ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
03-02-2008, 20.12.37 | #245 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
|
Riferimento: Cervello-coscienza
Citazione:
E' un discorso scientifico e non filosofico. Ripeto anche per Katerpillar Le ipotesi sono soltanto due: O dobbiamo ritenere che il nostro cervello è determinato da un caos deterministico (che per esempio determina la meteorologia), oppure dal caso indeterministico proprio della meccanica quantistica in cui il principio di indeterminazione spara la sentenza sulla possibilità di conoscere due proprietà complementari contemporaneamente. In quest'ultima scelta il <<caso>> è oggettivo. Le proprietà della materia si realizzano veramente a "caso". [a fronte del caos deterministico c'è una spiegazione computerizzabile della mente, in cui si suppone che sia un sofisticato computer e quindi dal caos avremo un ordine centralizzato, ma questo lo abbiamo largamente discusso, sostenendo come sia poco soddisfacente tale spiegazione per la mente umana] Mentre nel primo caso (scusa il bisticcio di parole e la sommarietà con cui sto dicendo tutto questo) l'evento meteorologico dipende "deterministicamente" da fattori reali [si dice, mettendola un pò sul ridere, che un battito di una farfalla in Australia potrebbe far piovere in America. Per dire che, anche se è difficile prevedere quando pioverà, questo dipenderà da un fatto causale (attenzione alle parole causale e casuale). E' vero che pioverà casualmente in America, ma esso dipende da una "causa", o da una successione di cause e concause.], nella spiegazione indeterministica l'evento non avrà cause e si verificherà a "caso" secondo le probabilità di realizzazione. Allora le conclusione: il nostro cervello, ove avesse una spiegazione deterministica, sarebbe "condizionato" da fattori casuali ma con cause reali non dipendenti dal soggetto ( per esempio da un battito d'ali di una farfalla in Australia, o da una telefonata, o da un insulto...ecc. ecc.. ) Ove il nostro cervello avesse una spiegazione indeterministica, non ci sarebbero "cause" a determinare i nostri pensieri (e nemmeno le nostre azioni) ma tutto dipenderebbe dal "caso" oggettivo!!! Se la spiegazione fosse a metà strada (come è stato visto qualche post fa, e vi invito a leggere il pdf che ho postato e a leggere attentamente la discussione almeno nelle ultime tre pagine) comunque non ci sarebbe libertà di azione(ed è questo che si cerca di spiegare ora) , salvo colpi di scena Quindi nessuna possibilità di libertà di azione, e nessuna responsabilità. ciao |
|
04-02-2008, 02.15.42 | #246 | |
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
|
Riferimento: Cervello-coscienza
Citazione:
Caro il mio Il_Dubbio, come vedi, non possiamo parlare del cervello senza parlare della memoria e non possiamo parlare della memoria senza parlare del pensiero, perché parlare del cervello in assoluto non ha senso. Allora: possiamo senzaltro affermare che il cervello si è costituito, come tutti gli altri organi, in base alle condizioni indotte, siano esse esterne che interne. Parlo di condizioni indotte interne, poiché il volume più grande della scatola cranica che l'uomo abbia mai avuto, l'ha avuto nell'età delle caverne, per poi diminuire fino all'attuale dimensione. Questo vuol dire che le condizioni indotte dall'interno modificano il nostro aspetto in base alle esigenze indotte dall'esterno. Fatta la puntualizzazione, resta chiaro che la memoria si è formata restando "annegata" nel mare della casualità, per cui tutto quello che vi è registrato in essa si è formato nella casualità; ma questo non impedisce che in essa possano essere registrati dei dati, che noi abbiamo voluto, ma sempre formatisi in una memoria che, a sua volta, si è formata casualmente (scusate il bisticcio di parole ma era necessario). Quindi i pensieri si formano in base alle informazioni che abbiamo raccolte: casualmente o volutamente, perché se io vado "esplicitamente" in biblioteca a cercare un determminato volume e lo leggo, ho fatto una azione consapevole, immagazzinando nella memoria quello che io volevo che si immagazzinasse. Come dobbiamo valutarlo questo fatto? Per concludere, ai tempi nostri, il pensiero recepisce dalla memoria sia fattori deterministici che indeterministici, con i risultati che vediamo. Quindi, parlare di libertà o meno del nostro pensiero, non riesco a comprenderlo. Saluti. Giancarlo. |
|
04-02-2008, 09.51.01 | #247 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
|
Riferimento: Cervello-coscienza
Citazione:
Capisco che non è molto semplice, c'è bisogno di un pò di lavoro celebrale e di astrazione. Anch'io molto tempo fa ci ho messo un pò per comprendere quale era il problema. Ti consiglio di leggere l'ultimo pdf che ho dato da leggere perché spiega abbastanza bene i problemi riguardanti la libertà (poi ne da una spiegazione olistica, ma quella non ci interessa perché, come dicono gli stessi autori non risolve il problema della libertà). Fai questa astrazione: immagina di avere 4 strade percorribli. tu sei nel punto A e devi arrivare nel punto A1 e puoi prendere: la strada b, strada c, strada d o la strada e tu conosci bene sia la strada b, sia la c che la d non conosci quella <<e>> Hai molta fretta di arrivare nel punto A1 (quindi oltrepassare queste strade); ti arriva una intuizione che la strada "e" sia più breve di quelle che gia conosci. Un'intuizione è qualcosa che arriva al nostro cervello senza una logica dimostrabile. Può essere come dici tu proveniente da la memorizzazione di chissà quali visione topografiche della città, che però non ricordi perfettamente. In quel momento sai che se prendi le strade alternative (che tu conosci perfettamente) arriverai con un leggero ritardo ma arriverai sicuramente, hai però l'alternativa di imboccare la strada che non conosci ma che intuitivamente potrebbe essere quella piu breve, però potrebbe portare in un vicolo ceco. Come fare a scegliere? Chi deve scegliere? Logicamente io sceglierei la via che conosco. Sarebbe da pazzi scegliere la via che non conosco. Ma liberamente uno potrebbe scegliere di seguire l'intuizione e ritrovarsi a percorrere la strada veramente piu breve a discapito di tutte le logiche di questo mondo, l'intuizione ha portato un beneficio. Ma il problema è capire chi sceglie? Se sceglie il cervello per noi oppure siamo noi i <<responsabili>> (perchè siamo liberi) di fare o meno questa scelta insensata. Ma nel momento in cui tu dicessi che siamo noi, devi specificare scientificamente chi è quel "noi" (o quell'io) che sta scegliendo. Se tu dicessi invece che è il cervello, <<noi>> non possiamo scegliere, ma tutto è dovuto alla pura casualità. ciao |
|
04-02-2008, 11.47.33 | #248 | |
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
|
Riferimento: Cervello-coscienza
Il_Dubbio
Citazione:
Rivedi un'attimo la situazione con una identità "unica", allora saremo tutti d'accordo che le decisioni le prende il cervelo, come il cuore pompa il sangue, il fegato lo filtra e tutto il resto ecc. Fammi sapere. Saluti. Giancarlo. |
|
04-02-2008, 16.23.32 | #249 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
|
Riferimento: Cervello-coscienza
Citazione:
E chi è il possessore di quel cervello? Tu dimentichi una cosa importante: che se quel cervello si trovasse casualmente a pensare di commettere un omicidio non avrebbe scelta e commetterebbe l'omicidio. La scelta non sta nella memoria o nel pensiero, sta se attuare A o attuare B. Se la configurazione celebrale fosse A in un tempo T non avrebbe scelta se attuare o meno B, deve attuare A perché la sua configurazione è A e non è B. Nessuna scelta, nessuna responsabilità e nessun libero arbitrio. Ripeto, hai letto il pdf? ciao |
|
04-02-2008, 19.33.49 | #250 | ||
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
|
Riferimento: Cervello-coscienza
katerpillar
Citazione:
Citazione:
Per quanto riguarda il mio è mio, per altri non sò. Saluti. Giancarlo. |
||