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 Riflessioni sul Senso della Vita - Commenti sugli articoli della omonima rubrica presente su WWW.RIFLESSIONI.IT - Indice articoli rubrica


Vecchio 09-07-2014, 09.05.12   #111
Duc in altum!
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Riferimento: che senso ha ?

** scritto da FMJ:

Citazione:
Il Big Bang, secondo te, giace sullo stesso piano fenomenico di Dio? Il Big Bang e Dio, hanno le stesse conseguenze e producono le stesse anticipazioni?

Non hanno niente in comune, ma una delle due è Verità Assoluta: o la vita si è creata per volontà o per accidente (almeno per chi è onesto intellettualmente). Ma questo non è il punto.
Il fatto importante è che tu, così come chiunque altro, ti piaccia o meno, volente o incosciente, fondi le tue costruzioni, le tue anticipazioni, su una delle due, tutto il resto è noia o attesa del verdetto.
Io non sono qui per spiegare o promulgare le conseguenze che producono, ma semplicemente a sostenere la tesi che all'origine di ogni qualsivoglia costruzione c'è obbligatoriamente un atto di fede verso il Mistero.



Citazione:
Tutte le costruzioni sono permesse. Poi, alcune funzionano meglio di altre, altre, non funzionano proprio. Le costruzioni, le giudichiamo dalle conseguenze e dalle capacità anticipatorie.

Le giudichiamo?!?! ...e chi siamo per giudicarle? ...in base a quale supposta Verità Assoluta potresti dichiarare che una funziona meglio dell'altra? ...il Big Bang? ...Dio? ...la tua?




Citazione:
Citazione:
Io ho la mia verità assoluta originale negli extraterrestri provenienti da un universo parallelo in 14 dimensioni. Sono venuti sulla terra e noi, discendiamo da loro. La mia, vale meno della tua?
Citazione:
Appunto. In principio fu l'extraterrestre. Alla fine, la verità salterà fuori: discendiamo da extraterrestri che vivono in un universo parallelo a 14 dimensioni e che hanno edificato il nostro universo per permetterci di viverci.

No, non vale meno della mia, anzi, potrà essere anche quella vera in assoluto e il mio Gesù Cristo sia una bufala (ed io ho sprecato la mia esistenza); ma è grazie alla Fede che credi in essa, è grazie alla fede cieca nel Mistero degli extratterstri dell'universo parallelo a 14 dimensioni, che anticipi ed edifichi la tua vita, e non alla tua costruzione logica o certezza comprovata in laboratorio.
E' questo che tento di spiegarti da un po' di discussioni.


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** In giro c'è un analfabetismo dell'anima che nessun diploma può curare.





Pace&Bene
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Vecchio 07-12-2014, 19.19.10   #112
Ramanto
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Citazione:
Originalmente inviato da solechemuore
Cari amici, sono nuova e per me sarebbe bellissimo poter dialogare con persone che come me si pongono continuamente domande sul senso della vita.
I miei dubbi sull’esistenza sono tali da rendere la mia stessa vita un vero inferno. Mi piace pensare che io sia nata nel posto sbagliato e nel tempo sbagliato. Osservo le persone che mi camminano attorno e mi sento un aliena. Ogni cosa attorno a me assume contorni sfumati, vivo in un mondo ovattato dove apparentemente parlo la stessa lingua ma in realtà le parole non sono altro che suoni e rumori che alimentano la mia sensazione di non appartenenza.
Quando a volte espongo i miei pensieri, le persone con cui parlo, mi guardano come se fossi impazzita, sorridono e spesso mi danno risposte senza senso o ridicole.
Mi sarebbe piaciuto essere un essere semplice senza nessuna conoscenza che vive per il suo lavoro e che non si contorce la mente con mille e più pensieri che si accavallano fra di loro fino a farmi impazzire.
Mi chiedo continuamente che senso abbia alzarsi la mattina, andare al lavoro, tornare a casa la sera, e andare a dormire. Perché? Per mangiare e poi? Non capisco. Tutto questo esce fuori dal mio livello di comprensione. Cosi ho fatto un ragionamento. Quando DIO parlò con Adamo ed Eva, gli disse che se avessero osato cogliere un frutto da quell’albero sarebbero morti. Come tutti sappiamo disobbedirono e Dio li cacciò sulla terra.. a questo punto le sue parole sono state chiare. Morirete. Quindi la soluzione sta nel fatto che noi qua sulla terra siamo tutti morti. Una punizione che dura da migliaia di anni. La sofferenza, il dolore, e poi la morte. E se la morte stessa non fosse che la fine della pena. L’aver scontato la nostra condanna, e rinascere … perché io non trovo nessun senso nelle cose che faccio ogni giorno. Mi alzo la mattina e so come sarà esattamente la mia giornata. A cosa servo? Fossi un medico senza frontiere, un volontario che si prodiga per il prossimo, forse la mia vita avrebbe un senso, forse davvero allora starei scontando la mia pena. Si col sacrificio rinunciando a noi stessi. Per gli altri.
A volte sento persone che indicano l’amore come il senso della vita. Poi vedo persone che si fidanzano, che creano un illusione di coppia, di famiglia, le vedo sgretolarsi, tradirsi, ingannarsi, mentirsi.. ma allora l’amore non era amore vero, puro.. mi dicono che sono una romantica e che credo nelle fiabe.
No. Credo che l’amore vero quello che ti prende l’anima nessuno ha volontà di crearlo. All’inizio di un rapporto di coppia sembra che ci si possa avvicinare all’amore vero, quando nel nostro sangue circola quel succo vitale che ci porta a credere di essere felici, quando la parola “ per sempre “ risuona costantemente nella nostra mente.. ma poi accade qualcosa.. si, come sostiene De Carlo, nel suo Arco d’amore, qualcosa finisce.. l’attaccamento lentamente si consuma.. e svanisce.. ogni cosa.. ogni sentimento.. ci si trova a brancolare nel buio.. chi è ancora nella fase “ per sempre” non capisce.. si chiede come mai quella persona che prima viveva per te e solo per te, adesso quasi non ti vede.. il suo sorriso non è più acceso come prima.. le sue braccia non sono più protese verso te.. e allora capisci che non è l’amore il senso della vita. Non è l’amore il senso della felicità.
Forse credi che un figlio potrebbe essere il senso delle cose. In parte lo è ma un figlio è u’altra vita, a parte i primi anni, dove dipende completamente da te, poi si allontana, giustamente compie la sua vita. E tu devi starne fuori per non sconvolgere gli equilibri che il nostro universo ha imposto.
E allora, dopo aver vissuto queste esperienze che non hanno fatto altro che moltiplicare i pensieri che ogni secondo si sovrappongono nella tua testa fino a farla esplodere, ti ritrovi ad alzarti la mattina per andare al lavoro. E ti chiedi ancora una volta che senso ha tutto questo?
Credo semplicemente che il senso della vita sta nel sentire tutto ciò che essa riserva.......
Ramanto is offline  
Vecchio 27-12-2014, 01.16.14   #113
LILLO39
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Citazione:
Originalmente inviato da sebastianb
La risposta di Pilato era ( o sarebbe stata ) una domanda di quanto " avrebbe " detto il Gesu' storico ( Gv. 18,37 : .... sono nato e venuto in questo mondo per rendere testimonianza alla verita').
Pilato non comprese il senso .. da qui quella fatidica domanda - che poi è la vera questione = che cosa è infatti la " Verita' " .??

Per i credenti la verita' E' l' Incarnazione della Parola divina che si è manifestata / rivelata nella figura del Gesu' terreno. Da qui è maturato, nel IV secolo a Nicea ( 325 ), il dogma della consustanzialita' ( ovvero stessa essenza - medesima sostanza con il Dio biblico ) - Dogma che verra' poi " implementato " a Costantinopoli ( 381 ) con il dogma della Trinita' ( ovvero l' aggiunta di un' altra figura / persona . . anch'essa divina e consustanziale con il Dio della Genesi e il Messia / Cristo Gesu' di Nazaret).
Ovviamente questo dogma è Verita' ( assoluta ) per i credenti cristiani ( ma non tutti .. ) ma decisamente rifiutato dagli " altri " monoteisti ( ebrei e musulmani ) che - anzi - la considerano blasfema.

Ora che cosa si intende per " verita' " ??
Se sei interessata all' argomento ... ti potrei dare la " visione " dei cristiani ( versione cattolica ) . Sono studi che feci quando ero in seminario.... ( che per fortuna .. lasciai per un opportuno " ravvedimento ) -
Tuttavia la parte " teorica " la ricordo ancora. La questione riguarda la diversita' tra Verita' ( v maiuscola ) e Bonta' / Bene. - Tutta la questione riguarda ovviamente è il loro punto di vista quindi valido " solamente " per loro.

Condivido pienamente con la massima che hai citato di Jalal al Din Rumi.... anche se in passato ( come tu ben sai ) ... proprio in nome della Verita' ( ?? ) nel passato sono state compiute le piu' atroci nefandezze - - ciaoooooo



Il criterio comune indica con il termine “verità” la rispondenza piena e assoluta con la realtà effettiva, ciò che una caratteristica oggettiva. Infine dobbiamo, innanzi tutto, distinguere tra verità scientifiche o scienze esatte - dimostrate e sperimentate secondo il metodo rigoroso di galileo, (matematica, fisica, chimica, ecc.) - e dogmi che devono essere accettati come veri per fede (credenze religiose con riti, ideologie, ecc.) che si contrappongono a giudizi personali, quindi di parte. In ogni caso, nei vari giudizi, si rispecchiano sempre i limiti umani e le sue contraddizioni circoscritte da tempi e luoghi. Tale criterio è confermato dai mutati criteri storici rispondenti a circostanze e personaggi (come, ad esempio, Nerone, Lucrezia Borgia, e altri ancora che sono stati diversamente giudicati, in varie epoche, secondo valutazioni e cambiamenti mutevoli, quindi dopo errori politici e religiosi, vari revisionismi e rettifiche).
Anche le scienze e le religioni, visti i riultati degli esiti storici soggetti all’uso umano, non offrono garanzie di certezze e verità assolute, ma solo soggettive e relative. Pensiamo all’uso militare del nucleare, agli orrori delle sperimentazioni farmacologiche inadeguate, ai rischi delle modificazioni genetiche. E chi più ne ha, più ne metta. Quindi, forse alle varie scienze non compete sempre esprimersi in termini di verità assoluta nella dimensione umana soggetta a continuo divenire.
Attraverso manifestazioni ideologiche e fideistiche - immutabili nella loro essenzialità dogmatica - ai mutamenti dell’essere umano, circoscritto da tempi e luoghi, anche le religioni da lui create e gestite da uomini imperfetti hanno subito modifice corrispondenti all’attualità nel contesto storico in cui sono inserite. Conclusione sulle verità che l’uomo può raggiungere: Più che certezze e verità assolute dobbiamo parlare di giudizi soggettivi, circoscritti e condizionati da tempi e luoghi.
LILLO39 is offline  
Vecchio 04-06-2015, 14.19.28   #114
Antonino
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Riferimento: che senso ha ?

Citazione:
Originalmente inviato da LILLO39
Il criterio comune indica con il termine “verità” la rispondenza piena e assoluta con la realtà effettiva, ciò che una caratteristica oggettiva. Infine dobbiamo, innanzi tutto, distinguere tra verità scientifiche o scienze esatte - dimostrate e sperimentate secondo il metodo rigoroso di galileo, (matematica, fisica, chimica, ecc.) - e dogmi che devono essere accettati come veri per fede (credenze religiose con riti, ideologie, ecc.) che si contrappongono a giudizi personali, quindi di parte. In ogni caso, nei vari giudizi, si rispecchiano sempre i limiti umani e wle sue contraddizioni circoscritte da tempi e luoghi. Tale criterio è confermato dai mutati criteri storici rispondenti a circostanze e personaggi (come, ad esempio, Nerone, Lucrezia Borgia, e altri ancora che sono stati diversamente giudicati, in varie epoche, secondo valutazioni e cambiamenti mutevoli, quindi dopo errori politici e religiosi, vari revisionismi e rettifiche).
Anche le scienze e le religioni, visti i riultati degli esiti storici soggetti all’uso umano, non offrono garanzie di certezze e verità assolute, ma solo soggettive e relative. Pensiamo all’uso militare del nucleare, agli orrori delle sperimentazioni farmacologiche inadeguate, ai rischi delle modificazioni genetiche. E chi più ne ha, più ne metta. Quindi, forse alle varie scienze non compete sempre esprimersi in termini di verità assoluta nella dimensione umana soggetta a continuo divenire.
Attraverso manifestazioni ideologiche e fideistiche - immutabili nella loro essenzialità dogmatica - ai mutamenti dell’essere umano, circoscritto da tempi e luoghi, anche le religioni da lui create e gestite da uomini imperfetti hanno subito modifice corrispondenti all’attualità nel contesto storico in cui sono inserite. Conclusione sulle verità che l’uomo può raggiungere: Più che certezze e verità assolute dobbiamo parlare di giudizi soggettivi, circoscritti e condizionati da tempi e luoghi.

Non sono un filosofo, ma credo che il senso della vita stia proprio nella vita stessa, ed inizi e finisca con essa. E chiunque cerchi di darne un senso attraverso la fede in una esistenza ultraterrena, non fa altro che negarne l'essenza: non ci sarebbe vita senza morte, e negare la morte significa negare la vita stessa.
Poi il senso lo deve dare ognuno di noi, realizzando se stesso ( e cioè le proprie istanze vitali) in quello che Jung ha definito " processo di individuazione", la cui mancanza porta alla depressione, che non é altro secondo me che la sofferenza dovuta alla mancanza di senso.
Antonino is offline  
Vecchio 05-06-2015, 19.09.49   #115
Duc in altum!
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** scritto da Antonino:

Citazione:
Non sono un filosofo, ma credo che il senso della vita stia proprio nella vita stessa, ed inizi e finisca con essa

Non sarai filosofo, ma ministro di un culto, infatti questo è un dogma, e quindi hai appena creato una religione.


Citazione:
E chiunque cerchi di darne un senso attraverso la fede in una esistenza ultraterrena, non fa altro che negarne l'essenza: non ci sarebbe vita senza morte, e negare la morte significa negare la vita stessa.

E perché per credere che dopo la morte non ci sia più vita non ci vuole fede??!!!


Citazione:
Poi il senso lo deve dare ognuno di noi, realizzando se stesso ( e cioè le proprie istanze vitali) in quello che Jung ha definito " processo di individuazione", la cui mancanza porta alla depressione, che non é altro secondo me che la sofferenza dovuta alla mancanza di senso.

Quindi secondo questa teoria Hitler e Riina sarebbero giustificati per le loro azioni, giacché per non cadere in depressione e seguire il senso che loro hanno dato alla vita e realizzare sé stessi hanno fatto quel che hanno fatto.


Pace&Bene
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Vecchio 18-07-2015, 03.32.06   #116
iano
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Ciao sole che risorge,domani.
Siamo animali sociali,ma a volte succede che il gregge ci stia stretto,magari solo a causa di accidentali percorsi di vita.
Si acquisisce così un punto di vista diverso,appunto "eccentrico".
Credo che la soluzione stia in un atto di amore che ti consenta di rientrare nel gregge,accettandolo per quel che è,ma senza la necessità di officiare tutti i riti del gregge.
Fai in modo che la tua eccentricità diventi una risorsa per il gregge.
Ma fai anche in modo che il gregge non diventi tutta la tua vita.
Forse la libertà è una illusione,ma tu hai acquisto dei gradi di libertà che nel gregge possono solo sognarseli.
Alla fine il vero atto di amore sarà sopportare la loro invidia.
Non dico che abbiamo così stabilito quale sia il senso della vita,ma forse non occorre che ci sia un senso unico per poter fare un percorso Insieme.
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Vecchio 03-08-2015, 11.56.03   #117
memento
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Domanda da un milione di euro. Per me,il senso della vita è la morte;so che sembra un paradosso ma in fondo è l'unica cosa che ci accomuna tutti,il destino certo di dover morire un giorno(magari nel sonno ). Il presagio lo sentiamo tutti,perché in fondo niente e nessuno può dirsi eterno. E poi la morte non è il principale motore del ciclo naturale? Quando Nietzsche diceva che stiamo idolatrando un cadavere (Dio),intendeva proprio che ogni senso assoluto che diamo alla vita rappresenta la morte. In fondo cerchiamo il senso della vita per poter smettere di soffrire,di pensare e di fare altre esperienze,insomma di vivere.
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Vecchio 15-08-2015, 21.29.16   #118
Andrea555
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Citazione:
Originalmente inviato da solechemuore
Cari amici, sono nuova e per me sarebbe bellissimo poter dialogare con persone che come me si pongono continuamente domande sul senso della vita.
I miei dubbi sull’esistenza sono tali da rendere la mia stessa vita un vero inferno. Mi piace pensare che io sia nata nel posto sbagliato e nel tempo sbagliato. Osservo le persone che mi camminano attorno e mi sento un aliena. Ogni cosa attorno a me assume contorni sfumati, vivo in un mondo ovattato dove apparentemente parlo la stessa lingua ma in realtà le parole non sono altro che suoni e rumori che alimentano la mia sensazione di non appartenenza.
Quando a volte espongo i miei pensieri, le persone con cui parlo, mi guardano come se fossi impazzita, sorridono e spesso mi danno risposte senza senso o ridicole.
Mi sarebbe piaciuto essere un essere semplice senza nessuna conoscenza che vive per il suo lavoro e che non si contorce la mente con mille e più pensieri che si accavallano fra di loro fino a farmi impazzire.
Mi chiedo continuamente che senso abbia alzarsi la mattina, andare al lavoro, tornare a casa la sera, e andare a dormire. Perché? Per mangiare e poi? Non capisco. Tutto questo esce fuori dal mio livello di comprensione. Cosi ho fatto un ragionamento. Quando DIO parlò con Adamo ed Eva, gli disse che se avessero osato cogliere un frutto da quell’albero sarebbero morti. Come tutti sappiamo disobbedirono e Dio li cacciò sulla terra.. a questo punto le sue parole sono state chiare. Morirete. Quindi la soluzione sta nel fatto che noi qua sulla terra siamo tutti morti. Una punizione che dura da migliaia di anni. La sofferenza, il dolore, e poi la morte. E se la morte stessa non fosse che la fine della pena. L’aver scontato la nostra condanna, e rinascere … perché io non trovo nessun senso nelle cose che faccio ogni giorno. Mi alzo la mattina e so come sarà esattamente la mia giornata. A cosa servo? Fossi un medico senza frontiere, un volontario che si prodiga per il prossimo, forse la mia vita avrebbe un senso, forse davvero allora starei scontando la mia pena. Si col sacrificio rinunciando a noi stessi. Per gli altri.
A volte sento persone che indicano l’amore come il senso della vita. Poi vedo persone che si fidanzano, che creano un illusione di coppia, di famiglia, le vedo sgretolarsi, tradirsi, ingannarsi, mentirsi.. ma allora l’amore non era amore vero, puro.. mi dicono che sono una romantica e che credo nelle fiabe.
No. Credo che l’amore vero quello che ti prende l’anima nessuno ha volontà di crearlo. All’inizio di un rapporto di coppia sembra che ci si possa avvicinare all’amore vero, quando nel nostro sangue circola quel succo vitale che ci porta a credere di essere felici, quando la parola “ per sempre “ risuona costantemente nella nostra mente.. ma poi accade qualcosa.. si, come sostiene De Carlo, nel suo Arco d’amore, qualcosa finisce.. l’attaccamento lentamente si consuma.. e svanisce.. ogni cosa.. ogni sentimento.. ci si trova a brancolare nel buio.. chi è ancora nella fase “ per sempre” non capisce.. si chiede come mai quella persona che prima viveva per te e solo per te, adesso quasi non ti vede.. il suo sorriso non è più acceso come prima.. le sue braccia non sono più protese verso te.. e allora capisci che non è l’amore il senso della vita. Non è l’amore il senso della felicità.
Forse credi che un figlio potrebbe essere il senso delle cose. In parte lo è ma un figlio è un’altra vita, a parte i primi anni, dove dipende completamente da te, poi si allontana, giustamente compie la sua vita. E tu devi starne fuori per non sconvolgere gli equilibri che il nostro universo ha imposto.
E allora, dopo aver vissuto queste esperienze che non hanno fatto altro che moltiplicare i pensieri che ogni secondo si sovrappongono nella tua testa fino a farla esplodere, ti ritrovi ad alzarti la mattina per andare al lavoro. E ti chiedi ancora una volta che senso ha tutto questo?

Ciao, sono nuovo in questo forum ed effettivamente, leggendo il tuo scritto, a prima vista sembra tutto così logico, ma troppo pessimista, a mio avviso. Va bene porsi delle domande, va bene pensare, riflettere, ragionare come fai tu, sui misteri della vita e della morte, ma a volte bisogna prendersi una pausa, anche se è complicato in questo mondo così tanto contraddittorio e caotico. Ci sono così tante questioni incomprensibili in questo mondo che, a volte, ti porta a non considerare quegli attimi di estrema bellezza e creatività di MADRE NATURA...- Ecco, a quegli attimi particolarmente ricchi e belli bisogna volgere il proprio pensiero, soprattutto quando ti sembra che il mondo ti crolli addosso.
In effetti, consideriamo un momentino questi tre concetti: VERITA' - VITA - AMORE ed i loro tre contrari: BUGIA - MORTE - ODIO.
Non sono un filosofo, nè tantomeno psicologo, sociologo o altro; sono semplicemente un ex geologo ed ex insegnante di scienze matematiche, che attualmente insieme con mio padre mi diletto ogni tanto di ricerche delle verità storiche, soprattutto riguardante la mia tanto martoriata terra natia, un tempo ricca, prospera e bella.
Allora, torniamo a noi:... VERITA' - VITA - AMORE sono universalmente riconosciuti da tutti come eterni, quindi, malgrado l'oblio e le falsità inventate, non possono essere mai e poi mai abbattuti o vinti o falsificati, in quanto, prima o poi tornano a galla, sempre trionfanti, quindi esistono in ogni luogo, in ogni tempo ed in ogni essere, in ogni cosa, in ogni fenomeno ed avvenimento ed anche il più inignificante e perverso essere ha in sè i tre concetti cardini: verità, vita, amore.
Passiamo ai loro opposti: BUGIA - MORTE - ODIO...; essi non sono eterni, quindi non possono esistere nell'essenza universale di tutte le cose, in quando sono solo frutto dell'immaginazione momentanea delle menti e quindi essendo immaginari sono delle fiabe, delle farse, delle commedia, dei semplici pensieri che appaiono e poi scompaiono perchè torna sempre alla ribalta i concetti cardini di VERITA'.- VITA - AMORE. Tutto il resto sono quisquilie, sono nullità, sono il vuoto, sono qualcosa di impalpabile, di astratto.
CIAOOO!!!
Andrea555 is offline  
Vecchio 01-09-2015, 18.19.08   #119
urano
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Riferimento: che senso ha ?

Beh, Dio non intendeva punire e basta Adamo ed Eva, probabilmente, sapeva che l'uomo non avrebbe fatto buon uso della nuova conoscenza. Ha però lasciato alla libertà di ognuno scegliere tra il male e il bene. E' l'uomo che si rovina, non Dio che punisce. Forse, nel cosiddetto giardino dell'Eden, non si chiedevano neanche che senso avesse vivere, abbiamo cominciato a chiedercelo quando il tarlo della cattiveria voluta ( scelta ) ha cozzato contro ciò che resta, nel profondo di ognuno, dell'antico candore. Per me, il senso della vita corrisponde alla ricerca della via che conduce a questa pulizia dell'anima. Un po' tutte le religioni o simili invitano i credenti a questa pulizia. E, un po' tutte esaltano, come scrive Andrea 555, certi valori ritenuti basilari. Per cui, alzarsi la mattina, potrebbe diventare meno noioso di quanto sembra.
urano is offline  
Vecchio 04-09-2015, 14.34.00   #120
lince
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Smile Riferimento: che senso ha ?

Citazione:
Originalmente inviato da solechemuore
Cari amici, sono nuova e per me sarebbe bellissimo poter dialogare con persone che come me si pongono continuamente domande sul senso della vita.
I miei dubbi sull’esistenza sono tali da rendere la mia stessa vita un vero inferno. Mi piace pensare che io sia nata nel posto sbagliato e nel tempo sbagliato. Osservo le persone che mi camminano attorno e mi sento un aliena. Ogni cosa attorno a me assume contorni sfumati, vivo in un mondo ovattato dove apparentemente parlo la stessa lingua ma in realtà le parole non sono altro che suoni e rumori che alimentano la mia sensazione di non appartenenza.
Quando a volte espongo i miei pensieri, le persone con cui parlo, mi guardano come se fossi impazzita, sorridono e spesso mi danno risposte senza senso o ridicole.
Mi sarebbe piaciuto essere un essere semplice senza nessuna conoscenza che vive per il suo lavoro e che non si contorce la mente con mill e e più pensieri che si accavallano fra di loro fino a farmi impazzire.
Mi chiedo continuamente che senso abbia alzarsi la mattina, andare al lavoro, tornare a casa la sera, e andare a dormire. Perché? Per mangiare e poi? Non capisco. Tutto questo esce fuori dal mio livello di comprensione. Cosi ho fatto un ragionamento. Quando DIO parlò con Adamo ed Eva, gli disse che se avessero osato cogliere un frutto da quell’albero sarebbero morti. Come tutti sappiamo disobbedirono e Dio li cacciò sulla terra.. a questo punto le sue parole sono state chiare. Morirete. Quindi la soluzione sta nel fatto che noi qua sulla terra siamo tutti morti. Una punizione che dura da migliaia di anni. La sofferenza, il dolore, e poi la morte. E se la morte stessa non fosse che la fine della pena. L’aver scontato la nostra condanna, e rinascere … perché io non trovo nessun senso nelle cose che faccio ogni giorno. Mi alzo la mattina e so come sarà esattamente la mia giornata. A cosa servo? Fossi un medico senza frontiere, un volontario che si prodiga per il prossimo, forse la mia vita avrebbe un senso, forse davvero allora starei scontando la mia pena. Si col sacrificio rinunciando a noi stessi. Per gli altri.
A volte sento persone che indicano l’amore come il senso della vita. Poi vedo persone che si fidanzano, che creano un illusione di coppia, di famiglia, le vedo sgretolarsi, tradirsi, ingannarsi, mentirsi.. ma allora l’amore non era amore vero, puro.. mi dicono che sono una romantica e che credo nelle fiabe.
No. Credo che l’amore vero quello che ti prende l’anima nessuno ha volontà di crearlo. All’inizio di un rapporto di coppia sembra che ci si possa avvicinare all’amore vero, quando nel nostro sangue circola quel succo vitale che ci porta a credere di essere felici, quando la parola “ per sempre “ risuona costantemente nella nostra mente.. ma poi accade qualcosa.. si, come sostiene De Carlo, nel suo Arco d’amore, qualcosa finisce.. l’attaccamento lentamente si consuma.. e svanisce.. ogni cosa.. ogni sentimento.. ci si trova a brancolare nel buio.. chi è ancora nella fase “ per sempre” non capisce.. si chiede come mai quella persona che prima viveva per te e solo per te, adesso quasi non ti vede.. il suo sorriso non è più acceso come prima.. le sue braccia non sono più protese verso te.. e allora capisci che non è l’amore il senso della vita. Non è l’amore il senso della felicità.
Forse credi che un figlio potrebbe essere il senso delle cose. In parte lo è ma un figlio è un’altra vita, a parte i primi anni, dove dipende completamente da te, poi si allontana, giustamente compie la sua vita. E tu devi starne fuori per non sconvolgere gli equilibri che il nostro universo ha imposto.
E allora, dopo aver vissuto queste esperienze che non hanno fatto altro che moltiplicare i pensieri che ogni secondo si sovrappongono nella tua testa fino a farla esplodere, ti ritrovi ad alzarti la mattina per andare al lavoro. E ti chiedi ancora una volta che senso ha tutto questo?

ciao, anch'io sono nuova, anzi nuovissima
capisco le tue riflessioni, per molto tempo mi sono appartenute.

Una sorta di sofferenza all'esistenza, alla vita... a questa vita.
La mia innata curiosità di tutto (ovviamente con i miei limiti) mi ha portato a vivere esperienze e a conoscere persone.
La sensibilità che da sempre mi ha come dire...difettato?
Un certo atteggiamento col mondo altro non era che la sensazione di essere un nessuno e contare meno di zero, brava a copiare su tutto, perchè di mio, solo vuoto e null'altro.
A oggi sento che le cose sono cambiate e parecchio.
I pensieri, il mio dialogo interiore è cambiato.
Io sono cambiata, la mia vita è cambiata.
Come se si fossero messe in fila cose, persone, esperienze, ognuna al suo posto per uno scopo preciso... quello di arrivare ad oggi e sentirmi cosi' discretamente bene (timore pure a scriverlo)
Finisco la puntata se sei interessata fammi sapere
ciao
lince is offline  

 



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