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25-09-2004, 01.40.46 | #65 |
Utente bannato
Data registrazione: 26-08-2004
Messaggi: 388
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Anch'io mi sono sempre ritenuto agnostico,ricercatore,pensator e,un pò filosofo,purtoppo o per fortuna(dipende dai punti di vista)brucus ha perfettamente ragione,non si può discutere di una cosa se prima non la si è vissuta,e chi l'ha vissuta non ne parla,ecco perchè ho sempre ritenuto le persone sagge"egoiste".
ciao ermes |
25-09-2004, 11.01.51 | #66 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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a ermes e a kannon:
Citazione:
Se tu riduci tutto all'esperienza (interiore e esteriore), Dio deve appartenere necessariamente all'esperienza interiore (come tu stesso affermi) e quindi 'Dio' è un mero concetto che denota solamente una cosa puramente soggettiva (che non riguarda cose oggettive, proprio come l'amore). |
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25-09-2004, 22.24.07 | #67 |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 347
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Hai ragione, Epicurus, Dio resta sempre e comunque un concetto, anche se vissuto interiormente, ma un concetto per chi?, per la mente. Tu hai detto che per "conoscere" ti affidi alla mente, e quindi è perfettamente logico che dalla tua prospettiva, sia così.
Ma parlare di "interiore" può trarre in inganno, siamo alla solita ambiguità delle parole, soprattutto se si vuol dare un nome a qualcosa che nome non ha, come nel caso della parola Dio, Assoluto, Amore, e anche "interiore". Questa parola conserva il suo significato solo per un breve tratto, diciamo tra la mente e il cuore. Lì c'è effettivamente una interiorizzazione. Ma dal cuore in poi, interiore ed esteriore perdono completamente il loro significato, diventano parole vuote, prive di senso. Il cuore, ma sarebbe meglio dire la "zona del cuore" per non identificarlo con l'organo fisico, è una porta, un passaggio verso una forma di consapevolezza inesprimibile e incomprensibile per la mente. Lì i limiti del nostro essere si espandono instantaneamente in uno "spazio infinito" dove non esiste più ne fuori ne dentro, ne esteriore ne interiore, la mente non ha più alcun ruolo, quindi non ci sono domande ne concetti, non c'è nemmeno il senso della propria individualità. E' una consapevolezza profonda e antica, che la può comprendere solo chi l'ha sperimentata, dove tutto è Uno, in una "dimensione" del nostro essere che vibra di Vita e Amore. All'inizio di questa esperienza, si cerca disperatamente di concettualizzarla, di descriverla, cioè di decodificarla per mezzo della mente. Allora nascono spiegazioni fantastiche e fantasiose, perchè la mente cerca nel suo bagaglio di ricordi, credenze, concetti, conoscenze, etc., qualcosa che lo possa descrivere. Chi vede Dio, chi vede il nulla, chi rivelazione divine, angeli, Madonne, e cos' via. Ma inevitabilmente arriva il momento che la mente stessa riconosce i suoi limiti......e tace. E' un momento critico, perchè quando la mente rinuncia a capire, accetta che è un campo dove non può intervenire, allora subentra, da parte della stessa mente, un senso di spaccatura dell'essere, due mondi interiori incapaci di comunicare tra loro, eppure due mondi che appartengono allo stesso essere. Alcuni azzardano le più svariate ipotesi, per esempio che questo nostro mondo tridimensionale e duale è illusione, e quindi come tale non può penetrare nella "realtà", come se nel sogno pretendessimo intervenire in qualche modo in ciò che per noi è il mondo reale. Immagino che è uno stato transitorio, che questa "dualità" interiore si risolverà in qualche modo. Se badassi alla mia mente, le spiegazioni le avrei o le troverei in qualche libro o nelle parole di qualche gurù, o nella stessa fede, ma sono cosciente che ciò implicherebbe crearmi delle certezze che sarebbero proprio quelle che mi impedirebbero di andare avanti in questa "esplorazione" del mio essere. Per finire, mi permetto di dare un consiglio a Ermes, se devi e senti di fare un certo tipo di esperienza, non lasciarti frenare dai pregiudizi di nessuno, che poi il più delle volte non sono freni che vengono da fuori, ma da dentro di noi stessi. Se in questa vita devi fare una esperienza, reprimendola, non farai che sprecare una opportunità valiosissima per conoscere ulteriormente te stesso. Un abbraccio brucus |
25-09-2004, 23.18.43 | #68 |
Utente bannato
Data registrazione: 26-08-2004
Messaggi: 388
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ti rigrazio!!brucus
Sto attraversando un periodo piuttosto tosto della mia vita,ti dico già che non me ne frega niente dell'opionione degli altri,se ciò puor far si che io riesca a squaciare il velo di maya,i veri freni e i veri tabù me li sono imposti da me,ora che ho portato il mio ego fino a dio,presumo che sia molto difficile farlo cadere "quando mi cercherai non mi troverai"(spero che tu capisca il vero senso di queste parole),la stessa cosa sta succedendo a me. ciao ermes |
27-09-2004, 09.07.30 | #69 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 2,116
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Re: a ermes e a kannon:
Citazione:
Un mero concetto è il risultato di una elaborazione mentale che si può fare su qualsiasi cosa, anche su Dio. Una esperienza interiore reale e profonda non è un mero concetto, è un vissuto reale e rende non reale tutto il resto. Io ho visto molte cose, e conosco molte cose, ma ciò non è illusorio. Se tu parli con chi si è visto qualche "spezzone" di vita precedente, ad esempio, non ti dirà che è invenzione, ma che ciò che ha visto era reale. Ho visto gente che si è vista cose tremende, mentre altri non vedono nulla, o altro. Ma tutto questo ha dei motivi, esistono motivi precisi perchè ciò accade, bisogna conoscerli però, e visto che io li conosco per me diventa tutto logico ciò che accade. Bisogna conoscere le legi che regolano il nostro universo, che non sono solo fiiche, ma anche su altri piani. Ciao. |
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