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10-06-2004, 00.53.51 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
Messaggi: 493
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risposta a r.rubin
In grandi linee, secondo il criterio di qualità della vita:
"la vita deve avere delle caretteristiche tali da renderla degna di essere vissuta"; mentre secondo il criterio di sacralità della vita: "la vita è data all'uomo da un Creatore che è il solo a poterne disporre. Solo Dio è padrone della vita e della morte, perchè l'uomo è creatura di Dio" quindi secondo questo criterio la vita è sottratta alla decisione dell'uomo indipendentemente dai suoi livelli di qualità. In questo caso, la qualità della vita consiste nel suo carattere sacro, in quanto essa è un dono di Dio. |
10-06-2004, 00.56.22 | #6 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
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Re: risposta a r.rubin
Citazione:
già. ma questa risposta non mi soddisfa cos'è che rende una vita degna di essere vissuta? |
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10-06-2004, 01.08.46 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
Messaggi: 493
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risposta a r.rubin
Te mi chiedi:
"cos'è che rende una vita degna di essere vissuta?" Rispondendo alla tua domanda potrei scriverti un poema, ma si tratterebbe comunque della mia opinione personale..... perchè in fondo ciascuno di noi ha una propria idea di qualità della vita. Io allora ti rigiro la domanda quando rietieni che la vita non sia più degna di essere vissuta? ovvero fino a che punto saresti disposto a soffrire in nome della Vita? |
10-06-2004, 01.14.42 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2003
Messaggi: 978
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La prima possibilità è troppo conservatrice.
La seconda parla di cure che sono inutili, in che senso? che tengono in vita ma che non migliorano? Allora, voto la seconda. Le ultime due posizioni sono anch'esse interessanti. PS: APPELLO: Fate, per favore, titoli dei messaggi che attraggano la gente, ma che siano più specifici... "Vita o morte" mi ha attirato qui sembrando un discorso filosofico del tipo: "vale la pena vivere?". Un titolo invece più specifico sull'eutanasia non mi avrebbe nemmeno fatto entrare qui, giustamente. Ultima modifica di Dunadan : 10-06-2004 alle ore 01.19.33. |
10-06-2004, 01.43.10 | #9 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
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Re: risposta a r.rubin
Citazione:
ecco, rispondendo alla mia domanda potresti scrivermi un poema che riflette una tua personale convinzione, quindi ammetti anche tu che non è generalizzabile; ora, anch'io ho una mia convinzione personale, anzi no, non ce l'ho, è troppo complessa la cosa... magari me la farò, chissà; comunque tornando a noi, dal momento che ognuno ha la sua personale idea, ognuno deciderà per sè ma mai qualcuno per tutti. Infatti c'è un specie di testamento che esprime la volontà del soggetto al riguardo del verificarsi di un ipotetica situazione insopportabile. ora, io non saprei proprio cosa vorrei fare di me stesso nel caso ipotetico che mi trovassi sparato alla velocità della luce nella galassia di andromeda. E nemmeno posso immaginarlo. Non posso finchè non ci sono. Ma quand'anche ci fossi non potrei decidere di me perchè dovrei essere più veloce della luce, cosa impossibile. Non resta che una decisione preventiva, quando ancora conservo il mio libero arbitrio. La mia decisione preventiva è di certo una roulette russa: gioco tutto, forse ci guadagno. ciò non di meno è una scelta, che sortisce degli effetti. un mio amico, anni fa, si era ancora ragazzini, mi disse del suo terrore di ritrovarsi in mezzo al mare: aveva paura dei pesci, un terrore folle! in piscina nuotava, ma mai al mare. quell'anno ero andato con lui al mare, e in piscina... sì, mi piace anche la piscina, ma meglio molto meglio il mare! lui non voleva, testardo! poi isomma per farla breve conobbe una ragazza che lo stregò e questa amava il mare e bene o male per amore lui la seguì. sorpassato il primo momento di panico, restò estasiato da tutte quelle frotte di pesciolini colorati che nuotavano sotto i loro corpi. beh, pensa te! pochi mesi più tardi si rivelò un talento della pittura, e il suo soggetto più riuscito erano proprio... i pesci! per contro, un'altra persona che conoscevo, aveva il terrore della montagna. un giorno si convinse ad andarci, al seguito di un gruppo di suoi amici scalatori, e precipitarono tutti in un crepaccio. però non so: fare una legge per cui un pescefobico debba decidere della sua vita in caso precipatando da un aereo si ritrovi in mezzo al mare (quando cadono gli aerei il mare è sempre in tempesta, non possono salvarlo, possono al massimo tirargli una pallottola in testa da un elicottero su cui sta un tiratore scelto) oppure su una montagna... boh... ma poi: il nostro vietare quella legge non avrebbe un effetto che ricade su chiunque? il nostro approvarla non avrebbe un effetto che ricade su chiunque? qual'è il nostro potere, e soprattutto, siamo noi a decidere qual'è il nostro potere e come applicarlo? domande, direi, da nulla... |
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10-06-2004, 08.40.43 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
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Continuare ad avere la speranza nella scienza mi va bene finche uno non si trova ad avere un malato terminale, pensando ai casi letti nei giornali, nella propria famiglia. Credo, che da qualche parte bisogna porre dei limiti anche alla speranza e lasciar le persone morire, interrompendo anche l'agonia e sofferenza dei famigliari. Sono favorevole all Eutanasia se la scienza non riesce piu a far ritornare dallo stato vegetale...anche la morte e' umana !!! Ciao
Ultima modifica di neman1 : 10-06-2004 alle ore 08.48.44. |