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13-06-2003, 09.17.33 | #63 |
tra sogno ed estasi...
Data registrazione: 21-06-2002
Messaggi: 1,772
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Perdonatemi, o sono io che sono fuori dal mondo, oppure non comprendo.
A parte che anche le prostitute sono persone e meritano un minimo, dico, un minimo di rispetto... le discriminazioni e l'emarginazione, non fanno bene a nessuno. Ad ogni modo, credo che la questione non vada vista come un grave danno...ovvero, se mio marito andasse con una prostituta, non mi fregherebbe più di tanto perchè so bene che se l'ha fatto è solo per sfogo sessuale...non certo per amore. Ora, un uomo, come del resto una donna...hanno alcuni istinti che, talvolta, diventan potenti.... se li può sfogare così..va bhe, che lo faccia...non sarò certo io a mettergli il bastone tra le ruote... Mi girerebbero i santissimi se si trovasse un'amante...ovvio... perchè in tal caso c'è di mezzo una forma affettiva... ma se si tratta di semplice sesso... che si sfoghi e chiuso. Non so, io la penso così...magari sbaglio, ma non vedo tutto questo come un grave dramma familiare.... ps: un bacio al mio adorato Dedalus... mi fa piacere vederti in questo luogo ... un grande baciotto! Ultima modifica di deirdre : 13-06-2003 alle ore 09.20.46. |
13-06-2003, 10.20.26 | #64 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-04-2002
Messaggi: 91
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Citazione:
Perdona la mia skiettezza, Alambra, ma non ne sarei tanto certo. Penso che l'istinto alla trasgressione non nasca a seconda di chi ti trovi di fronte, ma sia parte del tuo modo di essere, oppure conseguenza di una situazione sessuale non soddisfacente nella relazione di coppia. Cioè non è la prostituta che mi induce a trasgredire, ma caso mai il mio bisogno di trasgredire che mi conduce dalla prostituta. Detto questo, ritengo che il "valore famiglia" possa venire meno sia con una prostituta che con la collega in ufficio. E ti assicuro che per ogni uomo che tradisce esiste la corrispondenza femminile DD, intanto cara COMPA(ESANA), spero ti sia passata la febbre! Condivido il tuo discorso fino a un certo punto. Infatti, è vero che esistono coppie tanto aperte, da permettersi queste ed altre trasgressioni, e se tali bisogni vengono soddisfatti nella piena consapevolezza di coppia, nulla da ridire. Però personalmente non credo che si possa costituire una famiglia su queste basi. A quel punto meglio una sana vita da single, non credi? E se tu scoprissi che tuo marito và sempre con la stessa prostituta per sfogare i suoi istinti, come la interpreteresti? Non potrebbe essere indice di un certo coinvolgimento mentale? Un saluto a tutti voi e complimenti per la discussione |
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13-06-2003, 10.28.28 | #65 |
tra sogno ed estasi...
Data registrazione: 21-06-2002
Messaggi: 1,772
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Ciao GG, sto meglio, grazie! hehehe
Dunque, se scoprissi che mio marito frequenta sempre la medesima prostituta, credo, che comincerei a pormi delle domande...nel senso che, se lui va con quella donna anche per un coinvolgimento emotivo... significa che il rapporto tra noi...sta mutando. Ovvio, mi darebbe fastidio, come a tutti, credo... ma, conoscendomi, attribuirei a me stessa le colpe di tutto ciò...significa che, sessualmente ed emotivamente...non do più a lui ciò di cui a bisogno. ciao GG |
13-06-2003, 12.24.03 | #66 | |
frequentatrice habitué
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
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Citazione:
Anch'io la penso così e non ritengo che il "valore famiglia" possa venire meno. Anzi. Dipende dall'apertura mentale. Questo non è un libertinaggio gratuito ma è un vero rispetto per l’altro e non è una sottomissione. Possono essere cose che io non le voglio fare, mentre mio marito avrebbe il piacere di provarle. Allora? Pensate un po’ alle conseguenze. Ops! Stavo per fare una battutina! |
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16-06-2003, 09.55.52 | #67 |
tra sogno ed estasi...
Data registrazione: 21-06-2002
Messaggi: 1,772
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Hai perfettamente ragione Edali... amare significa ache, rispettare le esigenze del partner... ovvio, se di esisgenze si tratta...
Se lui va con una prostituta perchè vuole provare qualcosa che io, per mia volontà, non voglio o posso concedere... non vedo motivo di negare questo desiderio.... Questo non va ad influire sul menage familiare... Un bacio fanciulla... |
16-06-2003, 10.13.15 | #68 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-03-2003
Messaggi: 70
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no, io non ce la farei mai ad accettare una situazione simile. Concordo con chi dice che un conto è il tradire fine a se stesso e altro è tradire perchè si è attratti mentalmente o emotivamente o ancora affettivamente... Ma cmq sia, non riuscirei a guardarlo in faccia, mi sentirei mortificata dal suo tradimento....
Va bene essere di vedute aperte, ma in questa apertura non capisco come e dove si collochi il fatto che ciò che non può fare non con me giustifichi il cercarlo altrove .... La stessa situazione di frustrazione capita a noi donne....con il fidanzato o con il marito, e allora questo ci porta a "bussare ad un'altra porta"? Mi viene da dire che se è così facile da digerire e da fare, ma chi mi tiene con uno che mi frustra?! Ha ragionissima Gigi nel dire che è meglio essere single, quanto meno mi faccio gli affari miei come, quando e soprattutto con chi ho voglia io, senza preoccuparmi di barcamenarmi in una relazione che non mi dà tutto... L'argomento è davvero delicato....è inutile fare i bigotti o quelli che non vogliono vedere le cose per ciò che sono....ma quanto è difficile poi gestirsi queste situazioni nella realtà del quotidiano....non mi è mai capitato, per fortuna! Sarebbe interessante il contributo di chi questa esperienza l'ha fatta: la verità è che di donne che pagano, esattamente come gli uomini, ce ne sono eccome, quindi non necessariamente è solo l'universo femminile a potersi interrogare o a essere chiamato in causa come parte passiva....ma anche voi ometti! Ci avete pensato? |
16-06-2003, 14.58.54 | #69 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
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Sì,appunto,Paola,anche a me pare un discorso che non sta in piedi.O meglio,sta in piedi solo in linea teorica.
Provate davvero ad immaginare il vostro uomo che un bel giorno vi dice,magari con il sorriso sulle labbra di chi sa di aver esercitato un diritto benevolmente concessogli dalla propria compagna:"Sai,cara,ieri sera sono stato con una puttana...Ne avevo bisogno!" Eppoi,lo sottolineo ancora,le prostitute,prima di essere tali,ci piaccia o no,sono donne.Quindi,nessuno può escludere,a priori e per scienza infusa,la possibilità di coinvolgimenti di altro genere con un loro cliente (accade,nonostante la rimozione collettiva di questo fenomeno ). Come fare,comunque,a non vivere il fatto che il proprio uomo sia andato con una prostituta,come un'umiliazione,come l'implicita dichiarazione,da parte sua,di non essere all'altezza di soddisfare i suoi desideri?Eppoi il sesso,o meglio,la sessualità,non è qualcosa di avulso dal resto del rapporto di coppia.Se qualcosa si incrina sul piano sessuale,o non si è mai avviato,i problemi stanno a monte...E bisogna avere il ccoraggio di rimettersi in discussione,senza delegare alla politica dello struzzo ("va a puttane,che mi frega,è solo sesso")la soluzione di problemi che ci riguardano in prima persona. Ultima modifica di irene : 16-06-2003 alle ore 15.01.43. |
16-06-2003, 15.16.59 | #70 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
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Tra l'altro,mi pare ci sia un equivoco di fondo sulla (presunta) necessità fisiologica per un uomo di avere rapporti sessuali con continuativa regolarità.Ma chi lo ha detto?Ecco una delle tante leggende metropolitane,non avallate da nessuna giustificazione,(come dire,"clinica")che gli uomini si sono inventati per farsi un po' i cavoli propri...con tanti saluti alle moglie e alle fidanzate tacciate,nemmeno troppo implicitamente,di disinteresse o di inadempienza di ordine sessuale.
E veniamo ai "prostituti". Esistono,è vero.Ma la cosa più triste mi sembra che esistano donne che ne alimentino il "mercato".Cosa conduce una donna a pagare un uomo?Il presupposto che costui sia uno strafigo che lei ,con le sue proprie arti femminili non sarebbe mai riuscita ad avvicinare?Perchè,evidentement e,una donna non paga un uomo "normale",essendo gli uomini normali assolutamente abbordabili da qualsiasi donna in crisi di ..astinenza. E comunque,per molte donne (specie postfemministe) il fatto di pagare un uomo per una prestazione sessuale equivale a un atto di emancipazione sociale,una sorta di esercizio di un potere contrattuale finalmente riconosciuto anche all'altra metà del cielo.Della serie..."io pago, e io dispongo del tuo corpo come più mi aggrada." Più comprensibile,forse,anche se forse ancora più triste,la necessità per molte donne (sole,anche se professionalemnte affermate) di pagare un uomo "rappresentativo" che le affianchi nelle loro uscite professionali e mondane...In questi casi non necessariamente si paga per andare a letto (anche se il servizio è del tipo "tutto compreso").Si paga per accreditarsi agli occhi del mondo come donna vincente non solo nel lavoro,ma anche nei sentimenti.E io non ho comunque parole per commentare la spaventosa,e tristissima,sudditanza all'opinione altrui che tutto questo implica. Ultima modifica di irene : 16-06-2003 alle ore 15.23.18. |