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09-11-2006, 14.05.19 | #92 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-09-2006
Messaggi: 176
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Riferimento: Relativismo...ancora una volta
Citazione:
Assolutamente Deep, le persone non interessate alla verità non hanno bandiera ! Ciao ! |
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09-11-2006, 15.48.02 | #93 | |
verbum non amplius addam
Data registrazione: 23-10-2006
Messaggi: 19
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Riferimento: Relativismo...ancora una volta
Citazione:
Ciao Tommy Non mi è sfuggito che escludi l'uomo dall'essere ucciso per fini alimentari (e ci mancherebbe anche... mi viene da dire). Ma non vedo proprio cosa c'entri: non cambia la sostanza del problema, che era il diritto di uccidere per mangiare. Quel diritto tu lo hai fondato su una legge di natura: ho capito male? La legge di natura sarebbe, in questo caso, il fondamento di un valore assoluto: la sopravvivenza. Ho ancora capito male? Se ho capito male ti prego di spiegarmi la tua posizione. Mi permetto però un consiglio filosofico: sarebbe utile che portassi a dimostrazione le tue tesi attraverso il ricorso a fonti (citazioni di autori, correnti di pensiero ecc.) di modo che la tua posizione non sembri un capriccio personale ma, invece, un punto di vista razionale ben riconoscibile. Credo che in questa maniera si potrebbe discutere meglio: lo dico a vantaggio della questione che stiamo trattando. Altrimenti si rischia di scadere nel confronto tra due privati pensatori ognuno dei quali la penserà esattamente nello stesso modo in cui è partito. Ci vuole un confronto storicamente più fondato; bisogna affidarsi anche all'autorità di chi questi problemi li ha trattati e li tratta con ben altro spessore che noi. In breve: da dove hai derivato le tue convizioni? A quali filosofi ti riferisci? Quali sono le dimostrazioni sulle quali si può discutere? Grazie. |
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09-11-2006, 16.04.24 | #94 | |
verbum non amplius addam
Data registrazione: 23-10-2006
Messaggi: 19
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Riferimento: Relativismo...ancora una volta
Citazione:
Ammettiamo che le questioni siano differenti e torniamo alla prima: "esiste una verità in sé che mi dice se sia più giusto nutrirsi di un animale piuttosto che di un altro"? Questa domanda appartiene all'argomento di cui stiamo discutendo, eppure non hai dato risposta. Almeno, io non la trovo nel dialogo che hai costruito tra D e R. Anzi, in realtà una risposta l'hai data. Dici infatti che dal momento che la sofferenza di una mucca è paragonabile alla sofferenza di altri animali, è indifferente quale animale si uccide. Ognuno soffrirebbe. Sottolineo: è indifferente quale animale uccidere; non cambia la sostanza dell'azione. Ho interpretato male la tua posizione? Ma allora, in questo caso, permettimi una battuta: sei più relativista dei relativisti! Ma come... non c'è differenza tra uccidere l'uno o l'altro animale? Allora per quale motivo mangiamo mucche e non cani? Vuoi dire che è tutta questione di cultura? Ma cosi, caro Tommy, si scade nel relativismo culturale. |
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09-11-2006, 16.50.01 | #95 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Riferimento: Relativismo...ancora una volta
Citazione:
Infatti credo sia l'errore frequente nel quale cade l'assolutista. La risposta per la quale sarebbe indifferente quale animale si va ad uccidere "funziona" bene solo in termini di sofferenza. Si erge a verità assoluta il fatto che l'uccidere sia in funzione esclusivamente della sofferenza patita non tenendo invece conto delle variabili che potrebbero far cambiare opinione sulla testa alla quale puntare l'arma per sparare ad uno dei due animali. Animali? Quali animali... Una mucca o la femmina dell'ultima coppia di ornitorinchi rimasti sulla terra? L'ultima femmina di ornitorinco rimasto sulla terra o la mucca sacra che sta ora in mezzo la folla pregante e pronta a tagliarti la testa se le fai del male? La mucca infettata dal morbo della pazzia o il cane del vicino? mah... |
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09-11-2006, 16.56.02 | #96 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 05-09-2006
Messaggi: 176
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Riferimento: Relativismo...ancora una volta
Citazione:
No, hai capito male : io ho semplicemente detto che la legge di natura, buona o cattiva che essa sia, dice che devi sopprimere un vivente per vivere ! Non ho detto che sia giusto o sbagliato, altrimenti fra di noi vigerebbero le leggi di natura, riportandoci all'era primitiva ! Dico solo che, ci piaccia o no, le cose stanno così ! Citazione:
Non mi riferisco a nessuno e non ho bisogno di citare nessuno : è farina del mio sacco, e non ho bisogno di scienzati per sapere se la legge naturale sopracitata è vera o non è vera : facciamo la prova a non mangiare per un 60 gg e poi lo sapremo ! Ciao. |
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09-11-2006, 17.02.47 | #97 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 05-09-2006
Messaggi: 176
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Riferimento: Relativismo...ancora una volta
Citazione:
Ho già risposto, leggi per favore meglio la conclusione. Citazione:
Che è indifferente lo desumi tu : io non l'ho detto ! Il discorso della sofferenza l'ho poi corretto con "il diritto alla vita" : ho sbagliato e ti ho già postato di aver corretto ! Come vedi se sbaglio lo dico ! Semplicemente il valore della vita di un cane è identico a quello di una mucca o altro ai fini alimentari : NON indifferente ! E' diverso ! Travisi il senso delle parole...scusa Deep ! Ciao. |
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09-11-2006, 17.24.05 | #98 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-11-2006
Messaggi: 1,334
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Riferimento: Relativismo...ancora una volta
Per Thommy
Citazione:
Dipende cosa si intende per vivente. Contesto quindi questa affermazione. Per sopravvivere non occorre necessariamente sopprimere un vivente se tra i viventi non includiamo un essere vegetale. A mio avviso prima occorre definire l'area semantica dei termini che utilizziamo e spiegare perchè la definiamo in un modo piuttosto che un altro. Difatti per molti i vegetali non sono una forma di vita paragonabile a quella animale. Saluti Andrea |
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12-11-2006, 09.34.29 | #99 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-09-2006
Messaggi: 176
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Riferimento: Relativismo...ancora una volta
Citazione:
Ciao Andrea, questa contestazione l'apprezzo particolarmente perchè è la prima che si rivolge ad un passaggio dell'iter logico che ha prodotto la conclusione finale, e non alla conclusione finale stessa, sovrapponendo una tesi dimostrata con un'altra da dimostrare ! E' giustissimo capire cosa significano i termini che usiamo, per sapere se con la parola "vivente" intendiamo tutti una medesima essenza, oppure dobbiamo fare delle chiarificazioni. Per vivente io, e se le mie conoscenze scentifiche non mi hanno abbandonato, intendo tutto ciò che nasce, cresce, si riproduce e muore. Una pianta, dal punto di vista biologico, è assimilabile ad un animale...non lo è ad un sasso. Il fatto che una pianta non provi dolore, o, come dice giustamente Maxim, il suo dolore non è configurabile con i ns canoni di determinazione del dolore, non significa che non possa soffrire di una sofferenza diversa dalla ns. Se chi considera il valore di una vita in funzione della misurabilità del dolore, commette uno sbaglio : la vita è vita, non necessariamente commisurata all'entità del dolore che si può provare secondo leggi naturali. Del resto, non ci si affannerebbe tanto a proteggere il verde solo per proteggere la vita umana, che inevitabilmente finirebbe se il verde morisse su questo pianeta : il rispetto per la natura diventerebbe un velato egoismo ! Ma a prescindere da questo, il mio post in seguito l'ho corretto, causa mio sbaglio : ho sostituito "dolore" con "diritto alla vita". E su questo, chi percepisce la vita vegetale inferiore a quella animale, mi dovrebbe spiegare perchè il diritto alla vita per lui è inferiore : solo perchè le piante non mostrano sofferenza ? Ma pur ammettendolo, come mai il corpo umano và in debilitazione se non riceve amminoacidi essenziali reperibili solo nelle proteine animali ? E perchè i ns canini non si sono del tutto ritirati come negli erbivori, mentre in noi ed in altri animali che si nutrono "anche" di carne, l'evoluzione ce li ha lasciati ? Da tutto ciò, ho dedotto, che bene o male che sia, in questo mondo, un vivente deve necessariamente cedere il passo ad un altro vivente. Ciao. |
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12-11-2006, 14.00.59 | #100 | |
Moderatore
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Riferimento: Relativismo...ancora una volta
scusatemi se ho partecipato poco, ultimamente, a questa interessante discussione, ma la tesi mi succhia un po' di tempo
vedo che il topic si è spostato interamente sull'ambito etico, e a riguardo avevo accennato qualcosa sulla dicotomia fatto/valore. Deep Purple mi aveva chiesto delucidazione a riguardo e ora cercherò di fornirne un po'. stavo per iniziare a scrivere qualcosa su questa dicotomia e di come non possa valere, e fortunatamente ho trovato nel web un pezzo di un intervento di hilary putnam che avevo letto cartaceamente. quindi, perdonatemi se faccio il comodone, ma vi incollo le sue parole, che sicuramente saranno più complete e precise delle mie. vi prego di leggere l'intervento di putnam, perchè credo che sia centrale per questa discussione. Citazione:
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