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27-06-2014, 13.19.58 | #82 | |
Utente bannato
Data registrazione: 23-06-2014
Messaggi: 147
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Riferimento: che senso ha ?
Citazione:
L'universo non ha alcun significato in sé ed è indifferenziato. Tu, organismo biologico, isoli, in base alla TUA biologia, degli "eventi" ai quali conferisci, TU, dei significati. Il relativismo non c'entra assolutamente nulla. C'entra l'"alternativismo costruttivo". Non tutti i significati e non tutte le tue costruzioni, FUNZIONANO. Lo si vede bene nella filogenesi, nell'ontogenesi e nell'evoluzione delle specie. Lo si vede bene nelle malattie psichiatriche. TU non puoi uscire dalla TUA biologia, dalla tua struttura e dalla tua organizzazione. Tutto quello che osservi, pensi, produci, è VINCOLATO dal tuo punto di osservazione e dalla TUA struttura biologica, dall'organizzazione del TUO sistema nervoso. FMJ |
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27-06-2014, 13.43.32 | #83 | |
Utente bannato
Data registrazione: 23-06-2014
Messaggi: 147
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Riferimento: che senso ha ?
Citazione:
La "perfezione"? Un costrutto umano? Quindi, la "vita", iniziata ben prima della comparsa, recente, dell'uomo, ragionava già secondo costrutti "umani"? Singolare, davvero. Curiosissimo, direi. Persino il costrutto di "vita" è assai incerto, come ogni buon biologo sa... figuriamoci quello di "perfezione"... perfezione di che? Di cosa? Quale "perfezione"? In relazione a chi, a cosa... FMJ |
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27-06-2014, 19.41.28 | #84 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
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Riferimento: che senso ha ?
** scritto da FMJ:
Citazione:
Come organismo biologico isolo in base alla mia biologia dei concetti (non gli eventi, poiché alcuni sono fuori dal nostro controllo), ma come essere in possesso di una coscienza le mie scelte vanno oltre i significati mancanti e limitati alla biologia, scelte che sì danno un senso alla mia vita: l'amore (senso per tutti). Citazione:
Vincolato, ma chi decide è la mia anima, in virtù del senso oggettivo ed universale dell'esistenza: l'amore (senso per tutti). Citazione:
E come può essere costruttiva questa alternativa se è fondata sul nulla? Quindi sì che c'entra il relativismo, perché se non c'è un senso per tutti (io dico e credo che sia l'amore), tutto è permesso, tutto è relativo. Citazione:
Come non posso uscire?...io evado quotidianamente costruendo sull'empatia, nel beneficio collettivo, per la carità. L'evoluzione della specie ha un fondamento unico ed oggettivo: o è data per Caso o l'ha voluta Dio, quindi già non siamo più nel campo del relativismo, ma della Fede, e quindi anche tu (se desideri) ne puoi uscire (come insegna la storia). Pace&Bene |
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30-06-2014, 10.35.52 | #85 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: che senso ha ?
Duc ha scritto:
Citazione:
Il criterio è edonistico, anche se spesso non siamo in grado di giustificare le scelte. Duc ha scritto: Citazione:
Questa è una tua supposizione basata sul pregiudizio. Dare un senso alla propria vita significa valutare la propria esistenza. Nessuno può capire il valore dell’esistenza come la madre e il padre che vedono nascere la loro creatura. La vita di un figlio è, o dovrebbe essere, la sintesi dell’amore di coppia. Duc ha scritto: Citazione:
Finora in modo filosofico poni domande ma non hai manifestato la tua concezione sul senso della vita. Puoi dirci qual è ? Sono anche curioso di sapere qual è il tuo livello di religiosità. Nel post 84 citi anche l’anima e mi fai pensare che sei un atanatologo. |
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30-06-2014, 19.53.27 | #86 | |||||
Ospite abituale
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Riferimento: che senso ha ?
** scritto da altamarea:
Citazione:
Ammiro la tua sincerità, anche se perniciosa, ma credo non possa essere presa in considerazione oggettivamente. Infatti se il criterio per scegliere è il piacere immediato e attuale: tutto è permesso, quindi bisognerebbe eliminare i codici civili e le nomenclature sociali. Citazione:
No, questa è un'affermazione in risposta al fatto che se il prof. Boncinelli non sa dove si fonda l'amore (domanda che si pongono tutti!), neanche puo' rispondere "ti amo" (perché sarebbe privo di ogni fondamento). Mi dispiace ma non c'è pregiudizio, solo riflessione logica ed esperienza. Citazione:
???? Citazione:
Quindi chi non genera figli è meglio che s'ammazzi, poiché non comprenderà il valore dell'esistenza?!?! E quel padre o madre che dopo aver visto nascere la propria creatura la uccide, che ha capito del valore dell'esistenza? La vita di un figlio non è semplicemente la sintesi dell'amore di coppia, ma l'effetto di un progetto al di sopra delle nostre capacità per essere compreso e svelato, e una delle tante ragioni per sperimentare l'unico senso della vita: donarla. Citazione:
Credo in Gesù Cristo e nella Chiesa Cattolica Romana Apostolica da lui lasciataci materialmente. Quindi, beata o dannata, nell'eternità dell'anima, e nel senso della vita che Lui ci propone a seguire e che è universalmente accessibile a chi desidera: donare la propria vita per gli altri. Pace&Bene Ultima modifica di Duc in altum! : 01-07-2014 alle ore 00.11.28. |
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01-07-2014, 09.08.09 | #87 | |
Ospite abituale
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Riferimento: che senso ha ?
Duc, sto pensando se dal punto di vista religioso tra un credente ed un non credente sia possibile condividere il senso della vita, darle lo stesso significato.
Tu sei un fervente cristiano io un non credente. Il tuo aldilà non è il mio aldilà. Il tuo fantastico mondo ultraterreno si scontra con la mia visione del nulla dopo la morte. Ti ripeto la domanda: cos’è per te il senso della vita ? Tu dici: Citazione:
Ti assicurò che il prof. Boncinelli sa cos’è l’amore, perché alcune volte ho parlato con lui in occasione della presentazione dei suoi libri. Ti chiedi cosa sia l’amore ma non palesi qual è il tuo concetto di amore. Per evitare la polisemia della parola amore gli antichi Greci utilizzavano differenti termini per esprimere il diverso modo di amare. La scelta della parola dipendeva dal contesto. L’amore può essere Eros, Anteros, Pothòs, philia, agàpe, storgé, thelema. Se ti va possiamo ampliare il dialogo sul tema dell’amore iniziando un altro topic. |
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01-07-2014, 09.45.15 | #88 |
Ospite abituale
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Riferimento: che senso ha ?
E’dai primordi che la specie umana si pone le domande sul senso della vita e sulla creazione del mondo. Nei secoli alcuni filosofi e le religioni hanno offerto delle risposte diversificate, come le religioni abramitiche.
Ovviamente le risposte non avevano scientificità ed erano condizionate dall’ambiente socioeconomico e culturale in cui venivano elaborate. Un esempio: la Genesi è un testo religioso che offre risposte mitiche sull’universo e sulla creazione dell’umanità. Nel mondo contemporaneo molti credenti, i cosiddetti “creazionisti”, sono convinti che ciò che dice la Genesi sia vero, che tutto sia stato creato da Dio, e respingono le tesi scientifiche presentate dagli evoluzionisti, pur sapendo che l’Antico Testamento è il risultato di selezione di testi e di rielaborazioni effettuate dagli antichi rabbini ebrei, ispirati da Dio... Eppure l’origine “scimmiesca” dell’umanità è confermata dall’analisi del DNA: il nostro e quello di un tipo di scimpanzé sono sovrapponibili per più del 98 per cento. L’ipotesi che l’uomo discendesse dalla scimmia suscitò scandalo già all’epoca di Darwin. Gli individui hanno bisogno di credere nel trascendentale, nel paradiso come luogo di consolazione, nel Dio giustiziere. La Chiesa cattolica, con sofferenza, sta cercando la convivenza con l’evoluzionismo. Accetta le spiegazioni scientifiche sull’universo e sulla nascita dell’uomo, sapendo però che nessuno potrà mai dare spiegazioni sicure sull’origine. Tale incertezza permette alla Chiesa di sopravvivere con la credenza in un Dio creatore. Nel 1950 papa Pio XII con l’enciclica “Humani Generis”, metteva sullo stesso piano creazionismo ed evoluzionismo, pur criticando l’evoluzionismo, e ribadiva l’esistenza storica di Adamo, il suo ruolo di progenitore e di propagatore del peccato originale, un peccato che considero una sciocchezza ed una perdita di tempo e di studi da parte dei teologi. Nel 1992 il pontefice Giovanni Paolo II emanò il nuovo catechismo della Chiesa cattolica, nel quale ribadisce che la creazione fu voluta da Dio per destinarla all’uomo. Da un papa non ci si può attendere una risposta diversa. |
01-07-2014, 12.47.52 | #89 | |
Ospite abituale
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Riferimento: che senso ha ?
** scritto da altamarea:
Citazione:
Partiamo dal presupposto che non esiste un non credente, il cosiddetto "ateo", poiché ognuno crede, obbligatoriamente, in Qualcosa (qualunque essa sia). Quindi la tua riflessione diventa: se è possibile che due individui con due credi differenti possano dare e condividere lo stesso significato al senso della vita. La mia risposta personale è no, perché è proprio l'origine su cui si fonda il credo soggettivo che indica il senso della vita illusoriamente oggettivo. Ergo se l'origine è differente, differente è e sarà il fine conseguito e conferito. Tuttavia credo che il desiderio inconscio, l'anelito misterioso, che ci spinge, universalmente, alla ricerca della serenità materiale, dell'allegria sincera e della pace nel cuore, sì sia lo stesso. Il problema nasce quando si cerca di colmare e soddisfare questo vuoto con l'Io, con l'Ego, invece del Noi o per l'altro. Pace&Bene |
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01-07-2014, 18.18.29 | #90 |
Nuovo ospite
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Riferimento: che senso ha ?
Buonasera cara amica! Mi permetto, nel contempo scusandomi, di rivolgermi a te con un pizzico di confidenza che per me risulta in questo momento del tutto istintiva. Mi sono da poco iscritta al forum e cominciando a curiosare sono capitata nel tuo post; leggendolo mi sono sentita in qualche modo rincuorata di non essere poi così sola in questa landa di infiniti, malinconici e deprimenti pensieri.
Ne faccio più o meno di identici, mi sento ogni giorno più inadeguata del precedente nella tediosa quotidianità, mi rapiscono senza preavviso così molteplici e così contrastanti sentimenti che quasi rimango stupita dall'inerzia della mia persona nell'affrontarli. Credo di essere perfettamente al corrente dell'oscura fonte (o meglio: delle oscure fonti) del mio senso di inadeguatezza e te ne farò partecipe, sperando che la cosa ti possa interessare e chissà, magari aiutare. Il fatto che io mi ponga ogni giorno miliardi di domande in qualsiasi ambito è una virtù che io stessa proclamo tale a costo di peccare di superbia; sono severamente convinta che porsi tante domande sia davvero l'esplicazione dell'essere umano inteso come tale. Questo virtuosissimo meccanismo mi ha però condotta in un opprimente circolo vizioso. Il fatto che ogni domanda sia lecita non vuol dire necessariamente che anche le risposte che ci si danno siano altrettanto vere. In dialetto marchigiano, nonchè il mio volgarissimo dialetto , il concetto sopra esposto prenderebbe il nome di "pippe mentali", che con più eleganza definiremmo paranoie. Il fatto che io abbia accettato, malgrado gli effetti collaterali di un'eccessiva riflessione nella vita quotidiana, di essere una testa gravida di domande e curiosità mi ha portata, con una piccola spinta d'accelerazione provocata dal mio notevole ego (uno dei miei più grandi difetti), a credere che anche le risposte contemplate dalla mia stessa mente fossero assolutamente vere tradendo il principio stesso per cui mi ero inizialmente posta la domanda... chi mai si farebbe una domanda con la sicurezza dell'assoluta veridicità della risposta che successivamente si darà? Un pazzo dico io... ma lo dico con il senno di poi...
conclusione:se mi faccio troppe domande e sono troppo sicura delle risposte, sarò chiusa ad ogni altra manifestazione della verità....ed inizierò ad odiare chi per esempio di domande non se ne pone....scordando che anche quello è un punto di vista valido e relativamente vero. fammi sapere che ne pensi! |