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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 06-09-2007, 18.47.12   #91
spirito!libero
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Riferimento: credenti o non credenti

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“la dialettica teo-logica cristiana non è conciliativa ma antinomica”

Dunque il tuo Dio è un ente auto-contraddittorio, ma allora le sue promesse salvifiche potrebbero essere tutto e il contrartio di tutto, non so davvero a cosa possa giovare un Dio del genere che infonde incertezza assoluta sul destino umano.

Andrea
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Vecchio 06-09-2007, 20.25.17   #92
renzananda
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Riferimento: credenti o non credenti

Citazione:
Originalmente inviato da spirito!libero
Dunque il tuo Dio è un ente auto-contraddittorio, ma allora le sue promesse salvifiche potrebbero essere tutto e il contrartio di tutto, non so davvero a cosa possa giovare un Dio del genere che infonde incertezza assoluta sul destino umano.

Andrea

Pavel Florenskji, scienziato e teologo russo, che un amante delle religioni come sei non dovrebbe ignorare, afferma che la fede vive di una dialettica antinomica inaccessibile alla ragione calcolante, costitutivamente "eretica", in senso etimologico di separata e separante, incapace di con-tenere quelle determinazioni che appaiono contradditorie alla luce di un'intelligenza astratta, non alla Logica o all'intelletto speculativo di cui parlano un Eckhart o un Hegel. "Quando l'anima entra nella luce della ragione essa non sa più nulla dei contrari". Antinomia nel senso di un Dio (cristiano) come negatio negationis, auto-contraddizione di un'unità astratta per porsi dell'Uno nell'Altro come Spirito. Onnicompossibilità aperta alla possibilità della sua stessa impossibilità. Con buona pace della ricerca di facili certezze, che mai attengono alla fede, semmai ad un parascientismo ignaro dei suoi stessi presupposti.
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Vecchio 06-09-2007, 20.39.06   #93
Sandro.
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Riferimento: credenti o non credenti

Citazione:
Originalmente inviato da renzananda
Non irritarti alessio. Diciamo che al tuo quesito non è stata data la risposta che ti attendevi ed in cui "ti" attendevi. Non è stata data la conferma alla tua "fede" nell'insensatezza dei credenti, al tuo autoinganno sull'autoingannarsi dei fedeli. Le notti tranquille sono appannaggio dei credenti come te, rassicurati dalla loro fede nell'insensatezza del tutto. I giochi sono fatti e buona notte. Solo il credente non ha notti tranquille, perennemente lacerato dalla fede in un Dio che ha cura di ogni minimo frammento creaturale e la constatazione del male imperante e di una redenzione sempre differita. Semplice sarebbe - ottimo tranquillante per notti serene come le tue - rinunciare ad uno dei corni della contraddizione e rifugiarsi nel fondamentalismo da un lato o nella rassegnazione dall'altro. Ma la fides è sempre indaganda, sempre inquieta, sempre sospesa all'interrogativo abissale: "Quando il Figlio dell'Uomo tornerà, troverà ancora fede sulla terra?". Dolce notte alessiob....

Caro Alessiob, i tuoi precedenti post mi hanno trovato d'accordo, siamo sulla stessa "lunghezza d'onda". Anche la tua domanda è appropriata, e quinoxe l'ha lasciata cadere. Forse poggia su dei presupposti non da tutti condivisi, ad esempio dà per scontato il continuo e incessante progresso della ragione e della intelligenza umana. Io lo condivido, ma penso che altri potrebbero metterli in dubbio. Analizzando le tendenze in atto, anch'io penso che tra mille anni le idee, le fedi religiose saranno sempre più affievolite e minoritarie. Il buon senso vede l'erosione che hanno subito solo nell'ultimo secolo e quindi opera una proiezione su un millennio. Ma se la domanda è cosa penserebbe un credente odierno trasportato in un tale contesto, ritengo che non ne avrebbe una gran influenza, come se oggi andasse in uno stato o una regione dove sono tutti scarsamente religiosi. Cioè l'abito mentale è rigido. Non lo esperimenti anche tu tutti i giorni, gente che non cambia mai idea, neanche di fronte alla schiacciante evidenza. Poi volevo anche dire che anch'io ho spesso confrontato la religione attuale con le idee religiose dei popoli antichi. Di nuovo il buon senso mi dice che in ogni epoca le idee religiose vengono razionalizzate per essere compatibili con il reale progresso intellettuale dell'epoca. Questo viene fatto da tutti inconsapevolmente. E per mantenere la compatibilità con il pregresso, con le contraddizioni più assurde, c'è la ricetta infallibile, il simbolismo. Era tutto un simbolo ci si dice, una metafora. Ed invece se potessimo andare noi mille anni indietro vedremmo che loro credevano letteralmente a tutto. Comunque ho risposto alla tua domanda anche per un altro motivo. Pur riconoscendo la rara bravura di Renzananda, sembrano pagine di libri di filosofia, non capisco perchè se una domanda è formulata con parole tutte biunivocamente connesse con il mondo reale, perchè non rispondere allo stesso modo. O forse lo capisco fin troppo bene. Parlare una lingua in cui c'è una labile relazione tra le parole ed il mondo è sempre stato il metodo perfetto per sostenere le proprie tesi anche se sbagliate. Ciao.
Sandro. is offline  
Vecchio 06-09-2007, 23.33.43   #94
Elijah
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Riferimento: credenti o non credenti

Ho come l'impressione che state navigando senza meta, in una discussione che ha dell'assurdo. La storia è triste.

Daria chiede come vive un miscredente, che obiettivi ha, ecc., e voi discutete sul perché non ha senso essere credenti?

A mio parere, se fate e rispondete così - cioè se fate questo genere di discorsi contro gli obiettivi degli altri, le visioni degli altri, i leader o modelli che gli altri seguono -, è perché non avete molto in chiaro quale sia il vostro vero di obiettivo - parlo con voi miscredenti.
Perché? Perché non sapete nemmeno cosa volete voi stessi. Non avete alcun obiettivo. O non ne siete consapevoli. Nulla. Infatti, se voi ce l'aveste, allora ce ne parlereste, ma non lo fate. Come mai però non lo fate? Forse perché non vi siete ancora mai chiesti quali sono i vostri veri obiettivi nella vita. Beh, se è così... allora sarebbe tempo di pensarci su un pochino. Che ne dite? Tutti hanno una meta, quindi anche voi.

Insomma, al posto di parlare di quali non sono i vostri obiettivi, o i modelli che voi non seguite, i leader che voi non considerate, diteci e raccontateci un po':

Cosa volete voi?
Insomma, cosa volete raggiungere nella vita?
Cosa è importante per voi?
Dove state andando?
Come pensate di andarci?
Cosa vi serve per avere successo?
Quali sono i vostri valori guida?
Quali obiettivi volete raggiungere?
Quanto tempo ci vorrà?

E mi raccomando, niente risposte negative, come ad esempio "io non voglio questo", o "io non credo in quest'altro", oppure "a me non piace questo", ma solo risposte positive e il più concrete possibili.

In questo modo potrà essere chiaro a tutti se siete dei degni modelli da seguire o meno, se proponente una visione interessante o no, se vale la pena seguirvi nel vostro obiettivo che vi siete prefissati di raggiungere. Quanto attraenti sieti? (Con la consapevolezza che non si può decidere di essere un modello per gli altri, ma si può solo essere scelti come modello).

Più chiaro ora, cosa dovreste rispondere e dirci?

E suvvia, non fate i timidi. Fateci un po' sentire in che cosa o in chi avete fiducia, fede, speranza. (In voi stessi? Nella scienza? O cos'altro?). Parlateci delle vostre visioni. Fateci vedere se avete la stoffa da leader anche quando dovete condurre da qualche parte, e non solo quando criticate qualcuno e gli obiettivi, le visioni degli altri (troppo semplice criticare e basta, quando poi manco è stato richiesto! Assurdo. Dimostra, magari senza volerlo, solo la vostra bassezza).

Consideriamo ad esempio 5 ambiti della vita - sviluppo personale, lavoro, rapporto con gli altri, tempo libero e salute - e scriveteci 5 o 6 obiettivi che per ciascun ambito vi ponete. Possono essere obiettivi a lungo termine, a medio, come anche a breve.
Stabilite esattamente cosa vorreste nel migliore dei mondi possibili, senza limiti o remore.

Una volta risposto, credo che Daria sarà più soddisfatta, e saprà un po' meglio di prima come i miscredenti...

Citazione:
Originalmente inviato da Daria
Mi piacerebbe sapere come vive un non credente, a quale fonte attinga la forza per superare le prove della vita. Qual è il senso della loro vita, in poche parole: un non credente, nasce, cresce, si riproduce e muore. (È tutto qui?) E se è felice della sua esistenza. Con tutto il rispetto che posso, vorrei solo capire se veramente riesce a toccare una felicità che va oltre il possedere.

Non ci voleva poi così tanto, no?
Basta fare i finti tonti e parlare di cose che non centrano nulla, ponendo domande altrettanto fuori luogo.

Parlateci piuttosto di cosa voi volete, per quali obiettivi voi lottate, a quali valori guida voi vi rifate, e come volete voi raggiungere la vostra meta.

In questo modo sarà tutto più chiaro, non credete.

Ohm...

P.S.:
Ora potete pure continuare a criticare i teisti, se proprio volete e se proprio non avete nulla di meglio da fare.
Elijah is offline  
Vecchio 07-09-2007, 10.55.49   #95
z4nz4r0
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Riferimento: credenti o non credenti

Ma, dopotutto, cosa vuol dire essere non credenti?
Chi è il vero non credente? Una persona che non sa, o non si chiede mai quello che fa? Buttata lì, condannata ad esistere per caso, e per la quale ogni sforzo è vano tanto da disperdersi nel nulla… perché non riesce a immaginare verosimile continuità? Che vive d’istinto, a breve termine; senza avventurarsi un po’ più in là dei suoi cinque sensi, senza approfondire “una” morale?

Che il titolo di credente sia riservato solo a chi è omogeneizzato in una religione?
Che non esistano persone intellettualmente indipendenti con credenze autentiche?

Per me il vero non credente è l’ignorante, ovvero, qualunque religioso che abbia fede nell’ignoranza …qualunque “religioso”.

E’ forse un caso che le (poche) persone veramente rispettose che conosco non siano devote ad un’astrazione particolare (e particolarmente inconsistente, o, stringi stringi: devote all’incoerenza)?
E’ forse un caso che antropocentrismo e umana presunzione siano così profondamente connessi alla “religiosità”?
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Vecchio 07-09-2007, 11.26.18   #96
Noor
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Chi e' aperto all'Inconoscibile,non nega (o ignora) ne' afferma.
Non e' ne' credente ,ne' non-credente.
Non si professa.Punto
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Vecchio 07-09-2007, 13.36.24   #97
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Originalmente inviato da Noor
Chi e' aperto all'Inconoscibile,non nega (o ignora) ne' afferma.
Non e' ne' credente ,ne' non-credente.
Non si professa.Punto

Concordo pienamente.

Saluti
Andrea
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Vecchio 07-09-2007, 14.56.19   #98
renzananda
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Originalmente inviato da Noor
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Non si professa.Punto

Professa di non professarsi. Un'altra professione...
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Vecchio 07-09-2007, 16.06.43   #99
Noor
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Originalmente inviato da renzananda
Professa di non professarsi. Un'altra professione...


Se fosse una "presa di posizione" rigida,si'
Altrimenti ..e' solo un gioco di parole..
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Vecchio 07-09-2007, 16.08.53   #100
Heraclitus
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Originalmente inviato da renzananda
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No, niente affatto. Se io, con le mie conoscenze attuali non ho nè prove che qualcosa (una mosca sul campanile di San Marco a Venezia ad esempio) esiste nè prove che quella cosa non esiste, io dico: non so se quella cosa esiste o no. Non è una credenza, a meno che tu non chiami "credenza" ogni frase che indica uno stato mentale autoevidente (e quindi sempre vero) come "io adesso sono felice", "Io sento che questo caffè è dolce" e "io so che 1+1=2".
Heraclitus is offline  

 



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