ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
13-12-2006, 18.23.38 | #61 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
|
Riferimento: temere la morte
[...]mi prese un’improvvisa e un’evidente paura della morte. Sentii che stavo per morire....[...]
Lo shock della morte mi rese immediatamente introspettivo, o ‘introvertito’. Mi dissi mentalmente, cioè senza pronunciare le parole, “Ora è arrivata la morte. Cosa significa? Cosa è che sta morendo? Questo corpo muore.” Interpretai così la scena della morte. Distesi le membra e le tenni rigide come se fosse arrivato il rigor-mortis. Imitai un cadavere per dare un’aria di realtà alla mia ulteriore investigazione. Trattenni il respiro e chiusi la bocca, serrando con forza le labbra di modo che non potesse uscire alcun suono. Non lasciai che la parola ‘io’ o qualsiasi altra parola fosse pronunciata. “Bene,” dissi a me stesso, “questo corpo è morto. Sarà portato al campo di cremazione, bruciato e ridotto in cenere. Ma con la morte del corpo, ‘Io’ sono morto? Questo corpo è ‘Io’? Questo corpo è muto e inerte. Tuttavia sento la completa forza della mia personalità, e anche il suono ‘Io’ dentro di me, separato dal corpo. Così ‘Io’ sono uno spirito, una cosa che trascende il corpo. Il corpo materiale muore, ma lo spirito che lo trascende non può essere toccato dalla morte. Io sono perciò lo spirito immortale.” Ramana Maharshi [...] http://www.meditare.it/images/foto-m...harshi-01.html Nella sua semplicita' non c'e' un esercizio migliore da fare...che immaginare come ha fatto Ramana la propria morte. Per il resto e' inutile che io insista sulle cose che ho detto che sono e rimangono inaccessibili a chi non ha una esperienza di ascolto profondo di se stesso, un'esperienza del silenzio interiore..che non e' altro che un morire a se stessi. E' la personalita' che muore. Buon Natale a tutti. |
13-12-2006, 20.00.53 | #63 | |
Ospite
Data registrazione: 11-12-2006
Messaggi: 31
|
Riferimento: temere la morte
Citazione:
Ho la sensazione che la morte ti faccia non solo paura.... TERRORE... e questo perchè non la conosci nè puoi avvicinarti ad una comprensione di essa perchè non concepisci la spiritualità..... la ritieni frutto di speculazioni "cervellotiche" di poveri paurosi che sperano così di mitigare o fugare i propri timori. E l'idea assurda di poter "fregare" la mente insegnandole un'idea piacevole della morte corrisponde alla incapacità di concepire il mondo spirituale come la vera realtà dell'Uomo. Ma visto che spesso "pensi" (anche se tristemente ti firmi con "coito ergo sum", il che non ti qualifica certo come persona in grado di insegnare a vivere una vita meno meschina; a meno che si tratti di un errore di "stampa" ), vorrei chiederti che esperienza hai del tuo PENSARE: è un'esperienza fisica che puoi "toccare" o è qualcosa di differente? |
|
13-12-2006, 20.11.21 | #64 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
|
Riferimento: temere la morte
Citazione:
Infatti egli stesso dice nello stesso racconto: Tutto questo non era un semplice processo intellettuale, bensì balenò dentro di me come una verità lampante, qualcosa che percepii immediatamente e praticamente senza nessuna discussione. Citazione:
|
||
13-12-2006, 21.10.19 | #65 | |
Ospite
Data registrazione: 11-12-2006
Messaggi: 31
|
Riferimento: temere la morte
Citazione:
Ho la sensazione che la morte ti faccia non solo paura.... TERRORE... e questo perchè non la conosci nè puoi avvicinarti ad una comprensione di essa perchè non concepisci la spiritualità..... la ritieni frutto di speculazioni "cervellotiche" di poveri paurosi che sperano così di mitigare o fugare i propri timori. E l'idea assurda di poter "fregare" la mente insegnandole un'idea piacevole della morte corrisponde alla incapacità di concepire il mondo spirituale come la vera realtà dell'Uomo. Ma visto che spesso "pensi" (anche se tristemente ti firmi con "coito ergo sum", il che non ti qualifica certo come persona in grado di insegnare a vivere una vita meno meschina; a meno che si tratti di un errore di "stampa" ), vorrei chiederti che esperienza hai del tuo PENSARE: è un'esperienza fisica che puoi "toccare" o è qualcosa di differente? Preciso: il pensare la mia azione pensante mi porta ad una asperienza che non è ottenuta con i normali sensi fisici, ma è besì un'esperienza che va al di là di questi; cioè la ritengo la prima e più comune esperienza "extrasensoriale" che ognuno può fare..... ma se c'è un "extrasensoriale".... allora c'è qualcosa oltre il fisico che si può definire spirituale, e che io, come la stragrande maggioranza degli uomini, chiamo così. E siccome sono conscio della realtà spirituale come parte di me ed io parte di essa (Giovanni 15:5 "io sono la vite, voi i tralci....) e per di pù sono convinto assertore della Reincarnazione, penso di aver accolto alcune idee (vedi le Idee di Platone) che mi hanno dato certezze sufficienti per NON avere alcuna paura della morte, che considero solo la nascita nel mondo spirituale! E chissà che qusta possa diventare anche per te un'idea meno triste di un.... funerale! |
|
13-12-2006, 21.50.08 | #66 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 30-10-2006
Messaggi: 370
|
Riferimento: temere la morte
La morte fa paura nonostante le grandi certezze,ricordando che e' stato il peso del peccato che l'ha introdotta nel mondo.
L'uomo e' da sempre sconvolto di fronte alla morte,perche' sa che gli tocca in prima persona. La morte e' stata vinta da Gesu' nostro Signore,ecco perche' possaimo esclamare con San Paolo: dov'e' o morte la tua vittoria? dov'e' o morte il tuo pungiglione? il pungiglione della morte e' il peccato! ma Crsito ha vinto sia l'uno che l'altro. Per chi e' radicato in Cristo la morte non e' piu' una paura che paralizza,ma viene trasformata nella certezza,la certezza dell'incontro con Colui che Ama. Se per me il vivere e' Cristo la morte e' un guadagno! Diceva San Paolo. |
13-12-2006, 22.49.26 | #67 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-01-2005
Messaggi: 83
|
Riferimento: temere la morte
Intanto un salutone a molti vecchi amici, ed un abbraccio ai nuovi.
Sono un frequentatore molto incostante anche perchè preferisco cercare "dentro" piuttosto che nei forum, e vivere il presente. Paura della morte, del dolore, della sofferenza. Paura del "male". La morte come male estremo. Facciamo una semplice constatazione: nelle cose più elementari il "male", inteso come dolore, è un segnale di allerta, è una guida che ci indica le cose da evitare. Così come ciò che ci fa piacere segnala cosa ci fa bene. Parlo sempre di cose elementari, di quei meccanismi riflessi che entrano in gioco già a livello del midollo spinale, delle prime sensazioni del neonato. Poi le cose si complicano, si mescolano, è estremamente meno facile orientarsi. Ma supponiamo che sia sempre così, che in ogni circostanza la linea guida rimanga quella di evitare il più possibile il dolore (ovviamente non solo il nostro ma quello di ogni persona, animale o cosa coinvolta nella nostra scelta) e di raggiungere il massimo possibile di piacere, felicità, gioia, "bene" (sempre per la più ampia platea). Notate che è una ipotesi compatibile con l'ipotesi dell'infinita bontà del Creatore e con la perfezione della legge di Natura (a seconda di ciò in cui si crede). A questo punto il "male" sarebbe solo un segnale altrettanto quanto il "bene" in nome di un terzo superiore che potremmo chiamare Bene con la B maiuscola. Cosa c'entra con la morte e con il timore per la stessa? Una serie di considerazioni, molte richiamate già negli interventi precedenti, ci portano a considerare la morte come un episodio della vita, esisterebbe quindi solamente la Vita, con la V maiuscola. E' una ipotesi, forse semplicistica, è per questo che evito di confrontarmi nei forum, anche perchè "chi" dovrei confrontare? Ancora un caro saluto e ... vado a farmi tutti i possibili vaccini e controlli, sapete com'è! Non si sa mai! |
14-12-2006, 10.34.34 | #70 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
|
Riferimento: temere la morte
Citazione:
Grazie a te, o temerario Dasca, per aver dato nuovamente respiro alla mia voce che era stata improvvisamente mummificata dall’antropomorfo zoocefalo Anubis. Tu, Dasca, sarai la mia guida in questa discussione affinché io possa comprendere quell’idea (per te tanto assurda) di come si possa fregare egregiamente la mente e se non deciderai di liquidarmi, come han fatto altri, decantando poteri extrasensoriali dei quali io, ti avverto subito, non ne sono dotato, potremmo anche cominciare a mettere in pratica quel connubio tra “fede e ragione” annunciato da Benedetto XVI …tu parlerai con la prima; io con la seconda. La morte mi mette tristezza, non mi vergogno a dirlo. Mi azzardo anche a pensare che tutti i partecipanti alla presente discussione, in fondo in fondo, la pensino esattamente come me ed il loro scrivere di Anubis, piume, reincarnazione e quant’altro, sia solo la dimostrazione dell’ingegnoso autoinganno posto in atto dalla loro mente, nel tentativo di sconfiggere la morte e della quale ne sono senz’altro i più terrorizzati. Se a tanto si è arrivati, se così potente è stato il coinvolgimento spirituale, se l’inganno e le fantasie sono riuscite a prendere il posto della realtà, allora il terrore di essa (la nera signora) è stato più devastante che in altre persone. State mentendo tutti amici scrittori temerari che affermate di non aver paura della morte perché io vi osservo, io vi spio tutti quanti. Vi ho visti ai funerali, vi ho visti e vi ho parlato sul letto di morte, vi ho tenuto la mano in quell’istante liberatorio che precede ciò che credevate di non temere, vi ho visti al ritiro di referti medici con gli occhi sgranati e la voce interrotta. Vi ho visti prendere in mano una bibbia 10 minuti prima di morire o lanciarla dalla finestra (dopo averla tenuta in mano una vita)……….sempre in quei 10 minuti tormentati e sofferenti che precedono la morte. Questa è l’esperienza del mio pensare che mi chiedevi, Dasca, e come vedi non c’è nulla di extrasensoriale! Cos’è allora quel "credere", se non un ingegnoso inganno cerebrale perpetrato per tutta la vita, se nel momento in cui ci si trova di fronte all’unica realtà della morte, quel castello fatto di nulla crolla improvvisamente?...Padre mio, perché mi hai abbandonato? Citazione:
No...non sono in grado di insegnare vite meno meschine...certo che se dovessi scegliere di apprendere tra colui che ritiene indifferente la morte e triste il coito e colui che ritiene triste la morte e degno d'esser vissuto il coito............non avrei dubbi su quale scegliere! |
||