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19-03-2007, 19.20.46 | #115 |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-06-2006
Messaggi: 88
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Riferimento: ho paura di Dio
Elisa
Jade Eclissi grazie per i vostri interventi, tutti diversi ma ognuno con un contributo. per Eclissi giusto il consiglio di distaccarmi un po' da gruppi ambienti persone con un certo tipo di religiosità devozionistica colpevolizzante e terroristica per Jade beh, io non potrei mai cambiare religione. per Elisa verissimo: abbiamo coscienza e intelligenza, vanno usate, e secondo la mia fede sono un dono di Dio anch'esse, non solo la fede. "fides ET ratio". |
19-03-2007, 20.57.01 | #116 |
Ospite abituale
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Riferimento: ho paura di Dio
Rejoice In questi giorni sento spesso dire in Chiesa:
"Dio non può che donare il suo amore... Dio che perdona... Dio è tenerezza" Oggi 02.36.55 Anche io lo sentivo dire spesso e ho anche cercato di crederci ma, purtroppo, non ce l'ho fatta. |
20-03-2007, 14.18.15 | #117 |
Ospite
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Riferimento: ho paura di Dio
Caro Davide
Ho zampettato per oltre due ore all'interno di questa discussione e mentre scrivo, non sono ancora convinto se questo mio intervento sia giusto farlo o meno. Siamo coetanei; alla mostra età due anni di differenza si equivalgono. La prima cosa che mi è venuta da pensare leggendoti, ai commenti non avevo ancora dedicato tempo, è stata: ecco uno che comincia a capire. Dici: «... non sono più disposto a dare sempre ragione a certi solo perché sono preti o vescovi, perché sono certo che Cristo mi vuole libero e vero, me stesso, non un uomo spaventato da loro e dalle loro parole». Io non ho il sapere necessario per dirti se Dio esista o no, se il suo vero nome sia Allah, Elohim, Em-anu-el, e neanche se il figlio prediletto sia Gesù Cristo, Maometto, o quanti altri, ma sono certo che di favole non n’esistano di migliori su questa terra; e chi le ha raccontate, vai a capire poi il perché, essendo uomo vulnerabile nel pensiero come noi, è stato un abile cantastorie che ha giocato sulle parole attribuendovi significati mistici che non avevano, consapevole dell’effetto che l’ammirazione ha sull'ignoranza. Gli uomini guardano meravigliati e venerano unicamente ciò che non intendono. Come è possibile infatti, che Dio sia così assurdo e malvagio, anche tu lo definisci tale, che dopo aver creato i suoi figli li abbandona e li distrugge con tutto il male con cui affligge il mondo? Com’è possibile, essendo un Dio che tutto può, tutto vede, che in questo momento guida la mia mano, il pensiero stesso, detta ciò che leggi perché già prima di me conosce cosa leggeremo, che mi dica: ti concedo il libero arbitrio? Non credo pensi, se pur pensi, sapendo chi sarei diventato nel cosiddetto miscuglio di bene e male nel quale Lui stesso mi ha messo, d'aver creato un deficiente. Nel qual caso, due sono le ipotesi: o mi sta prendendo per i fondelli, il che mostrerebbe quanto è spiritoso e mi vuole bene, tipo un padre giocherellone; o si sta illudendo e torturando Lui stesso per la Sua imperfezione, il che limiterebbe di molto la sua onnipotenza. Come te penso che Dio, se esiste, mi voglia libero, creato libero; libero persino dal Suo pensiero a tal punto da condurmi dall'astenermi nell'affermare con certezza la Sua esistenza. E se un giorno lo incontrerò, cosa di cui dubito d'aver coscienza, considerando il fatto che prima di nascere non mi preoccupavo d'averla quella che oggi chiamo coscienza, non potrà che esser contento di me. Non può dichiarasi infallibile e perfetto nel creato e lamentasi del mio comportamento dopo aver programmato la mia vita. Perché ti sto scrivendo? Perché domani, anzi fra un attimo, senza neanche il tempo di postarti queste quatto parole, può chiamarmi a Se e poi essere scontento dei pensieri che Lui stesso ha istigato in me? Perché mi fa nascere in Iraq o in Sierra Leone, mi permette di giocare con le bombe a mano, i mitra, i mortai, mettendomi fra dolori e la disperata legge della sopravvivenza ad ogni costo, dove l'unica cosa che imparo fin dalla culla è che la vita umana non vale una cicca, e poi mi detta leggi che tanto hanno di sensato ma poco di pratico, e mi accusa di non averle rispettate? Perché la sua città, e non parlo di Roma, ma di Gerusalemme, è piena di gente che si massacra in suo nome da millenni? Un disegno tutto Suo? Bene! Quando riterrà il caso, sempre che lo desideri, se me ne metterà a conoscenza, forse capirò il perché mi ha fatto trascorrere un così infinitesimale periodo di tempo, in proporzione all'eternità, in quest'inferno. Gliene sarò sicuramente grato, ma Lui questo già lo sa. Sono pur sempre suo figlio. Per quanto riguarda le tue paure sulla dannazione nell'inferi, non mi par vero, per le stesse ragioni succitate, che l'Onnipotente prima mi dice di esserlo, Onnipotente, e poi mi dimostri il contrario. Credo, per usare un’espressione dei tempi nostri, che sia tutta un’invenzione giornalistica; in fondo la Bibbia è una raccolta d'avvenimenti scritta e raccontata da un popolo che errava nel deserto. Sai, col sole che picchia, a volte capita di vedere lucciole per lanterne. Il fatto è, che l’uomo ha perso contatto con se stesso. Le uniche creature che vedo libere di essere attorno a me sono gli animali, i quali non si preoccupano affatto dell’aldilà ma molto dell’aldiquà, non volgono lo sguardo al cielo ma alla terra, cosa che noi abbiamo disimparato a fare. Non conoscono, beati loro, il dualismo fra bene e male; vivono la natura, la cui sostanza porta all’agire ed al concepire e che può far benissimo a meno di un creatore più sconosciuto di quanto non sia ai nostri sensi la percezione di ciò che ci circonda. E se poi i veri princìpi della morale sono quelli che hanno bisogno d’esser dettati da teologi, profeti e divinità mai statis in contrasto persino con l’aria che respirano, preferisco il disonesto, l’indecente, il turpe soliloquio del mio pensiero. «Che gli uccelli dell'ansia e della preoccupazione volino sulla vostra testa, non potete impedirlo; ma potete evitare che vi costruiscano un nido». (Proverbio Cinese) |
21-03-2007, 13.15.31 | #118 |
Ospite abituale
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Riferimento: ho paura di Dio
il messaggio del vangelo(lieta novella) e di Gesù (dio è liberazione) è un messaggio di speranza per la salvezza dell'uomo e non per il suo castigo,dobbiamo quindi avere fede che questa si adempie in quanto Dio è fedele.Io consiglio di approfondire particolarmente le sacre scritture ispirate da Dio per la nostra salvezza mediante Gesù Cristo e poi perchè non chiedere a Dio di darci la vera fede ? ciao!
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21-03-2007, 17.06.12 | #119 |
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Riferimento: ho paura di Dio
per
paolo di abramo e per il saggio-oiggas grazie per le vostre risposte, che richiamano alla libertà dell'uomo. E un grazie speciale per il fatto che, entrambi nuovi iscritti, dedicate proprio a questa discussione il vostro primo intervento. non è facile per me coniugare religione e libertà. Forse c'è da imparare a mettere un po' da parte la religione, e coltivare la fede. Sono due cose collegate, ma non sempre. |
23-03-2007, 00.27.19 | #120 |
Ospite abituale
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Riferimento: ho paura di Dio
Da piccolo ovviamente mi hanno insegnato che esistono i 10 comandamenti. Ho dovuto pure mandarli a mente! Coercizione, fanatismo, tradizione, niente di tutto ciò, solo un ricordarsi un elenco di cose cattive da non farsi e…attenzione, peccato!… Cresciuto, i 10 comandamenti li ricordo ancora, ma d’altro canto ricordo le poesie di Dante, Petrarca Leopardi …. e pure Baudeler, Pascal, Shiller e l’elenco sarebbe infinito…e che differenza c’è con i 10 comandamenti? Le citazioni poetiche sono semplicemente lì…. così per sognare, quelli , i dieci, invece sono lì, dove da piccolo li avevo accuditi, in quell’angolino, pronti ad emergere quando qualche cosa che facevo era discordante da quelli… che poi questo abbia nel subconscio, alimentato la paura di Dio ne sono convinto. Ma continuando a crescere e con le nuove conoscenze (istruzione, formazione, scambi culturali e di lavoro etc.) che si acquisiscono, questo retaggio (non necessariamente negativo) si dissipa, almeno così sembra. Rimane solo quella strana sensazione di malcelata paura a cui non riesco più dare un riferimento così immediato.
Poi, poi incontro la donna dei miei sogni, accetto un lavoro di responsabilità, mi sposo con quella, tre anni dopo mi diagnosticano un tumore maligno… miracolosamente (nel vero termine cattolico della parola) ne vengo fuori, abbiamo finalmente una bambina…tralascio tutto quello che ne consegue, chi ha figli lo sa benissimo! Battesimo e qui vengo al punto: comunione! Non che prima non ci fossero stati gli approfondimenti religiosi ma questa volta c’è, si la preparazione della figlia ma ancor più impegnativa, quella serale dei genitori (si avete capito bene dei genitori con tanto di corso). È qui che quell’amico prete (un biblista innamorato) che mi era stato vicino nei momenti delicati, mi scombina. È qui che i 10 comandamenti vengono presi dalla mia infanzia e compresi come adulto! (ovviamente sintetizzo e i comandamenti sono quelli mnemonici, che tutti conoscono) - Vedete siamo abituati a vedere i 10 comandamenti come dei perentori ordini: se non li osservate sarete dannati! Dio sotto questa visione è il giudice padrone che con suo gesto ti scaraventa nell’inferno se non gli obbedisci! Retaggio di certa tradizione giudaica. Nella Bibbia sembra spesso di cogliere questo aspetto terrificante di Dio! Proviamo a rileggere questi benedetti/terribili 10 comandamenti! Dio ci parla e ci rivolge la sua parola con parole umane. Si è preoccupato che qualcuno scrivesse e comunicasse a noi la sua voce ed ecco le tavole della legge! Già “legge” è qui comincia l’idea severa dell’imposizione. Eppure se ben leggiamo, ci rendiamo conto che c’è solo una imposizione: l’enunciato, ”Io sono il signore Dio tuo” e chi è questo Dio? Noi non potremmo “parlare di Dio” perché se rientra nel nostro linguaggio, nel linguaggio dell’uomo, che Dio è, dov’è il suo infinito? Ed allora come si fa a credere, adorare l’innominabile? Ecco che viene chiarito nei successivi enunciati “Non avrai altro Dio all’infuori di me” “Non nominare il nome di Dio invano.” “Ricordati di santificare le feste” E poi vengono gli altri, i vari non, non, non… Che ci dicono? Che ci sono dei limiti, sono come dei paletti lungo una pista. Delimitano il campo d’azione, come per dire: attenzione! se vai oltre sei fuoripista e ti puoi perdere! Ma all’interno, all’interno di questi puoi tutto! Se ci pensiamo bene è enorme lo spazio concessoci. Letti così sono meno paurosi no? Ma noi oggi, siamo anche più fortunati, abbiamo modo di sentire Gesù che come uomo usa il nostro linguaggio e finalmente col linguaggio dell’uomo ci spiega lo spirito dei comandamenti. Quando gli si pone la domanda: "Qual è il più grande comandamento della Legge?", Gesù risponde: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti". Ecco l’interpretazione, “ Il Decalogo” deve essere compreso alla luce di questo duplice ed unico comandamento della carità: i precetti, non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassumono in queste parole: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”. L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della Legge è l'amore. Ed ora ditemi un Dio che si rivela a noi con l’amore che ci indica l’amore come legge, può farci ancora paura? Questa esperienza personale forse può aiutare. E ci sarebbe pure “il vangelo nel vangelo” Luca 15, stupendo! Guido |