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28-06-2003, 15.09.18 | #113 | |
tra sogno ed estasi...
Data registrazione: 21-06-2002
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28-06-2003, 15.26.56 | #114 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
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Vabbè Deirdre...A te provocare e polemizzare piace,a me no.
Preferisco un confronto più attento e costruttivo. Se questo significa che mi dia troppe arie o che mi ritenga infallibile è solo un problema di chi non mi conosce affatto,nemmeno attraverso quello che cerco di esprimere in questo Forum. |
28-06-2003, 16.00.32 | #115 | |
tra sogno ed estasi...
Data registrazione: 21-06-2002
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28-06-2003, 16.20.19 | #117 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2002
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Deirdre scusami ma...potresti quotare il post in cui io "sostengo di essere intelligente"? Qua davvero si sta esorbitando da qualsiasi logica...e chiedere un po' più di chiarezza diventa doveroso... |
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28-06-2003, 16.29.27 | #118 |
tra sogno ed estasi...
Data registrazione: 21-06-2002
Messaggi: 1,772
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Allora Irene, voglio provare a farti capire cosa intendo.....
Io ho detto che in buona parte dei posts si nota un velo (secondo me)...di moralismo... nulla di male, solo che a me non piace... così esprimo il mio dissenso... Tu sei intelligente e non poco, questo lo si vede (non è un complimento, ma pura verità)...mi piace ed apprezzo buona parte di ciò che dici.... ma, in questo caso non ci siamo proprio capite.... Il mio voleva essere un discorso generico, una piccola provocazione per coloro che hanno così tanta paura di una sistuazione di puro sesso fine a sé stessa.... Non ho nulla contro di te, però, come io proverò a capire te..fallo anche tu con me |
28-06-2003, 17.16.19 | #119 |
iscrizione annullata
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Io vorrei capire dove stanno tutti questi moralisti, se qualcuno mi aiuta ad identificarli gliene sarò grata.
E' chiaro che ognuno di noi ha un suo modo di vivere la sessualità, altrimenti saremo dei cloni e sai che p....! Secondo me l'approccio verso una faccenda di questo tipo è personale e nessuno dovrebbe criticare o giudicare il modo di vivere la propria vita. Essere di un parere diverso non vuol dire giudicare e non capisco perchè prendersela tanto. Non è che il proprio problema è da un'altra parte e si salta su per niente? Che fastidio ci dà se non tutti la pensano come noi? 'La libertà di uno finisce dove inizia quella dell'altro' e se l'altro la pensa in maniera diversa da me in che cosa limita la mia libertà? Scusate io sono in buona fede, ma proprio non riesco a capire! Va bene arrabbiarsi se qualcuno pretende di farti assumere un atteggiamento che vuole lui, se ti impedisce di fare una cosa che vuoi fare, se ti impone un tipo di rapporto che vuole lui, etc. Ma se solo trova corretto vivere la sua vita in maniera diversa da te, senza condizionarti, che fastidio dà? Se una ragazza ha paura del fatto che il suo ragazzo vada con le prostitute e si interroga per capire quello che avviene, se da questo nasce un dibattito nel quale ognuno dice la sua, sia per chiarire dei propri concetti che per passare un po' della propria esperienza di vita, se qualcuno ha interesse ad attingerci, altrimenti può pure restare lì. Ma che torniamo a dire che la compagna è una santa (come la mamma e la sorella) e che 'certe cose' si fanno solo con le prostitute? Bisogna stare attenti a non regredire e giudicare. L'equilibrio secondo me sta nel saper accettare che gli altri possono essere diversi da noi senza giudicarli e senza pretendere che siano uguali a noi. Sinceramente una suora di clausura non mi dà nessun fastidio, posso non capirla, non condividere la sua scelta di vita, ma, se lei è contenta così chi sono io per giudicare le sue scelte? E così per le prostitute. In questo secondo caso sono un po' scettica sulla 'libera scelta' che molte di queste fanno. Quante di loro sono in realtà schiave, straniere che sono venute in Italia con altre aspettative di vita e che si trovano stuprate e ricattate, quante di queste donne si prostituiscono sapendo che se non lo fanno uccidono qualcuno dei parenti che è rimasto a casa. Il numero maggiore di prostitute non si trova nella condizione di poter scegliere. E non si può vedere solo la punta di un iceberg foderandosi gli occhi di prosciutto per non vedere quanto è più grande la parte che sta sott'acqua. Scusate lo sfogo ma io faccio parte di una generazione che è anche andata alle dimostrazioni per una libera scelta sessuale, che ha cercato di rompere tanti muri di ipocrisia, di pregiudizi e alla quale ora dà un po' fastidio vedere sostituiti quelli vecchi con quelli nuovi. Sempre ipocrisia è, sempre preguidizi sono anche se di tipo diverso. Cerchiamo di superarla questa barriera e di trovarlo un minimo di equilibrio, perchè deve essere libera la prostituta (sempre che sia veramente libera), ma deve essere libera anche una ragazza che decide di arrivare vergine al matrimonio, una che vuole una sua sessualità indipendente, e la famosa suora di clausura. Altrimenti tante come me se ne potevano uscire col ragazzo o andare a fare shopping invece di perder tempo con le occupazioni, con le raccolte edi firme, con le dimostrazioni. Vi prego non mi fate pensare questo! |
28-06-2003, 19.45.34 | #120 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
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Ok,Deirdre,così va decisamente meglio...
Riprendo volentieri il tema che stava a monte della nostra discussione,e che ,ridotto all'osso,mi pare possa ricondursi a due alternative di pensiero: 1)Il sesso extraconiugale può "fortificare" la coppia (operando come una sorta di spinta "centrifuga" che,recando piacere e gioia al singolo partner,si traduce indirettamente in armonia,benessere,e durata della coppia) 2)Il sesso extraconiugale può "sfaldare" la coppia (operando al contrario come una sorta di spinta "centripeta" che,inducendo a canalizzare le proprie pulsioni istintuali anche all'esterno del menàge "ufficiale",alla lunga lo logora) Io per molti anni ho ritenuto valida la prima ipotesi. Da sempre fedele all'idea di libertà e di autonomia individuale,e ostile a ogni coercizione imposta a priori,ho dunque a lungo pensato che un certo margine di reciproca libertà sessuale fosse la panacea per il tedio e la vita di coppia (a vent'anni,tra l'altro,detestavo la parola "coppia") Poi,negli anni,superata la fase adolescenziale della sessualità in cui si è irresistibilmente curiosi di sperimentare tutte le infinite variabili che può assumere l'eros,ho progressivamente appreso che (per me) poteva essere pienamente gratificante e significativa solo una sessualità in cui il dualismo tra "corpo" e "spirito" fosse ricondotto ad unità.E qui rinvio al post di Gyta,che ha espresso in modo mirabile la sua necessità di non viversi "tagliata"...di qui l'istinto,di là la psiche. Ovviamente,queste non sono regole assolute e perentorie per nessuno.Il post di Rodi,di cui sopra, e che su questo tema riferisce ,è condivisibile da tutti noi,penso... La sessualità va vissuta secondo modalità che sono strettamente individuali,e in base a quanto l'esperienza ci insegna,progressivamente,sia utile,necessario o indispensabile al nostro equilibrio. Senza nessun imposizione dall'alto.Senza moralismi. L'eros è per definizione a-morale. Per nostra fortuna,direi! Ultima modifica di irene : 28-06-2003 alle ore 19.51.02. |