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09-06-2009, 23.16.57 | #112 | ||
Ospite
Data registrazione: 26-08-2008
Messaggi: 13
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
Se fosse stato più probabile il nulla, probabilmente non ci sarebbe stato nulla. Questo è un ragionamento logico perfettamente valido e razionale, e suppongo sia lo stesso che adotti la scienza. Inoltre, a quale "struttura organizzata" ti riferisci? Chi ti ha detto che è organizzata? Citazione:
Non è un buon motivo per rinunciarvi. trovare una Grande Legge Unificata è una delle ambizioni ultime della Scienza. Ma non possiamo nemmeno escludere che questa non sia una legge che si auto-giustifichi da sè. |
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10-06-2009, 18.16.11 | #113 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 25-03-2008
Messaggi: 146
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
Citazione:
Tu affermi: “Se fosse stato più probabile il nulla, probabilmente non ci sarebbe stato nulla”. Prescindiamo dal fatto che la statistica ha un senso quando si tratta di numerosi eventi, mentre in questo caso ne abbiamo solo due (o c’è qualcosa o non c’è nulla: come si fa a parlare di probabilità?). E poi dici “probabilmente”: probabilmente, ma non necessariamente. Cioè, tu non puoi affermare la necessità di un evento basandoti sul fatto che si è realizzato, perché molto spesso si verificano eventi anche estremamente improbabili. Se tu invece volessi addirittura affermare che si verificano solo e sempre gli eventi più probabili, allora non potresti spiegare ad esempio perché, lanciando due dadi, non si ottenga sempre la somma 7, che è appunto il risultato più probabile. Comunque la mia posizione è questa: la contrapposizione fra l'eventualità che qualcosa esista oppure non esista, non si deve porre. Mi spiego. Sono possibili quattro affermazioni: 1) l'essere è 2) il non-essere non-è 3) l'essere non-è 4) il non-essere è Tutte e quattro sono vere. Le prime due esprimono staticità, il che corrisponde al tentativo del pensiero di ingabbiare l'essere in una definizione immobile. Le ultime due esprimono dinamicità, il che corrisponde alla realtà di cui abbiamo esperienza, inafferrabile perché in perenne divenire. Citazione:
Citazione:
Io non perderei tempo in questa ricerca: una simile legge non c’è. La mia risposta al problema è sempre stata questa: esiste tutto, esistono infiniti universi che realizzano tutti i possibili principi organizzativi. E’ l’unico modo per non dover spiegare nulla. Ultima modifica di Loris Bagnara : 11-06-2009 alle ore 11.55.53. |
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10-06-2009, 18.51.13 | #114 | |||||||
Ospite
Data registrazione: 26-08-2008
Messaggi: 13
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
E, sempre a mio avviso, il principio dell'entropia (suppongo ti riferisca al secondo principio della termodinamica) non ha davvero nulla a che fare in questo discorso (troppo spesso la termodinamica viene strumentalizzata in contesti non pertinenti: lasciamola stare per favore). Citazione:
Citazione:
Se tu invece volessi addirittura affermare che si verificano solo e sempre gli eventi più probabili, allora non potresti spiegare ad esempio perché, lanciando due dadi, non si ottenga sempre la somma 7, che è appunto il risultato più probabile. Citazione:
Citazione:
Citazione:
Non solo ritengo si debba fare questa ricerca, ma credo che sia la cosa più importante che l'uomo posa fare attualmente. E molti scienziati lo stanno facendo, infatti. Citazione:
Se esistono infiniti universi (oppure, altra versione: sarebbero potuti esistere infiniti altri universi diversi da questo), allora perchè hai detto che le possibilità sono solo "due"? La giusta analogia, per quanto mi riguarda, è la seguente: il nulla è lo zero, il qualcosa è un numero qualsiasi. Nel lancio di due dadi quale è la cosa più probabile? |
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12-06-2009, 11.27.35 | #115 | |||||
Ospite abituale
Data registrazione: 25-03-2008
Messaggi: 146
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
Ma lasciamo pur stare l’entropia ed atteniamoci al discorso logico e metafisico; però, Spaitek, sei poi tu a dover spiegare che cosa hanno a che fare le leggi della statistica e il calcolo delle probabilità con la metafisica e con la questione ontologica posta in questa discussione. Infatti, come si può applicare la statistica all’alternativa “esiste qualcosa / non esiste nulla”? Solamente elevando la statistica stessa a principio che esiste ed è valido a prescindere dall’esistenza di qualcosa a cui possa applicarsi… Capisci bene quanto ciò sia incongruo. Citazione:
Citazione:
Citazione:
Poi c’è da dire questo: se un principio unico del genere esistesse, lo si dovrebbe poter costruire a tavolino. Infatti dovrà avere necessariamente determinate caratteristiche logiche che appunto possono essere assemblate a tavolino. La ricerca scientifica non potrebbe contribuire in nulla alla scoperta di questo principio, perché la scienza non fa che accertare quale, fra le infinite possibili leggi, si verifica realmente; ma, come detto, il principio unico non ha alternative, se esiste c’è solo lui. Che si va a cercare? Citazione:
Loris |
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13-06-2009, 23.39.15 | #116 | ||||||
Ospite
Data registrazione: 26-08-2008
Messaggi: 13
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
Ti dico questo anche a dimostrazione del fatto che la termodinamica qui c'entra come i cavoli a merenda. Lo stesso dicasi per la quantistica. Stai facendo un uso improprio della scienza... e lo farai ancora con Godel più sotto. Citazione:
Allora, allo stesso modo, ti potrei chiedere: per quale motivo elevi la Logica a a principio? Citazione:
Non abbiamo davvero nessun motivo di porre la questione in questi termini, che mi paiono fin troppo antropocentrici. "Nulla" e "qualcosa" è già una distinzione "privilegiata", del tutto "artificiale". Citazione:
Ma forse per te il fatto che preesista una Legge fisica significa compromettere il nulla... Citazione:
Citazione:
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14-06-2009, 14.16.18 | #117 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 25-03-2008
Messaggi: 146
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
E poi mi pare d'esser stato ben chiaro quando ho detto che la situazione finale di equilibrio termico dell'universo non è "il nulla", ma quanto di più vicino ad esso si possa realizzare sul piano fisico: siffatto universo non sarebbe più nemmeno uno spazio-tempo, in verità, perché se nulla si muove non ha senso parlare di spazio e se nulla può accadere non ha senso parlare di tempo. Un universo del genere non può più evolvere: rimarrebbe immobile eternamente. Ecco allora il mio richiamo alla quantistica: sappiamo che la meccanica quantistica consente di immaginare oscillazioni del vuoto che potrebbero (ma non voglio addentrarmi in questo discorso) essere le uniche possibilità per rompere quell'immobile equilibrio termico che ho chiamato "nulla fisico". Tutto qui. Citazione:
Citazione:
Loris |
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15-06-2009, 15.44.34 | #118 | |||
Ospite
Data registrazione: 26-08-2008
Messaggi: 13
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
Per quanto riguarda il vero "nulla metafisico" invece è già un problema il chiedersi se abbia un senso chiedersi se esista oppure no. Il nulla non ha nè spazio nè tempo, nè tantomeno (ovviamente) materia od energia. Inoltre, una cosa è certa: non ha nulla a che fare con la termodinamica. Citazione:
Citazione:
- io ho molta più "fiducia" nella scienza di quanta ne hai tu. Molti scienziati, infatti, sperano di trovare, insieme alla TOE (theory of everything) anche la spiegazione del fatto che la TOE sia quella e non un'altra. - riguardo a quanto detto qui sopra, io ritengo che se la scienza dovesse fallire, allora sarebbe inutile qualsiasi altra discussione sull'argomento. La scienza, infatti, è l'unico strumento conoscitivo che abbiamo. L'unica cosa che mi resta da fare è sperare che alcune questioni che appaiono "metafisiche" siano in realtà questioni prettamente "scientifiche". |
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18-06-2009, 16.13.30 | #119 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-01-2009
Messaggi: 111
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
Il parlare sensato richiede che siano gli essenti a non coincidere con l'Essere, dovendo partecipare (Sophista) anche del genere del diverso per giustificare la complessità semantica dell'esperienza, non che l'Essere sia e non sia, simpliciter, sè stesso: un dire questo che è immediatamente autocontradddittorio, negazione di una tautologia. Da rilevare, inoltre, che Platone, pur concedendogli il successo nell'introduzione delle differenze nel discorso speculativo, non risolve, contrariamente alle attese, il problema di come si possa introdurre il nihil absolutum, l'assoluta negatività nel discorso e nel giudizio, anche se questa era inizialmente la sua intenzione. Non spiega cioè come si possa discutere positivamente del nulla, lo fa notare anche Severino, se non sbaglio, nel quarto capitolo della Struttura Originaria, relativo alle aporie sul nulla. |
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19-06-2009, 11.39.26 | #120 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-03-2008
Messaggi: 146
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Riferimento: Perché esiste qualcosa anziché niente?
Citazione:
Io credo che qualunque affermazione si faccia, o si cade nella tautologia oppure nell'autocontraddizione: essere consapevoli di questo è l'unico modo, a mio avviso, di penetrare il mistero (perché resta necessariamente un mistero per l'uomo) dell'Essere e del Divenire. Loris |
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