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12-06-2004, 16.43.51 | #32 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
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Re: Re: Re:
Citazione:
Forse vita è possibilità di agire, di fare delle scelte, anche se minime. Personalmente, e parlo per me, non vorrei l'accanimento terapeutico se non ci fosse più nessuna speranza, vorrei aiuto per sopportare il dolore fisico con dignità e per accettare con serenità l'idea della morte. Ho una preoccupazione, però: la situazione degli ospedali pubblici non mi sembra brillante, ricevono sempre meno fondi, chi decide che non c'è più speranza, oppure chi decide di continuare le terapie? il medico o il direttore che gestisce il bilancio dell'ospedale? |
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12-06-2004, 20.23.21 | #33 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
Messaggi: 493
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Citazione:
Sono pienamente d'accordo con te nel momento in cui dici che desidereresti un aiuto adeguato per sopportare il dolore fisico con dignità e per accettare con serenità l'idea della morte. Riguardo ai bilanci, fondi e l'economia dell'ospedale non devi pensare che questi influiscano sulla scelta di interrompere le cure. La realtà è esattamente opposta: la scelta di interrompere le cure avviene molto raramente, di conseguenza si assiste ad un numero molto elevato di casi di accanimento terapeutico, voluto in particolar modo dai parenti del malato. Non devi quindi temere nell'abuso riguardo alla possibilità di scelta di interrompere le cure, perchè effettivamente la realtà è l'esatto opposto. |
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12-06-2004, 20.31.21 | #34 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
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Citazione:
Sì, infatti temevo più questo, tante cose inutili fatte sulla pelle degli altri, perchè magari poi arriva il rimborso dalla regione, o perchè così l'ospedale è più produttivo....... ciao, Iris |
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12-06-2004, 20.53.11 | #35 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
Messaggi: 493
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Citazione:
Indubbiamente soffrire ci fa capire che siamo vivi e non è detto che esso debba essere un valido presupposto per interrompere la nostra vita. Io sono del parere che la sofferenza, per quanto sia un'esperienza negativa, è pur sempre un'esperienza e grazie ad essa siamo in grado di "crescere interiormente", ma perde ogni significato quando è solamente fine a se stessa, quando ormai non è divenuta altro che un'attesa della morte. Allora mi domando: perchè insistere nel prolungare l'agonia? Se è giunto il momento della morte, perchè cercare di prolungare il processo del morire con ogni mezzo solo per spostare da domani a dopodomani l'attimo in cui moriremo? Non è forse una manifestazione del desiderio di onnipotenza che ha l'uomo nei riguardi di tutto ciò che lo circonda e quindi anche nei riguardi della vita stessa? |
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12-06-2004, 23.34.38 | #36 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 20-06-2003
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Re: Vita o morte?
Citazione:
Perché ci preoccupiamo tanto della morte? Forse perché abbiamo paura di vivere? Ciao Spada di fuoco |
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13-06-2004, 00.39.06 | #37 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
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Re: Re: Vita o morte?
Citazione:
Proprio così.... e a causa di questa paura rischiamo di compiere degli errori irrimediabili! Ciao |
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13-06-2004, 13.52.03 | #40 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
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Citazione:
Il tuo dubbio è giustificabile, però non credo che sia così. Potrei anche sbagliarmi, perchè io parlo per la realtà che conosco. Comunque non sarebbe logico... spendere per poi essere rimborsati? e tutto questo giocando con la vita delle persone? Siamo d'accordo che la sanità fa acqua da tutte le parti, ma arrivare a simili punti mi pare alquanto assurdo. Se poi esistesse realmente una speculazione riguado a simili situazioni, non credi che sarebbe più logico tagliare le spese dal principio? Ciao dana |
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