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15-01-2007, 14.20.13 | #192 |
Ospite abituale
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Riferimento: temere la morte
Buon pomeriggio!
le parole di conforto di cui l'amica ha bisogno sono strettamente personali ed a lei sono state rivolte... La tua testimonianza è preziosissima in questa discussione nonchè valido momento di riflessione per ognuno di noi... riguardo il suo stato d'animo, comprensibilissimo, si può evincere che l'amica vive il distacco dalle persone care con sofferenza ed "attaccamento" ma non aggiunge nulla riguardo la paura della morte perchè, la sua, è una testimonianza di dolore non di paura, per quanto riguarda il tema del 3d penso che possa affermare che a tutt'oggi c'è una parte di claudio che non "teme" il distacco da quella che è la realtà oggettiva(il sapore del mare ,del vento di questo stupendo mondo che nella sua temporaneità è "affascinante") ma se ne dispiace, c'è una parte di (non)claudio che sà che non c'è distacco effettivo claudio |
15-01-2007, 17.19.32 | #193 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
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Riferimento: temere la morte
Citazione:
Così mi soddisfa L'importante è che ci mettiamo d'accordo sui termini e sui sistemi interpretativi! quindi...nel tentativo di riassumere pongo una domanda...anzi due: Possiamo affermare che quella parte dello "spirituale" Claudio che si dispiace della morte assomiglia molto a quel senso di "tristezza" dell'"ateo/agnostico" Maxim?... ...azzardiamo inoltre l'ipotesi che lo "stato d'animo" (di maxim e claudio) con il quale essi affronterebbero la morte (loro o di un loro caro) sarebbe più o meno simile? C'è qualcuno che se la sente di sottoscrivere quanto suesposto o continuiamo con la linea dura? Perchè insisto su questo tema?... ...perchè a mio avviso è il punto cruciale che proverebbe l'esistenza del dubbio in qualsiasi forma di "fede". ...ed un fedele non dovrebbe vivere con il dubbio...altrimenti vive male... PS: Intrigante ed affascinante come certi percorsi spirituali diventino così raffinati, seri, studiati e perfezionati anche nella loro originalità al solo scopo di darla da bere alla nostra ragione. Nel momento in cui riusciamo ad innestare attraverso un percorso logico le credenze che ci vengono fornite in dotazione e passano al vaglio della nostra ragione che le accetta per buone, i giochi son fatti... ..grande Kant...aveva compreso anche questo! |
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15-01-2007, 18.34.10 | #194 |
Ospite abituale
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Riferimento: temere la morte
Buona sera!
sono felice oggi qualcuno è soddisfatto! non è che mi piaccia molto rispondere, direttamente, ad una domanda perchè non ci dovrebe essere il coinvolgimento personale ma non riesco a trovare alternative; riguardo quella parte dello "spirituale" Claudio che si dispiace della morte assomiglia molto a quel senso di "tristezza" dell'"ateo/agnostico" Maxim?... ritengo di si, fermo restando che quella....è fatta di sensi e amore per il "manifesto", al proseguio della domanda esso è da un 100000 di punti, non lo sa claudio non lo sa maxim, potrei piangere e maxim andare verso....cantando ( il non saperlo non è dubbio!) Perchè insisto su questo tema?... ...perchè a mio avviso è il punto cruciale che proverebbe l'esistenza del dubbio in qualsiasi forma di "fede". ...ed un fedele non dovrebbe vivere con il dubbio...altrimenti vive male non mi sembra di aver espresso dubbi ma certezza! ps il ps essendo, come si dice a roma, "de coccio" non l'ho capitoclaudio |
15-01-2007, 18.44.01 | #195 | |
Sii cio' che Sei....
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Riferimento: temere la morte
Citazione:
Perche' tu sei gia' morto. O credi di esser vivo? Prima devi iniziare a prendere confidenza con la tua anima che in questo momento e' simile ad un Corvo Nero (perche' torturata dalla tua totale identificazione con i sensi fisici). Se scoprirai come fare a divincolarti da quella piovra, da Corvo Nero diverrai Fenice, Cigno Bianco, Pellicano e Pavone Blu*. Mi raccomando il fucile lascialo a casa! *non me ne vogliano eventuali aspiranti per l'ordine sparso di questi importanti simboli della trasformazione ...non si sa mai che vada a cercare qualcosa per mettere ordine...e rimanga folgorato da qualche intuizione... Ultima modifica di Yam : 15-01-2007 alle ore 19.21.55. |
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16-01-2007, 06.51.35 | #196 |
Ospite abituale
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Riferimento: temere la morte
[quote=MIMMO]si puo avere paura solo di cio che si conosce!
Questo aforisma vale come l'opposto: si ha paura solo di ciò che non si conosce.
Sabato sera Fernandez, a novantanni, diceva: io ho paura solo di non dover morire (sottindendendo: sono così pieno di vita da non aver tempo di pensare alla morte, per temerla). Un attore con un obiettivo fortissimo teme solo quando la realtà gli profila l'impossibilità di realizzarlo. Un attore senza obiettivi di vita teme la morte ad ogni passo, e sa benissimo che cosa sia: la fine. |
16-01-2007, 11.09.14 | #197 | |
Ospite abituale
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Riferimento: temere la morte
Citazione:
Se serve per comprendere (non solo noi…ma tutti) anche il coinvolgimento personale, a titolo di esempio, ritengo vada benissimo! Tu almeno mi ha risposto…avrei avuto piacere che avesse fatto altrettanto anche pavone blu Yam ma ieri forse era troppo preso in senso ornitologico…vediamo se lo farà oggi. Lo scopo della “religione” (intesa nel senso ampio del termine, ivi compresi percorsi spirituali personali e visioni fantastiche tutte) hanno lo scopo di garantire vita eterna all’uomo e dare un senso alla sua esistenza ed alle sue giust’azioni. Ritengo che la “religione” contribuisca alla felicità dell’uomo nella misura in cui essa riesce a fornire all’uomo un’immagine di vita eterna. Nel corso dei secoli abbiamo assistito, perlomeno in occidente, ad una “religiosità” sempre più variegata e sempre più affinata a ragion umana…desiderosa com’è, complice lo stra-potere della scienza ed i risultati conseguiti, di risposte sempre più logiche e adatte ad essere “credute”. Quel senso di assoluta incomprensione dell’infinito e lo sbigottimento di fronte ad una vita che parrebbe non aver senso, viene forzatamente colmato dall’uomo attraverso risposte “religiose”. Negli ultimi anni le visioni orientali parrebbero supplire meglio alle esigenze della nostra ragione che diventa sempre più avida di risposte concrete. All’uomo, di fronte all’infinito, non è mai bastato il “NON SO” ed affinché la sua vita venisse lenita dalle sofferenze, è riuscito a trovare risposte laddove esse non possono esistere. Tutto questo serve alla sopravvivenza stessa dell’uomo. Respirare quell’incomprensibile infinito sentendosi un pavone blu, immaginarsi di Luce, inculcarsi nella mente che la morte dell’IO è gran poca cosa di fronte all’Essere divino insito nell’anima di ognuno di noi e, beh, rileggetevi…si riflette nella vita, nelle azioni, nei pensieri di ognuno di noi nella misura in cui si è conformato il nostro “credo”…sia esso un messaggio da seguire, sia essa una spiritualità personalizzata. Abbiamo un enorme bisogno di credere di aver compreso! Ecco perché quasi tutti in questa discussione dicono di non temere la morte, in certi casi sicuri che l’affronteranno con il sorriso sulle labbra, forti di quelle loro verità che gli garantiranno l’eternità. Tu Claudio sei stato sincero…a quella domanda, che sapeva tanto di realtà, hai risposto affermando che molto probabilmente io e te si reagirebbe nella stessa maniera… …ed ho la convinzione che tutti gli intervenuti in questa discussione reagirebbero così…sia chi si sente, ora, di Luce, sia chi si sente, ora, un pavone blu. …ed allora che è servito “credere”? come posso ergere, ora, a verità, la mia visione di eterno se una semplicissima realtà di morte mi toglierà il sorriso? Forse meglio non pensarci ed aver “fede”? |
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16-01-2007, 11.28.22 | #198 | |
Ospite abituale
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Riferimento: temere la morte
[quote=Carlo Forin]
Citazione:
Un attore che si identifica nel ruolo e che crede che ciò che sta vivendo sulla scena sia la sua vera vita, si affeziona ai personaggi della scena, alla trama e al soggetto e pensa che finisce tutto quando finisce la tournèe, un attore che sa di essere un attore non perde mai la sua vera individualità, entra ed esce dalle scene, mette le varie maschere, indossa le varie personalità, ma è sempre l'attore e il regista della sua vita e della vita e sa che la vita è eterna, che i ruoli sono infiniti...... |
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16-01-2007, 17.47.00 | #199 |
Ospite abituale
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Riferimento: temere la morte
Salve e buon pomeriggio!
sperando che il "grande capo" manifesti irritazione cotinuo la dicussione con l'amico perchè "coinvolgente" ; guarda che yam ti ha risposto alla "sua maniera .... penso che sarò lungo ... Lo scopo della “religione” (intesa nel senso ampio del termine, ivi compresi percorsi spirituali personali e visioni fantastiche tutte) non so si possa difinire un modus vivendi "riligione", lo scopo di garantire vita eterna all’uomo e dare un senso alla sua esistenza ed alle sue giust’azioni. a me non interessa una vita eterna "so" di un'esistenza eterna, se dovessi seguire la ragione" welby docet ! …ed allora che è servito “credere”? come posso ergere, ora, a verità, la mia visione di eterno se una semplicissima realtà di morte mi toglierà il sorriso? E' questa strettamente personalissima, toglie il sorriso alla manifestazone impermanente che deve continuare il suo cammino per perdere i pesi dell "attacamento" la ricongiusione all'E'nergia è Fisica (scienza) No..non sono stato lungo...né ,spero, banale claudio |
17-01-2007, 06.51.54 | #200 |
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Riferimento: temere la morte
Caro Fallibile, la tua domanda
…ed allora che è servito “credere”? come posso ergere, ora, a verità, la mia visione di eterno se una semplicissima realtà di morte mi toglierà il sorriso? ha già la risposta nel nome con cui parli: Fallibile. E' una domanda non profonda, come credi, ma leggerissima: poichè io credo che come essere finirò di essere con la morte e con la morte finirà la mia visione di eterno allora... Apuleio era molto più profondo, 1800 anni fa, quando chiudeva le Metamorfosi con: quoquoversus obvio, gaudens obibam, tr.: in qualunque direzione io sia orientato ci andrò gioioso. Naturalmente, guardandogli la faccia, adesso tu dirai che non gli vedi il sorriso. Ma non ti pare che sia la riflessione di un asino? e non d'oro! |