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31-08-2007, 08.42.08 | #62 |
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Riferimento: Bene & Male. Perchè è impensabile Dio malvagio?
Caro trismegistrus ci furono anche divinità cattive in quasi tutte le civiltà con gli dei, questo però stronca il tuo ragionamento, mi dispiace.
anche il potente e sapiente mago Ermete Erismegistrus era una divinità, ma non so se malvagia, non credo. |
02-09-2007, 14.43.15 | #63 |
Ospite abituale
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Riferimento: Bene & Male. Perchè è impensabile Dio malvagio?
Horus il falco (un dio anche lui? Buono o cattivo?) ha ragione: perché si sono immaginati più volte degli dei cattivi, a prescindere da quelli che a noi paiono cattivi ma forse erano creduti buoni - come gli dei Maya e degli Aztechi che esigevano offerte di cuori umani. Vi domandate perché? Perché se gli dei sono creati dal desiderio degli uomini, è segno che gli uomini li possono anche desiderare questi dei cattivi: per rabbia, nausea, cinismo, per capire perché esiste il male nel mondo, o perché loro stessi desiderano il male – o tutto questo insieme, come è forse il caso delle teologie dualistiche della Mesopotamia, del manicheismo, dello gnosticismo….Alla fine perché gli uomini hanno bisogno di un inferno ove scagliare i loro nemici – insieme a quegli dei che non li hanno protetti dagli dei degli altri.
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02-09-2007, 21.15.15 | #64 |
Ospite abituale
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Riferimento: Bene & Male. Perchè è impensabile Dio malvagio?
Filosoficamente parlando, il problema maggiore che sorge nell'immaginarsi un Dio malvagio mi sembra questo:se Dio è un essere perfetto nel massimo grado, come può manifestarsi attraverso il male? La perfezione è il massimo grado di ciò che è positivo, mentre il male (in tutte le sue forme ) è limite, difetto, distruzione, danno, l'esatto contrario della perfezione. Ammesso anche che esista un Essere dall'intelligenza e dalla potenza perfette, se però usa queste doti per produrre danno, allora il bene che è in lui viene snaturato e non può più essere chiamato Dio. Il diavolo, infatti, non è un Dio alternativo, ma è un essere limitato, nonostante la sua innegabile potenza.
Ciao |
02-09-2007, 21.20.43 | #65 |
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Riferimento: Bene & Male. Perchè è impensabile Dio malvagio?
Il problema del male, dice Cioran, sconcerta veramente solo qualche delicato, qualche scettico, indignato dal modo in cui il cristiano vi si adatta o lo elude. A costoro dunque si rivolgono in primo luogo le teodicee, tentativi di umanizzare Dio, acrobazie disperate che falliscono e si compromettono sul campo, smentite come sono a ogni istante dall'esperienza. Esse hanno un bel adoperarsi a persuaderli che la Provvidenza è giusta, non ci riescono; costoro la dichiarano sospetta, la incriminano e le chiedono spiegazioni, in nome di un'evidenza: quella del male, evidenza che un Maistre cercherà di negare. «Tutto è male» ci insegnava; tuttavia il male, si affretta ad aggiungere, si riconduce a una forza «puramente negativa» che nulla ha «in comune con l'esistenza», a uno «scisma dell'essere», a un accidente. Altri invece penseranno che, altrettanto costitutivo dell'essere quanto il bene e altrettanto reale, esso è natura, ingrediente essenziale dell'esistenza e per nulla affatto fenomeno accessorio, e che i problemi che solleva divengono insolubili dal momento in cui ci si rifiuta di introdurlo, di situarlo nella composizione della sostanza divina. Come la malattia non è un'assenza di salute, ma una realtà positiva e durevole quanto la salute, così il male vale il bene, anzi lo supera in indistruttibilità e pienezza. Un principio buono e un principio cattivo coesistono e si mescolano in Dio, come coesistono e si mescolano nel mondo. L'idea della colpevolezza di Dio non è un'idea gratuita, ma necessaria e perfettamente compatibile con quella della sua onnipotenza: essa sola conferisce una certa intelligibilità allo svolgimento storico, a tutto ciò che esso contiene di mostruoso, di insensato e di derisorio. Attribuire all'autore del divenire la purezza e la bontà significa rinunciare a comprendere la maggior parte degli eventi e in particolare il più importante: la Creazione. Dio non poteva sottrarsi all'influenza del male, molla degli atti, agente indispensabile a chiunque, stanco di riposare in sé, aspiri a uscire da se stesso per espandersi e avvilirsi nel tempo. Se il male, segreto del nostro dinamismo, si ritirasse dalla nostra vita, vegeteremmo in quella perfezione monotona del bene che, a giudicare dalla Genesi, esasperava l'Essere stesso. Lo scontro fra i due princìpi, buono e cattivo, si disputa a tutti i livelli dell'esistenza, eternità compresa. Siamo immersi nell'avventura della Creazione, avvenimento dei più temibili, senza «fini morali» e forse senza significato; e, benché l'idea e l'iniziativa risalgano a Dio, non potremmo volergliene, tanto è grande ai nostri occhi il suo prestigio di primo colpevole. Facendo di noi i suoi complici, ci associò a quell'immenso movimento di solidarietà nel male, che sostiene e rinsalda la confusione universale.
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03-09-2007, 08.07.48 | #66 |
Ospite abituale
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Riferimento: Bene & Male. Perchè è impensabile Dio malvagio?
Torniamo dunque, nonostante le parziali smentite, al sempiterno problema della teodicea quando cerchiamo, in un modo o nell’altro, di sottrarre Dio a quello che noi consideriamo o soltanto sospettiamo di essere “il male”. In un mio remoto intervento sotto il titolo “teodicea” avevo cercato, con una battuta, di scongiurare il problema dicendo: Dio si salva se non esiste, riconoscendo che proprio questo è ciò che – paradossalmente - più si avvicina all’ideale del mistico nel suo sforzo di superare le nubi che gli velano l’ultima contemplazione. E proprio seguendo l’itinerario del mistico mi pare di poter tornare a vedere l’unica soluzione al problema che ci tormenta, se intendiamo Dio non come l’onnipotente e neppure come il perfetto (troppa grazia, Anselmo!), ma come l’incomparabile, il totalmente altro – cioè veramente come assoluto: come colui che rifiuta qualsiasi attributo perché non è il relativo. Fuori di qui, Dio è stato, è e sarà sempre soggetto al nostro giudizio, cioè a quel ripetersi di lodi e di accuse di cui è fatto oggetto da sempre.
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03-09-2007, 10.22.36 | #67 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Bene & Male. Perchè è impensabile Dio malvagio?
Citazione:
Rileggi quello scritto precedentemente, dato che ho già fornito un'analoga risposta ad un'analoga domanda. Lo so che c'erano divintà malvagie, ma non malvagie nel senso che intendo Io. |
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03-09-2007, 13.23.42 | #68 | |
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Riferimento: Bene & Male. Perchè è impensabile Dio malvagio?
Citazione:
Già. Il Dio della teologia catafatica non sfugge alle contraddizioni perchè non le ospita al suo interno. Anche il Totalmente Altro o l'assoluto resta peraltro relativo al relativo e da esso smentito. Forse il cusaniano "Non Aliud" il Non Altro, altro anche dall'altro e dal medesimo, coincidentia oppositorum o Com-possibilità dell'Inizio mai risolto in Origine? |
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04-09-2007, 11.16.23 | #69 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Bene & Male. Perchè è impensabile Dio malvagio?
Citazione:
Se il male non si rendesse manifesto e non imperasse attraverso la sofferenza – suo araldo e terribile scherano -, forse la Creazione sarebbe opera compiuta, non infettata dal disfacimento, non difettata e non lascerebbe trasparire la possibilità di una Creazione migliore. L’opera di Dio è un fallimento non per via dell’esistenza del male, ma a causa del patire che al male è indissolubilmente legato. Se il male e la morte possono essere inseriti all’interno di un supposto ineffabile disegno divino, la sofferenza espone questo disegno superno al dubbio di una sua insensatezza, poiché morte e male possono sì essere funzionali al perpetuarsi della Creazione, ma la sofferenza è totalmente priva di senso. Ragione e significato che non sono resi intelligibili neppure dalla croce. La sofferenza espone il Dio nudo, inquisendolo senza offrirgli una possibilità di difesa. La sofferenza, nel suo gratuito infierire, è il vero punctum dolens della Creazione. |
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04-09-2007, 15.16.14 | #70 | |
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Riferimento: Bene & Male. Perchè è impensabile Dio malvagio?
Citazione:
Ma la Croce non rende intelligibile il mistero del soffrire. Dio, sulla Croce (icona di una lacerazione primordiale in Lui stesso?) non "spiega" la sofferenza ma la salva, nel senso di serbare, conservare lo scandalo della sofferenza contro ogni facile conciliazione, la sua irredimibilità contro ogni redenzione a buon prezzo. Ma appunto così, fatta propria da Dio, essa è salva, serbata e conservata. Paradossale salvezza sub contraria specie... |
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