Macheccazzo ... Vi lascio soli per un po' e finisce tutto a puttane.

Mi viene in mente una ferneticazione che rapportava gli appunti sul diario di lei e su quello di lui. Era una domenica:

LEI - Oggi ci samo visti, mi è sembrato distratto per tutto il pomeriggio. Alternava momenti di cupa tristezza ad altri di completa assenza, come se io non ci fossi. Gli parlavo, cercavo di intavolare qualche discorso, sulle vacanze, sull'andare a cena in un localino, ma lui niente. Ho paura che ci sia un'altra. Ho paura di averlo deluso in qualche modo ... La mia vita è un disastro.
Per cena siamo stati a casa mia, ho tentato di destare il suo interesse avvicinandomi a lui ed accarezzandogli un orecchio (gli è sempre piaciuto tanto). Alla fine ci siamo messi a guardare la TV, saltava come un pazzo da un canale all'altro senza guardarne nessuno. Mi sembrava d'impazzire, non sapevo se sarei arrivata a domani. Mi sono messa a piangere, poi finalmente ha spento la televisione e si è avvicinato a me, mi ha baciata, poi accarezzata ... Ho sperato che forse poteva ripensare a noi, al nostro futuro e poi ... abbiamo fatto l'amore. Vorrei solo trovare la forza di smettere di piangere, e voglio credere, anzi, devo convincermi che tutto va bene.

LUI - Oggi la Roma ha perso. Meno male che almeno ho trombato.

La verità vera del perchè gli uomini vanno a puttane? Perchè le puttane non ti rompono i coglioni! Prendono i soldi, si fanno sbattere, e soprattutto non ti chiedono di ritornare.

Ora molti di voi penseranno che io sia un assiduo frequentatore di bordelli e controviali, ed invece no. Ma conosco l'animo umano, l'animo maschio, quello che fa fatica a combattere con la naturale promisquità generata da milioni di anni di evoluzione, quello spirito di perpetuità che porta ad avere rapporti sessuali con chiunque, consciamente od inconsciamente, lasci dietro di se una scia di feromoni grandi come fagiani.

Con le puttane l'amore non c'entra niente: si tratta di umiliare e sottomettere un altro essere umano per soddisfare la propria libidine assassina, e questo a prescindere dal se va bene o male il proprio rapporto di coppia perchè, diciamolo, un qualsiasi rapporto di coppia è un compromesso che, a parole, è accettato da tutti. Ma il vero business del sesso, udite udite, è uno solo: la paura.

Già, la paura ... la paura del giudizio dell'altro, il timore di essere rigettati ed additati come "pervertiti", "depravati" ... Vivere il sesso di coppia, secondo me, è una delle esperienze più esaltanti ci possano essere al mondo, e nessuna puttana potrà mai sostituirlo, ma ad una sola condizione: non avere paura. Non avere paura di chiedere e di ricevere, di soddisfare e di essere soddisfatti. Forse le puttane servono proprio a questo, ad evitare il giudizio di chi è pagato per uno scopo preciso, ed in quanto tale, è tenuto ad eseguire senza fare domande.

Se devo aver a che fare con mia moglie, la mia fidanzata, la mia compagna, probabilmente ho paura di chiederle di mettersi due dita nel c.... mentre, mugulando come una lontra in calore, mi s..... anche le palle delle ginocchia ... Magari mi guarda strano e si preoccupa delle mie fantasie. Con una puttana non c'è questo problema: sono pagate apposta ...

Il bello di tutto è che questa paura nasce probabilmente dal contrasto tra il personaggio impersonato durante il corteggiamento e le reali esigenze che hanno fatto si che il corteggiamento cominciasse, ed ancora più bello, è il maschio che si giudica da se, in modo severissimo, sostituendosi alla sua compagna nel formulare una risposta. Tutto questo si protrae nel tempo non facendo altro che ingrossare sempre di più questa frustrazione, e le puttane hanno lo scopo preciso di fare sfogare queste frustrazioni, e così facendo evitano che le stesse si sfoghino, magari in modo violento, tra le mura di casa.

Detto questo, varrebbe la pena di soffermarsi un attimo sulla volontarietà o meno del mestiere. Chi va a puttane spesso tralascia questo piccolo dettaglio. In fondo paga per scopare, e non ci vede niente di male; qualunque uomo si farebbe pagare per scopare. Del resto, un uomo in minigonna e con le calze a rete farebbe schifo ad un cinghiale.

Quanto espresso, come mia consuetudine, rappresenta la mia umile opinione, nient'altro. Ho conosciuto qualche frequentatore di puttane (tra maschietti ce lo si dice) e questa mia opinione è maturata proprio parlando con loro. Se dovessi concludere un affare con una donna, la porterei a cena in un locale romantico, e poi a teatro. Un uomo lo porterei al night.

Della rete, il decimo di Giugno 2003.
Raccomandandomi alla benevolenza di cui siete soliti omaggiarmi,
Riverisco e bacio le mani delle Vostre Magnificenze.
L'umile, devoto, fedele servo Vostro.

ObyWan

Non potrei andare con una donna che non mi ama. Sarebbe come
violentarla, abusare di lei. Non è una cosa semplice fare sesso con
una persona che rimane passiva. Umiliante sarebbe doverla pure
pagare per venire con me. Non riuscirei mai ad eccitarmi se non
ci fosse un feeling.
Uomini tutti uguali? Forse...Bisognerebbe conoscerli tutti
La vita è strana...

Insomma, sono del, parere che se lui frequenta le prostitute la colpa è di tutti e due, ma UNA DONNA ALLORA DEVE ACCETTARE TUTTO QUELLO CHE UN UOMO GLI CHIEDE PER EVITARE CHE LUI VADA A MIGNOTTE? ANCHE QUANDO NON LE VA? E' un ricatto? E' violenza psicologica?

Grazie a tutti coloro che mi stanno facendo capire

Buon giorno, pienamente in accordo con Oby che, senza mezzi termini e con una naturalezza disarmante, ha reso molto bene, il significato di tutto sto "po'..po'.." di discorso.

Come ho detto all'inizio, l'uomo, al di là della famiglia, quindi, gli affetti veri, reali... ha bisogno di "evadere" dalla quotidianità, dalla routine di tutti i giorni, monotona, pesante...e quale miglior mezzo per dar sfogo alle proprie tensioni se non il sesso?

Ora, una puttana non chiede nulla a parte il compenso per la prestazione data, non chiede affetto, non chiede un secondo appuntamento che, presumibilmente, potrebbe far scattare nel cervello del "maschio"....la molla che io definisco "oddio la sanguisuga" ....

Questo, permette di vivere un rapporto sessuale senza troppe menate, una sorta di sfogo primordiale delle piccole frustrazioni. (tutti ne abbiamo).

Vorrei però farvi notare l'altro aspetto della medaglia.
Fino ad ora, abbiamo "messo sotto accusa", l'uomo che... meschinamente, senza sentimento ecc.. si tromba la tizia in vendita...come fosse davvero un crimine... ma, posso affermare che esiste una situazione inversa....

Spiego...

Ci sono donne che si comportano nel medesimo modo, cercano storie di sesso al di fuori del rapporto di coppia, motivi?
Gli stessi che valgono per l'uomo.
Quindi... vuoi la noia che spesso nasce in un rapporto che dura da anni, vuoi le incomprensioni con il partner, mettiamoci anche un po' di voglia di trasgressione.... ed il minestrone è fatto.

Spesso accade che, in un rapporto, il sesso non sia vissuto in modo...come dire, "naturale al 100%"..con questo, intendo, senza tabù, senza veli... mostrando e dimostrando al partner cosa più ci piace, cosa vorremmo ecc..

In pratica, subentra una sorta di "vergogna" nel farsi vedere "animali"... nasce la classica domanda... "Ma se io mi mostro così, poi lui pensa che io sia zoccola"... e qui, cominciano le piccole frustrazioni sessuali femminili (io le definisco così)...
La paura del giudizio di lui ci attanaglia ad uno schema mentale sessuale rigido, entro alcuni canoni dettati da uno schema morale ove...certe "pratiche" non sono ammesse....

Una volta, un amico mi disse..."ma ti rendi conto che con mia moglie ho messo 10 anni per farmi fare un p....."
Voglio dire, ma vi pare normale che in un rapporto di coppia stabile si debba avere paura a chiedere alcune cose?

sull'altra sponda, invece, potremmo avere....una donna che si domanda... "Coma faccio a chiedere al mio lui di sbattermi come una... e mettermelo nel.... mi giudicherebbe male..."

Parlare, gente, parlare!!!! ...e senza tabù

Tutti questi preconcetti, queste "forme mentali"... domande alle quali non riusciamo a dare risposta... creano delle psicosi (a volte)..che portano a desiderare, in ogni caso, un rapporto, io lo chiamo, "animalesco"... ma allo stesso tempo, prevale la paura del giudizio altrui....
Questo fa sorgere anche dei "blocchi".... ovvero, "con il mio lui, alcune cose non le posso fare"...

Io credo che, spesso, manchi il dialogo nella coppia..meglio, esiste una forma di dialogo ma, non riguarda l'argomento sesso.
Detesto ammetterlo, ma..per molti aspetti...questo "mondo" è ancora un tabù...nella coppia, cosiddetta.."per bene"....

Concludendo.... se tutti ammettessero le proprie "voglie" con il partner ... bhe, credo che ci sarebbero meno frustrazioni... magari sbaglio....

Senza spingersi troppo all'interno di conflitti di potere "uomo/donna" (anche se in taluni casi...può esser vero)... io sono convinta che il dilemma sia più semplice...

buona giornata

No, si può arrivare a comprendersi, a capire che, magari, il partner ha bisogno di qualcosa "in più" da noi...e scoprire che, alcune "cose" che la nostra mente, senza conoscere, non accetta... in fondo, potrebbero esser belle da vivere insieme....
non trovi?

Questo non va a ledere o ferirre la nostra integrità morale....

Cara Alambra (scusami il "cara")

Il punto focale non è il concedere controvoglia, ma l'essere consapevoli dei propri e degli altrui desideri. Negarli o soffocarli per una sorta di "dirittura morale" reale o presunta è un atteggiamento isolazionistico, che non lascia spazio alla coppia di confrontarsi e che non la mantiene coesa perchè ognuno dei partner ha, in qualche modo, timore di essere "sputtanato" agli occhi dell'altro, e quindi ognuno mantiene una sfera di "riservatezza erotica" il cui volume è inversamente proporzionale, secondo me, alla durata ed alla qualità del rapporto.

Spesso si mantengono i timori per non dover affrontare un abbandono, non rendendosi conto che proprio la chiusura mentale dettata dalla "morale" è la causa prima di tante unioni che durano magari da decenni ma che vengono vissute all'insegna di amanti vari, mignotte, frustrazioni e, soprattutto, di vite separate sotto lo stesso tetto.

Non è forse meglio conoscere e farsi conoscere dal proprio partner per poter capire la reale affinità? Se si può parlare di hobbies, di lavoro, di speranze, di amore, allora perchè non si può parlare e sperimentare anche la tematica sessuale?

Se poi le cose non sono come ci si aspetta secondo me non resta che il "abbiamo scherzato, volemose bbene, ma evidentemente non è cosa". piuttosto che portare avanti comunque un rapporto sperando che la situazione migliori.

E' triste dirlo, ma un problema (soprattutto se sopito) l'unica cosa che è in grado di fare è peggiorare, incancrenire una situazione che sta in piedi solo su un castello di illusioni.

Non è forse meglio sapere subito come stanno le cose, prima che tutto si complichi magari con figli, mutuo da pagare, ecc. ecc. ?

Il vecchio adagio "patti chiari, amicizia lunga" non potrebbe essere più calzante. Semplicemente ci si dimentica che il sesso fa parte della vita, e se ne può parlare al pari di quanto si possa fare guardando un album di fotografie.

In ultimo, vorrei dirti che anche un atteggiamento passivo, sottomesso o svilente del proprio essere non è la strada da adottare, perchè è solo un altro modo per nascondere e nascondersi, e quindi non può che essere generatore di frustrazioni.

Ma...possibile che sia ancora un tabu così diffuso,nella coppia,il dialogo e il confronto sul proprio immaginario sessuale?
E poi...esistono ancora uomini incapaci di comprendere che la donna "angelicata" e la donna "luciferina" non sono entità autonome,ma coesistenti in ogni persona di sesso femminile?Queste dicotomie fasulle andrebbero spazzate via una volta per tutte...Anche a costo di esporsi al giudizio negativo del proprio partner.Meglio chiudere subito una storia che ridursi ad "arrotondare" la propria vita sessuale frequentando le prostitute...o,nel caso della donna,concedersi più o meno occasionali "trasgressioni" fuori dal proprio,asfittico e perbenista,rapporto di coppia...Sono queste le schizofrenie comportamentali che generano,alla lunga,nevrosi e frustrazioni,non certo il desiderio e la necessità di vivere,in coppia,una sessualità appagante e alla propria misura!

I casi sono due:

O stai mentendo adesso, o hai mentito scrivendo la tua biografia.

Non credo che un concetto come "Sogno: partecipare ad un orgia con le mie pornostar preferite" sia riconducibile ad elevati sentimenti di amore, fedeltà ed altruismo che traspaiono dal tuo post ...

Piuttosto non faccio fatica ad immaginarti in cima ad una piramide, mentre uno stuolo di donne nude inneggiano mugulando il tuo nome gettandoti mutandine e petali di rosa, litigando furiosamente mentre lottano per scalare la vetta ...

Non mento mai, ma uso molto l'ironia. In ogni menzogna c'è un
fondo di verità. Non ha senso dare spiegazioni, quello che scrivo
lo sento, poi ognuno lo intende come meglio crede, non c'è pro-
blema.
Ciao.

Come spiegare meglio dopo l'intervento di Oby?
Mi hai spiazzato con la tua chiarezza...

Un'ultima cosa, non parlare sempre di costrizioni...
Il fatto che uno esprime una necessità non vuol per forza dire che l'altro deve assolutamente soddisfarla. Come dice il mio "maestro" la si dice e poi se ne discuterà, poi si vedrà che fare. Questo vuol dire essere adulti nel rapporto di coppia.

Non preoccuparti Alambra, ci vuole sempre parecchio tempo ed una buona dose di filosofia.