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08-08-2004, 22.24.32 | #102 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-06-2004
Messaggi: 167
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IN GENERALE
Non confondiamo la condanna di un atto con la condanna di chi compie l'atto...Io posso condannare l'aborto, ma provare compassione, sofferenza, amore, e quant'altro verso chi ha compiuto quell' atto...
Ciao |
08-08-2004, 22.33.43 | #103 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-06-2004
Messaggi: 167
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"La gravidanza è un fatto personale. Non lo è più quando nasce un altro essere. Allora quell'essere non è più di proprietà della madre ma ne diventa la custode, la protettrice."
Detta così sembrerebbe che vuoi una legge che permetta alla madre di abortire fino a che il bambino non è nato... Allora mi chiedo...perchè è possibile farlo fino al terzo mese??? Perchè al terzo mese "quella" è vita? |
08-08-2004, 23.21.21 | #104 |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-10-2003
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Secondo me è vita fin dal primo istante, in quanto possibilità di vita.
E non penso che una donna possa scegliere di abortire a cuor leggero. Per questo si dovrebbe riuscire a rimuovere alcune cause che possono far pensare all’aborto: se ci sono problemi economici, si dovrebbero poter risolvere. Se ci sono difficoltà psicologiche, la donna potrebbe essere aiutata a superarle. Molti problemi sono risolvibili, se c’è un aiuto esterno nel momento dello smarrimento e del dolore. L’aborto spesso è una decisione presa in totale solitudine, spesso non è una scelta veramente libera. Copio alcune frasi che mi sembrano spunti interessanti di riflessione dal libro - Un clandestino a bordo – di Dacia Maraini: "Ho scoperto che stavo pensando al bambino non nato come al clandestino della nave di Conrad che viene accolto dal capitano nel suo battello …. Non si può parlare di aborto senza parlare di maternità. Sono legati l’uno all’altra come due gemelli siamesi: l’uno la faccia del sole, l’altra la faccia dell’ombra dello stesso astro rotolante nell’universo femminile. Mi sono chiesta tante volte se in un mondo costruito a misura di donna l’aborto esisterebbe affatto. Probabilmente no, perché l’aborto, sconosciuto fra gli animali, è un prodotto storico, la conseguenza dell’appropriazione da parte dei padri, della capacità di riprodursi, codificata attraverso la costruzione di norme etiche, di abitudini mentali. Il desiderio di aborto comincia lì dove comincia il benessere, dove la mortalità infantile è ridotta al minimo. L’aborto è dolore e impotenza fatta azione. E’ autoconsacrazione di una sconfitta." |
08-08-2004, 23.29.14 | #105 | |
al di là della Porta
Data registrazione: 15-02-2004
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Citazione:
Eh si una sconfitt che ci tocca tutti indistintamente. E' la vita che perde e di conseguenza noi tutti. Nicola |
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10-08-2004, 11.08.09 | #107 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
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Oggi ho riflettuto sui miei errori di mamma e sul perchè
(a mio parere) mio figlio secondogenito che è un bellissimo ragazzo di 25 anni è poco comunicativo, restio ad ogni espressione d'amore da parte mia, poco incline all'obbedienza, all'ordine e tanto altro e mi sono colpevolizzata e ho pianto perchè nonosgtante io mi sia imposta nel volere un secondo figlio evidentemente lui deve essersi sentito poco amato ed ha percepito spesso la sua presenza nel mondo e nella famiglia come superflua , soffrendo e mai manifestando il suo disagio a parole ma con azioni che per noi genitori a volte risultano inspiegabili. Ho pianto ripensando alle sue urla e ai suoi pianti di bimbo di due anni e mezzo lasciato al nido perchè la mamma doveva andare a lavorare e ho pensato che forse il suo malesserte è cominciato allora, eppure quanto lo amavo e quanto lo amo ancora, ma è così difficile dirglielo ora eppure so che lo farò perchè sarà la mia catarsi per avere ai suoi occhi preferito servire mammona e non Dio (cioè l'Amore). Come siamo imperfetti nell'Amore anche quando il figlio lo vogliamo con tutte noi stesse, lo accudiamo e crediamo di dargli tutto ciò che desidera e invece ai suoi occhi di bambino deve essere successo un disastro tanto che per anni ha temuto di essere abbandonato e se io tardavo di cinque minuti lo trovavo paonazzo e disperato . Questa mia testimonianza vuol dimostrare soltanto come sia difficile amare un figlio desiderato. Come sarà allora amare una creatura imposta da convenzioni morali o leggi che non ci sentiamo di accettare??? |
10-08-2004, 12.44.35 | #108 |
Utente bannato
Data registrazione: 17-06-2004
Messaggi: 421
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come hai notato dalla tua esperienza cara paperapersa, il vero amore non è "dare tutto ciò che il figlio desidera, o si desidera per lui", perchè forse poi ci accorgeremo anni dopo che soffre di un malessere interiore in cui forse è mancato qualcosa da parte nostra;
Come sarà allora amare una creatura "imposta" da leggi che non ci sentiamo di accettare? se racchiudiamo il nostro amore in leggi, convenzioni morali e quant'altro non sia di nostro gradimento secondo una nostra "moralità", allora sarà davvero difficile spogliarci di questo mondo illusorio e amare indifferentemente da ciò che la vita può donarci nel bene e nel male; vi sono genitori, molti, che inizialmente quando scoprono che il figlio nato è handicappato non lo accettano perchè vissuti entro questo recinto di leggi "morali" e convenzioni, in realtà così chiamate ipocritamente da noi che vorremo sempre il meglio(per noi stessi non per il nascituro); poi solo dopo, uscendo fuori da questo recinto(egoismo) ci accorgiamo che sappiamo amare, ma amare svisceratamente qualsiasi essere il Signore ci ha donato, che forse proprio per quel problema è riuscito a cambiare persone col cuore indurito e che ora sanno amare come prima non sapevano, è la loro vita diviene meravigliosa; questo perchè, sebbene inizialmente non si sentivano di "accettare", subito dopo hanno capito che, fuori da qualsiasi discorso, sapevano amare. |
11-08-2004, 15.18.27 | #109 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-06-2003
Messaggi: 401
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Caro shekespeare,
finalmente concordo con quello che hai scritto nel tuo ultimo intervento, in cui mi riconosco personalmente. Vedi che qualcosa in comune ce lo abbiamo, anche se per il resto sono in totale disaccordo con te. Riguardo l’aborto la mia opinione è la seguente. Dio ci ha dato la libertà senza alcuna restrizione e ci ha dato il potere di creare la nostra realtà, cioè la nostra vita come la desideriamo, tramite il pensiero. Ovviamente questi doni comportano anche una responsabilità che ci dobbiamo assumere per le nostre creazioni. Se quello che noi creiamo va a danno della libertà e dell’incolumità altrui, allora interviene la Giustizia divina, la legge del karma appunto (che è registrata nella nostra genetica e che ci portiamo appresso), secondo la quale se non vogliamo “…amare il nostro prossimo come noi stessi..”, prima o poi dovremo subire sulla nostra pelle quello che abbiamo causato ad altri. E’ di una semplicità unica, poiché Dio non è complicato. I dieci comandamenti non li ha dati Dio, poiché Egli non comanda nulla a nessuno, ma sono stati un’invenzione di un uomo (Mosè) il quale ha creduto di averli ricevuti da Dio, mentre in realtà gli sono stati ispirati da una qualche Entità Eterica. Tuttavia Dio lo ha consentito perché lascia ai Suoi figli la libertà di creare essi stessi le condizioni della loro evoluzione. E questo vale per tutte le cosiddette “verità rivelate” esistenti in tutte le religioni e spesso in contraddizione fra loro. Detto questo sono dell’avviso che una donna che decide di abortire è libera di farlo e non debba essere punita per questo. Sta a lei capire che abortire vuol dire sopprimere una vita, così come chi decide di uccidere qualcuno è libero di farlo, ed infatti lo fa. E’ un’esperienza come tante altre. Se chi sopprime una vita non comprende l’errore che ha commesso e magari insiste nel commetterlo, prima o poi pagherà sulla sua pelle ciò che ha inflitto ad altri, magari tramite una malattia o perché viene perseguito per legge con la galera, o addirittura la sua stessa vita verrà soppressa. La legge del karma si serve di tanti strumenti a sua disposizione, comprese le leggi umane che sottostanno ad essa. Quando uno comprende da sé l’errore commesso e cambia modo di pensare (di concepire la vita) cancella il suo karma dalla propria memoria genetica e non deve più fare quella esperienza. Purtroppo le leggi umane il più delle volte non servono a rieducare, cioè ad aiutare l’essere umano a comprendere e a superare i propri errori, ma sono state promulgate di fatto solo per punire, ottenendo il risultato opposto di fomentare l’odio verso la società. Tutte le leggi umane sono imposizioni e quindi limitazioni, più o meno estese, della liberta che Dio ha donato ai suoi figli senza restrizioni. Ciao Gianfry |
11-08-2004, 18.19.08 | #110 |
Utente bannato
Data registrazione: 17-06-2004
Messaggi: 421
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Ho parlato di amore Gianfry, non di leggi karmike;
il vero amore, quello che non ha confini e che non è egoistico come quello umano, che ricerca il meglio per gli altri chiunque essi siano, non per noi stessi. Il Signore ci ha donato questo amore e mediante il Figlio a riscoprirlo dato che lo abbiamo ben seppellito con le nostre virtù e vanità; Chi, essendo amato e conoscendo tale amore, è povero? |