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30-07-2004, 10.24.57 | #134 | |
Utente bannato
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
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Re: Si, però...
Citazione:
“Ammettiamo dunque che un gruppo di persone sbarchi su un’isola deserta. Se vorranno convivere nel modo più conveniente dovranno darsi delle regole. Queste regole dunque non esistono ancora, ma non esiste neanche una società nel senso sopra definito. In questo caso vengono prima le leggi e poi la società sulle quali si poggia.” Ma quelle leggi chi le ha fatte, scusa, non le hanno fatte le persone che nel momento in cui hanno deciso di farle e di organizzarsi hanno deciso di fare una società? Come fanno a non venire prima le persone. Se le persone non ci fossero non esisterebbe nessuna società. Mentre, la società potrebbe non esistere, pur rimanendo le persone (anarchia, ad esempio). “Allora possiamo dire che all’inizio doveva esserci la legge alla quale tutte le società si sono adattate per potersi costituire;” Ma prima ancora di essa, cera sempre la persona che la doveva rivelare. Non si scappa da questa cosa. Ciao, Giulio |
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30-07-2004, 10.44.08 | #135 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-01-2004
Messaggi: 278
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Volevo distinguere le persone e la società.
Se tu a un certo punto dici "E questo significa quindi che viene prima la società, e poi le leggi." e tuttavia ammettiamo che una società non è un semplice aggregato di persone, allora è vero semmai che viene prima la legge e poi una società organizzata in base a quella. Le due cose vanno distinte. E ci tenevo a fare questa distinzione. Ma quello che mi interessa di più è capire da dove provengono le leggi originarie. Ho citato Platone come esempio di un mondo archetipico cui l'Uomo può essersi ispirato. Ma ora stiamo andando fuori tema... magari in un altro Forum... |
30-07-2004, 11.34.38 | #136 | |
Utente bannato
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
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Re: ***
Citazione:
“Se tu a un certo punto dici "E questo significa quindi che viene prima la società, e poi le leggi." e tuttavia ammettiamo che una società non è un semplice aggregato di persone, allora è vero semmai che viene prima la legge e poi una società organizzata in base a quella.” Ma è proprio questo il punto. Non vengono prima le leggi, e poi la società. Almeno se parliamo di leggi dell’uomo, chiaro. Le leggi divine sono un’altra cosa. Quelle non hanno tempo. Ma rimaniamo per adesso a noi, cioè, alla società. La società non è un semplice aggregato di persone, daccordo, ma ciò nonosatante sempre e solo da esse dipende, in ogni cosa. “Le due cose vanno distinte. E ci tenevo a fare questa distinzione.” Certo. Vanno distinte, ma è una distinzione che utilizziamo perché ci serve, ma non dimentichiamoci poi, che in realtà, non esiste, perché ciò che esiste sono le persone. La società non esiste senza le persone, mentre le persone possono esistere senza una società. “Ma quello che mi interessa di più è capire da dove provengono le leggi originarie. Ho citato Platone come esempio di un mondo archetipico cui l'Uomo può essersi ispirato. Ma ora stiamo andando fuori tema... magari in un altro Forum...” Certamente. Ne possiamo parlare. Apri un altro forum. Ciao, Giulio |
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30-07-2004, 11.55.50 | #137 |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-01-2004
Messaggi: 278
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Non posso trovarmi d'accordo.
Il punto è proprio questo: ho parlato di archetipi, quindi di leggi non umane, ma alle quali l'uomo si ispira attingendo all'idea del Bello, del Giusto, ecc. Queste leggi non sono state fatte dall'uomo, ma diventano umane, e così accadendo perdono quel grado di "perfezione" per divenire "ombre delle idee" (per dirla con Giordano Bruno), e adattarsi a ciò che è terreno. Quello di cui sono convinto è che gli esseri umani non avrebbero potuto inventare nessuna legge all'inizio, nessuna legge fondamentale (e universalmente riconosciuta) senza ispirarsi a un Principio. La scena di Mosè che riceve le Leggi, potrebbe essere interpretata in questa chiave. Nessun intervento diretto da parte di una divinità, ma ispirazione che da essa deriva e che viene "recepita". E' a questo punto che Mosè riesce a organizzare il popolo ebraico in una rinnovata società, dopo aver dato le basi normative, quindi la Legge derivante dall'archetipo universale di Giustizia. Per il Forum, vedrò. |
30-07-2004, 12.35.48 | #138 | |
Utente bannato
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
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Re: ***
Citazione:
Caro Agora, ma questo è un altro discorso. Apri il forum , e se potrò ti darò anche il mio contributo. Ciao, Giulio |
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30-07-2004, 19.17.18 | #139 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
Messaggi: 493
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Re: Re: Re: Re: ***
Citazione:
Certo.. ti assicuro che non me la sono presa... ho solo cercato di spiegarti il mio punto di vista. Citazione:
Citazione:
Citazione:
E parlando di "accettazione attiva" ti volevo spiegare che, sempre secondo me, il nostro rispettare le leggi non deve essere giustificato con "lo faccio perché è così e sono tenuto a farlo senza ragionare se ciò che la legge mi impone è giusto o sbagliato" ma "lo faccio perché la legge che me lo impone è giusta" ed è ben diverso, perché il secondo atteggiamento scaturisce da una consapevolezza degli atti che si compie, mentre il primo rappresenta un atteggiamento indotto e non cosciente e in questo caso oltretutto è più facile che un indivuo, in un dato momento della propria vita non lo rispetti. Ti faccio un esempio... io non ritengo giusto continuare a mantenere in vita una persona in alcune situazioni di coma irreversibile (senza generalizzare)... ma non mi sognerei mai di staccare la spina per terminare quella che io ritengo un'agonia... questo perché?... la legge me lo impone... secondo me non è giusta ma è sempre la legge, perciò ritenuta dalla magioranza come giusta... sollevo il dubbio su tale giustizia e cerco di far capire il mio punto di vista che potrà portare ad un cambiamento oppure no... ciò che ne conseguirà rappresenta la decisione comune della società e, anche se continuo a non essere d'accordo, rispetto la decisione della società in cui vivo. In una situazione in cui, per esempio, una persona con la mia stessa professione, che segue la legge solo perché è la legge e non si discute, nel momento in cui si troverà difronte ad un simile problema etico, è più probabile che compia un atto contro la legge sopraffatta dalle leggi della propria coscienza, perché fino ad ora non ha rispettato la legge con consapevolezza del perché di tale rispetto; mentre io so perché la rispetto, anche se non la condivido. Ciao |
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02-08-2004, 09.51.15 | #140 | |
Utente bannato
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
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Re: Re: Re: Re: Re: ***
Citazione:
Certo. Le leggi vanno rispettate, ma si possono cambiare. E, nel nostro piccolo, in ogni istante della nostra vita si può fare sempre qualcosa diversa dalla legge (umana). Mai Divina. Ciao, Giulio Ultima modifica di Giulma : 02-08-2004 alle ore 09.54.31. |
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