. Ed io ti sto dicendo che la mente, da sola, non basta. Ci vuole anche il cuore. Se ci fosse un metodo allora si potrebbe trasmettere ed insegnare agevolmente. Ma non voglio disturbare la prospettiva che stai guardando. Continua pure a sviscerarla. Lascia questo mio post in sospeso. Lo riprenderai quando vorrai. |
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18-09-2005, 01.57.04 | #115 | |||||
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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Citazione:
Tu stimi un buon pilota perché fa uso della migliore macchina? Un buon pilota può vincere con una macchina che prima aveva sempre perso con tutti gli altri piloti. Si chiama “talento”, Duna, il carisma di di raggiungere uno scopo. Si chiama “evoluzione” il processo di miglioramento che insegue in eterno scopi mutevoli. Citazione:
Citazione:
Le cose si capiscono in un attimo e poi si dimentica quel che si credeva prima. Ora io “non so” cosa ti faccia pensare che quel che non si capisce ancora non possa essere capito un domani, ma non potrei dire che “non lo capisco”, preferisco pensare che non lo credo... Citazione:
Ma… Se non sai un bel niente di cosa cercare, i tuoi occhi non ne riconoscerebbero il colore, le dimensioni e la forma, non la riconosceresti nemmeno se la stringessi tra le mani! PRIMA, devi sapere cos’è la cosa che cerchi! Altrimenti nessun metodo ti servirà. Nelle cose dello spirito non funziona come nella ricerca scientifica, eppure, anche in quella… non sempre basta il metodo, per trovare. Citazione:
Quando la cosa creduta fila liscia come l’olio in tutte le direzioni senza eccezioni, quando quel che credi si dimostra la chiave che apre la porta alla spiegazione di ogni tua perplessità, …quale altra possibilità hai oltre che quella di credere? Se giungesse anche una sola prova contraria sarebbe diverso. Le nozioni spirituali, Duna, sono sempre “TEORIE”. Da dove nasce il termine “teoria”? Una teoria può essere dimostrata falsa, ma MAI vera! C’è sempre la possibilità di scoprire che c’era ancora una cosa da sapere per renderla “più esatta”, ma mai “più sbagliata”. Non si ha “fede” nelle teorie, o ci si crede per la loro attendibilità e dunque si lavora su di esse, oppure no, ed allora le si ignora o le si contrasta. Tu non credi nella teoria in cui io credo, e la contrasti. Ma non è questione di opinioni. Come puoi ben vedere quel che ci distanzia è il “metodo”. Metodo che tu cerchi restando fermo in attesa di trovarlo e la cui assenza consente a me di teorizzare liberamente qualcosa che a tutt’oggi nessuno ha potuto dimostrare incoerente ai fatti, neppure in minima parte. Finchè qualcuno non sarà riuscito a dimostrare che il mio credo spirituale risulta incoerente ai fatti riscontrabili nel reale, non avrò altra scelta che considerare “VERO” quel che credo. Oltretutto, parlando da ex panteista, non ho notizia, ad oggi, di un credo che sia più conforme del mio stando alle attuali conoscenze storico-scientifiche. Con questo, per quale criterio potrei mai anche solo far appena vacillare per un solo secondo le mie convinzioni? Non c’è uno che in qualche modo non mi critichi, ed intanto nel suo credo i casi sono solo quattro in alternativa: 1) Crede per fede (come se, leggendo il Libro di Dio, quando ha trovato il primo segno di punteggiatura “punto”, ha deciso che non solo la frase fosse finita, bensì tutto il Libro, ed ha smesso per sempre di informarsi su Dio); 2) continua a credere nonostante sappia che i conti non gli tornano affatto (e questi così non li capisco proprio); 3) crede perché si abbandona al fascino del suo creduto e le incongruenze rispetto al constatabile non gli interessano affatto; 4) non sa che credere, ma si ribella all’idea che qualcuno possa essere migliore di lui e prova invidia ed antipatia (quando non odio) per chi sospetta migliore. Insomma, caro Duna, la vita è meravigliosa, ma per quanto le nostre nature divine siano congiunte e fuse armoniosamente nell’Uno, quelle terrene ed animali, sono decisamente propense alla separazione ed alla confusione. Ciao! Ultima modifica di Mistico : 18-09-2005 alle ore 02.08.28. |
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18-09-2005, 04.52.15 | #116 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 347
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Citazione:
Voglio innanzi tutto scusarmi se non sono chiaro in ciò che dico, ma non essendo di madrelingua italiana, mi riesce molto difficile spiegarmi, e devo ricorrere ad ogni momento al dizionario per vedere se è corretta o no una certa parola, o per cercarne una che meglio possa esprimere ciò che voglio dire. Detto questo passo a risponderti come meglio posso. La Coscienza per me è il senso di essere non identificato con un io, ma con tutto ciò che è, nel quale l'io si dissolve come una bolla di sapone, non lasciandone traccia. E' una esperienza, generalmente tipo flash, ma che con il tempo impari il percorso interiore per arrivarci volontariamente, e che è impossibile di esprimere a parole, anche se la mente, comportandosi come testimone che si limita a guardare dall'uscio, ne conserva la memoria sotto forma di sensazioni sottilissime, che appena cerca di afferrarle per portarle alla ragione, sfuggono come cercare di predere una nuvola con le mani. Questo tipo di esperienza lascia nel tuo essere uno sfondo immutabile, permanente, infinito, dove il tuo io lo percepisci come le onde del mare, a volte increspate, tempestuose, in balia del vento, altre, pacifiche, dolci, armoniose. A volte la tua attenzione sarà tutta concentrata in quelle onde, altre espanderai quella stessa attenzione oltre ogni limite, fino a sentire che sei ogni punto di quell'infinito spazio. Dunque, i dubbi e le scelte. Io sono pieno di dubbi con pochissime certezze, forse per una mia innata insicurezza, non so. Dubito di tutto, soprattutto di me stesso e delle mie esperienze, anche se sono ripetitive, con effetti tangibili, concreti, che sempre tendono allo stesso fine, e cioè a condurmi per un determinato cammino. E posso dirti che ogni correzione di rotta può essere dolorosissima, alcune al limite delle mie forze di resistenza. E qui è il punto dove volevo arrivare. Puoi avere tutti i dubbi che vuoi, scegliere il cammino che vuoi, applicare ogni tipo di metodo (e in campo spirituale ce ne sono quanti ne vuoi, ogni scuola, dottrina, religione te ne offre una, c'è un mercato fiorente di metodi spirituali più o meno costosi che ti promettono miracoli e scorciatoie) ma ad un certo punto te ne accorgi che non servono a nulla, che quello "sfondo" che è in te è totalmente indifferente ai tuoi travagli interiori e alle tue ricerche. Che il cammino è già tracciato e che c'è una mano invisibile che ti conduce, con tanto, tanto amore. Arriva il momento che pur continuando ad avere dubbi, ti abbandoni a quella "mano" perchè ogni resistenza diventa inutile. E quei dubbi vanno perdendo forza, diventando qualcosa di "epidermico", e le osservi come fai con le onde del mare, sapendo che sono soltanto illusioni, ma che ti hanno aiutato a mantenere la mente aperta, flessibile, libera di incrostazioni. Capisci Dunadan, io posso pensare che il mio cammino sia errato, posso pensare ciò che voglio di Dio, perfino che non esista affatto, dubitare di tutto, ma allo stesso tempo saprò che non sono soltanto quell'io confuso, e potrò osservarlo come le nuvole che passano in cielo, mutevoli, inconsistenti, bizzarre, ma meravigliose, senza le quali non sarei ciò che sono ne qui ne in nessun altra realtà del mio essere. So che tutto questo apparirà assurdo alla tua ragione, e che potrai liquidare con due battute, ma è la mia esistenza, l'unica alla quale posso fare riferimento e l'unica che mi può far capire la grandiosità della Vita nella quale sono immerso. Tutto il resto, chi sono, qual'è la realtà, chi o cosa è Dio, non hanno più alcuna importanza. Ti ho detto tutto di me. Non ho altro da aggiungere, solo dirti che quella "mano invisibile" sta conducendo pure te, e se ti afferri alla ragione come l'unica cosa certa in un mondo di incertezze, è perchè così doveva essere, quello prevedeva il tuo percorso. Ciao |
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19-09-2005, 03.40.17 | #117 |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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Per non essere di madrelingua italiana... mi fai vergognare di me. La sola cosa che mi fa consolare di questo, è che non mi considero di madrelingua umana. Credimi: Sapersi "esprimere" è importante, ma "sapersi" lo è molto più, e tu vali più di quel che la tua insicurezza ti vorrebbe riconoscere. Lascia giudicare ad altri quanto vali, e poi fregatene, perchè il nostro valore è merito di Chi ci ha voluti come siamo, non nostro. Questa Parte di chi ti ha voluto quale sei... è fiera di te. Seppellisci la tua insicurezza: Volesse il cielo che almeno l' 1% della gente fosse come te! P.S un per mille... ma non sapevo come scriverlo. Però ci tengo a chiarire. Ultima modifica di Mistico : 19-09-2005 alle ore 03.45.12. |
21-09-2005, 19.28.28 | #118 | ||||
Ospite abituale
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Citazione:
Te la potrei porre in modo differente: Elogeresti un tizio che per ottenere l'obiettivo di arrivare in tempo ad una conferenza, preferisce usare una Mini cooper a una 500? Io direi che è più intelligente, lo elogerei. Citazione:
Citazione:
Lo scienziato/filosofo quindi prende atto di vedere un mondo, mantiene dei dubbi, cerca di creare un metodo che dia ordine a ciò che vede. Citazione:
L'importante è non credere in modo assoluto, certamente ci sarnno credenze provvisorie non assolute. Non posso sapere cosa cerco affidandomi alla fede. scusami, ora devo andare, domani magari vado avanti a riponderti !!! |
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21-09-2005, 19.48.52 | #119 |
Utente bannato
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[quote]Messaggio originale inviato da Dunadan
Te la potrei porre in modo differente: Elogeresti un tizio che per ottenere l'obiettivo di arrivare in tempo ad una conferenza, preferisce usare una Mini cooper a una 500? Io direi che è più intelligente, lo elogerei. Anch'io rispondo brevemente perchè devo uscire... Nell'esempio che hai fatto stai dando ragione alla mia tesi: Il tizio sa benissimo cos'è che cerca. Lui cerca di arrivare in tempo da qualche parte. Adesso si che si può cercare un metodo! Era esattamente la mia tesi... Ti ricordo che tu affermavi che il metodo deve precedere l'idea dell'obbietivo. A dopo... |
22-09-2005, 14.22.19 | #120 | ||
Ospite abituale
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Citazione:
Potrei dirti che il pilota non sa quel che troverà nel suo obiettivo raggiunto, mentre te vuoi sapere già tutto prima di usare un metodo. L'automobile sarebbe il metodo per raggiungere un obiettivo che però ancora non si conosce. Ora te dirai che non può nemmeno partire se non sa la strada che deve percorrere, io ti rispondo che la strada la si impara passo per passo, grazie al metodo adattandosi alle necessità di ricerca. La differenza tra me e te è che te vuoi avere un pregiudizio iniziale, vuoi già sapere cosa è vero. Certamente non è facile adattare l'esempio di un pilota d'automobile a questi problemi. Potremmo fare a meno degli esempi. Citazione:
Il metodo non parte alla cieca, ha un'idea provvisoria della realtà, ha pregiudizi temporanei e sostituibili. |
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